27 Marzo
L'anno bellissimo è sparito
La produzione italiana per il 2019 è proiettata verso lo zero. Confindustria: "Manca la fiducia, riattivare gli investimenti, il governo ha ipotecato i conti". L'esecutivo Conte nella morsa dei tassi d'interesse sul debito. Renault punta all'acquisto di Fiat Chrysler. La Brexit entra se esce la May
Cosa succede in Italia? In apparenza, niente. D'altronde il titolo d'apertura del Corriere della Sera stamattina è sulla questione se dare o no la cittadinanza ai due ragazzini-eroi del bus dirottato, calma piatta. Ma all'orizzonte si vede il profilo della realtà avanzare lentamente e inesorabilmente, è solo una questione di tempo. Il governo spenderà ogni euro a disposizione (in realtà sono soldi che non abbiamo, si va a debito) prima del voto europeo, poi vedremo come questo sabba contabile sospeso in aria tornerà sulla terra. Prepariamoci al rimbalzo. Cominciamo il giro di giostra, allacciate le cinture.
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I numeri del Def e la crescita a zero
Come vanno i conti? Abbiamo già scritto e detto che nessuna delle previsioni della legge di Bilancio sarà centrata e infatti stiamo aspettando il nuovo Documento di economia e finanza per avere un quadro più vicino alla realtà. Se la Germania piazza un + 0.6 per cento di crescita nel 2019 (stima dell'Ifo), non si vede come l'Italia possa avvicinarsi a quel numero, ma a quanto pare il governo Conte resta quello che ha affermato che "il 2019 sarà bellissimo". Citofonare il premier: l'anno bellissimo è sparito. Nell'attesa, il centro studi di Confindustria ha fissato oggi il numero della crescita a... zero. Vediamo il dettaglio delle previsioni degli industriali.
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Per l’Italia crescita zero nel 2019 e in esiguo miglioramento nel 2020 (+0,4%). Rispetto alle previsioni di ottobre 2018, la crescita per quest’anno è rivista al ribasso di 0,9 punti, di cui i tre quarti da minore domanda interna, un quarto da quella estera.
Si fa urgente il tema della domanda interna: gli investimenti privati sono per la prima volta previsti negativi dopo anni di crescita (-2,5% quest’anno, escluse le costruzioni). Urgente attivare misure che stimolino gli investimenti privati, come il ripristino del super ammortamento. Ma senza...
Cosa succede in Italia? In apparenza, niente. D'altronde il titolo d'apertura del Corriere della Sera stamattina è sulla questione se dare o no la cittadinanza ai due ragazzini-eroi del bus dirottato, calma piatta. Ma all'orizzonte si vede il profilo della realtà avanzare lentamente e inesorabilmente, è solo una questione di tempo. Il governo spenderà ogni euro a disposizione (in realtà sono soldi che non abbiamo, si va a debito) prima del voto europeo, poi vedremo come questo sabba contabile sospeso in aria tornerà sulla terra. Prepariamoci al rimbalzo. Cominciamo il giro di giostra, allacciate le cinture.
01
I numeri del Def e la crescita a zero
Come vanno i conti? Abbiamo già scritto e detto che nessuna delle previsioni della legge di Bilancio sarà centrata e infatti stiamo aspettando il nuovo Documento di economia e finanza per avere un quadro più vicino alla realtà. Se la Germania piazza un + 0.6 per cento di crescita nel 2019 (stima dell'Ifo), non si vede come l'Italia possa avvicinarsi a quel numero, ma a quanto pare il governo Conte resta quello che ha affermato che "il 2019 sarà bellissimo". Citofonare il premier: l'anno bellissimo è sparito. Nell'attesa, il centro studi di Confindustria ha fissato oggi il numero della crescita a... zero. Vediamo il dettaglio delle previsioni degli industriali.
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Per l’Italia crescita zero nel 2019 e in esiguo miglioramento nel 2020 (+0,4%). Rispetto alle previsioni di ottobre 2018, la crescita per quest’anno è rivista al ribasso di 0,9 punti, di cui i tre quarti da minore domanda interna, un quarto da quella estera.
Si fa urgente il tema della domanda interna: gli investimenti privati sono per la prima volta previsti negativi dopo anni di crescita (-2,5% quest’anno, escluse le costruzioni). Urgente attivare misure che stimolino gli investimenti privati, come il ripristino del super ammortamento. Ma senza un clima di fiducia migliore, le politiche potranno ben poco. Grafico sulla fiducia:
I consumi sono anch’essi fermi: oscilleranno tra calo della fiducia, aumento del risparmio, risorse dal Reddito di cittadinanza, rincari IVA.
Reddito di cittadinanza e Quota 100
Nel 2019 entrano in vigore: Reddito di cittadinanza, che sosterrà il reddito, e Quota 100 per pensionamenti anticipati. Darebbero un contributo al PIL che stimiamo significativo nel 2019 e poi molto meno marcato negli anni successivi. Tuttavia, queste due misure della Legge di bilancio, annunciate già nella primavera 2018 e realizzate a deficit, hanno contribuito al rialzo dei tassi sovrani e al calo della fiducia, con un impatto negativo sulla crescita.
Solo in Italia il costo del debito è superiore al tasso di crescita:
È necessario che gli investimenti pubblici si attivino e siano realizzate a fine anno le spese già a bilancio. Negli ultimi tre anni la spesa pubblica per investimenti a consuntivo è stata sempre più bassa di quanto iscritto a bilancio. Servono regole semplici che riattivino rapidamente gli investimenti.
La finanza pubblica e le clausole di salvaguardia
Nel 2020, la preoccupazione maggiore è la finanza pubblica. A legislazione vigente, il 1° gennaio 2020 ci sarà l’aumento di circa 3 punti delle aliquote IVA ordinaria e ridotta. L’attività economica sarà penalizzata, con un effetto negativo sulla crescita di 0,3 punti percentuali, anche se il deficit/PIL migliorerà di 0,9 punti per rimanere al 2,6%.
Questo non basterà per realizzare la correzione strutturale del bilancio richiesta dalle regole europee e servirebbe comunque una manovra correttiva.
Il Governo ha dunque ipotecato i conti pubblici e non ci sono opzioni indolori, con la finanza pubblica a un bivio: l’alternativa al rincaro IVA è far salire il deficit pubblico al 3,5%, causando un ulteriore aumento dei tassi sovrani che retro-agirebbe sul deficit e avrebbe effetti recessivi.
Se si volessero annullare gli aumenti IVA e fare la correzione richiesta del bilancio strutturale, servirebbero 32 miliardi di euro. Senza risorse per la crescita.
L’export e la crescita
Nel 2019-2020 una recessione sarà evitata solo grazie all’export. Non brillante, per la minore crescita del commercio mondiale e la frenata nelle principali aree, specie Eurozona. Da monitorare l’andamento della Germania: in 7 regioni italiane l’export di beni verso il mercato tedesco vale più del 24 per cento del valore aggiunto manifatturiero.
Il recupero atteso dell’export si fonda sull’ipotesi di normalizzazione dei rapporti commerciali internazionali già da quest’anno.
In particolare, si assume che:
- un accordo USA-Cina assicuri una riduzione delle barriere commerciali;
- le negoziazioni tra Stati Uniti e UE scongiurino nuovi dazi USA sugli autoveicoli;
- i rapporti economici tra Europa e Cina si rafforzino, senza rotture con l’alleato americano;
- le elezioni del Parlamento europeo non provochino marce indietro nel processo di riforma dell’UE;
- la Brexit avvenga in modo ordinato;
- le crisi geopolitiche in Medio Oriente e America del Sud non destabilizzino le aree circostanti; non si verifichino rallentamenti eccessivi nell’economia dell’Eurozona e degli Stati Uniti.
Vista la lunga serie di ipotesi e la profonda incertezza nei mercati internazionali, il rischio che qualcosa non vada nel verso giusto è alto, anche se difficilmente quantificabile. L’analisi di scenari alternativi è, quindi, un necessario esercizio di stress test della crescita italiana.
Fattori geoeconomici sotto osservazione per il 2019
In particolare, vanno tenuti sotto osservazione 6 fattori:
- Brexit ed elezioni europee sono decisive per il futuro della UE;
- cosa succede se l’Eurozona va in recessione?
- cosa succede se c’è una escalation di attacchi cibernetici?
- cosa succede se cade Wall Street e si inceppa la locomotiva USA?
- relazioni economiche USA-Cina: guerra o pace?
- nuova Via della Seta: maneggiare con cura.
Il CSC ha elaborato un Indice sintetico di Rilevanza Geoeconomica dei paesi mondiali per l’Italia, in base a sei canali di trasmissione (interscambio commerciale, investimenti diretti esteri, legami finanziari, import di idrocarburi, scambi di tecnologia, crescita dei mercati di destinazione).
Le aree più rilevanti risultano gli USA e i principali paesi europei; un ruolo di primo piano è svolto dalla Russia per l’energia e dalla Cina per la crescita.
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Ci sono una serie di rumors sul progetto del Def il numeretto della crescita è +0.1 per cento con deficit al 2.4 per cento. Su tutto questo aleggia un "decreto di crescita" che dovrebbe miracolosamente portare l'obiettivo di Palazzo Chigi da quasi zero a +0.6 per cento (cioè come la Germania, missione impossibile), tutto grazie alla ripresa della produzione in Europa nel secondo semestre dell'anno perché "il peggio è passato". Stamattina in un incontro alla Farnesina il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha confermato lo scenario del "rallentamento dell'attività economica nell'ultimo scorcio dello scorso anno" che è "proseguito anche nei primi mesi del 2019". Visco ha ricordato che "ai problemi di natura congiunturale si aggiungono quelli strutturali, di cui ho più volte discusso in passato, e un significativo peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito pubblico". Il governo avrebbe dovuto varare subito un piano di investimenti, tagliare gli 80 euro, mettere mano a una riforma fiscale, ma ha fatto un'altra scelta e dunque non resta che affidarsi allo Stellone.
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Quel poco che resta di grande industria globale, inoltre, passa di mano con regolarità. Il capitalismo italiano è piccolo, medio, sempre meno grande. È una questione prima di tutto di mentalità, di motivazione, di impegno per il paese.
02
La voiture che compra l'auto italiana (forse)
Renault compra Fiat Chrysler (forse, domani). Il Financial Times scrive che Renault entro 12 mesi metterà a punto la fusione con Nissan e poi punterà a acquisire un nuovo partner, al primo posto tra i desideri c'è il gruppo Fiat Chrysler. La storia dal punto di vista industriale sta in piedi perché per competere con Volkswagen e Toyota il gruppo francese ha bisogno di crescere, sul piano finanziario l'acquisizione è costosa perché FCA vale 20 miliardi in borsa, la strategia di Carlos Ghosn prima di essere arrestato in quel di Tokyo era quella (ma il governo si oppose). Tutto torna ed è anche certo che John Elkann cerca un partner perché il gruppo da solo non può restare su un mercato fatto di dimensione, concentrazione, efficienza dei costi e ricerca.
Affascinante, il mondo dell'automobile, ma qui è la trama politica che intriga: i francesi che comprano l'auto italiana. Eh sì, perché lo Stato francese ha il 15 per cento della Renault (e diritti di voto doppi). Mon dieu, s'oscurano i cieli dei sovranisti! La voiture di Macron che fa un sol boccone della creatura italiana. Di Maio che tuona, Salvini che se la suona, il Pd che pensoso chiede "garanzie per l'occupazione", Conte che fa l'avvocato degli italiani, cribbio, e i sindacati e la chiesa, tutti che parlano del grande affronto di Parigi. Uhm, calma con la retorica tricolare, cari sovranisti immaginari, i francesi sono francesi con piedi ben piantati in Oriente (hanno il 43 per cento di Nissan), gli italiani à la Elkann sono già americani con sede fiscale in Olanda.
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Che facciamo? Un punto rapido sulla Brexit, tutti i fili si stanno riannodando, Theresa May cerca un terzo voto sul suo accordo con l'Unione europea. Forse lo troverà. E poi se ne andrà.
03
Il prezzo politico della Brexit: il posto della May
Oggi Theresa May dovrebbe indicare la data della sua uscita dalla porta di Downing Street. Il caso Brexit alla fine è tutto qua: una battaglia tra le fazioni dei conservatori per il controllo del partito. Occhio alla mossa di Boris Johnson, ha detto che appoggerà il piano del primo ministro May e la cosa ha una sua logica istituzionale (il rischio di un no deal che diventa no Brexit) e soprattutto politica: indica che la caccia alla leadership del partito (e dunque del governo) è aperta.
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C'è un paese nel Mediterraneo che ci interessa. E dunque nessuno ne parla. Eppure succedono cose interessanti. Forse troppo.
04
Algeria, Bouteflika esce. Chi entra?
Sono come sempre i militari a dettare l'inizio e la fine dei regimi in Africa. Così il capo di stato maggiore dell'Algeria, Ahmed Gaid Salah (che è anche il ministro della Difesa), ha detto una volta per tutte che il presidente Abdelaziz Bouteflika "non è più in grado di guidare il Paese a causa delle sue gravi condizioni di salute". Bouteflika è in carica dal 1999 ed è malato al punto da richiedere cure costanti, avrebbe anche problemi neurologici causati da un ictus nel 2013. Ora il Parlamento deve riunirsi e applicare l'articolo 102 della Costituzione algerina per dichiarare l'infermità del presidente. Ieri si è riunito il Consiglio costituzionale (che deve avanzare la proposta al Parlamento), tutti i passi per l'uscita di Bouteflika sono stati fatti. La procedura è la seguente: il Parlamento, riunito in seduta comune, dichiara lo stato di infermità del presidente della Repubblica (serve una maggioranza dei due terzi) e affida l'incarico ad interim, per un periodo massimo di 45 giorni, al presidente del Consiglio della Nazione. La carica di presidente del Senato è attualmente ricoperta da Abdelkader Bensalah. Trascorso il periodo di 45 giorni, accertato il perdurante stato di infermità, il Consiglio costituzionale informa il Parlamento che a sua volta dichiara la presidenza vacante. A quel punto il presidente del Consiglio della nazione diventa capo dello Stato per un periodo massimo di 90 giorni, spazio di tempo entro il quale vanno organizzate le elezioni. Sintesi: Bouteflika è uscito. Domanda sul taccuino: chi entra? La partita politica si è appena aperta e va seguita perché l'Algeria è un gigante con oltre 42 milioni di abitanti, è stata una colonia francese per un secolo, tra il 1992 e il 1998 lo scontro con gli estremisti islamici del Fis ha provocato 100 mila morti, l'età media della popolazione è di 28 anni (per dare un'idea, quella dell'Italia è di 45 anni), per estensione è l'undicesimo paese più grande del mondo, guarda il Mediterraneo con 998 chilometri di costa. Quello che accade in Algeria impatta direttamente in Italia perché gli sbarchi di stranieri oggi sono ridotti a poche decine al mese (e gli algerini sono al secondo posto dopo i tunisini), ma una crisi in quel paese sarebbe un problema nostro.
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Ci spostiamo a Est, sulla costa dove la parola guerra è un suono di ogni giorno. Le sirene.
06
Gaza. Hamas lancia ancora razzi, Israele bombarda
Alle 04.00 le sirene delle città del Sud di Israele hanno suonato di nuovo. Lancio di razzi. Queste le località in allerta:
Dalla Striscia sono partiti due razzi che hanno raggiunto la località di Ashkelon, Israele continua i bombardamenti, colpiti un edificio usato dai militari e una fabbrica di armi a Khan Yunis.
L'esercito israeliano ha diffuso le immagini del prima e dopo il bombardamento sugli obiettivi di Hamas, eccole:
Come ci si sveglia in Israele quando c'è un lancio di razzi di Hamas?
É la realtà della guerra, non fiction. È una questione di terra.
07
Alture del Golan. La Siria chiede l'intervento dell'Onu
La Siria ha chiesto la convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla questione delle Alture del Golan. Lo hanno reso noto i diplomatici del Palazzo di Vetro dopo la decisione della Casa Bianca di riconoscere la sovranità israeliana sulla Alture siriane del Golan. La mossa di Trump ha incontrato l'opposizione di Arabia Saudita, Iran, Russia e Cina. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, da Beirut ha incitato a combattere. L'Europa si è schierata contro la decisione della Casa Bianca, i cinque Paesi che siedono nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu - Belgio, Gran Bretagna, Francia, Germania e Polonia - sono preoccupati per i contraccolpi sulla sicurezza (che non c'è mai stata), dunque la posizione dell'Europa è sempre quella: il Golan resta un territorio occupato.
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Il game changer dello scenario geopolitico è Trump. E si scontra con Cina e Russia. Andiamo in Venezuela.
08
Stati Uniti e Russia, lo scontro sul Venezuela
Stati Uniti e Russia si combattono sul terreno del Venezuela con tutte le armi visibili e invisibili. Nel fine settimana in Venezuela sono atterrati due aerei russi, sono sbarcati soldati e attrezzature varie. Il leader dell'opposizione, Juan Guaidó, ha detto in Parlamento che il governo di Nicolas Maduro viola la Costituzione: "Sembra che non abbia fiducia nei propri militari, perché ne ha fatti venire dall'estero. Violano di nuovo la Costituzione". Tra il Venezuela e la Russia c'è un accordo di cooperazione militare siglato nel 2001.
Intanto sul fronte americano si attiva la diplomazia a tutti i livelli e così oggi alla Casa Bianca arriverà la moglie di Guaidó, Fabiana Rosales. Sarà ricevuta dal vicepresidente Mike Pence che "ribadirà ancora una volta l'impegno risoluto degli Stati Uniti di sostenere un Venezuela libero".
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Trump e Putin non sembrano tanto amici come si raccontava nella dimensione parallela del Russiagate. I rapporti tra le due nazioni sono al minimo dai tempi della crisi dei missili di Cuba.
09
Russiagate. "Nessuna collusione". Il racconto su Radio24
"Nessuna collusione". Due o tre cose messe in fila sul Russiagate, due anni di follia. Anche dei media. Un'intervista di Oscar Giannino al titolare di List a "La versione di Oscar".
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Gli Stati Uniti sono in modalità America First.
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Pence: tra cinque anni una donna sulla Luna
Gli astronauti americani "torneranno sulla Luna entro cinque anni e la prossima a toccare il suolo lunare sarà una donna", così ha detto Mike Pence (nella foto qui sopra). "Per ordine del presidente, la politica ufficiale di questa amministrazione e degli Stati Uniti d'America è di riportare gli astronauti americani sulla Luna entro cinque anni", ha spiegato il numero due della Casa Bianca. "La prima donna e il prossimo uomo sulla luna saranno gli astronauti americani, lanciati dai razzi Usa dal suolo americano". America First nello spazio.
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settembre
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5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.