12 Aprile

Massacri e scuse impossibili. Leggere (bene) la storia

Il Messico vorrebbe le scuse della Spagna e della Chiesa per le stragi dei conquistadores. E cosa facciamo con la distruzione di Cartagine da parte dei romani? E della sanguinosa unificazione d'Italia che si dice? Un viaggio di Marco Patricelli tra le macerie dell'umanità che in realtà deve scusarsi con se stessa

di Marco Patricelli

Il Messico vorrebbe le scuse della Spagna e pure della Chiesa per il bagno di sangue durante l’epopea dei conquistadores, che se lo presero con la spada e con la croce. Richiesta di scuse rinviata al mittente da un’irritata Madrid e accolta nel gelo vaticano. Gli aztechi fatti a pezzi dagli spagnoli di Hernan Cortez e dagli alleati amerindi (ai quali quella casta di guerrieri che celebravano le vittorie con i sacrifici umani andava così poco a genio da preferire l’accozzaglia di stranieri barbuti con i cavalli) hanno un posto nella storia e lì devono rimanere, senza confondere il passato con il presente. Perché col metro del relativismo si può misurare solo la superficialità e la vacuità di certe iniziative che sollevano polveroni e li fanno ricadere nel nulla e sul nulla.

I fatti epocali appartengono alla conoscenza del percorso dell’uomo sulla terra, soprattutto se in epoche molto lontane nel tempo. La storia non si fa con i “se” e con i “ma”, e neppure con uno spartiacque manicheo dove da un lato stanno tutti i buoni e dall’altro tutti i cattivi, che fa proliferare  richieste di scuse che rimbalzano da un lato all’altro del pianeta. Proviamo per un momento a immaginare se, ogni volta che l’umanità si è prodotta in una guerra di conquista, notoriamente non combattuta con le margherite, l’aggressore debba scusarsi oggi con l’aggredito di ieri, o l’aggredito debba giustificarsi per come ha reagito. Pensiamo per paradosso alla Persia moderna, l’Iran, che invii ad Atene una lettera di cordoglio per i trecento spartani di Leonida trucidati alle Termopili nel 480 avanti Cristo. O il governo italiano che si mostri contrito con quello della Tunisia perché quei cattivoni dei romani nel 146 a.C. distrussero Cartagine dalle fondamenta e sparsero pure il sale sul terreno affinché...


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