26 Aprile
La Via della Seta non è liscia
Conte unico leader del G7 al vertice di Pechino. Che politica estera è quella del governo? La questione dell'Italia e dell'Occidente è aperta. Buone notizie per Trump: la produzione americana vola e Sanders prende a sportellate Biden. La voiture di Macron ha un problema in Giappone
Che succede? Le cose che contano accadono lontano dall'Italia e quando proviamo a affacciarci sul mondo che corre sbagliamo regolarmente la finestra (vedere alla voce Cina). La maggioranza è avviluppata sul caso Siri-Arata (oggi è questo e domani sarà un altro argomento senza reale importanza per il futuro del paese). Il tema ruota intorno alle dimissioni del sottosegretario Siri chieste dal Movimento Cinque Stelle. Per la Lega è una richiesta che non si può esaudire - siamo in presenza oggettivamente di un caso da due pesi e due misure, pensate al caso di Virginia Raggi - ma i pentastellati anche stamattina hanno sparato bordate. Che cosa potrebbe accadere? Il riassunto lo fa Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura, leghista:
Su Siri stiamo facendo un ragionamento che è di alleanza di governo. I contraenti, visto che stiamo parlando di un contratto di governo, sono due: Lega e M5S. Se il Movimento 5 Stelle va per la sua strada vuol dire che mancano i presupposti per andare avanti.
Di Maio dice che "Conte interverrà e Siri dovrà lasciare". I giornali con tono grave hanno riportato la fondamentale notizia che Salvini e Di Maio non si seguono più su Instagram (poi ci si chiede perché nessuno più li compra), l'0pposizione non ha alcun argomento in grado di convincere gli elettori a cambiare programma, la crisi di identità - come abbiamo visto su List - è grande, profonda, ha bisogno di un cambio radicale di temi e linguaggio, basterebbe sincronizzarsi un po' con la realtà, cioè studiare, leggere, prendere lezioni dai primi e ascoltare con attenzione le grida strozzate in gola degli ultimi, fare grandi bagni di umiltà. Dove sono le notizie? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Locomotiva America
L'economia americana continua a correre, il Prodotto interno lordo segna un +...
Che succede? Le cose che contano accadono lontano dall'Italia e quando proviamo a affacciarci sul mondo che corre sbagliamo regolarmente la finestra (vedere alla voce Cina). La maggioranza è avviluppata sul caso Siri-Arata (oggi è questo e domani sarà un altro argomento senza reale importanza per il futuro del paese). Il tema ruota intorno alle dimissioni del sottosegretario Siri chieste dal Movimento Cinque Stelle. Per la Lega è una richiesta che non si può esaudire - siamo in presenza oggettivamente di un caso da due pesi e due misure, pensate al caso di Virginia Raggi - ma i pentastellati anche stamattina hanno sparato bordate. Che cosa potrebbe accadere? Il riassunto lo fa Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura, leghista:
Su Siri stiamo facendo un ragionamento che è di alleanza di governo. I contraenti, visto che stiamo parlando di un contratto di governo, sono due: Lega e M5S. Se il Movimento 5 Stelle va per la sua strada vuol dire che mancano i presupposti per andare avanti.
Di Maio dice che "Conte interverrà e Siri dovrà lasciare". I giornali con tono grave hanno riportato la fondamentale notizia che Salvini e Di Maio non si seguono più su Instagram (poi ci si chiede perché nessuno più li compra), l'0pposizione non ha alcun argomento in grado di convincere gli elettori a cambiare programma, la crisi di identità - come abbiamo visto su List - è grande, profonda, ha bisogno di un cambio radicale di temi e linguaggio, basterebbe sincronizzarsi un po' con la realtà, cioè studiare, leggere, prendere lezioni dai primi e ascoltare con attenzione le grida strozzate in gola degli ultimi, fare grandi bagni di umiltà. Dove sono le notizie? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Locomotiva America
L'economia americana continua a correre, il Prodotto interno lordo segna un + 3.2 per cento nel primo trimestre del 2019. È una buona notizia per l'economia mondiale e anche per l'Italia che con gli Stati Uniti vanta un surplus commerciale di oltre 30 miliardi di dollari nel 2018. Pare che al governo questo particolare sfugga, sono impegnati a tessere relazioni con la Cina - Conte è a Pechino per il forum sulla Belt and Road, unico leader del G7 - per esportare le arance care a Di Maio. Questa è la cavalcata della produzione americana:
Con questi numeri, Trump ha iniziato a viaggiare per l'America, è partita la campagna del 2020. Il report sul Russiagate si è sgonfiato come un soufflè, i Democratici non riescono a mettersi d'accordo sull'impeachment (Nancy Pelosi, saggiamente, ha consigliato a tutti di lasciar perdere), The Donald è il favorito. E gli sfidanti? Una corsa tra dragster che si fanno del male.
02
Bernie cerca di mandare fuori strada Joe
Una corsa con troppi aspiranti nervosi al volante finisce solitamente per creare mega-incidenti. Nel caso dei Democratici le premesse ci sono tutte. Alla griglia di partenza sono tanti, litigiosi, molti in età avanzata e dunque con la consumata esperienza di chi sa come mandare fuoristrada l'avversario, per soprammercato ci sono un mucchio di soldi da spendere. L'ex vicepresidente Joe Biden è l'ultimo entrato in pista nel Gran Premio Democratico 2020 e l'estroso Bernie Sanders non l'ha presa benissimo così ha dato un colpo di sterzo puntando dritto sulle gomme del golfista preferito da Obama: ha tenuto un evento di raccolta fondi a casa di un lobbista! Chi è il lobbista? Un pezzo grosso, David Cohen, il vicepresidente di Comcast, uno dei colossi della televisione americana, un gruppo che ha i marchi di Sky, Nbc Universal e Xfinity. Spettacolo, informazione, sport. Tutta la Santa Barbara del consenso. E i soldi. Biden punta subito al top, ha bisogno di finanziamenti per una campagna che s'annuncia durissima, Cohen è il tipo giusto, conosce tutte le leve del comando a Washington e nel paese.
C'è solo un dettaglio che Biden, da perfetto esponente dell'establishment dorato dei Dem, sta sottovalutando. Il Partito democratico e il suo elettorato oggi sono un arcipelago di radicalismi, l'ascesa di Alexandria Ocasio-Cortez pare non abbia insegnato molto alla vecchia guardia. L'unica persona che ne ha preso esattamente le misure si chiama non a caso Nancy Pelosi, una donna attenta a non far scivolare il partito alla Camera dei rappresentanti nell'estremismo. Biden che brinda con Cohen per l'elettorato Dem di questi tempi è una faccenda delicata, bisogna ricordare che la vicinanza totale di Hillary Clinton a Wall Street e all'establishment alla fine le costò l'elezione nel 2016 e Sanders non vinse le primarie solo perché Hillary ebbe la complicità del partito per farne deragliare la corsa. Sanders ha fatto tesoro di quell'esperienza e sa bene come solleticare la rabbia dell'elettorato progressista, così sottolinea in un messaggio email ai suoi supporter che lui i soldi non li raccoglie con i lobbisti ma attraverso piccole donazioni. Gong. Siamo appena all'inizio di una corsa in cui i colpi alti e bassi saranno tanti. Sanders ha appena iniziato, Biden parte e già deve andare a cambiare le gomme.
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Domanda sul taccuino: come si sta attrezzando il governo italiano per la seconda fase di America First? Conte è in Cina.
03
Conte e la ruvida via della Seta
Che ci fa Conte in Cina? Partecipa al secondo forum della Belt and Road, dunque sta dando seguito all'intesa politica siglata tra Roma e Pechino. Il premier italiano è l'unico del G7 ad essere presente. Ah, certo, c'è l'Austria di Sebastian Kurz (che non firmerà alcun accordo), solo che le dimensioni dello stato austriaco non sono quelle del nostro paese, l'Italia è un paese fondatore dell'Europa, terza economia dell'Eurozona, membro della Nato. Il significato politico della presenza di Conte a Pechino non passa inosservato, soprattutto a Washington. Ancora una volta, dobbiamo chiederci: l'Italia del governo giallo-verde che linea di politica estera sta seguendo? È un quesito che valeva anche per gli altri governi, sia chiaro, ma ogni esecutivo ha la sua storia e il suo contesto e qui siamo al centro di una tempesta geopolitica: nel 2016 alla Casa Bianca è arrivato Trump, i rapporti tra Stati Uniti-Russia-Cina sono al minimo storico dai tempi della Guerra Fredda, Xi Jinping e Vladimir Putin guidano paesi illiberali che puntano a costruire un nuovo ordine mondiale antagonista rispetto ai valori dell'Occidente, l'Unione europea si appresta a votare tra un mese. L'Italia di oggi da che parte sta?
Applausi. Vladimir Putin e Xi Jinping durante il forum sulla Belt and Road (Foto Ansa)Dite che non è importante stare con qualcuno? Che si può fare furbescamente flip flop e vedere che aria tira? No, la politica estera non funziona come il vai e vieni dei partitanti di casa nostra. Nel Consiglio di sicurezza dell'Onu Cina e Russia fanno blocco costante contro l'America. Naturalmente Washington non ha sempre ragione, ma sulla scacchiera della geopolitica il neutralismo non è un valore, a meno che non si abbiano le cinture di sicurezza dei forzieri della Svizzera. Dunque si torna al punto: di fronte ai piani di Pechino sulla Belt and Road e a quelli di Mosca su ripristino (ormai realizzato) delle sfere d'influenza, lo stivale (e i cacciabombardieri Sukoj) in Medio Oriente, lo sviluppo di nuovi missili balistici, il nuovo ordine internazionale delle transazioni monetarie (cioè via il sistema Swift e guerra al dollaro), la nuova cyber guerra (è in corso), lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e la sorveglianza permanente (leggere alla voce spionaggio via controllo delle reti e delle infrastrutture strategiche), la penetrazione della finanza (e dunque potere di blocco sulle decisioni vitali della politica economica) di Pechino nelle economie avanzate. La via della Seta è ruvida. E all'Italia non andrà liscia come pensano a Palazzo Chigi. Queste cose in politica estera si pagano.
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Domanda sul taccuino: che cosa è la Cina contemporanea? La prima puntata di un reportage di Maite Carpio dall'impero celeste ci darà alcune risposte, più tardi scopriremo insieme su List un paese raccontato in una chiave originale.
04
Il paradosso della sovranità ceduta dai sovranisti
Il governo dei sovranisti è in questa situazione: cede sovranità all'Unione europea sul piano contabile per appartenenza storica al club, alla Cina su infrastrutture, logistica e reti per effetto di una nuova intesa politica e di un business già consolidato su energia e telecomunicazioni, cede il passo alla Francia (vicinissima all'amministrazione Trump) nel Mediterraneo per nanismo strategico. Quando si è celebrata ieri la Liberazione, i celebranti - tutti - si sono dimenticati questi dettagli che sono l'essenza di una nazione. Ci liberarono gli alleati, l'Italia si risollevò dalle macerie del fascismo grazie al piano Marshall, restò in Occidente e fu teatro di scontro della Guerra Fredda. Si è fatto un bagno di retorica e la realtà come sempre è rimasta rigorosamente all'asciutto. Ma il senso della Liberazione era ed è questo: l'appartenenza dell'Italia al mondo liberato e libero, quella cosa chiamata Occidente.
Queste cessioni di sovranità del paese hanno comprensibili ragioni storiche e geopolitiche, come abbiamo visto, ma altre non hanno alcuna ragione e anzi sono in netto contrasto con la nostra tradizione. Fare affari con i cinesi non è un problema, ma fare la parte della pedina di Pechino nel risiko delle grandi potenze è un grande problema. Tenere aperto l'ombrello della Nato senza onorare gli impegni presi (vedi alla voce F-35, spesa complessiva per la Difesa nell'Alleanza) è un problema. Aprire un fronte a Oriente senza coprirsi le spalle a Occidente sul piano della politica commerciale significa mettere a rischio 31 miliardi di surplus con gli Stati Uniti per un del tutto ignoto vantaggio economico con Pechino. Scommettere sul cinese e far finta che l'americano ti sia amico per sempre è un problema. Pensare che Pechino ti dia una mano - anche questo alberga nella mente di qualcuno - comprando debito pubblico in un momento di difficoltà è come mettere la testa nella bocca della tigre e sperare che questa la tenga sempre aperta. Come minimo, la tigre prima o poi sbadiglia.
Che facciamo noi italiani? Intratteniamo cordiali rapporti con tutti, eccellente. Amici di tutti, finiamo per essere cavalcati o scavalcati. Sempre preda e mai predatore.
05
Il risiko della Libia e l'amico americano perduto
Tutto questo ha delle conseguenze perché alla fine la politica estera ha delle regole del gioco: l'amico del mio nemico è un mio nemico; il nemico del mio amico è un mio nemico; l'amico del mio amico è (forse) un mio amico. Guardate il caso Libia: quarantotto ore fa Bloomberg ha rivelato che Donald Trump durante una telefonata con il generale Khalifa Haftar ha dato il via libera all'offensiva su Tripoli. Non dichiarata esplicitamente, ma sottintesa, incoraggiata con quello che in diplomazia conta moltissimo, il silenzio-assenso. Sul terreno libico questo si è tradotto in un drammatico conflitto nelle strade di Tripoli con quasi 39 mila sfollati, 278 morti e 1.332 feriti (ultimi dati Oms).
Sul piano diplomatico è un problema dell'Italia che è rimasta a difendere il governo di Sarraj con il Qatar e la Turchia, cioè i nemici dell'Arabia Saudita (alleato principale degli Stati Uniti in Medio Oriente) e dell'Egitto di Sisi, il player più importante dell'area che a sua volta ha sostenuto esplicitamente Haftar dopo un incontro al Cairo con il generale della Cirenaica, nemico della Fratellanza musulmana che a sua volta è il nemico del presidente egiziano e naturalmente dell'Arabia Saudita. All'Italia serve un supporto americano, un'intesa con l'Arabia Saudita, un riavvicinamento con la Turchia e una sponda con l'Egitto. La nostra politica si gioca sul Mediterraneo. Mentre Macron (con l'appoggio di Trump) manovra i suoi pezzi sulla scacchiera del Mare Nostrum, Conte è in Cina.
Cosa sta accadendo a Roma? Salutiamo i corazzieri, zona Quirinale.
06
Legittima difesa. Mattarella dice sì, ma alle Camere scrive...
Il Presidente della Repubblica ha firmato la legge sulla legittima difesa. Sta diventando una consuetudine il messaggio di accompagnamento della firma, cosa che invece è del tutto irrituale. Il Presidente o firma o non firma, non mette continue postille istituzionali sugli atti del Parlamento. Ma anche questo fa parte del momento del tutto straordinario che stiamo vivendo. Ecco la lettera che il Quirinale ha inviato ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:
"Ho promulgato in data odierna la legge recante: “Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa”.
Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità.
Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia.
L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo “allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto”: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta.
Devo rilevare che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa “domiciliare”, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio.
Segnalo, infine, che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché - come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 - “gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”».
Che vuole dire Mattarella? Semplice, che la legge è già pronta per la bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Non ha voluto andare allo scontro con la Lega su questo tema, ma ha illuminato il bersaglio per i giudici della Consulta.
***
Che facciamo? Saliamo sulla voiture, la macchinona di Macron, la Renault. Ha un problema di tenuta di strada nel Sol Levante.
07
La voiture di Macron in guerra con il Giappone
Avevamo scritto molto tempo fa che dietro l'arresto in Giappone di Carlos Ghosn, l'ex numero uno di Renault e Nissan, c'era probabilmente una storia ben più grande rispetto al caso di un manager affetto da bulimia monetaria e inarrestabile eccesso da bon vivant. Ghosn è finito in prigione e poi ne è uscito pagando varie cauzioni, la sua vicenda è quella di un pezzo da novanta dell'industria dell'automobile che entra in rotta di collisione con la liturgia delle aziende giapponesi (e l'implacabile magistratura di Tokyo). Ma guardando più in là si vedevano dietro le quinte le ombre di una storia più grande, quella della fusione tra il colosso dell'auto francese, la Renault, e uno dei marchi storici dell'industria nipponica, la Nissan. Nessuno a Tokyo digeriva i piani di Ghosn, la francesizzazione dell'automobile giapponese, mon dieu. Nel paese del Sol Levante se c'è una grandeur è quella dell'ex impero e prima di arrivare a chiudere un affare simile - cedere un pezzo di un'industria strategica allo straniero - bisogna incontrare un'altra cultura, non è una questione di catena di montaggio, ma di forma mentis.
L'acuto in questa storia è arrivato oggi: Nissan e il governo giapponese hanno detto alla Renault che no, la fusione non si fa. I francesi vogliono fare un'azienda fifty fifty con un consiglio d'amministrazione paritario. Renault ha il 43 per cento di Nissan che a sua volta ha il 15 per cento del gruppo francese. È un incrocio che funziona se si parla la stessa lingua, ma non se si scontrano due mondi lontanissimi. Rompono? È difficile, la collaborazione tra Nissan e Renault va avanti da vent'anni, a Parigi dipendono dai profitti generati dalla casa di Tokyo (che però è sotto pressione), l'integrazione nella produzione è già attiva. Sul tavolo ci sono i temi soliti delle fusioni: chi chiude cosa per recuperare efficienza, chi licenzia chi e come e soprattutto una domanda: chi comanda?
***
C'è altro? Facciamo un salto in alto. Un po' di spazio, scienza, immaginario.
08
Un salto nel blu
Perché Nettuno e Urano brillano nei toni del blu e del celeste? Sappiamo ancora poco, abbiamo delle fantastiche foto del Voyager 2 (qui sopra), ma nessuna sonda ne ha esplorato i segreti come è stato fatto per Saturno e Giove. Certamente sono pianeti di ghiaccio, il metano è presente perché a temperature bassissime declina nel blu. E poi? Ci stanno lavorando alla Nasa. Per ora, godiamoci lo spettacolo del blu. E quello di un essere che dobbiamo imparare a amare: il pinguino.
09
Incontrare Steve
Il 25 aprile si è celebrata la giornata mondiale dei pinguini, straordinari animali:
Il British Museum ricorda che quando il grande critico d'arte John Ruskin era furioso, per calmarsi e tornare a casa con lo spirito leggero osservava i pinguini:
Ruskin aveva ragione, avete mai incontrato Steve?
La vita sulla Terra è meravigliosa, un miracolo quotidiano. Buona giornata.
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relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.