15 Marzo
Moody's ha deciso di non decidere
Il rating sull'Italia rinviato, dunque si conferma il giudizio precedente (BAA3 con outlook stabile), ma è un segno di grande incertezza. Il debito pubblico batte di nuovo tutti i record. Allearsi con la Cina? Breve guida nella realtà di Pechino. Il giallo della morte di Imane Fadil, testimone nel processo Ruby
Moody's ha deciso di non decidere, il giudizio sull'Italia annunciato per il 15 marzo è svanito. L'Italia salta un giro (con la Serbia). L'agenzia di rating non ha emesso alcun verdetto e dunque è confermato il rating e anche l’outlook precedente (BAA3, appena un gradino sopra il livello 'junk' ossia spazzatura, con outlook stabile). Una non-decisione a sorpresa, segno di incertezza sulla valutazione del rischio del nostro paese. Senza grandi novità meglio attendere e confermare tutto, avranno pensato a Moody's, in realtà gli elementi nuovi non mancano di certo, ma si naviga a vista, lo scenario dell'economia è fluttuante, il mosaico dell'Italia ha tutti i pezzi sospesi in aria.
Quello di Moody's era un giudizio molto atteso, il rating dell'agenzia americana può influenzare in maniera importante il cammino del governo verso le elezioni europee e imprimere un'altra curvatura alla legislatura. Il governo attraversa una fase critica: ha sfiorato la crisi formale (quella sostanziale c'è già) sull'alta velocità per la tratta Torino-Lione, la maggioranza ha visioni diverse sull'alleanza con la Cina nell'iniziativa Belt and Road e sono riemerse le divisioni sulla partecipazione dell'Italia al programma di difesa del Joint Fight Striker F-35. In tutti i casi siamo di fronte a complessi dossier degli Affari Esteri. E non è un caso. La rotta del governo è confusa. Abbiamo una mappa per l'Oriente?
01
Allearsi con la Cina? Un paio di note sulla realtà di Pechino
Un vertice di governo ha dato il via libera all'accordo tra Italia e Cina sulla "nuova Via della Seta", di fatto l'ingresso dell'Italia nella Belt and Road Iniative di Pechino. Dopo aver per giorni tentato di minimizzare il fatto, dopo un vertice al Quirinale (e un altro tentativo di "tenere bassa" la questione), dopo uno scontro a Palazzo Chigi tra Cinque Stelle e Lega, il prossimo 22 marzo ci sarà la firma a Roma...
Moody's ha deciso di non decidere, il giudizio sull'Italia annunciato per il 15 marzo è svanito. L'Italia salta un giro (con la Serbia). L'agenzia di rating non ha emesso alcun verdetto e dunque è confermato il rating e anche l’outlook precedente (BAA3, appena un gradino sopra il livello 'junk' ossia spazzatura, con outlook stabile). Una non-decisione a sorpresa, segno di incertezza sulla valutazione del rischio del nostro paese. Senza grandi novità meglio attendere e confermare tutto, avranno pensato a Moody's, in realtà gli elementi nuovi non mancano di certo, ma si naviga a vista, lo scenario dell'economia è fluttuante, il mosaico dell'Italia ha tutti i pezzi sospesi in aria.
Quello di Moody's era un giudizio molto atteso, il rating dell'agenzia americana può influenzare in maniera importante il cammino del governo verso le elezioni europee e imprimere un'altra curvatura alla legislatura. Il governo attraversa una fase critica: ha sfiorato la crisi formale (quella sostanziale c'è già) sull'alta velocità per la tratta Torino-Lione, la maggioranza ha visioni diverse sull'alleanza con la Cina nell'iniziativa Belt and Road e sono riemerse le divisioni sulla partecipazione dell'Italia al programma di difesa del Joint Fight Striker F-35. In tutti i casi siamo di fronte a complessi dossier degli Affari Esteri. E non è un caso. La rotta del governo è confusa. Abbiamo una mappa per l'Oriente?
01
Allearsi con la Cina? Un paio di note sulla realtà di Pechino
Un vertice di governo ha dato il via libera all'accordo tra Italia e Cina sulla "nuova Via della Seta", di fatto l'ingresso dell'Italia nella Belt and Road Iniative di Pechino. Dopo aver per giorni tentato di minimizzare il fatto, dopo un vertice al Quirinale (e un altro tentativo di "tenere bassa" la questione), dopo uno scontro a Palazzo Chigi tra Cinque Stelle e Lega, il prossimo 22 marzo ci sarà la firma a Roma con il Presidente cinese Xi Jinping che potrà esibire il primo - e unico - paese del G7 ad aprire le porte all'iniziativa.
Il problema non era (e non è) quello di fare affari con la Cina, è la seconda potenza mondiale, tutti fanno business con Pechino. Il tema era (e rimane) quello di un passo verso una collaborazione strategica con un paese che lavora esplicitamente per costruire un nuovo ordine mondiale di cui aspira a diventare il fulcro. Tutti i piani della Cina tendono a questo obiettivo che va contro le alleanze di cui l'Italia fa parte. Basta leggere i documenti della Difesa americana, la National Security Strategy della Casa Bianca, i dossier della Nato, le raccomandazioni dell'Unione europea per avere una prova chiara della contraddizione in cui si dibatte il governo italiano.
Il memorandum non è ancora ufficialmente stato presentato - altro fatto incredibile - non è stato notificato al Parlamento, sul dossier non c'è stata né trasparenza né una gestione degna di questo nome, come dimostrano la genesi e l'andamento di tutta la vicenda.
La Cina è un partner commerciale, senza alcun dubbio, ma si dimentica il particolare contesto in cui è inserita la vicenda: un governo dalla linea di politica estera altalenante, uno stato delle finanze pubbliche precario (il debito pubblico sta bruciando tutti i record, come vedremo tra poco), una carenza di capitali che rende debole il sistema economico e getta le sue imprese nella condizione della facile preda. Tra l'America First di Trump e il Made in China di Xi Jinping il governo dei sovranisti (immaginari, visto che cedono sovranità) ha scelto l'Oriente. Ognuno sceglie i compagni di viaggio che gli sono più congeniali e affini, ma è più che legittimo avanzare dubbi e chiedere se a Palazzo Chigi abbiano davvero un'idea del paese e del suo interesse nazionale e, naturalmente, abbiano studiato la politica di Pechino.
In Cina operano 960 mila imprese con capitale straniero. Durante l'ultima riunione dell'Assemblea Nazionale del Popolo gli obiettivi dell'economia cinese sono stati ribassati:
Il paese è guidato da un Presidente che non ha limiti di mandato e esercita un potere assoluto, questo semplice e inesorabile fatto dovrebbe consigliare prudenza nell'abbracciare la Cina come un partner. Bisogna avere un minimo di coerenza: se si fanno le battaglie contro i rappresentanti dell'Arabia Saudita nel consiglio d'amministrazione del Teatro alla Scala, non si possono poi chiudere gli occhi sul regime cinese.
Il premier Li Keqiang ha promesso più aperture alle imprese private, più garanzie sul piano legale, l'obiettivo dei cinesi è quello di mantenere la crescita del 2019 vicina al livello del 2018, per questo è stata approvata una riforma delle regole sugli investimenti delle aziende straniere, una reazione chiara alla guerra commerciale con gli Stati Uniti. L'0biettivo del primato nella manifattura, la robotizzazione e digitalizzazione dell'industria di Pechino, non è sparito, del progetto "Made in China 2025" è scomparso solo il nome, la sostanza resta. Questa è una diretta minaccia verso le principali economie manifatturiere occidentali, di cui l'Italia fa parte.
Durante l'ultimo vertice dei paesi Brics a Xiamen, in Cina, Xi Jinping (e Putin) hanno di fatto tracciato le linee guida di un nuovo ordine mondiale, non un sogno, ma un'agenda e una serie di strumenti per realizzarlo, a cominciare dai sistemi di pagamento, dalle reti. Questo implica il controllo delle catene di distribuzione delle merci, delle transazioni e naturalmente... delle idee.
Siamo di fronte all'ennesima illusione dell'Occidente (di cui l'Italia fa ancora parte) di fronte al fenomeno della Cina. Come ha ricordato Philip Pan sul New York Times, siamo di fronte a un paese "che fallisce nel fallire". Stati Uniti e Europa pensavano che il modello cinese prima o poi sarebbe collassato, imploso, si immaginava che all'espansione dell'economia sarebbe seguita quella della democrazia. Non è andata così, otto presidenti dai tempi di Richard Nixon si sono succeduti, tutti fino all'arrivo di Donald Trump hanno sostenuto la crescita di Pechino, coltivato i rapporti, provato inventare formule e escamotage (la diplomazia del ping pong di Henry Kissinger) per separare (dalla Russia), contenere (la presenza militare nel Sud Est Asiatico), espandere (il capitalismo), introdurre (nel WTO), tutte mosse fatte con la per niente segreta speranza del crash del regime dirigista, la fine dell'economia della pianificazione e l'inizio della libertà. Just an illusion, cantavano gli Imagination.
Un'immagine sulla visita di Nixon ai campionati di ping pong a Pechino durante il viaggio del 1972. Il premier cinese era Chou En-Lai (Foto Nixon Library)La Cina libera è un miraggio, i marxisti hanno continuato a definirsi tali pur sposando il Capitale, il mandarinato di oggi usa i metodi repressivi di ieri (chiedete lumi a chi si occupa dei dissidenti cinesi) e con l'era di Xi Jinping addirittura si è tornati indietro, all'uomo che potrà restare al comando finché lo vorrà. Questo è il nostro compagno di viaggio.
Salire sul sidecar con Pechino vuol dire molte cose e non tutte sono profumate di the e cortesia. Quando la Cina metterà in pratica quanto dichiarato da Xi Jinping sull'indipendenza di Taiwan, il governo italiano (vedere alla voce Venezuela per pesare un precedente istruttivo) cosa farà? Xi Jinping all'inizio dell'anno ha ribadito la sua idea: "La Cina deve essere riunificata e lo sarà" e naturalmente "si riserva la possibilità di prendere tutte le misure necessarie" contro "forze esterne" che interferiscono con la riunificazione pacifica e contro l'indipendenza e l'attività separatiste di Taiwan". L'Italia che tra pochi giorni si stringerà in un fraterno abbraccio con Pechino, condivide quello che dice Xi Jinping su Taiwan? E sul Tibet cosa diremo in futuro? E sulla crescente restrizione della libertà a Hong Kong abbiamo un'opinione? Questa è politica estera. L'Italia ne ha ancora una?
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Abbiamo citato il debito pubblico, ecco gli ultimi dati di Bankitalia.
02
Nuovo record del debito pubblico
A gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 41,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.358 miliardi e toccando un nuovo record. Questi i numeri pubblicati da Bankitalia. L'incremento riflette l'aumento di 44 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine mese risultavano pari a 79,1 miliardi), solo in parte compensato dall'avanzo di cassa del mese (2,5 miliardi).
Di chi è il debito? Ecco la risposta:
Buona parte del nostro debito pubblico è in mani straniere. Un altro vincolo.
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Di fronte tutto questo, il Movimento Cinque Stelle ha un problema che è chiaramente in cima all'agenda geopolitica: le restituzioni.
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Cinque Stelle. Il conto corrente delle restituzioni
Il caso di scontrinite di Giulia Sarti - sfociato poi in una incredibile storia a luci rosse - ha lasciato il segno. Così il Movimento Cinque Stelle ha inventato una contromisura annunciata dai due capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva: è nato un Comitato per i rimborsi, costituito dal capo politico (Luigi Di Maio) e dai due capigruppo di Camera e Senato. "Per poter diversificare le nostre azioni in maniera efficace abbiamo deciso di avere un unico 'contenitore' degli extrastipendi, un conto intermedio, ma soprattutto vogliamo coinvolgere i nostri iscritti in queste decisioni. Anziché un'unica restituzione per un'unica iniziativa, potremo destinare i soldi restituiti ai cittadini a più iniziative sui territori e nelle regioni che decideranno gli iscritti! Ed è per questo che i prossimi destinatari - annunciano - saranno decisi attraverso la piattaforma Rousseau con un voto online. Il conto intermedio sarà gestito dal Comitato per i rimborsi e le restituzioni dei nostri portavoce, costituito dal capo politico e dai due capigruppo di Camera e Senato". Quindi? Bisogna aprire un conto corrente: "Il Comitato ha quale unico scopo quello di aprire un conto corrente bancario dove i portavoce verseranno gli importi eccedenti del loro stipendio e ciò è stato deciso con una doppia finalità. La prima è quella di poter verificare puntualmente i versamenti fatti per evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli come quelle scoperte dalle Iene poco più di un anno fa. La seconda è quella di poter di volta in volta individuare i destinatari finali delle restituzioni". Controlla tutto Di Maio. Avere un semplice tesoriere pare la cosa più difficile del mondo.
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Che facciamo? C'è una storia di cronaca (nera) che verrà interpretata per forza anche e soprattutto con uno sfondo politico perché la protagonista è una teste chiave nei processi Ruby/Berlusconi.
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La morte di Imane Fadil, testimone nel processo Ruby
La storia svolta in giallo in un attimo, ma occorre cautela. La raccontiamo con ritmo, cronologia dei lanci dell'agenzia Agi di ieri:
Ore 15.51. Imane Fadil, 33 anni (qui sopra, nella foto Ansa), teste chiave della procura nei processi Ruby, è morta il primo marzo scorso dopo un calvario durato un mese. Ma si è saputo solo oggi. A darne notizia è stato il procuratore Francesco Greco, che ha comunicato anche l'apertura di una indagine. Prima di morire, Fadil ha confidato a chi le stava vicino di temere di essere stata avvelenata.
Ore 18.39. "Imane mi ha ripetuto più volte, nel corso di diversi colloqui di persona avvenuti in ospedale, il timore di essere stata avvelenata". Lo dice all'Agi l'avvocato Paolo Sevesi, legale di Imane Fadil, la teste chiave del processo Ruby sulla cui morte indaga la Procura. Alla domanda se Imane abbia fatto i nomi di chi avrebbe potuto avvelenarla, Sevesi, che è stato sentito dai pm come persona informata dei fatti nei giorni scorsi, ha detto: "Non posso rispondere".
Ore 19.47. "Al decesso della paziente, il primo marzo scorso, l'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di tutta la documentazione clinica e della salma. Il 6 marzo, Humanitas ha avuto gli esiti tossicologici degli accertamenti richiesti, lo ha prontamente comunicato agli inquirenti". Lo scrive in una nota l'Humanitas di Rozzano in cui era ricoverata Imane Fadil, teste chiave del caso Ruby. L'ospedale "ha messo in campo ogni intervento clinico possibile per la cura e l'assistenza" della giovane donna.
Ore 21.06. Imane Fadil, la teste chiave del processo Ruby deceduta il primo marzo scorso, è morta per "un mix di sostanze radioattive". Lo confermano all'Agi fonti vicine all'inchiesta.
Ore 21.34. La morte per "un mix di sostanze radioattive" è certificata dagli esami tossicologici trasmessi dall'ospedale Humanitas in Procura il 6 marzo scorso, cinque giorni dopo la morte della donna. I pm indagano per omicidio volontario sul decesso della teste chiave dei processi Ruby, morta dopo un mese di agonia durante la quale è rimasta "lucida e vigile" quasi fino alla fine.
Ore 21.35. Fonti della Procura di Milano non confermano che Imane Fadil sarebbe morta per "un mix di sostanze radioattive". Altre fonti qualificate riferiscono che a uccidere la donna sarebbe stato un mix di sostanze radioattive che non si trovano in commercio, in quantità tale da escludere una contaminazione accidentale.
Nota sul taccuino. In questi casi l'esperienza del vecchio capo cronista insegna un paio di cose: o ci troviamo di fronte a un grande caso, o siamo di fronte a una storia che non sta in piedi. Lo scopriremo presto. Da seguire.
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Lasciamo il noir, facciamo un'immersione rapida dentro i cambiamenti della storia. C'è un immenso paese che si affaccia sul Mediterraneo in piena rivolta, l'Algeria.
05
Algeria. La rinuncia di Bouteflika non basta
Per la quarta settimana di fila a Algeri la popolazione è scesa in piazza contro il governo. Nonostante il presidente, Abdelaziz Bouteflika, abbia annunciato a sorpresa il ritiro della candidatura e il rinvio delle elezioni la protesta non si è placata. Alle porte di Algeri è stato impedito l'ingresso nella capitale a migliaia di persone. I manifestanti hanno lanciato slogan anche contro la Francia e il Presidente Macron. Bouteflika ha nominato il ministro dell'Interno Noureddine Bedoui come nuovo primo ministro al posto di Ahmed Ouyahia. L'Algeria si prepara a un cambio di regime, ma tutto resta sospeso in aria, la mossa di Bouteflika in realtà sembra quella di chi cerca di diluire la protesta e riprendere poi il controllo, sulle elezioni aleggia l'incertezza.
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Andiamo nel Pacifico. Morte e razzismo, il sottosopra del terrorismo.
06
Nuova Zelanda. Morte in moschea, una strage in diretta
Due moschee della città di Christchurch in Nuova Zelanda sono state attaccate dai terroristi: il bilancio è di 49 morti, 48 persone sono state curate in ospedale con ferite di arma da fuoco. Quattro persone sono state arrestate, tre uomini e una donna. Il killer, Brenton Tarrant, un cittadino australiano, bianco, ha ripreso e trasmesso un video della strage in diretta, il filmato è stato rimosso da Faceboook. L'autore del massacro "ha usato cinque armi, di cui due semi-automatiche e due fucili", ha detto il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, che ha aggiunto: "Aveva una regolare licenza per il possesso d'armi". Prima della strage Tarrant ha pubblicato online un manifesto farneticante e razzista contro i musulmani. Continua a leggere l'articolo su List.
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Un'altra storia che sta assumendo la forma del thriller è quella del Boeing 737 Max. Leggere i documenti mette i brividi. E non è fiction, è tutto vero.
07
Due crash, un aereo, coincidenze. Altri elementi di indagine
L'ordine della Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti con cui tutti gli aerei Boeing 737 Max 8 e Max 9 sono stati messi a terra è molto interessante, soprattutto se lo leggiamo ricostruendo la sequenza degli eventi che hanno condotto alla decisione di fermare i voli dell'aereo più importante della storia della Boeing, un successo commerciale senza precedenti con ordini in portafoglio per 5000 unità.
L'ordine della FAA è di cinque pagine, il nocciolo della storia è alle pagine 3 e 4. Continua a leggere l'articolo su List.
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Facciamo un salto indietro, un po' di storia. Ci insegna molto sul presente. Mai tollerare le dittature e provare a farci degli accordi. Prima o poi la tigre prova a mangiarti. Soprattutto se hai la testa dentro la sua bocca (Winston Churchill docet).
08
La resa dell'Europa. Quando Hitler entrò a Praga
di Marco Patricelli
Nevicava a Praga il 15 marzo 1939 quando le colonne motorizzate della Wehrmacht sfilavano rombando e sferragliando sull’acciottolato della “città magica” per salire verso il castello, simbolo del potere. I fiocchi di neve rendevano meno marziale quella conquista incruenta, che per i cechi avrebbe però significato sette anni di sangue e di oppressione, e il cielo grigio era presago delle nuvole nere all’orizzonte della storia dell’Europa. Lo sgomento, le lacrime e la disperazione dei cechi non facevano breccia in quella che oggi si chiama opinione pubblica. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con un tweet di un collega del Washington Post, Drew Harwell, che segue la cronaca della tecnologia e dell'intelligenza artificiale e fa notare come anche la strage di massa sia diventata un "evento social" e la sua pianificazione sia funzionale alla diffusione online.
09
Nuova Zelanda. La strage social
La strage in diretta su Facebook, annunciata su un forum di 8chan, ripubblicata su YouTube, commentata su Reddit e rilanciata in tutto il mondo prima che le aziende hi-tech potessero intervenire. È il massacro disegnato per la Rete. Orwell è ampiamente superato. Crimine e sorveglianza sono già online. Ci dormiremo sopra. E ci sveglieremo sottosopra.
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del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.