13 Aprile
Allacciate le cinture. La tempesta perfetta
Atlantia dice no. Pronti per il decollo di un nuovo caso Alitalia pagato dal contribuente? I report del Fondo monetario sull'Italia, l'intreccio tra debito pubblico e banche, ecco come si scatena il contagio. Petrolio, fucili, rivoluzione, un giro d'Africa
Facciamo un giro d'Italia, è un modo rapido per rientrare (e uscire) nella cronaca quotidiana:
01
Un giorno in Italia
Tutti dentro. Il segretario del Pd dell'Umbria Gianpiero Bocci e l'assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini sono stati arrestati dalla Guardia di finanza. Inchiesta sulla Sanità. Pilotavano le assunzioni. È indagata anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, sempre del Partito democratico. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti può andare a riposare, anche lui non ce la farà mai. Oppure chiami il commissario Montalbano.
Il nero Veneto. Qualcuno ricorda Giancarlo Galan? Fu presidente della Regione Veneto, finì in un'inchiesta sul Mose e si inabissò in Laguna. È riemerso perché la Guardia di finanza cercando le tangenti del Mose ha scoperto una lavatrice (due commercialisti) dove finiva il giro del "nero" del Veneto (è solo una piccola parte, provate a immaginare il resto). Sono circa 30 milioni, c'è un elenco di imprenditori, vedremo come uniranno il filo dei soldi ai nomi. Galan dice che non sono suoi. Secondo il Gazzettino ci sono "100 nomi nel mirino". Così, una robetta.
Sentenze 1. Titolo del Secolo XIX, giornale di Genova: "Alluvione 2011. Vincenzi colpevole ma pena ridotta".
Sentenze 2. Strangolò e bruciò la fidanzata, Sara Di Pietrantonio. Fu condannato a 30 anni di prigione. Ora la Cassazione ha annullato con rinvio ad un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Roma quella sentenza, tutto da rifare. Accolto il ricorso del procuratore generale che chiede il ripristino dell'ergastolo, come da sentenza di primo grado. Il colpevole aveva chiesto le attenuanti.
Pistole metropolitane. Gomorra a Milano, agguato in centro a un 46enne, crivellato di colpi da due sicari in scooter, l'uomo è grave, si indaga sul giro della droga. Rapina in gioielleria a Roma, via Casilina, vicino a Torre Maura,...
Facciamo un giro d'Italia, è un modo rapido per rientrare (e uscire) nella cronaca quotidiana:
01
Un giorno in Italia
Tutti dentro. Il segretario del Pd dell'Umbria Gianpiero Bocci e l'assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini sono stati arrestati dalla Guardia di finanza. Inchiesta sulla Sanità. Pilotavano le assunzioni. È indagata anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, sempre del Partito democratico. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti può andare a riposare, anche lui non ce la farà mai. Oppure chiami il commissario Montalbano.
Il nero Veneto. Qualcuno ricorda Giancarlo Galan? Fu presidente della Regione Veneto, finì in un'inchiesta sul Mose e si inabissò in Laguna. È riemerso perché la Guardia di finanza cercando le tangenti del Mose ha scoperto una lavatrice (due commercialisti) dove finiva il giro del "nero" del Veneto (è solo una piccola parte, provate a immaginare il resto). Sono circa 30 milioni, c'è un elenco di imprenditori, vedremo come uniranno il filo dei soldi ai nomi. Galan dice che non sono suoi. Secondo il Gazzettino ci sono "100 nomi nel mirino". Così, una robetta.
Sentenze 1. Titolo del Secolo XIX, giornale di Genova: "Alluvione 2011. Vincenzi colpevole ma pena ridotta".
Sentenze 2. Strangolò e bruciò la fidanzata, Sara Di Pietrantonio. Fu condannato a 30 anni di prigione. Ora la Cassazione ha annullato con rinvio ad un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Roma quella sentenza, tutto da rifare. Accolto il ricorso del procuratore generale che chiede il ripristino dell'ergastolo, come da sentenza di primo grado. Il colpevole aveva chiesto le attenuanti.
Pistole metropolitane. Gomorra a Milano, agguato in centro a un 46enne, crivellato di colpi da due sicari in scooter, l'uomo è grave, si indaga sul giro della droga. Rapina in gioielleria a Roma, via Casilina, vicino a Torre Maura, tre banditi (tra i quali una donna) armati di pistola hanno pestato il gioielliere, legato e imbavagliato una commessa e si sono spazzolati 200 mila euro di bottino.
Istruzione. Titolo del Mattino, quotidiano di Napoli: "Abilitati in Romania 2 mila prof campani, ora rischiano il posto". Duemila. In Romania.
***
Questo è quel che passa il convento in Italia, un mix di cronaca nera, giudiziaria, violenza, malcostume, furberie varie. C'è futuro e c'è comprensione dei problemi della contemporaneità in tutto questo? No. Facciamo un altro giro. Quello che conta.
02
Atlantia dice no a Alitalia
Atlantia dice no all'ingresso nel capitale di Alitalia, nessuno se la vuol comprare. Non vuole entrare neanche Delta, gli americani sentono puzza di perdite e non ci vuole un cercatore d'acqua del deserto per capirlo. La cordata s'è rotta, il governo è nella fase "Houston, abbiamo un problema". La compagnia aerea perde mezzo miliardo l'anno e alla cloche c'è il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, una sicurezza. Dettaglio: Atlantia è la capogruppo di Autostrade, la società che gestiva il ponte Morandi a Genova. Ora andate a ripassare cosa hanno detto Cinque Stelle e Lega su Autostrade e il suo gruppo dirigente ai tempi del disastro. Oggi gli stessi politici chiedono alla capogruppo di Autostrade - e agli stessi azionisti e dirigenti - di salvare Alitalia.
Domanda sul taccuino: perché devo salvare una compagnia aerea decotta da anni se poi lasciandola fallire si liberano gli slot, cioè l'unica cosa che davvero conta in questa storia? L'azienda (la perdita) fallisce, gli slot (il guadagno) li prendo sul mercato. L'epilogo è già scritto, come sempre, dopo 7 miliardi del contribuente italiano spesi per far volare una compagnia che brucia cassa, il governo continuerà a far pagare il biglietto allo Stato, cioè a noi tutti. Allacciate le cinture. E leggete qui sotto. Avviso: se sentite degli sbalzi, sono i vuoti d'aria provocati dalla lettura dei numeri.
03
Sette miliardi a carico del contribuente
La storia di Alitalia dice che il castello delle streghe resta sempre aperto, anche quando le cose vanno a rotoli. Poco tempo fa il grande pubblico ha scoperto – che sorpresa, la realtà – che Alitalia è costata al contribuente italiano 7.4 miliardi di euro. È il conto finale di uno studio realizzato da Mediobanca e la cosa davvero notevole del documento non è solo nel costo per la collettività, i numeri raccontano un’altra storia, una dissipazione di capitale e lavoro che avviene negli ultimi trent’anni della storia di Alitalia. Prima la compagnia stava in piedi alla grande, aveva mercato e futuro. Il grafico sulla redditività dell’azienda dal 1974 al 2007 è stupefacente:
Che curva meravigliosa. Alitalia viene letteralmente bruciata negli anni Novanta: “La redditività della Compagnia comincia a deteriorarsi nei primi anni ‘90 per poi scadere significativamente dalla metà degli anni ’90. Dal 1974 e fino al 2007, ultimo bilancio prima dell’amministrazione straordinaria, sono maturate perdite cumulate pari a 4.407 milioni di euro a valori correnti. Dal 1996, anno della prima perdita monstre di 625 milioni, il saldo negativo è stato pari a 3.906 milioni. La perdita maggiore è caduta nel 2001 (-907 milioni). Dei 34 anni esaminati, 20 hanno chiuso in deficit, sommando una perdita pari a 5,1 mld. di euro. Dal 1989, in 15 anni su 19 si è avuta una perdita netta (circa l’80 per cento dei casi)”.
Questa perdita in realtà va riconteggiata. Mediobanca spiega come: "Data l’estensione temporale dell’analisi, è opportuno rettificare i dati riportandoli al valore monetario corrente (2014). Così facendo le perdite modeste dei primi anni assumono maggiore rilevanza ed il cumulo dei risultati diviene costantemente negativo nel periodo. Pur restando confermato l’aggravio occorso dalla metà degli anni ’90, il totale delle perdite sale a circa 6,1 miliardi di euro (grafico a seguire). Il cumulo dei venti anni in perdita aumenta, con questa modalità di computo, a 7,2 miliardi di euro".
L'oste presenta il conto volante per il contribuente. E così arriviamo a 7 miliardi. Denaro del contribuente. Nostro.
Questo conteggio non sarebbe corretto se non valutassimo anche gli introiti del periodo preso in esame per l'azionista, lo Stato. Com'è andata? Sempre male. Guardate questa tabella:
Lo Stato dal 1974 al 2007 ha incassato da Alitalia le imposte, i dividendi, il denaro dei collocamenti sul mercato. La parte più grossa è quest'ultima (971 milioni di euro ai valori del 2014) ma il bilancio è sempre in rosso fisso e il risultato finale per il contribuente è di 3.3 miliardi versati nella fornace della compagnia.
L'evoluzione della curva di questi oneri - stavolta netti - per il contribuente è esemplare:
Alitalia chiude nel 2007 il suo ultimo bilancio in bonis. Poi entra in gestione commissariale dal 2008 fino al 2014. Un altro festival della spesa. Cercate un calmante, tenetelo a portata di mano. Sempre dallo studio di Mediobanca.
Gli oneri direttamente in carico allo Stato o riferibili alla collettività sono relativi a:
1. Erogazione nel 2008 di un “prestito ponte” pari a 300 milioni di euro da parte del Mef, al fine di garantire la continuità del servizio di trasporto aereo in capo alla “vecchia” Alitalia;
2. Ritiro delle obbligazioni “Alitalia 7,5 per cento 2002-2010 convertibili” in adesione all’offerta che consentiva il loro scambio contro titoli di Stato “zero coupon” con scadenza dicembre 2012; il controvalore dei titoli di Stato emessi è stato pari a 312,9 milioni di euro;
3. Permanenza nel portafoglio del Mef della propria quota delle medesime obbligazioni “Alitalia 7,5 per cento 2002-2010 convertibili” per un valore nominale pari a 446,6 milioni di euro; tale importo è stato ridotto per l’ammontare degli interessi incassati (stimati in 34 milioni all’anno) durante il quinquennio 2003-2007 (circa 165 milioni complessivi);
4. Partecipazione all’eventuale ripiano del passivo dell’amministrazione straordinaria: dedotti i circa 730 milioni di debiti di Alitalia verso il Mef (prestito ponte ed obbligazioni), permarrebbe in capo ad Alitalia in as un netto patrimoniale negativo pari a circa 1.150 milioni;
5. Erogazione, con decorrenza dicembre 2008, del trattamento Cigs a zero ore per il quadriennio 2008-2012 e di quello di mobilità per il triennio successivo (2012-2015) . Considerando una media di 4000 persone coinvolte, l’onere complessivo può essere stimato in 660 milioni di euro;
6. Erogazione integrativa dei trattamenti di cui al punto 5 per consentire il raggiungimento dell’80 per cento della retribuzione originale, a valere sul Fondo Speciale per il Trasporto Aereo (FTSA) istituito presso l’Inps. L’onere, sempre comprensivo della quota contributiva, può essere quantificato in 1,2 mld. di euro.
Infine, vi è da considerare il versamento di 75 milioni di euro effettuato da Poste Italiane in Alitalia-Cai.
Totale della gestione commissariale? Eccolo qua:
Sintesi di Mediobanca su questa storia cominciata nel 1974: "Tra il 1974 ed il 2007 Alitalia ha cumulato perdite pari a 6,1 mld. di euro in moneta del 2014. La gestione di Alitalia, a far data dal 1974 e fino al 2007 relativamente alla gestione in bonis (3,3 mld. a valori 2014) e successivamente fino al giugno 2014 sotto la gestione commissariale (4,1 mld.), ha prodotto in via indicativa e approssimata un onere complessivo a carico del settore pubblico e della collettività stimabile in circa 7,4 mld. di euro".
Ora ricicciano la compagnia di bandiera. Che volete farci, suona bene - "compagnia di bandiera" - solletica il sovranismo volante che non guarda i conti, non sa nulla del passato. Il pericolo di replicare lo stesso film in volo è notevole, visti i soggetti di ieri e quelli di oggi.
Perdite di Alitalia per il 2018? Mezzo miliardo.
***
Che facciamo? Voliamo. Andiamo a Washington.
04
Tria e il rischio Italia (che esiste)
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria è a Washington e dalle rive del Potomac ci informa che nel summit di primavera del Fondo monetario internazionale non si parla di un rischio-Italia. Annotiamo diligentemente quanto affermato da Tria (sta imparando in fretta lo stile di comunicazione di Palazzo Chigi) e ci premuriamo di segnalare al ministro l'ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria del Fmi, è uscito il 10 aprile, è materiale delle discussioni in corso al Fondo in questi giorni.
Grafico molto interessante (forse troppo) a pagina 21:
Curva rossa, andamento dello spread dell'Italia. Tutti giù, tranne il nostro, guardate che impennata. Nel grafico a destra, c'è la correlazione tra debito pubblico e banche (le banche hanno in portafoglio circa 387 miliardi di debito pubblico italiano), come vedete la curva dello spread e quello dei bank credit default swap (è uno strumento finanziario che serve a coprire il rischio) viaggiano in parallelo, c'è un prezzo correlato. La curva blu (sempre grafico a destra) indica il valore delle azioni delle banche che è ovviamente influenzato a sua volta dalla valutazione del rischio del debito pubblico. Più sale lo spread, meno valgono le azioni delle banche e più costa la copertura del rischio. Ora provate a immaginare cosa potrebbe accadere nel settore finanziario con un declassamento ulteriore del rating dell'Italia. Questo stress si trasferisce in un attimo sulle aziende e le famiglie e si trasforma in crisi economica profonda, recessione.
05
La tempesta perfetta
Come funziona il meccanismo del contagio? Così:
È un giro micidiale di vasi comunicanti. Il debito viene acquistato dalle banche e dalle assicurazioni, un'improvvisa sfiducia alza gli interessi (e diventa un costo insostenibile per lo Stato, la "trappola del debito" di cui abbiamo scritto tante volte su List) ma abbassa il prezzo (sono grandezze inversamente proporzionali) e si abbatte sul valore delle banche (1 e 2) e la loro quotazione (e su quello delle società assicuratrici che hanno in pancia titoli di Stato e azioni delle banche), aumenta il costo di finanziamento delle banche (3), parte un calo brusco dell'economia (4), le banche alzano gli interessi sui prestiti per le aziende e le famiglie (5) che a loro volta incontrano difficoltà facendo aumentare le sofferenze bancarie (6) e causano una perdita delle assicurazioni (7 e 8), la finanza dello Stato nel frattempo si avvita fino ad avere bisogno di assistenza finanziaria (9), gli incassi del fisco calano per effetto della crisi economica (10) la domanda di debito sovrano crolla (11 e 12). Questa si chiama tempesta perfetta.
È un film che abbiamo già visto nel 2011. Lo scenario economico globale è profondamente diverso - c'è ancora crescita della produzione - ma l'Italia continua ad avere i problemi del passato. Accadrà? Dipende dal governo, se non mette al sicuro i conti e fa riforme fiscali credibili, la crisi è dietro l'angolo.
***
Che facciamo ora? Una corsa a tappe nell'Africa della guerra e della rivoluzione.
06
Petrolio, fucili, rivoluzione. Tripoli, Algeri e Khartoum
L'Africa è di nuovo in rivolta, abbiamo letto sulla stampa la frase "nuove primavere arabe", ma è un dipinto che non torna con la realtà. Prima di tutto perché quella stagione si rivelò poi un lungo inverno (pensate alle conseguenze inattese della caduta del regime del colonnello Gheddafi in Libia) e poi perché gli esiti finora non sono quelli di un avvio di un periodo di apertura alla democrazia: comandano gli eserciti. In Libia, in Algeria e in Sudan finora stanno parlando le armi e di libertà se ne vede poca. E infatti la battaglia e la protesta non cessano.
Tripoli. In Libia l'offensiva del generale Haftar è sempre più profonda, si combatte a Tripoli strada per strada, con tutti i mezzi della guerra classica: fanteria, artiglieria pesante, carri e sortite dell'aviazione. Centinaia di persone sono scese ieri in piazza a Tripoli e a Misurata per protestare contro l’operazione militare lanciata da Haftar. Il governo italiano ha istituito un'unità di crisi, il premier Conte sta cercando di recuperare almeno sul piano dell'immagine il tempo perduto, ha parlato con la cancelliera Angela Merkel. In realtà è troppo tardi. Haftar ha il sostegno non solo della Francia (che ufficialmente nega) ma dell'Arabia Saudita che lo finanzia generosamente. Hanno l'appoggio del principale alleato degli americani in Medio Oriente, ecco perché Washington sta alla finestra e non ha alcun interesse a dare una mano all'Italia che ha appena stretto un patto con i cinesi. Attendiamo il momento in cui qualcuno nel governo invocherà l'aiuto a Pechino.
Algeri. Abdelaziz Bouteflika si è dimesso, la protesta no. Ieri a Algeri sono state arrestate 108 persone. Ottavo venerdì consecutivo di proteste. Durissimi scontri, 27 poliziotti sono rimasti feriti, quattro in gravi condizioni. La folla protesta contro la nomina del presidente del Consiglio della nazione, Abdelkader Bensalah, come capo dello Stato ad interim in sostituzione di Bouteflika. Non basta la sua uscita, gli algerini chiedono un regime change totale. Bensalah ha fissato per il 4 luglio le prossime elezioni presidenziali.
Khartoum. In Sudan la situazione continua ad essere di estrema tensione. Il capo del Consiglio militare transitorio del Sudan, il ministro della Difesa Ahmed Awad ibn Auf, ha annunciato, le sue dimissioni, il suo incarico è durato 24 ore: "Annuncio le mie dimissioni e la scelta di affidare l'incarico ad Abdul Fatah al Burhan, nominato nuovo capo del Consiglio militare di transizione", ha detto Ibn Auf. La protesta in piazza dell'opposizione sudanese continua.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Anche in Afghanistan.
07
I talebani annunciano l'offensiva di primavera
Gli americani stanno trattando la pace (e il ritiro) dall'Afghanistan con i talebani nei colloqui di Doha. Mentre si tratta la pace, annunciano la guerra. Un classico. Guerra che dura da 17 anni, quando nel 2001 gli americani in risposta agli attentati dell'11 settembre cominciarono la loro campagna militare per distruggere il dominio di Bin Laden. L'offensiva primaverile si chiama operazione Fath - in arabo significa "vittoria" - l'obiettivo è sempre quello, "sradicare l'occupazione" e "ripulire la patria musulmana dall'invasione e dalla corruzione". Comincia un'altra stagione di combattimento.
Commento del capo della delegazione americana al tavolo della pace, Zalmay Khalilzad: "Un annuncio spericolato e irresponsabile, se attuato, produrrà solo più sofferenza e migliaia di altre vittime". È una guerra infinita. Ci sono molti libri da leggere, film da guardare. Bastano un paio di puntate di Homeland per capire che è un gioco al massacro.
Abbiamo citato Homeland, una serie tv di enorme successo, un capolavoro di sceneggiatura, regia, interpretazione, con gli eccezionali caratteri di Carrie Mathison (Claire Danes) e Saul Berenson (Mandy Patinkin). Mancano 48 ore all'avvio di un'altra serie bellissima, l'ultima stagione di Game of Thrones.
08
Game of Thrones
Il giornalismo è morto, la tv è morta. Tutte balle, è un momento meraviglioso per chi fa contenuti originali, nuovi format, belle storie. Muore l'industria povera di creatività e artigianalità, senza mestiere, umiltà e curiosità, cultura e voglia di fare impresa, bisogna rischiare e non vivere di rendita. Abbracciare l'avventura e rimboccarsi le maniche.
Qual è l'articolo più letto del Financial Times in queste ore? Non quello sul prezzo dell'oro e del petrolio, né quello su quell'elegantone che indossa sempre la stessa maglietta e pensa che questo basti a farne un guru (Zuckerberg). No, i lettori si appassionano per un pezzo sulla nuova stagione di Game of Thrones che (ri)parte il 14 aprile. È l'ultima.
Siamo nell'impero del fantasy, dell'immaginario dalle mille possibilità, dentro l'immenso regno creativo di George R.R. Martin (nella foto sopra), un americano nato nel 1948 a Bayonne, nel New Jersey, figlio di un lavoratore portuale, cresciuto in una casa popolare che George da bambino popolava di creature fantastiche che si animavano nei suoi racconti.
George Martin non ha l'erudizione di Tolkien, è figlio di un'altra storia, ma è posseduto dallo stesso demone, la scrittura. Studiò giornalismo, fu direttore di tornei di scacchi, scrittore part-time, obiettore di coscienza durante la guerra in Vietnam, si sposò e divorziò, si innamorò della fantascienza, divorò fumetti, insegnò, scrisse storie, nel 1975 vinse il Premio Hugo, scrisse ancora e inventò nuovi eroi, si trasferì a Hollywood a caccia del grande pubblico, divenne sceneggiatore, lavorò Ai confini della realtà, lasciò il cinema e la tv per tornare al primo e vero amore, la scrittura pura, rilesse ancora i classici, le saghe medievali e si inabissò come un mostro marino nella creazione delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Qui forgiò spade e corazze, odi e amori, cavalieri e dame, magia e realtà, draghi fiammeggianti, terre desolate, regni di neve che sfioccano in storia, Game of Thrones:
Si vive e si muore in Game of Thrones. La seconda, soprattutto. Ci hanno fatto pure uno studio scientifico, sul tema della morte. Probabilità di vita? Eccola:
Più della metà dei personaggi muore alla fine della settima stagione, dopo l'apparizione sullo schermo c'è il 14 per cento di probabilità di scomparire per sempre dopo un'ora. È dura la vita in Game of Thrones. Buon sabato.
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dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.