23 Marzo

Civiltà e civilizzazione, potenza e seduzione

Biblioteca della Cittadella. Scontri, ascese, naufragi, piaceri, rivoluzioni. Si parte dal libro fondamentale di Huntington. Marco Gervasoni esplora la terra delle religioni, delle ideologie e dei popoli. Tutto ruota tra desiderio e identità

di Marco Gervasoni 

Lo ripetiamo qui, fino alla noia. Più il tempo passa, più ci accorgiamo della grandezza di Samuel Huntington. E in particolare dell’acutezza di visione del suo Clash of civilization. Il termine scontro non rende quello originale di clash, e ancor meno civiltà restituisce quello di civilization. Civiltà e civilizzazione sono infatti due concetti ben diversi.

Tradurre con «lo scontro delle civilizzazioni» sarebbe stato probabilmente orrendo, ma avrebbe evitato numerosi equivoci nella ricezione del classico di Huntington. 

Chissà allora come verrà tradotto, se lo sarà, il volume di Christopher Cocker, The Rise of the Civilizational State (Polity press, 22 euro).

Lo stato "civilazionale" è quello cinese, quello russo, quelli arabi. La loro forza ed espansione all’estero si basa sulla convinzione della solidità della loro identità. Cocker scrive che questi stati "civilazionali" costituiscono una sfida per quelli liberali, che sarebbero come tali pluralisti, quindi multi-civilazionali. Ma è sempre stato cosi? E non è che l’Occidente ha cominciato a declinare quando ha perso la propria identità e si è aperto?

Ma se poi queste civilizzazioni, civilisations in francese, fossero a loro volta alla deriva, come scrive il franco-libanese Amid Maalouf (Le naufrage des civilisations, Grasset, 22 euro).

Figura di grande interesse, romanziere, saggista, sociologo ma soprattutto grande viaggiatore tra Oriente e Occidente (non si capisce nulla stando solo relegati nei propri studioli). Nel suo ultimo libro ci mette in guardia: anche la civilisation considerata più organica, quella islamica, è in una fase di perdita di identità, di radici innanzitutto. La penetrazione occidentale l’ha sconquassata: e ora tutte vanno alla deriva, disfacendosi, ma anche scontrandosi tra loro. 

Cosa definisce la civiltà occidentale? L’individualismo, risponderebbe il sociologo francese Gilles Lipovetsky, che l’imperio dell’individualismo e i suoi effetti disgreganti li studia dagli anni Settanta.

In questa ultima opera, Piacere...


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