24 Aprile
Salva Roma semi affondato, governo in barca
Cinque ore di Consiglio dei ministri rovente. Stralciata a metà la norma sulla Capitale. Ha perso Di Maio, Salvini è "soddisfatto", ma con un esecutivo in queste condizioni non può certo dire di aver vinto. Cinque Stelle e Lega costretti a stare insieme per assenza d'alternativa, il gioco del cerino continua
Che cosa è successo? Il Consiglio dei ministri si è concluso poco dopo mezzanotte con i pugili che dopo essersi menati per tutto l'incontro hanno chiesto all'arbitro di sospendere tutto e se ne riparla su un'arena più grande, quella del Parlamento. Via il paradenti, tutti a casa. Pieni di lividi. Il "salva Roma" non salva nemmeno la faccia del governo figuriamoci i conti in profondo rosso della Capitale. Hanno fatto quello che si sapeva - e che Salvini aveva preannunciato - lo stralcio di alcune norme e il rinvio alle Camere. La norma resta nel decreto crescita, alleggerita (al punto che quasi non si vede) di alcuni commi e con tutto quello che conta per aria.
Il governo è cotto, ma nessuno ha il coraggio di sfornarlo e portarlo sul tavolo imbandito delle elezioni anticipate, dunque si va avanti. Commenta Salvini: "Lega soddisfatta. I debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco. Stralciati i commi 2,3,4,5,6 della norma salva Raggi". A dire il vero sindaco amministra la Capitale d'Italia, è cosa iper-pubblica, dunque i debiti di Roma, come quelli di Casalpusterlengo, sono alla fine di tutti i contribuenti. Ma al di là di questi dettagli e della propaganda del tutti contro tutti, è chiaro che Di Maio ha perso e Salvini tra le macerie fumanti, ha vinto un round ma non può dire di aver vinto l'incontro. Siamo in una situazione surreale, puro teatro.
I pentastellati ne escono malconci, ma sono vivi e il governo è in piedi, senza d'altronde non saprebbero letteralmente che fare. “È un punto di partenza, siamo sicuri che il parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani”, commentano. Nessuna festa sul balcone...
Che cosa è successo? Il Consiglio dei ministri si è concluso poco dopo mezzanotte con i pugili che dopo essersi menati per tutto l'incontro hanno chiesto all'arbitro di sospendere tutto e se ne riparla su un'arena più grande, quella del Parlamento. Via il paradenti, tutti a casa. Pieni di lividi. Il "salva Roma" non salva nemmeno la faccia del governo figuriamoci i conti in profondo rosso della Capitale. Hanno fatto quello che si sapeva - e che Salvini aveva preannunciato - lo stralcio di alcune norme e il rinvio alle Camere. La norma resta nel decreto crescita, alleggerita (al punto che quasi non si vede) di alcuni commi e con tutto quello che conta per aria.
Il governo è cotto, ma nessuno ha il coraggio di sfornarlo e portarlo sul tavolo imbandito delle elezioni anticipate, dunque si va avanti. Commenta Salvini: "Lega soddisfatta. I debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco. Stralciati i commi 2,3,4,5,6 della norma salva Raggi". A dire il vero sindaco amministra la Capitale d'Italia, è cosa iper-pubblica, dunque i debiti di Roma, come quelli di Casalpusterlengo, sono alla fine di tutti i contribuenti. Ma al di là di questi dettagli e della propaganda del tutti contro tutti, è chiaro che Di Maio ha perso e Salvini tra le macerie fumanti, ha vinto un round ma non può dire di aver vinto l'incontro. Siamo in una situazione surreale, puro teatro.
I pentastellati ne escono malconci, ma sono vivi e il governo è in piedi, senza d'altronde non saprebbero letteralmente che fare. “È un punto di partenza, siamo sicuri che il parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani”, commentano. Nessuna festa sul balcone di Palazzo Chigi.
In questa fiera degli annunci - e dei soldi del contribuente buttati dalla finestra - i Cinque Stelle pare siano soddisfatti del via libera al rimborso ai cosiddetti "truffati" (tutti, ma davvero? tutti degli sprovveduti? notevole caso di ipnosi collettiva) delle banche e il rimborso diretto passa da 100 mila a 200 mila euro. Chi paga? Sempre il contribuente che non è stato truffato da nessuno, al limite ha una casa che nel corso degli anni si è deprezzata a causa di politiche pubbliche sbagliate (e naturalmente non ha diritto ad alcun rimborso). Come recitano le veline di Palazzo, i Cinque Stelle esultano: “Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto”. Ne vanno pure fieri.
Vertice di chiarimento domani? Non scherziamo, hanno passato 5 ore a darsele di santa ragione. Se ne riparla dopo la Liberazione che, c'è da scommetterci, non libererà il governo dalla palude in cui è piombato.
***
È il logico epilogo della saga dei "prigionieri liberi". Liberi di governare (e randellarsi), ma prigionieri e costretti a stare insieme in cella a Palazzo Chigi per assenza d'alternativa. Il gioco del cerino continua. Luigi Di Maio in serata faceva lo splendido snobbando il Consiglio dei ministri, tutto inamidato mentre registrava una puntata di un talk show televisivo. Quando l'hanno avvisato che Salvini aveva annunciato lo stralcio del "salva Roma", Di Maio ha fatto subito rotta verso la sede del governo a tutta velocità. Cosa aveva detto Salvini? "Lo stralcio del Salva Roma lo concordo con chi c'è. Con gli assenti è difficile concordare, i ministri della Lega ci sono tutti. Ci sarà lo stralcio del salva Roma e un provvedimento ad hoc per tanti comuni in dissesto, in predissesto, indebitati, in difficoltà economica al nord, centro e sud. Vogliamo aiutare i cittadini romani, savonesi, catanesi e alessandrini". Gong. Così Di Maio è tornato a Piazza Colonna, dove il premier Giuseppe Conte viene dato per incazzato nero con Salvini: "Non siamo i tuoi passacarte!". Sarà, ma di certo hanno passato la mano in questa partita a poker. Alla fine stralcio doveva essere e stralcio è stato, la Lega è tornata quella di "Roma ladrona la Padania non perdona" e tutti restano nella stanza dei bottoni a schiacciarsi le dita a martellate. La realtà è che Di Maio e Salvini non possono aprire la crisi, giocano entrambi al gatto con il topo e bisogna vedere come sono distribuite le parti e serve anche ricordare che in Tom e Jerry la parte di quello a cui capitava di tutto era quella del felino. A Palazzo Chigi non è tempo di cartoni animati, vedremo come andrà, ma una cosa è certa, il genere comico è l'unica cosa che è sovrana davvero nel governo sovranista. Andiamo, seguite il titolare di List.
01
Botte di governo
Come vanno le cose nella maggioranza? Benissimo, guardate qui:
Si stanno menando come fabbri dopo aver alzato il gomito. I Cinque Stelle chiedono le dimissioni di Siri. Le quattro domande a Salvini? Eccole:
1. Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l’ex parlamentare di Forza Italia, adesso responsabile del programma della Lega per l’ambiente che, secondo l’accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come “finanziatore” della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)?
2. Perché il sottosegretario Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate e rispedite al mittente dal MoVimento 5 Stelle, per incentivare l’eolico (materie oggetto di interesse proprio di Paolo Arata)? Per quale fine?
3. Perchè Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte (quando è uscita la notizia dell’indagine per corruzione ha detto: “Non mi sono mai occupato di eolico in vita mia“. Poi ha ammesso di aver presentato una proposta di modifica alla legge sugli incentivi: “Me l’ha chiesto una filiera di piccoli produttori”. Infine, al Corriere, ha dichiarato: “Arata mi ha fatto una testa così e gli ho detto ‘va bene, mandamelo’ ”)?
4. Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?
Cinque Stelle e Lega sono al governo, si direbbe. Ma la dimensione della loro collaborazione è quella che passa tra un persiano e uno spartano dell'età classica, con la lieve differenza che Di Maio non è l'imperatore Dario e Salvini, nonostante ce la metta tutta con la barba, non è certo Leonida. Il Governo Frankenstein, nonostante l'ineludibile assemblaggio post-catastrofe elettorale del 4 marzo 2018, è da molto tempo ormai in fase di rigetto degli organi principali, dallo stato del risorto sta passando a quello del non-morto, è in una fase di piena zombificazione politica. Resta in piedi, ma non vive, andrà avanti, ma trascinandosi a occhi chiusi sul burrone dell'inconciliabilità politica.
Salvini è nel mirino dei pentastellati che, a loro volta, sono nel binocolo dei leghisti. Dopo una lite tra sbandati alla Stazione Termini (accoltellamento e arresto, la stazione di Roma è sempre terra di nessuno, anche nell'era del Salvini con il mitra) il ministro ha fatto la sua ormai consueta operazione di comunicazione: "Scrivo a tutti per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti". In segno d'amicizia rispondono i Cinque Stelle: "Il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla, il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo". Si vogliono bene nel governo.
In questa battaglia tra cecchini delle Sturmtruppen appostati sulle rovine del Parlamento, sibila tutta l'artiglieria possibile. Così il "salva Roma" va in consiglio dei ministri già tutto sforacchiato dai colpi delle milizie in divisa verde del "Roma ladrona la Padania non perdona" e il ministro dell'Interno viene impallinato dai tiratori grillini sul caso Arata e sui rimpatri dei clandestini a terra, altro che in mare.
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo (leggete qui sotto).
02
Polenta e bacio sull'erba
Va segnalato per dovere di cronaca al quale non possiamo sfuggire, visto il gravissimo momento, che questo scontro interno avviene mentre i due leader sono impegnati in difficili operazioni diplomatiche: Salvini pubblica su Instagram una marziale foto con la polenta, mentre il suo indomabile avversario, Di Maio, dopo una indimenticabile prova del bacio erboso con la fidanzata (la coppia era a Villa Borghese, in incognito: con un fotografo al seguito) e servizio pubblicato su "Chi", ora è impegnato nella delicata visita istituzionale alla di lei famiglia in Sardegna.
Mentre le grandi manovre culinarie e sentimentali dei due condottieri vanno avanti, a Montecitorio e Palazzo Madama si preparano all'appuntamento con la riapertura dei lavori, con calma, il 29 aprile. Salvini ha armato di spingarda i suoi parlamentari, i Cinque Stelle esibiranno gli ultimi modelli di colubrina. Non c'è niente da ridere, la cosa è serissima, siamo un paese del G7, non si vede? Tutto si svolge su un piano virtuale, vale quello che si dice non quello che si fa, il livello istituzionale, quello del governo quotidiano del paese, in questo scenario, non conta più nulla.
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In fondo la comicità sembra essere diventato un ingrediente necessario per vincere le elezioni. Anche in questo campo abbiamo aperto la strada. Dopo Grillo che fonda un partito e lo manda al governo, abbiamo un caso in Ucraina che conferma lo stato commediante della politica contemporanea. Una puntata di RadioList su Volodymyr Zelenski, nuovo presidente dell'Ucraina.
03
Dalla commedia alla realtà. Il comico presidente dell'Ucraina
Chi è Volodymyr Zelensky? Ha vinto le elezioni presidenziali con un risultato strepitoso, promette di cambiare tutto, ma è nella piena continuità della strana rivoluzione permanente di Kiev. Davvero cambierà il rapporto con la Russia di Putin? Un'indagine del titolare di List e Luigi De Biase
Dalla commedia alla realtà. Volodymyr Zelensky è diventato presidente dell'Ucraina. Interpretava in tv la storia di un professore che diventa capo dello Stato e si mette sul serio a servire il popolo. Il racconto di un paese chiave nei rapporti tra Europa e Russia. Chi è Zelensky, perché la relazione con Mosca potrebbe cambiare, cosa farà il Cremlino (e l'America di Trump) e perché l'Ucraina è ancora un paese dalla rivoluzione incompiuta. Un'indagine del titolare di List con Luigi De Biase.
Possiamo lasciare l'Italia e andare a occuparci del notiziario internazionale. Alt, fermi tutti, c'è un post scriptum.
04
Litigano anche sul 25 aprile
Post scriptum: i due leader, dall'alto di una grande conoscenza della storia, sono di opposte "scuole di pensiero" sul 25 aprile. La Liberazione è oggetto di esegesi attenta e rigorosa sul piano storico. Salvini, che in fondo è solo il ministro dell'Interno, non parteciperà a nessun corteo per la Liberazione, andrà con la polizia a Corleone, in Sicilia (attendiamo una foto in divisa per la collezione dei soldatini); Di Maio, con un colpo di genio che resterà nella storiografia, ha affermato: "Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave. Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. E poi è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti". Santo cielo, dovranno cambiare i libri storia.
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Nel frattempo, ecco un pezzo di Marco Patricelli, che i libri di storia li scrive, sul tema della Liberazione.
05
La Liberazione d'Italia e una lezione americana
Il 25 aprile non è ancora una festa che unisce, ma divide. La guerra di Secessione americana e la difficile impresa di una memoria condivisa. La storia oggetto delle manipolazioni dei partiti e dei politici, i dati reali sulla Resistenza e il contributo decisivo degli Alleati. Un viaggio di Marco Patricelli tra passato e presente
di Marco Patricelli
Il nodo gordiano della condivisione del 25 aprile come Festa della Liberazione sta nella componente della guerra civile che suggella il periodo 1943-1945, dopo una guerra sbagliata e pure malamente perduta dalla parte dei totalitarismi. Nessun Alessandro Magno può sciogliere quel nodo, con la spada o senza, perché su quelle due parole, “guerra civile”, si è dapprima stesa una cappa ideologica che la negava, poi un’altrettanto tenace blindatura propagandistico-partitica, che a distanza di tre quarti di secolo ne fa elemento di spaccatura e non di identità nazionale. Continua a leggere l'articolo su List.
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Guerra. Liberazione. Pace. Quella che non c'è ancora nell'isola di Sri Lanka. Dalla guerra civile al terrorismo.
06
La strage dei cristiani, la vendetta e la rete del terrore
Sri Lanka. Le indagini ora puntano su un gruppo che avrebbe agito per vendicare la strage di musulmani in Nuova Zelanda. Quaranta arresti, dubbi sulle autorità che hanno fallito nel prevenire una strage annunciata. Tra i morti ci sono 45 bambini e adolescenti. La comunità cristiana è minacciata. Il premier: "Probabili nuovi attacchi". Il video di un kamikaze che entra in chiesa
La strage nello Sri Lanka appare ora dopo ora sempre più legata al disegno sanguinario di un network internazionale del terrorismo islamista, un attacco ai cristiani e una vendetta. Facciamo il punto:
- Il bilancio delle vittime degli attentati è salito ancora: i morti sono 321 i feriti sono 500.
- L'Unicef ha riferito che negli attentati sono morti 45 tra bambini e adolescenti. Molti altri sono feriti e lottano per la vita.
- L'uomo più ricco della Danimarca, Anders Holch Povlsen, ha perso tre dei suoi quattro figli nell'attentato.
- Il governo segue la pista di una vendetta di un gruppo terroristico islamista per gli attacchi contro le moschee in Nuova Zelanda.
- Sono 40 le persone arrestate finora dalla polizia.
- L'Isis ha rivendicato l'attentato, ma è un elemento da valutare con prudenza.
- Un altro ordigno stamattina è stato scoperto e disinnescato all'aeroporto internazionale di Colombo.
- La polizia ha lanciato un allarme per un furgoncino carico di esplosivo che potrebbe trovarsi a Colombo (via Guardian).
- Un video mostra il sospetto kamikaze che si è fatto esplodere nella chiesa di San Sebastiano, a Negombo, dove sono morte 150 persone. Eccolo:
Gli attentatori suicidi erano almeno sette. Continua a leggere l'articolo su List.
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La cronaca non ci dà pace, ci presenta il peso di vivere. Ma la storia dell'umanità è fatta di grandiose civiltà, imperi, imprese, culture affascinanti. Un racconto da un altro mondo, da gustare con lentezza, andiamo in Giappone con Lorenzo Castellani. List ha in cantiere una mini-serie di Visioni dall'Asia.
07
Proiettile, katana, fortezza. Un viaggio in Giappone
Visioni dell'Asia / Giappone. Le luci di Tokyo, la velocità e il commercio, lo spirito dello Shogun. L'illusione del progresso di fronte all'eternità di un tempio dorato dove un samurai vittorioso (e sconfitto) prega inginocchiato di fronte ad un laghetto del giardino zen. Lorenzo Castellani nel paese del Sol Levante
di Lorenzo Castellani da Tokyo
Siamo circondati. Sono tanti, tantissimi. Sono troppi. Efficienti, precisi, silenziosi. Non sudano mai. Questi uomini non sudano. Non si agitano. Gli svizzeri d’Asia, i giapponesi. Super Mario Bros. e i suoi amici colorati in cartonato danno il benvenuto agli occidentali assonnati che sbarcano all’aeroporto di Osaka investiti dalle masse dell’alveare nipponico. Un treno proiettile bianco, carenato a punta come una matita, poggia le sue ali per trenta secondi sui binari. Non uno di più. Stipati in fila uno dietro l’altro sotto le luci al neon, bianchissime, si sale con passo marziale. È forse questo il mondo nuovo di Huxley? Il treno proiettile non parte, non aziona i meccanismi, semplicemente sibila come un lungo serpente a sonagli. Continua a leggere l'articolo su List.
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Questo rotear di katane tra passato e presente, questa (ri)scoperta di antiche civiltà che fanno sentire il loro battito fino ai nostri giorni, lo possiamo assaporare in questa straordinaria scoperta archeologica. Dove andiamo? Tra i faraoni, nell'Antico Egitto.
08
Egitto. La tomba di Aswan e il talento italiano
Trentacinque mummie perfettamente conservate a Aswan, uno scavo dal risultato eccezionale, la mano e la mente degli archeologi dell'Università di Milano, diretti da una donna, Patrizia Piacentini. Queste sono le prime immagini pubblicate dal ministero delle Antichità dell'Egitto, bellissime.
Il sarcofago di una delle mummie ritrovate:
Questa è la statua dell'uccello-Ba, rappresenta lo spirito del defunto:
Meraviglie scoperte da archeologi italiani. Il nostro paese ha tanta gente in gamba in patria e oltre confine. Non tutto è perduto, quello che siamo non è solo la politica.
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Disse Rossella O' Hara: "Domani è un altro giorno". E naturalmente il sole sorgerà (siamo in pieno Hemingway, The Sun Also Rises) ma il buon Rhett Butler alla fine se ne andò. Non è mai troppo tardi. Per berci sopra. Buona serata.
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relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.