25 Aprile
Divisi dalla Liberazione. E campioni di euroscetticismo
Le celebrazioni del 25 aprile confermano il copione di sempre, un Paese che non fa i conti con il suo passato. I dati sull'Eurobarometro: l'Italia è euroscettica come nessun altro Stato europeo. L'ascesa dei populisti, il governo giallo-verde e la rottura dello scenario nei primi anni Novanta, sei libri (e un problema anche d'amore)
Che succede? Cortei per il 25 aprile, allarmi siam fascisti, no forse no, anche la Festa della Liberazione rispetta il copione. Ai tempi di Berlusconi c'erano il Cavaliere nero e i "comunisti", nel 2019 l'uomo nero è Salvini e dall'altra parte c'è sempre l'anti e la bandiera rossa. Salvini a Corleone con la polizia, i Cinque Stelle partigiani, il Pd che recita la sua parte e via così. Teatro. Il paese è gattopardescamente impegnato a recitare la stessa commedia, ieri, oggi, domani. È un dibattito (esageriamo) senza via d'uscita, sono opposti che non si parlano, non si ascoltano. Tenerne conto sul taccuino è uno sforzo senza gran senso. C'è una frase del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che sembra riferirsi al ministro dell'Interno: "La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva". Ma siamo nel campo delle allusioni e delle illusioni. C'è anche da parte di molti l'irriducibile idea che il voto del 4 marzo 2018 sia uno scherzo, qualcosa che non conta, un episodio da cancellare in una serie televisiva, un deragliamento della fiction. Non è così, non si sospende la democrazia perché non ha vinto la tua parte, e non si governa con sregolatezza perché si è vinto. Un paese che non è abituato a parlare chiaro, a fare i conti con se stesso, la sua strana storia che si pretende o di riscrivere senza conoscerla o di non riscrivere perché fa vacillare le tavole della legge. Quando la politica si impossessa della penna degli storici non è un buon segno. Non si ragiona osservando la storia per quello che è, con uno sguardo sul passato e i suoi fatti e misfatti, ma con l'idea di riprodurre...
Che succede? Cortei per il 25 aprile, allarmi siam fascisti, no forse no, anche la Festa della Liberazione rispetta il copione. Ai tempi di Berlusconi c'erano il Cavaliere nero e i "comunisti", nel 2019 l'uomo nero è Salvini e dall'altra parte c'è sempre l'anti e la bandiera rossa. Salvini a Corleone con la polizia, i Cinque Stelle partigiani, il Pd che recita la sua parte e via così. Teatro. Il paese è gattopardescamente impegnato a recitare la stessa commedia, ieri, oggi, domani. È un dibattito (esageriamo) senza via d'uscita, sono opposti che non si parlano, non si ascoltano. Tenerne conto sul taccuino è uno sforzo senza gran senso. C'è una frase del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che sembra riferirsi al ministro dell'Interno: "La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva". Ma siamo nel campo delle allusioni e delle illusioni. C'è anche da parte di molti l'irriducibile idea che il voto del 4 marzo 2018 sia uno scherzo, qualcosa che non conta, un episodio da cancellare in una serie televisiva, un deragliamento della fiction. Non è così, non si sospende la democrazia perché non ha vinto la tua parte, e non si governa con sregolatezza perché si è vinto. Un paese che non è abituato a parlare chiaro, a fare i conti con se stesso, la sua strana storia che si pretende o di riscrivere senza conoscerla o di non riscrivere perché fa vacillare le tavole della legge. Quando la politica si impossessa della penna degli storici non è un buon segno. Non si ragiona osservando la storia per quello che è, con uno sguardo sul passato e i suoi fatti e misfatti, ma con l'idea di riprodurre l'impossibile nel presente. Marco Patricelli ha ben inquadrato il nostro problema, la frattura che la Liberazione non riesce a ricucire perché prigioniera di -ismi periodicamente riesumati e eventi e dati dimenticati. L'oblio è dello spirito di fazione. L'Italia fu fascista, l'Italia lo inventò, il fascismo. E quel paese in preda al sonnambulismo fu liberato dall'intervento degli Alleati. È qualcosa che ancora oggi si fa fatica ad accettare, perché subito dopo si innescò un altro conflitto, quello tra gli atlantisti della Dc e gli internazionalisti del comunismo del Pci. Fare i conti con il prima e il dopo era (im)possibile, riflettere sulla reale dimensione della partecipazione alla lotta partigiana, aprire un dibattito sulla guerra civile, "sdoganato" solo molti decenni dopo da un libro dello storico di sinistra Claudio Pavone, l'esistenza di tre fasi - la guerra patriottica, la guerra civile e la guerra di classe - che hanno segnato la nostra storia, con la nascita della Repubblica, la ricostruzione di un paese in miseria, il boom economico, la Guerra Fredda che da noi fu terrore, sangue, grande dramma politico. Tutto non dimenticato, peggio, rimosso. C'è un passato da condividere che andrebbe riletto con la pace nel cuore e la mente libera dal pregiudizio. Per il bene del popolo italiano. I fatti? Sono altri. Seguite il titolare di List.
01
Gli italiani i più euroscettici d'Europa
Ecco i dati dell'ultimo Eurobarometro, il sostegno all'Unione è al massimo degli ultimi 36 anni, l'Italia è il paese più euroscettico :
Sono dati eloquenti, ancora qualche domanda e risposta, per avere un quadro completo. Solo il 41 per cento degli italiani ritiene che l'appartenenza all'Ue abbia portato benefici, il livello più basso tra i 28 Stati membri:
Quali sono gli argomenti che in Europa sono ritenuti prioritari da parte degli elettori? Disoccupazione giovanile e immigrazione. Raffronto tra Ue e Italia:
Questi numeri dicono certamente che l'Italia è una singolarità, ma la classe dirigente che si ritiene illuminata dovrebbe interrogarsi.
02
Lo specchio dell'élite
Hanno guidato e plasmato a loro immagine e somiglianza la scuola, l'università, la ricerca, l'editoria, la televisione di Stato (e anche quella privata). Dalla nascita della Repubblica a oggi abbiamo assistito all'ascesa e al declino dell'educazione civica, al rifiuto dell'idea di nazione (necessaria, appunto, per far crescere una coscienza civica) e all'esaltazione di un'identità (quella europea) raccontata dimenticando che servono radici per poter fiorire nel cuore e nella mente degli italiani, di chiunque. Mentre vuoti esercizi di retorica venivano (e vengono, ancora, in queste ore) impaginati, là fuori la gerarchia delle fonti della formazione e dell'informazione veniva ribaltata dalla tecnologia e dalla crescita esponenziale del pervasive computing. Tutto questo è rimasto fuori dal radar di quella classe dirigente, un'élite chiusa nel suo narcisismo. Dovrebbero leggere - per specchiarsi - "La ribellione delle élite" di Christopher Lasch. Un testo pubblicato nel 1995, preceduto da importanti studi sul tema, non una meteora, non l'illuminazione dell'ultimo momento:
Questo libro, fondato sull'analisi della realtà americana, oggi è di un'attualità abbagliante e vale per tutte le società occidentali, secolarizzate. Scrive Lasch:
Le classi intellettuali sono fatalmente estraniate dagli aspetti materiali della vita (...) L'unico rapporto che hanno con il lavoro produttivo è rappresentato dal consumo. Non hanno alcuna esperienza di come produrre qualcosa di solido o duraturo. Vivono in un mondo di astrazioni e di immagini, un mondo simulato che consiste di modelli computerizzati di realtà, un'"iperrealtà", come è stata definita, ben distinta dall'immediata, tangibile realtà fisica in cui vivono gli uomini e le donne normali.
Serve altro? L'ascesa dei cosiddetti populisti - parola di nobili origini oggi usata come un coperchio buono per coprire tutte le pentole - viene da lontano, da tre decenni di sonnambulismo dell'establishment. È la reazione a catena di una negazione ciclopica: quella dell'uomo. Ecco perché i populisti restano una forza in ascesa, un problema che l'élite non riesce ad affrontare perché è la visione della propria cattiva coscienza, della pessima educazione che ha spianato la strada al politicamente corretto per sostituire la fastidiosa idea della maggioranza, cioè del principio democratico, con la dittatura culturale delle minoranze. Alla fine, questo sonno della ragione senza alcuno spirito genera mostri.
03
Educazione, sapere. E amore
Sul tema dell'educazione, dell'istruzione, della produzione intellettuale, dell'elaborazione del pensiero e del suo impatto nella società, il pilastro è l'opera di Allan Bloom intitolata "The Closing of the American Mind", uno straordinario viaggio (pubblicato nel 1987, precedente dunque a quello di Lasch, il presagio di quello che stava accadendo), ancora una volta, nella cultura americana - che parte dalle università in via di alienazione dal mondo reale - che si relativizza al punto da diventare una polverizzazione di minoranze che si appropriano della "verità" e, di nuovo, dominano senza il consenso, un mosaico che esplode e pretende di essere immagine compiuta quando in realtà è il dipinto della sua imminente dissoluzione.
Un tema centrale nella produzione di questo straordinario autore è l'amore, la riduzione dell'eros a trading della sensazione, scambio senza sentimento, conoscenza, curiosità per l'altro e l'altra, la trasfigurazione del rapporto in o niente o tutto che ha condotto alla rottura, alla dissipazione del "corteggiamento", alla fine del racconto dell'amore, alla morte della parola. E della carne che vibra d'amore. Leggere "Love and Friendship" è un meraviglioso percorso di (ri)educazione in un giardino di rose e spine, l'amore.
Un libro del 1993, uscito postumo (Bloom è morto nel 1992) che è "il tentativo di recuperare la potenza, la pericolosità, la bellezza dell'eros per restituirla ai propri maestri e conoscitori, i poeti". Qualcuno dirà che tutto questo è eccentrico, che non ha niente a che fare con le forze che plasmano il nostro tempo, la contemporaneità. È la tesi dell'illusionismo dell'ingegneria sociale, quella che pretende di creare umani-robot rigorosamente sotto controllo, senza pulsioni e sentimenti. Perfino il più primitivo degli esseri umani finisce per ruggire di fronte alla sua alienazione e tutto comincia - e finisce - sempre con l'amore. Il libro di Bloom parte dal Kinsey Report sui costumi sessuali degli americani (1948 e 1953), dalle sue crude verità sbattute in faccia a una società dal volto puritano e dall'animo inconfessabile per l'epoca. La forza di quella strabiliante ricerca era anche il suo limite, la cancellazione della "musica" dell'amore, il fenomeno della spoetizzazione, la fine del magico. Torniamo sempre alla parola, al non detto e contraddetto.
L'accompagnamento all'opera di Bloom è un libro di Octavio Paz, "La duplice fiamma", un testo del 1993 che per il premio Nobel è "la testimonianza dei sensi", la discesa e l'ascesa nei regni di Pan, la scoperta della luce cantata da D. H. Lawrence in Bavarian Gentians: "lo splendore delle torce del buio, che spandono ombra sulla sposa perduta e il suo sposo". Una discesa nell'oscuro, nel sovversivo, nella rivoluzione dell'amore.
C'è un segnale intermittente nella notte, eccolo: questi libri sono tutti scritti tra la fine degli anni Ottanta e i primi bagliori degli anni Novanta, un periodo che rappresenta una cesura, un taglio netto, un cambio di passo della storia. La loro uscita coincide non a caso con la fine della prima ondata di globalizzazione (Reagan-Thatcher) e l'inizio della seconda (Clinton-Blair) della quale si ignoravano le conseguenze inattese. Questi autori fanno una riflessione che è post-datata, viaggiano verso il futuro (oggi), entrano in scena (ieri) nel momento in cui la tecnologia comincia la sua lunga operazione di smembramento della realtà, frantumazione del senso, distruzione senza (ri)creazione di un quadro che dia un senso al tempo. All'evaporazione dell'amore, alla consumazione à la carte dell'eros corrisponde uno smarrimento del racconto compiuto, l'inquietudine (nuova e post-moderna) dell'uomo contemporaneo. In un altro anno che è un punto terminale di questa storia, nel 2013, sempre non casualmente esce un libro di Eric Hobsbawm intitolato "Fractured Times".
Qui lo storico marxista passeggia tra le splendide e fumanti rovine della società borghese, arriva al confine sconosciuto dell'arte (in tutte le sue forme) che si trasforma in cultura pop e entertainment, fino all'epilogo con il formidabile saggio sulla fine del mito dell'American Cowboy. Siamo non più alla prima scintilla della scomposizione del quadro, ma al termine del cortocircuito e nel pieno dell'incendio che Hobsbawm individua con lo spegnimento tra i colpi di cannone della Prima guerra mondiale dell'ultimo Ottocento e primo Novecento e l'inizio di quello che poi battezzerà come "Il Secolo Breve", costellato da massacri e rinascite. Da questo momento comincia una corsa verso la spoetizzazione della vita (guardate gli angoli delle librerie, quelli più nascosti, là solo, quasi in incognito, troverete la poesia) e la riduzione a istante del vissuto. Il 2013, anno della pubblicazione di"Fractured Times", coincide con la fine della Seconda repubblica in Italia. Si apre il sipario sui giorni nostri, la "scatoletta di tonno" di Grillo, l'uno vale uno (e niente), il fallimento del centrosinistra al governo, l'acuto sismografico delle elezioni del 2018, la fine del berlusconismo, l'ascesa di Matteo Salvini come mito del decisionismo e dell'uomo forte, il primo governo populista in Europa, in Italia, da sempre laboratorio politico, esportatore di -ismi e formule di (s)governo del consenso.
Caduto il mito della crescita e del benessere diffuso, quando l'Occidente ha scoperto di non essere più né il centro del mondo né un rifugio sicuro, è partita la crisi che viviamo oggi. Sempre non casualmente coincide con la caduta del Muro di Berlino (1989), il crollo dell'impero dell'Urss (1991), la fine del patto di Jalta, la partenza a razzo di un secolo dell'Asia, l'ingresso della Cina nel WTO, la curva in picchiata della manifattura in America e in Europa, la trasformazione dell'operaio in risorsa e esubero, la nascita di un capitalismo che non combina i fattori della produzione ma muove la leva della finanza. Soldi per i soldi. La ferita dell'11 settembre 2001, il ritorno dell'incubo della Fortezza America colpita al cuore, una seconda Pearl Harbour e due guerre, due invasioni, migliaia di vita disperse in Afghanistan (2001) e Iraq (2003), altri due Vietnam, il blitz militare riuscito e il nation bulding fallito. Traumi che aprono la strada prima alla speranza ("Hope") e al cambiamento ("Change") di Obama, parole che diventano poi delusione dopo due mandati, primavere arabe (2011) che sotto lo sguardo (e la regia) della Casa Bianca obamiana (con il telecomando in mano a Hillary Clinton) diventano dei lunghi inverni. La potenza della storia che si fa e disfa sotto i nostri occhi. È il cancello spalancato per l'ingresso di Donald Trump.
La politica americana riscopre la vena storica del jacksonismo (digitale), mentre marcia questa smaterializzazione (che Lasch fotografa perfettamente nell'incosciente sradicamento degli intellettuali dalla realtà) della fabbrica, il mito del Novecento s'allontana in una dark zone senza capacità di memoria, le relazioni umane diventano isole di solitudine con il trionfo dell'happy our sui social media, la gerarchia delle fonti di informazione salta, i guardiani della rivoluzione culturale perdono lo scettro, il sapere diventa dominio della mediocrazia, chiunque pensa di conoscere (la forma più alta d'ignoranza), si prepara il crac della contemporaneità: miliardi di connessi nella solitudine.
È in questa terra di mezzo, senza l'elemento fantastico di Tolkien, popolata da soli mostri che chiedono il clic e i tuoi dati, il tuo illusorio sorriso e coinvolgimento e la fine della tua privacy, che nasce una nuova/vecchia politica. La massa è il cluster demografico, il porta a porta è il social marketing, l'elezione è un algoritmo. Accanto al materiale, al contatto fisico, si erge il titano dell'emozione digitale. Siamo dentro questa ondata. Lo spaesamento dell'individuo in miliardi di pixel senza storia. Ecco dunque che di fronte a questa alienazione gli inglesi rispescano dagli oceani la nostalgia dell'impero (leggere il libro in prossima uscita di Edoardo Campanella e Marta Dassù, "Anglo Nostalgia") un volume che, toh, ha nel sottitolo le parole "emotion" e "fractured".
Gli inglesi, potenza marinara, sogno di un impero che non c'è più, levano l'ancora e finiscono nel limbo della Brexit senza exit. E voi vi stupite di Di Maio e Salvini? Sono perfettamente coerenti con la sceneggiatura della storia. Sono la risposta e un'altra domanda: sapranno trasformarsi da movimento a istituzione? Questo dovrebbero chiedersi le presunte classi colte. Il loro governo, l'unico format possibile, è già fallito, ma quello che dovrebbe attrarre l'attenzione degli studiosi è il fatto che di fronte a quest'opera incompiuta non ne avanza un'altra, non c'è l'alternativa. E la ragione è di disarmante semplicità: le classi che hanno governato prima hanno a loro volta fallito la missione di aggancio con quella realtà in divenire che abbiamo descritto. Per questo il consenso dei due partiti al governo, nonostante la pessima prova offerta, continua ad essere alto, c'è ancora l'aspettativa perché dall'altra parte c'è il vuoto, l'esito del collasso, un buco nero al quale nessuno vuole avvicinarsi per non esserne inghiottito.
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Siamo dentro l'avventura e la distopia del governo dell'istante. Che cosa è? Ascoltate questa puntata di RadioList, un viaggio tra i bit e la realtà.
04
Tv, social, istante. Il governo virtuale
Di Maio che mentre è in corso il Consiglio dei ministri va in televisione. Salvini che vive sui social. Dove sono finite le istituzioni? Un'indagine del titolare di List e del professor Paolo Becchi su una maggioranza sull'orlo del crac e in crisi di nervi. Dopo un anno, l'esperimento del governo giallo-verde è sulla via del fallimento politico ed è senza alternativa
Luigi Di Maio in uno studio televisivo (Foto Ansa).Luigi Di Maio va in un salotto tv invece di partecipare al Consiglio dei ministri, poi si precipita a Palazzo Chigi per evitare il crac sul "salva Roma". Salvini che vive sui social ed è diventato monotematico. Una maggioranza sull'orlo del crac e in crisi di nervi. Cosa è successo al governo giallo-verde. Un'indagine del titolare di List e del professor Paolo Becchi. Ascolta RadioList.
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In questo scenario, la grande battaglia geopolitica è sempre quella per le materie prime, in un mondo popolato da miliardi di uomini, il dominio è sempre quello della terra, del mare e dell'aria. E per dominare serve energia.
05
Medio Oriente e America. I due pianeti dell'energia
World Energy. Gli imperi del del gas e del petrolio. Il racconto della geopolitica dell'energia. La rivoluzione nella produzione americana, la trasformazione rapida dei Paesi del Golfo. Un viaggio di Francesco Gattei, la mappa, la storia e le regole del gioco. Il Medio Oriente avrà sempre un vantaggio, domineranno ancora le grandi riserve
L'ultimo numero di World Energy è dedicato ai Paesi del Golfo, regno del gas e del petrolio, epicentro del gioco geopolitico mondiale. WE esplora la trasformazione rapida di questi paesi, sistemi che sono già dentro l'era della transizione del gas e stanno cambiando il proprio modello di crescita e sviluppo. Quest'area del mondo è in competizione con l'America per la produzione di petrolio. Francesco Gattei ci racconta Texas e Medio Oriente, i due pianeti della galassia energetica di ieri, oggi e anche domani.
di Francesco Gattei
Nella galassia petrolifera esistono due pianeti: uno in Texas e l’altro in Medio Oriente, sin dai tempi più antichi. Ma alla fine sarà la penisola arabica, a dare continuità produttiva e a riservare ancora ampie sorprese in termini di nuove scoperte. Il Medio Oriente è la Goldilocks zone dell’industria petrolifera. Come in astronomia esiste una fascia ideale per la vita, in funzione della distanza dal sole e della possibile presenza di acqua liquida, anche nel mondo degli idrocarburi esistono delle condizioni ideali: la possibilità di un lungo processo di sedimentazione di materiale organico in ambiente privo di ossigeno e la disponibilità di ampie trappole geologiche dove contenere gli idrocarburi. E queste condizioni si sono manifestate in Medio Oriente quando, nel Giurassico, la regione si trovava in prossimità dell’equatore e si bagnava nel mare di Tetide. Le prove di una presenza petrolifera erano ampie sin dai tempi antichi. Dall’esistenza del fuoco perenne presso Kirkuk a Baba Gurgur (non a caso il Padre dei Fuochi Eterni in lingua curda) che arde da 4000 anni ed è menzionato anche nelle Storie di Erodoto. Dall’uso di bitume nei muri e nelle strade della città di Babilonia (e forse anche alla base della torre di Babele). Dalla presenza di infiltrazioni in superficie di idrocarburi al di qua e di là del Golfo. Continua a leggere su List.
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In questa competizione tra giganti, i teatri sono quelli degli oceani, delle sfere di influenza, del mestiere delle armi, del flash, della Bomba.
06
Kim, Putin e la Bomba
Kim jong-un e Vladimir Putin oggi a Vladivostok (Foto Ansa).Quello tra Kim jong-un e Vladimir Putin è un incontro al quale Trump guarda con grande attenzione. Quando la diplomazia russa si muove, a Washington devono stare in campana. E non è affatto detto che per la Casa Bianca sia un qualcosa di negativo. Putin ha subito detto di voler riferire a Trump sull'esito dell'incontro. Pyongyang fa sapere di esser pienamente d'accordo con Mosca, il presidente russo ha detto di esser pronto a "ristabilire relazioni complete" con la Corea del Nord, ma ha precisato di "non poterlo fare in modo unilaterale". Putin ha spiegato che Kim jong-un per andare avanti nella denuclearizzazione "ha bisogno di garanzie sulla sua sicurezza e sulla conservazione della sua sovranità”. Il leader nordcoreano ha in mente la fine che hanno fatto gli altri dittatori che non avevano il nucleare: Saddam, Gheddafi. Questo significa stare al tavolo dei negoziati internazionali con la Bomba. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Che facciamo? Prima di lasciare la Terra (metafora eh), abbiamo un giovanotto che ha deciso di scendere in campo. No, non è Lui.
07
Biden va a caccia di Trump (e non sarà facile)
Alla fine "Sor Tentenna" Joe Biden (nella foto Ansa qui sopra) ha sciolto tutte le riserve e ha annunciato che si candida alle primarie del Partito democratico con la speranza poi di sfidare Donald Trump per la Casa Bianca. Sembra facile, dicono tutti che sia il favorito, ma la corsa sarà durissima: una parte dei Dem lo vede come un residuato della Villa Arzilla dello scenario politico americano, il #MeToo lo ha già sforacchiato perché fa il lumacone con le donne, il partito delle Ocasio-Cortez e dei Beto scalpita, Bernie Sanders è una vecchia volpe proto-socialista che macina soldi (anche per se stesso), il panorama di candidature dei dem è troppo affollato, tutti rischiano di arrivare spompati a fine corsa e non bisogna dimenticare un dettaglio: Trump è un osso durissimo e America First nel cuore del paese batte forte.
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Lasciamo la Terra. Ascoltiamo qualcosa di spaziale. No, non è propriamente musica, ma per chi studia il cosmo potrebbe esserlo.
08
Il terremoto su Marte
Il lander Insight della Nasa sul suolo di Marte ha registrato il primo terremoto:
Dopo la prima foto di un buco nero, il suono del primo terremoto spaziale. Ho visto cose che voi umani...
"Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi b balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti, andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire".
Questa è la magia della scrittura, la penna fatata di Philip K. Dick, no, non tutto è finito, la letteratura, ancora una volta, ci salverà.
"Io sono vivo, voi siete morti", la vita di Philip K. Dick raccontata da un altro grande scrittore, Emmanuel Carrère. La biografia dell'impossibile. Abbiamo una lunga giornata davanti, chi è in vacanza se la goda, qui abbiamo il taccuino squadernato.
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2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.