22 Ottobre
La fiducia è un regalo a Grillo
Il Pd chiede (e ottiene) il voto di fiducia sulla legge elettorale. Il Movimento 5Stelle parla di golpe e chiama la piazza. È partita la campagna elettorale di Beppe. Il Pd eroga il carburante gratis. Catalogna, cosa accadrà oggi? Dichiarano l'indipendenza? Il sottosopra di Spagna
Sta succedendo quello che non doveva accadere: il Pd ha chiesto al governo Gentiloni (che ha detto sì) di mettere la fiducia sul voto per la nuova legge elettorale, il Rosatellum. Mossa paradossale per una legge che ha i voti per passare e si è sempre detto che doveva essere condivisa al massimo grado possibile. Evidentemente c'è qualcosa che non torna nei conti del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato (sopra, nella foto Ansa, con Matteo Orfini). Il Pd teme il voto segreto, la fiducia lo azzera. Ma apre un capitolo che da qui al voto sarà sempre più gravido di conseguenze.
La mossa di Rosato è intelligente? A giudicare dalla reazione delle opposizioni, dalla preoccupazione che emerge in settori anche della maggioranza, dal messaggio di Giorgio Napolitano che cita Mattarella, siamo di fronte a un errore: il Pd ha fatto un regalo enorme alla campagna elettorale del Movimento 5Stelle. Avrebbero votato contro in ogni caso, ma così si porge la miccia agli avversari e tanti saluti. Vediamo una serenissima carrellata di reazioni:
- "Mettere la fiducia sulla legge elettorale a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia" (Mdp);
- "Vogliono la fiducia sul "pregiudicatellum" per far passare una legge indegna e incostituzionale perché sono deboli e non hanno i numeri in Parlamento. Oltre a tradire i principi della Costituzione, scavalcando le Camere, dimostrano, ancora una volta, la loro distanza dai cittadini, e si confermano nemici del popolo e della sovranità popolare. Siamo pronti a iniziative eclatanti, nel solco della democrazia, per denunciare quest'ennesimo oltraggio al Paese. Sanno che i cittadini li spazzeranno via alle prossime elezioni, anche se dovessero approvare una legge contro di noi, e si comportano come gli ultimi giapponesi che non sanno che la guerra è finita". (Movimento 5Stelle)
- "Le parole...
Sta succedendo quello che non doveva accadere: il Pd ha chiesto al governo Gentiloni (che ha detto sì) di mettere la fiducia sul voto per la nuova legge elettorale, il Rosatellum. Mossa paradossale per una legge che ha i voti per passare e si è sempre detto che doveva essere condivisa al massimo grado possibile. Evidentemente c'è qualcosa che non torna nei conti del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato (sopra, nella foto Ansa, con Matteo Orfini). Il Pd teme il voto segreto, la fiducia lo azzera. Ma apre un capitolo che da qui al voto sarà sempre più gravido di conseguenze.
La mossa di Rosato è intelligente? A giudicare dalla reazione delle opposizioni, dalla preoccupazione che emerge in settori anche della maggioranza, dal messaggio di Giorgio Napolitano che cita Mattarella, siamo di fronte a un errore: il Pd ha fatto un regalo enorme alla campagna elettorale del Movimento 5Stelle. Avrebbero votato contro in ogni caso, ma così si porge la miccia agli avversari e tanti saluti. Vediamo una serenissima carrellata di reazioni:
- "Mettere la fiducia sulla legge elettorale a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia" (Mdp);
- "Vogliono la fiducia sul "pregiudicatellum" per far passare una legge indegna e incostituzionale perché sono deboli e non hanno i numeri in Parlamento. Oltre a tradire i principi della Costituzione, scavalcando le Camere, dimostrano, ancora una volta, la loro distanza dai cittadini, e si confermano nemici del popolo e della sovranità popolare. Siamo pronti a iniziative eclatanti, nel solco della democrazia, per denunciare quest'ennesimo oltraggio al Paese. Sanno che i cittadini li spazzeranno via alle prossime elezioni, anche se dovessero approvare una legge contro di noi, e si comportano come gli ultimi giapponesi che non sanno che la guerra è finita". (Movimento 5Stelle)
- "Le parole del capogruppo Ettore Rosato sulla opportunità del voto di fiducia sulla legge elettorale sono sconcertanti. A essere del tutto improprio, in materia di legge elettorale, e' il ricorso al voto di fiducia: lo era quando il governo Renzi la pose su una legge poi dichiarata incostituzionale; lo sarebbe a maggior ragione adesso, a pochi mesi dalle elezioni politiche". (Marco Meloni, Pd)
- "Gentiloni non ascolti la richiesta dei capitani di sventura che chiedono venga posta la questione di fiducia sulla legge elettorale" (Enzo Lattuca, Pd)
- "Sulla legge elettorale la fiducia è stata messa nella storia d'Italia durante il fascismo, con la Legge Acerbo, durante la discussione sulla famosa legge truffa e, da ultimo, da Renzi sull'Italicum, che poi fu giudicato incostituzionale, in modo particolare tra Renzi e Berlusconi per avere un Parlamento, ancora una volta, di nominati". (Roberto Speranza, Mdp)
- "Mettere la fiducia alla legge elettorale sarebbe un atto grave e sinceramente ci lascia sconcertati" (Alessandro Capelli, portavoce del Campo Progressista di Giuliano Pisapia)
- "La fiducia è inopportuna. Andrebbe fatta una discussione seria in Parlamento per arrivare a una soluzione positiva". (Lorenzo Cesa, segretario UDC)
- "Signori, siamo in piena emergenza democratica. Nelle aule parlamentari si sta consumando l'ennesima aberrazione istituzionale: il Pd ha appena dato il suo ok alla fiducia sulla legge elettorale quindi il Parlamento non potrà discuterla. Quello che hanno deciso due o tre capi di partito diventerà legge senza che nessuno possa dire la sua. È un momento critico. (...) Nei prossimi giorni saremo chiamati tutti a difendere le Istituzioni della Repubblica. State pronti". (Luigi Di Maio, M5S)
- Beppe Grillo ha condiviso il post di Di Maio sul suo blog
- "Ci appelliamo a Mattarella nel caso di utilizzo del voto di fiducia sulla legge elettorale perchè pensiamo che le regole del gioco non possano essere decise con la fiducia". (Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia).
- "Voteremo contro la legge elettorale e la fiducia". (Mdp)
C'è una prima conclusione che possiamo trarre da questa sequenza? Certamente, siamo di fronte a quella che un uomo saggio, fuori dai giochi, Umberto Bossi, ha chiamato "una forzatura". Sul piano politico è una "nuclear option" che il Pd avrebbe dovuto evitare, ma lo stile della casa è quello del calcio fiorentino, e dunque nessuna sorpresa. Più interessanti sono le conseguenze sul piano della comunicazione (e dunque della politica tout court) che evidentemente la segreteria del Pd o non ha considerato o pensa del tutto secondarie rispetto al gol finale (il governissimo con Berlusconi). La fiducia sulla legge elettorale è il carburante che mancava per far partire una grande campagna d'opposizione del Movimento 5Stelle. Il Pd ha aperto la pompa di benzina e ha detto: servitevi pure. Neanche Tafazzi sarebbe arrivato a tanto.
La preoccupazione di Rosato è il voto segreto ed è egli stesso a dirlo quando gli viene chiesto se c'è la possibilità di un dietro-front sulla richiesta della fiducia: "Smentiscano le dichiarazioni di ieri che dicono che vogliono i voti segreti. La fiducia è uno strumento regolamentare che noi abbiamo usato appunto contro l'utilizzo delle votazioni segrete". Tutto chiaro. Troppo chiaro.
Sul taccuino del titolare di List c'è una dichiarazione di Giorgio Napolitano. L'ex capo dello Stato ha detto le seguenti cose, lezioni di diritto Costituzionale: "Considero altamente auspicabile - e la considero tale nel solco delle considerazioni sempre espresse dal Presidente Mattarella - l'approvazione in Parlamento con il più largo consenso di una legge elettorale che naturalmente tenga nel massimo conto la sentenza della Corte costituzionale. Sul testo complessivo di cui oggi comincia la discussione alla Camera, mi esprimerò eventualmente quando giungerà all'esame del Senato. Ma sento di dover fare già ora un rilievo che ritengo importante e che auspico possa essere oggetto di attenzione nella serrata discussione che si apre alla Camera. Nel comma 7 dell'art. 1 la proposta riproduce la clausola preesistente, che prevedeva la dichiarazione del nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica da parte dei partiti contestualmente al deposito del simbolo elettorale e del programma di ciascuno di essi. Ritengo che il sopravvivere di questa clausola ripresenti il grande equivoco già manifestatosi, nel senso che l'elettore sia chiamato a votare per eleggere non solo il Parlamento, ma il capo dell'esecutivo. Qualcosa cioè di incompatibile con i nostri equilibri costituzionali, e che quindi va, a mio avviso, definitivamente eliminato. Neppure nel sistema francese si produce alcun equivoco del genere, in quanto non vengono confuse nello stesso voto l'elezione del Presidente con poteri di governo e l'elezione dell'Assemblea nazionale. Confido che si possa giungere alla modifica da me sollecitata prima che il testo giunga all'esame del Senato". Stanno approvando una legge che dispone una cosa che non è nella Costituzione. Povera patria.
E la piazza? Arriva, il Pd ha acceso il barilotto, tutto si svolge come da copione: il Movimento 5Stelle alla Camera ha deciso poco fa che ci saranno subito due manifestazioni: la prima domani pomeriggio e un'altra giovediì pomeriggio, davanti a Montecitorio. È partita la rumba, sbornia di Rosatellum. Tanti auguri.
Che si fa? Nell'attesa del suicidio auto-assistito del governo e della maggioranza (e forse di tutta la politica italiana) andiamo in un altro posto dove la sigla ufficiale è sempre quella: facciamoci del male. In Catalogna. Seguite il titolare di List.
01
Catalogna. È il giorno dell'indipendenza?
È il giorno dell'indipendenza. Dichiarata. O negata. È il giorno di un solo uomo che deve decidere il futuro della Spagna e della Catalogna. È il giorno del giudizio su Carles Puigdemont, capo del governo catalano che si presenta al Parlamento con una decisione che passerà alla storia: tenere la sua regione ancorata alla Spagna o dichiarare l'indipendenza e aprire una guerra civile nella penisola iberica. Di questo alla fine si tratta, senza edulcorare, senza imbellettare, senza nascondere la realtà.
Si è giunti a questo atto (semi)finale dopo una drammatica domenica in cui abbiamo visto il corpo a corpo tra lo Stato e il popolo catalano (una parte) ai seggi, un durissimo confronto tra il governo centrale e quello catalano, un capo della polizia catalana, i los Mossos, trascinato in tribunale con l'accusa di sedizione, un premier che con una durezza insospettabile ha difeso la Costituzione, una piccola Spagna secessionista e una grande Spagna unita, Barcellona separatista che scopre di essere unionista, la fuga delle banche e delle grandi imprese dalla Catalogna, Madrid sventolare la bandiera nazionale. Che scena, che immenso paese è la Spagna. Ha la tragedia nel cuore, i polmoni grandi e potenti del romanzo moderno, il sublime sentimento della nazione così profondo, una forza di volontà infinita. La Spagna è questo mistero che si materializza nell'arena, incomprensibile per lo straniero, la grande rappresentazione della corrida. Il paso doble, trombe e tamburi, sombra y sol, la spada, il matador, il toro. Federico Garcia Lorca, Alle cinque della sera:
Alle cinque della sera
Eran le cinque in punto della sera
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Alle sei della sera, Carles Puigdemont sarà di fronte al Parlamento catalano. Restare. Andare. Che domanda assurda. La Spagna è una, chi mai penserebbe alle armature e spade di Toledo, all'incanto della spiaggia di San Sebastian, alla pietra dorata di Salamanca, a Las Fallas di Valencia, alle chiese barocche di Murcia, al profumo di mare e porto remoto di Cadice, alla luce pallida di Caceres, all'arabo splendente di Granada, alla Semana Santa di Malaga, alla sfavillante Siviglia, a la Seo e el Pilar di Saragoza, a las Fiestas de San Fermín a Pamplona, a la fabada e il sidro di Oviedo, alla pietra, al vetro e all'acciaio di Bilbao, alla Sagrada Família di Barcellona, a Calle de Alcalá e Puerta del Sol a Madrid come tante navicelle senza il nome di un universo: Spagna. Non si divide ciò che è unito da quella forza splendente chiamata cultura. La piccolezza del secessionismo catalano è nella grandezza di tutto quello che lo circonda: la Spagna.
Molti hanno scoperto la Spagna con Ernest Hemingway, ma è con Federico Garcia Lorca e Rafael Alberti che sentirete pulsare nelle vene quella terra, i suoi saliscendi, le vette e cadute della sua anima. La patria è la Spagna. E la Spagna è donna, interamente e inesorabilmente donna. Quei capelli che s'intrecciano e si sciolgono in uno sguardo. Ascoltate il suo cuore battere in questo frammento di una poesia di Rafael Alberti, è un proiettile nel petto:
Quando tu sei apparsa, io soffrivo nell’interno più fondo
di una caverna senza aria e senza uscita.
Mi agitavo nell’oscurità, agonizzando,
udendo un rantolo come battito di ali
di un uccello invisibile.
Hai sparso su di me i tuoi capelli
e io mi sollevai fino al sole e vidi che erano l’aurora
che sul mare aperto a primavera si distende.
Questa Spagna, questo potente canto, questo uncino fatato che cattura un paese di abbagliante bellezza e poesia, è oggi di fronte a un passaggio cupo, ringhiante, surreale, un ruggito dell'irrazionale, un macabro sottosopra politico (tutto è politica, Aristotele) che ricorda un drammatico quadro di Francisco Goya, Saturno che divora suo figlio:
Alle sei della sera, un uomo solo potrebbe aprire un capitolo che il quotidiano La Vanguardia ha definito in modo sinistro "terra incognita", un luogo sconosciuto dove nessuno ha mappe per andare avanti o tornare indietro. Puigdemont ci ha pensato? Le cronache di queste ore sono drammatiche: El Pais dà "la cosa", quella cosa, l'indipendenza come cosa fatta, La Vanguardia parla di "ora della verità". Quale verità? Se la Catalogna dichiara l'indipendenza sappiamo tutti cosa accadrà: lo sprofondo nell'imponderabile della Storia. Il governo applicherà l'articolo 155 della Costituzione, fine dell'autonomia e inizio del più cupo evento della storia d'Europa dal dopoguerra a oggi.
Siamo in un campo di guerra, come scriveva Giuseppe Ungaretti: "Si sta come / d'autunno/ sugli alberi/ le foglie". Appesi, siamo tutti appesi a questa decisione che di minuto in minuto allunga un'ombra inquietante sulla Spagna e l'Europa. Alle sei della sera.
Viviamo davvero tempi interessanti. Forse troppo. Che si fa? Andiamo a Londra, dove gli inglesi stanno pensando a una soluzione di quelle che... Brexit. Dura. Allacciate le cinture.
02
Brexit senza accordo?
Fare i duri con gli inglesi non è mai una buona idea. Napoleone Bonaparte a Waterloo dopo aver scrutato le posizioni delle truppe del generale Wellington disse: "Wellington è un pessimo Generale. Prevedo la vittoria entro l’ora di pranzo". Il pranzo andò decisamente storto. E Napoleone era un genio, mentre Juncker non lo è. Si dirà che neanche Theresa May è Wellington, vero, ma sottovalutare l'Inghilterra non è una grande mossa. Il braccio di ferro tra Londra-Berlino-Parigi non promette niente di buono.
Ieri il premier britannico si è presentato alla House of Commons e ha detto la sua. Un discorso aperto, nella tradizione diplomatica inglese, con più opzioni per chi siede al tavolo. Ma gli inglesi sono inglesi, il commercio lo hanno nel sangue e nei documenti preparatori della Brexit è previsto un piano per un "non-accordo", cioè per la non remota possibilità che tra Londra e Bruxelles tutto va per aria, salti il tavolo e si arrivi a una Brexit senza regole. Andrà così? Non conviene a nessuno, ma come abbiamo visto poche righe prima, convenienza, accordo e dialogo di questi tempi sono parole difficili da applicare. Non ci resta che attendere con il taccuino aperto. Le parole, brutte o belle, cadranno anch'esse come foglie d'autunno.
Tutto questo, il colpo di sole del Pd sul Rosatellum, l'indipendenza catalana alla Giamburrasca, la Brexit fuori controllo, ha molto a che fare con l'intelligenza e lo spirito critico. Le due cose, come vedrete tra poco, non vanno sempre insieme.
03
Quando l'intelligente fa cose stupide
Conoscete una persona molto intelligente che fa cose senza senso? Il titolare di List ne ha un lungo elenco, tutti qualche volta ci caschiamo. Perché? Scientific American ha un articolo con la risposta incorporata. L'intelligenza si misura con i test del QI e indubbiamente avere dei neuroni che funzionano è un vantaggio, nonostante "La prevalenza del cretino"(Fruttero e Lucentini) sia da tempo un fatto assodato della dinamica contemporanea.
Essere intelligenti è meglio che essere cretini (fase La Palice) ma la prevalenza del cretino dà anche la misura del limite dell'intelligenza priva di spirito critico. Per averlo, occorre coltivare il dubbio, un certo grado di scetticismo, abbandonare il pregiudizio morale, avere esperienza, amare il confronto tra tesi opposte, sottoporre le proprie convinzioni alla prova della realtà, riconoscere i propri errori e i successi degli altri, essere in poche parole un pizzico razionali e maturi.
Potreste superare brillantemente tutti i test d'intelligenza e poi essere dei cretini. E di questi tempi probabilmente questa prevalente cretinaggine non vi basterebbe a far carriera perché sareste dotati in ogni caso di una deviante e pericolosa intelligenza. Insomma, non avete scampo: dovete essere totali cretini e basta. Oppure super-intelligenti come Einstein ma con il rischio reale di non esser compresi dalle schiere di cretini prevalenti.
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esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.