29 Marzo

Mattarella alza lo scudo: la commissione banche ha dei limiti

Il Presidente firma la legge sulla commissione d'inchiesta e scrive una lettera ai presidenti delle Camere: "Non interferire con le autorità di vigilanza", "nessun controllo su attività creditizia e di investimento", "l'attività è privata, non si può condizionare la libera impresa". Il rischio di una commissione con fini generici che sconfina dai suoi poteri

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e della Camera dei Deputati, Roberto Fico, una lettera dove accogliendo l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche ricorda alcuni limiti del potere parlamentare rispetto a istituzioni e aziende private. È un testo di notevole interesse istituzionale perché già nella scorsa legislatura - come abbiamo documentato nel numero precedente di List - l'operato della commissione banche era apparso strumentale, politicamente discutibile, certamente del tutto inadeguato sul piano tecnico. Quella che segue è la lettera integrale del Presidente Mattarella, buona lettura.

«Onorevole Presidente,

ho promulgato la legge “Istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario” approvata dal Senato della Repubblica il 7 novembre 2018 e dalla Camera dei deputati il 26 febbraio 2019, che mi è stata trasmessa dal Governo il 1° marzo successivo.

L’ambito dei compiti attribuiti alla Commissione – a differenza di quella istituita nella precedente Legislatura - non riguarda l’accertamento di vicende e comportamenti che hanno provocato crisi di istituti bancari o la verifica delle iniziative assunte per farvi fronte, ma concerne – insieme al sistema bancario e finanziario nella sua interezza - tutte le banche, anche quelle non coinvolte nella crisi e che svolgono con regolarità la propria attività.

Non è in alcun modo in discussione, ovviamente, il potere del Parlamento di istituire commissioni di inchiesta in settori della vita istituzionale, economica o sociale, tenendo conto, peraltro, dei limiti all’attività delle commissioni derivanti dalla Costituzione e puntualmente indicati dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale.

Non può, tuttavia, passare inosservato che, rispetto a tutte le banche, e anche agli operatori finanziari, questa volta viene, tra l’altro, previsto che la Commissione possa “analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento”....


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