12 Marzo
Tutti a terra
L'Europa vieta il volo del Boeing 737 Max, un colpo a un colosso dell'aerospazio con cento anni di storia. Trump: volare è diventato troppo complicato, non possiamo avere Einstein come pilota. Ecco i punti dell'accordo tra Italia e Cina. E i dubbi sull'intesa con Pechino crescono. I grillini: c'è troppo Salvini sulla Rai
Che cosa succede? Gli inglesi non stanno risolvendo il loro problema con la Brexit, l'America ha un problema con gli aerei della Boeing e la Boeing un problema con tutti e ora soprattutto con Wall Street, Trump ha parlato di Einstein in cabina di pilotaggio e (forse) ha centrato il problema. La Cina è vicina, ce l'abbiamo in casa, l'Europa s'è svegliata un po' tardi, l'Italia si è seduta al tavolo da poker di Trump e Xi Jinping e pensava fosse tressette, Salvini che ossessione, sta sempre in tv e i Cinque Stelle sono partiti in battaglia per avere l'audience che meritano, perdinci. Che giornata. Seguite il titolare di List.
01
Boeing 737 Max. Tutti a terra
Il Regno Unito, la Germania, L'Italia (dalle ore 21:00), la Francia, l'Irlanda... alla fine è arrivata anche l'Europa e la flotta di Boeing 737 Max 8 è a terra. Alla lista bisogna aggiungere anche Australia, Singapore, Malesia e Oman. La decisione del Regno Unito è molto importante perché è quella che ha rotto l'unità che le autorità inglesi hanno sempre avuto con la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti e avviato lo tsunami sul velivolo della Boeing. La flotta si avvia a restare tutta negli hangar in attesa di chiarimenti dalle indagini in corso sugli incidenti in Indonesia e in Etiopia. Lo shutdown è quasi completo, resiste l'America, patria della Boeing. Nella seduta di Wall Street ieri Boeing ha perso quasi 13 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il titolo perde oltre il 6 per cento anche nella seduta di oggi.
Siamo di fronte a decisioni che possono affondare uno dei giganti dell'aerospazio e della difesa, un marchio leggendario, un'azienda che ha un secolo di storia, fondata nel 1916 a Seattle da William E. Boeing.
Un colosso da 100 miliardi di dollari di ricavi. Un po' di numeri:
Un titano....
Che cosa succede? Gli inglesi non stanno risolvendo il loro problema con la Brexit, l'America ha un problema con gli aerei della Boeing e la Boeing un problema con tutti e ora soprattutto con Wall Street, Trump ha parlato di Einstein in cabina di pilotaggio e (forse) ha centrato il problema. La Cina è vicina, ce l'abbiamo in casa, l'Europa s'è svegliata un po' tardi, l'Italia si è seduta al tavolo da poker di Trump e Xi Jinping e pensava fosse tressette, Salvini che ossessione, sta sempre in tv e i Cinque Stelle sono partiti in battaglia per avere l'audience che meritano, perdinci. Che giornata. Seguite il titolare di List.
01
Boeing 737 Max. Tutti a terra
Il Regno Unito, la Germania, L'Italia (dalle ore 21:00), la Francia, l'Irlanda... alla fine è arrivata anche l'Europa e la flotta di Boeing 737 Max 8 è a terra. Alla lista bisogna aggiungere anche Australia, Singapore, Malesia e Oman. La decisione del Regno Unito è molto importante perché è quella che ha rotto l'unità che le autorità inglesi hanno sempre avuto con la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti e avviato lo tsunami sul velivolo della Boeing. La flotta si avvia a restare tutta negli hangar in attesa di chiarimenti dalle indagini in corso sugli incidenti in Indonesia e in Etiopia. Lo shutdown è quasi completo, resiste l'America, patria della Boeing. Nella seduta di Wall Street ieri Boeing ha perso quasi 13 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il titolo perde oltre il 6 per cento anche nella seduta di oggi.
Siamo di fronte a decisioni che possono affondare uno dei giganti dell'aerospazio e della difesa, un marchio leggendario, un'azienda che ha un secolo di storia, fondata nel 1916 a Seattle da William E. Boeing.
Un colosso da 100 miliardi di dollari di ricavi. Un po' di numeri:
Un titano. Se lo tiri giù, casca anche il Pentagono. Quindi resterà su. Continuiamo la nostra indagine in volo.
02
Motori, software, piloti. Elementi di un'indagine
Questo è il Boeing 737 Max 8 nel giorno della sua presentazione:
Qui un video dei test fatti dai piloti della Boeing:
I motori sono costruiti dalla CFM International, uno dei leader del settore, società al 50/50 tra General Electric e Safran Aircraft Engines, il motore è il Leap 1B, certificato nel 2016 e in servizio dal secondo trimestre del 2017:
Sono motori più grandi, molto efficienti, utilizzati come risposta alla sfida in corso con Airbus per il controllo del mercato.
CFM fornisce i motori (la versione Leap-1A) anche per gli Airbus A320neo, uno dei velivoli di più grande successo commerciale, diretto concorrente del Boeing 737 Max.
Attenzione, non è detto che siano i motori il problema, sono solo uno degli elementi tra i tanti da valutare nell'indagine. Il funzionamento del software del velivolo e l'interazione con il pilota sono il punto chiave da cui partire per capire che cosa non ha funzionato. Sull'incidente di Jakarta, è uno dei punti presi in considerazione, l'entrata in azione di misure automatiche anti-stallo, con il pilota che non è riuscito variare l'assetto del volo 610 della Lion Air. Un conflitto tra uomo e macchina.
Questo è il quadro della cabina di pilotaggio che hanno davanti i piloti un Boeing 737 Max:
Rispetto al passato la parte di visualizzazione dei dati del 737 è stata migliorata, guardate la versione precedente:
Il software della serie 737 Max è stato aggiornato per rendere possibile l'utilizzo dei motori Leap 1-B più grandi e montati in posizione più avanzata sull'ala.
Due incidenti, con caratteristiche almeno in apparenza simili. Tutte le ipotesi sono aperte, serviranno molte settimane di indagine, ma la coincidenza è là ed è impossibile levarla di mezzo. I tecnici di Boeing stanno lavorando con le autorità "per comprendere appieno tutti gli aspetti di questo incidente. La sicurezza è la nostra priorità". La scatola nera dell'aereo è stata ritrovata.
Dopo il decollo l'aereo della Ethiopian Airlines ha cominciato a registrare valori anomali in altitudine e velocità verticale, ecco il grafico di Flightradar24:
Il mistero è in questi tracciati e nei dati della scatola nera. Boeing ha in portafoglio ordini per oltre 5 mila 737 Max. Questo
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Sul tema ha detto la sua anche Trump. E l'ha fatto come spesso fa Trump, con grande efficacia.
03
Trump. Non si può avere Einstein come pilota
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha twittato una cosa sul tema che fa riflettere alla luce dei primi elementi che stanno venendo fuori sui due incidenti in Indonesia e in Etiopia:
Le condizioni di pilotaggio sono sempre più complesse, l'interazione tra il software e l'hardware del velivolo, tra la macchina e l'uomo sembra essere diventato un problema e non la soluzione. Trump twitta che non servono "scienziati del Mit o Albert Einstein" ma semplicemente dei professionisti del volo messi in grado di avere il controllo dell'aereo in maniera semplice e rapida. Come dargli torto?
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Che facciamo? Andiamo a Londra, le acque del Tamigi sono sempre più torbide, c'è una mega boa nella Manica: la Brexit senza una soluzione. May Day, niente aerei, preparate le scialuppe.
04
Brexit. Game Over? Johnson: la salvezza è il no deal
Game Over? Probabile. Theresa May ha raggiunto un accordo a Strasburgo con Jean-Claude Juncker, ma il problema di Westminster con la Brexit a quanto pare è ancora aperto. L'intesa tra Ue e Gran Bretagna ieri ha subito delle "modifiche legalmente vincolanti", come ha spiegato il ministro David Lidington. Chiarimenti sul backstop con l'Irlanda, l'intesa per il ritiro e la dichiarazione politica. "Non ci sarà una terza possibilità", ha commentato ieri sera Juncker. Ha fatto bene a dirlo, ma la prima scossa è arrivata stamattina dal Procuratore generale britannico, chiamato a esprimere un parere sul nuovo accordo. Geoffrey Cox afferma che "il rischio legale" che la Gran Bretagna rimanga intrappolata nel backstop "rimane invariato". Il parere è in realtà più articolato e conferma che è migliore del precedente perché le intese raggiunte con Bruxelles sono "legalmente vincolanti" e "riducono il rischio che il Regno Unito possa essere intrappolato in modo indefinito e contro la sua volontà" nel meccanismo del backstop, che assicura il mantenimento del confine aperto tra Irlanda e Irlanda del Nord. Resta il "rischio legale", perché in caso di stallo nei negoziati la Gran Bretagna "non avrebbe strumenti legalmente validi a livello internazionale per uscire dalle disposizioni previste dal protocollo di backstop". Siamo punto e a capo.
Perché il backstop con l'Irlanda è così importante? Perché prima di tutto è un confine aperto con l'Unione europea e dunque vi si applicano i principi del diritto comunitario, poi perché siamo di fronte alla drammatica storia delle due Irlande, infine perché nessuno vuole porre un confine fisico tra i due paesi, la politica dell'open border è necessaria, ma allo stesso tempo si scontra con i principi espressi dalla Brexit in materia di commercio e indipendenza del diritto inglese, cosa che per i Brexiteers non è compatibile. L'Irlanda del Nord è sottoposta alle regole comunitarie, alla legge della Corte europea di giustizia, continuerebbe a mantenere questo status per non compromettere l'integrità di quanto è stato raggiunto con gli accordi di pace dopo la guerra civile. Il backstop a sua volta serve a garanzia del negoziato, il Regno Unito resterebbe nell'unione doganale con l’Europa fino alla definizione dell'accordo in ogni sua parte, proprio per evitare il ritorno di un confine rigido in Irlanda. Per gli euroscettici questa è una trappola per far restare a tempo indefinito il Regno Unito legato all'Unione. Essi di fatto non credono al principio della "buona fede" e senza questo c'è poco da fare, casca tutto. Il parere del Procuratore generale stamattina non aiuta a sciogliere questo punto, nonostante il nuovo accordo tra May e Juncker.
Messa così la faccenda, i Brexiteers e gli unionisti nord irlandesi del Dup voteranno no all'accordo. Boris Johnson ha ribadito nel suo intervento a Westminster che "la via della salvezza è il no deal". Il gruppo costituito nell'European Research Group (Erg), guidato da Jacob Rees-Mogg, che rappresenta una ottantina di deputati Tory, ha invitato i parlamentari a respingere l'accordo May-Juncker. Anche gli unionisti del Dup, da cui dipende la maggioranza al governo, sembrano pronti al voto contrario. Secondo Nigel Dodds, numero due del Dup, "l'Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito potrebbero rimanere intrappolati". Siamo sempre al punto di partenza.
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Nel frattempo, abbiamo una partita a poker aperta tra Stati Uniti e Cina. Noi siamo ci siamo uniti al tavolo pensando che fosse il gioco delle tre carte.
05
La Commissione Ue: sulla Cina serve unità
La Commissione europea ha approvato un documento che fissa alcune linee guida sui rapporti con la Cina, definita logicamente come un "partner" dell'Unione europea ma anche un "concorrente economico" e un "rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance". Il documento sarà la base della discussione tra i capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del 21 marzo prossimo sulla revisione delle relazioni con la Cina. È un avviso a quei paesi - compresa l'Italia - che intendono aderire alla Belt and Road Initiative (la "Nuova Via della Seta") lanciata da Pechino. La Commissione ribadisce che "l'Ue e i suoi stati membri possono realizzare i loro obiettivi sulla Cina solo nella piena unità". L'Ue e la Cina "sono partner strategici economici così come concorrenti", ha spiegato il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, sottolineando la necessita' di "assicurare piu' reciprocita'" e "proteggere la nostra economia di mercato da possibili distorsioni". Occhio all'agenda: 21 marzo, riunione del Consiglio europeo, 22 marzo, Xi Jinping, il presidente della Cina, arriva a Roma per siglare un memorandum sul quale i cinesi puntano parecchio. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Perché la Cina è così interessata all'Italia? Non è interessata a noi, come ha spiegato Giulio Tremonti "la Cina non viene in Italia per il nostro mercato domestico, ma per quello europeo. E Genova e Trieste sono molto più vicine al cuore dell'Europa del Pireo, già conquistato da Pechino". Conquista, la parola giusta.
06
Ecco i punti del memorandum tra Cina e Italia
L'agenzia Nova fondata e diretta da Fabio Squillante ha fatto uno scoop, i temi del memorandum che Italia e Cina firmeranno il 22 marzo prossimo, in occasione della visita del Presidente Xi Jinping. Ecco il servizio completo di Nova.
La visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma, prevista dal 21 al 24 marzo, dovrebbe portare alla firma del protocollo d’intesa per l’adesione dell’Italia al progetto Belt and Road Initiative (Bri, Nuova via della seta) e di almeno altri 22 accordi, la maggior parte dei quali generici, con alcuni più delicati come quello tra l'Agenzia spaziale italiana (Asi) e l'Agenzia spaziale cinese sulla cooperazione per lo sviluppo di satelliti, in particolare il China Seismo-Electromagnetic Satellite 2, e per progetti pilota in ambito di cooperazione internazionale (in particolare in Africa). Secondo quanto appreso da fonti di “Agenzia Nova”, tra gli accordi pronti per essere firmati dai due paesi, solo due però promettono di rafforzare concretamente le esportazioni italiane: uno riguardante gli agrumi e uno il seme bovino. Figurano poi accordi sull'e-commerce tra il ministero dello Sviluppo economico e l'omologo dicastero cinese; tra la compagnia China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e TMT Italia per il progetto di ampliamento del terminal container n. 7 del molo Jetty del Porto di Trieste; tra China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e Città di Genova per la costituzione di un fondo investimento congiunto; tra la Bank of China e la Cassa depositi e prestiti per l'emissione da parte italiana di "Panda bonds" (in yuan); tra Zte e Wind per un progetto di costruzione della rete 5G; tra la compagnia cinese Camc China Engineering e il Gruppo Danieli per realizzazione di un'acciaieria in Azerbaigian; tra l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) e il gruppo Alibaba sulla piattaforma di commercio elettronico della rete Ali-Express, per l'apertura di una stazione nazionale italiana.
Previsti inoltre accordi in ambito dei media, con intese di cooperazione tra Rai e China Media Group, tra le agenzie d’informazione Ansa e Xinhua e tra le case editrici Giunti e China Foreign Language per la traduzione in italiano e la pubblicazione in Italia del libro di Xi Jinping "Governare la Cina". Altri protocolli riguardano la cooperazione ministeriale in vari settori: tra il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca italiano e il ministero della Scienza e tecnologia cinese; un protocollo esecutivo 2019-2022 sulla collaborazione nel settore dell'istruzione fra il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale italiano e il ministero dell'Istruzione cinese; un piano di azione nel comparto sanitario tra il ministero della Salute italiano e il ministero della Sanità cinese; tra l'amministrazione generale delle Dogane cinese e il ministero della Salute italiano su ispezioni, quarantena e sanità animale della carne di maiale congelata da esportare dall'Italia alla Cina; tra il ministero dei Beni e delle attività culturali e l'amministrazione nazionale per il Patrimonio culturale cinese sulla lotta all'importazione-esportazione illegale e sulla gestione del mercato di beni culturali. Infine anche due protocolli d’intesa tra amministrazioni locali: tra le città di Verona e di Hangzhou e tra la provincia di Yunnan e il consorzio dei comuni delle Langhe e del Monferrato. L’accordo di partecipazione dell’Italia alla Nuova via della seta verrà firmato a Villa madama, alla presenza del presidente cinese Xi Jinping, del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e dei rappresentanti di Cassa depositi e prestiti e Ice.
La Commissione europea ha inviato ai paesi dell'Unione indicazioni restrittive relativamente ad accordi con la Cina sulla Belt and Road Initiative (Bri, Nuova via della seta): “La Cina fa spesso il doppio gioco, firma accordi che la obbligano ad un modello di commercio e governance equo e sostenibile, ma spesso ha una diversa comprensione e applicazione del diritto e dell’ordine internazionale”, ha avvertito l’Ue. L’apertura dell’Italia verso Pechino, con l’annuncio del sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci della firma di un documento sulla Nuova via della seta, ha messo in forte allarme gli Stati Uniti, con il Consiglio di sicurezza nazionale statunitense che ha fatto capire che ci saranno conseguenze in caso di firma di un protocollo sulla Bri. Proprio per evitare uno strappo con Washington, il governo italiano starebbe cercando di svuotare di contenuti gli accordi settoriali, con l’intenzione di placare il risentimento statunitense. Per la parte italiana il protocollo d’intesa sulla Bri è ritenuto di adesione generica, mentre per gli Stati Uniti l’aspetto anche simbolico dell’intesa, trascurabile per Italia, è determinante.
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Due o tre note rapide sul taccuino: 1. Dove sarebbe qui l'export italiano? Nelle arance siciliane e nel seme bovino? 2. Davvero andiamo a costruire satelliti con i cinesi? 3. E cosa sono i progetti pilota nel campo della cooperazione internazionale? L'Italia dovrebbe dare una mano ai cinesi a colonizzare l'Africa? 4. Com'è possibile che siano i cinesi a fornire il loro know how per le gare del Porto di Genova? Non sono gare europee? Più si avanti nella lettura e più questa storia assume la forma di un cavallo di troia. Andiamo avanti, e facciamo un'immersione nella nostra politica estera.
07
Xi Jinping sa cosa vuole. L'Italia "tavizza" la politica estera
I lettori di List conoscono la storia da tempo, l'abbiamo anticipata: l'Italia sta spostando l'asse della sua politica estera da Occidente a Oriente. Lo fa perché i due partiti al governo - Cinque Stelle e Lega - non esprimono una cultura politica consolidata nella tradizione dell'Atlantismo. La Lega è sempre stata una forza flip flop, Bossi quando la Nato decise di bombardare l'ex Jugoslavia si schierò con un sincero democratico come Milosevic, di Salvini basta fare un giro in archivio per leggere di tutto e il suo contrario. Quanto ai Cinque Stelle, abbiamo visto qualche giorno fa la terza carica dello Stato, il Presidente della Camera Roberto Fico, parlare alla Duma a Mosca e basta dare una lettura alle proposte dei grillini depositate tempo fa in Commissione esteri per rendersi conto che per loro l'alleanza con l'America è un problema dal quale liberarsi in fretta, tanto che qualche mese fa abbiamo assistito alla sortita del ministro della Difesa (Elisabetta Trenta, indicata dai grillini) che annunciava un piano di ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan (a proposito, che fine ha fatto?), piano di cui non aveva mai parlato con il ministro degli Esteri Enzo Moavero, il quale si vedeva costretto a pubblicare una nota per confermare di non essere mai stato consultato e così prendere le distanze dall'iniziativa. Un governo coordinato al meglio. Continua a leggere l'articolo su List.
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Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un'altra epica battaglia nella maggioranza, quella sugli spazi televivisi.
08
I Cinque Stelle: c'è troppo Salvini nella Rai
"Le tabelle rese note da Agcom sugli spazi dedicati ai singoli leader politici in RAI, rivelano uno spaccato decisamente sbilanciato a favore di Matteo Salvini e della Lega, senza tenere conto dei reali provvedimenti adottati dal Governo e che 8 volte su 10 sono targati M5s". Chi parla? Un deputato del Pd? No, sono parole di Mirella Liuzzi, parlamentare dei Cinque Stelle e segretario di presidenza della Camera. C'è troppo Salvini nei canali della Rai, cribbio. "I dati rivelano quella che era una percezione consolidata, ovvero una narrazione eccessivamente schiacciata sul pensiero del Ministro dell'Interno con punte del 20,5 per cento al TG2, un'enormità se paragonato al 6,6 per cento del vicepremier Luigi Di Maio. Un trend confermato anche dal TG1 con il 15,55 per cento contro l'8,59 per cento e dal TG3 con il 10,69 per cento per Salvini e l'8,41 per cento per il leader del Movimento Cinque Stelle". Bene, che fare? Oscurare Salvini? Intervistare ancora di più di Maio? Varare spazi autogestiti? Vi prego, risolvete il gigantesco problema, il mondo ci guarda.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.