3 Maggio
La criptomoneta di Facebook. E il Siri di Conte
Il social network lavora al Progetto Libra, la sua criptomoneta. La grande questione del nostro tempo: come evitare lo sconfinamento e il dominio dei giganti hi-tech nella politica. Palazzo Chigi non ha più un premier terzo, ma un terzo che fa il premier
Che succede? Il mondo è diviso tra il dominio tecnologico e la lotta della politica per la sopravvivenza. Democrazie e dittature - tutti i regimi - sono schiacciati dai titani dell'hi-tech. Prendete Facebook, alla sua predominanza nell'impero della persuasione (visibile e occulta) aggiunge sofisticate soluzioni per quello che viene definito marketing one to one. L'azienda di Zuckerberg ha miliardi di dati dei suoi utenti (la cosa è talmente abnorme che Zucky si presenta alle conferenze - vedi la foto Ansa qui sopra - con lo slogan "The future is private", surreale nella sua disvelatrice realtà del problema non solo di privacy, ma di agibilità democratica), ne conosce le abitudini e può sollecitarne i desideri (hanno compiuto vari esperimenti psicologici sul tema, a Facebook). Questo smisurato potere (condiviso con Amazon, Google e gli altri attori della scena digitale) offre visioni distopiche che vengono regolarmente annacquate dai tecno-entusiasti, salvo poi scoprire che i loro dati (leggere alla voce sentimenti, relazioni, abitudini, connessioni, disconnessioni, l'anima) vengono "venduti" come merce. L'ultima notizia è che Facebook sta studiando una cryptomoneta e basta dare un'occhiata al numero di utenti attivi di Facebook per capire dove si vuole arrivare. Ecco gli utenti attivi giornalieri, dati aggiornati al 24 aprile scorso:
Un miliardo e mezzo di utenti al giorno. A questa platea che non ha eguali in tutto il mondo, Facebook offrirebbe la possibilità di fare transazioni in criptovaluta. Si chiama Progetto Libra, un miliardo di dollari di investimento in ricerca. È un piano che potrebbe rivoluzionare non solo il commercio elettronico (e a questo punto vedremo come risponderà Amazon) ma soprattutto minare quella che è la forza naturale dello Stato: battere moneta e controllarne il flusso. Questo è il grande tema politico del nostro tempo: la battaglia tra entità transazionali che superano ogni barriera (e norma...
Che succede? Il mondo è diviso tra il dominio tecnologico e la lotta della politica per la sopravvivenza. Democrazie e dittature - tutti i regimi - sono schiacciati dai titani dell'hi-tech. Prendete Facebook, alla sua predominanza nell'impero della persuasione (visibile e occulta) aggiunge sofisticate soluzioni per quello che viene definito marketing one to one. L'azienda di Zuckerberg ha miliardi di dati dei suoi utenti (la cosa è talmente abnorme che Zucky si presenta alle conferenze - vedi la foto Ansa qui sopra - con lo slogan "The future is private", surreale nella sua disvelatrice realtà del problema non solo di privacy, ma di agibilità democratica), ne conosce le abitudini e può sollecitarne i desideri (hanno compiuto vari esperimenti psicologici sul tema, a Facebook). Questo smisurato potere (condiviso con Amazon, Google e gli altri attori della scena digitale) offre visioni distopiche che vengono regolarmente annacquate dai tecno-entusiasti, salvo poi scoprire che i loro dati (leggere alla voce sentimenti, relazioni, abitudini, connessioni, disconnessioni, l'anima) vengono "venduti" come merce. L'ultima notizia è che Facebook sta studiando una cryptomoneta e basta dare un'occhiata al numero di utenti attivi di Facebook per capire dove si vuole arrivare. Ecco gli utenti attivi giornalieri, dati aggiornati al 24 aprile scorso:
Un miliardo e mezzo di utenti al giorno. A questa platea che non ha eguali in tutto il mondo, Facebook offrirebbe la possibilità di fare transazioni in criptovaluta. Si chiama Progetto Libra, un miliardo di dollari di investimento in ricerca. È un piano che potrebbe rivoluzionare non solo il commercio elettronico (e a questo punto vedremo come risponderà Amazon) ma soprattutto minare quella che è la forza naturale dello Stato: battere moneta e controllarne il flusso. Questo è il grande tema politico del nostro tempo: la battaglia tra entità transazionali che superano ogni barriera (e norma regolatoria) ed entrano nel campo dei governi, della politica, cioè la forma d'organizzazione sociale che con tutti i limiti ha comunque tenuto a freno la naturale tendenza dell'uomo al dispotismo. Sono fenomeni che scavalcano in un colpi mouse ogni discussione politica. Riguarda tutti i governi, prima di tutto quello americano - che però può premere su queste aziende della Silicon Valley e provare a usarle come cavallo di Troia - ma è l'Europa il terreno di caccia più grande, un mercato gigantesco di consumatori distratti e leader politici non più sintonizzati con la realtà che viene continuamente curvata dalla tecnologia. Quanto all'Italia, discute di Siri. E non è il sistema di intelligenza artificiale di Apple.
01
Conte non è Mister Wolf
Ieri sera dopo aver ascoltato il premier Giuseppe Conte sul taccuino è rimasta una domanda: qual è lo scopo della missione di Conte? Bisogna chiederselo perché egli da avvocato di medio calibro improvvisamente si è ritrovato sullo scranno più importante della politica italiana: capo del governo. Quel posto non lo occupa per ragioni di prestigio - Conte non ha illustrato la patria in passato, gli auguriamo vivamente di farlo in futuro - ma per un gioco del destino (capita, niente di male) si è ritrovato al posto giusto nel momento giusto. Bisogna ancora vedere però se egli sia davvero l'uomo giusto.
Qual era la sua missione? Conte doveva essere il vertice e il punto d'equilibrio di un triangolo in cui la dialettica tra le due forze del governo - il Movimento Cinque Stelle e la Lega - trovava una ricomposizione e sintesi. Conte in questo doveva occupare la "stanza di compensazione" dei conflitti nell'esecutivo. Un ruolo che dunque ha come condizione necessaria quella dell'equilibrio e della distanza dai partiti e dai leader della maggioranza.
Conte per un certo periodo ha svolto questo lavoro con una certa efficacia, si è districato tra i rovi, ha fatto un p0' il leghista e un po' il pentastellato, ha interpretato se stesso e messo in campo non il Mister Wolf della maggioranza, quello che dice "risolvo problemi", ma il Mister Conte, quello che i problemi li rinvia. Il premier è un dilatatore di tempi. Ha portato la legge di Bilancio in extremis all'approvazione, tanto da cangurare in Parlamento perfino il lavoro di Commissione, ha postdato ogni volta il confronto con la Commissione Ue, ha mandato alle calende greche la flat tax, lascia al Quirinale tutto lo spazio che chiede e consente che la Presidenza della Repubblica sia un legislatore pre e post nel processo di formazione delle leggi, fa il flip flop su questioni come immigrazione e ordine pubblico, oscillando tra un dichiarato umanitarismo cattolico e un tattico essere per la linea salviniana del law and order.
Conte dopo quasi un anno di governo è quel che è: sfuggente, una saponetta istituzionale. A un certo punto però questo premier-sgusciante ha rivelato l'altra sua natura, quella che non può cancellare perché è all'origine della sua ascesa: Conte non è un uomo senza partito, il suo riferimento è il Movimento Cinque Stelle. Conte non è un influencer, ma un follower di Luigi Di Maio. Non c'è niente di esoterico in tutto questo, sta nella logica dei fatti di governo come li vediamo svolgersi in queste ultime settimane, ma questo significa anche che il premier terzo non esiste e semmai nel governo dopo i due vicepremir esiste un terzo che è premier. Questo terzo non è un'entità indipendente che rappresenta una forza politica minore rispetto alle altre due che formano il governo, Conte è il premier espresso da una parte che fa pendere la bilancia del governo da una parte, quella dei Cinque Stelle.
Il caso Siri è il picco sismografico non di una "mutazione" politica (le mutazioni sono un cambiamento profondo dell'organismo) ma di una rivelazione dello stato del soggetto, Conte è un camaleontico caso politico. Si presentò come l'avvocato degli italiani e nel caso Siri ora veste i panni del giudice. D'altronde siamo dentro una mutazione nella mutazione, visto che il governo - citiamo il caso più interessante, ma non è l'unico - del cambiamento che ha lanciato tuoni e fulmini contro Autostrade dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, oggi sta pregando Atlantia di comprarsi Alitalia per evitare un altro buco nell'acqua (e nelle tasche dei contribuenti). Gli stessi che ieri erano stati esposti come mostri nella pubblica piazza, oggi dovrebbero salvare la cosiddetta "compagnia di bandiera".
Lo sdoppiamento della personalità del governo, questo caso politico da Dr. Jeckyll e Mr. Hide, diventa teatro dell'assurdo con la vicenda del sottosegretario leghista Siri. I pentastellati che oggi ne chiedono le dimissioni a furor di popolo non conoscevano forse il suo curriculum? Siri patteggiò in tribunale per il reato di bancarotta fraudolenta, ma i grillini che non dissero nulla sul suo ingresso nel governo ieri, vogliono defenestrarlo oggi. Un doppio standard, anche temporale.
02
Benvenuti in Siristan
Benvenuti nel Siristan, un luogo dove si applica la legge della giungla. Così siamo arrivati alla presunzione di colpevolezza come pilastro dell'azione politica e risoluzione delle controversie nella maggioranza. La gara al più puro che ti epura è aperta, tanti auguri. È un altro pregevole traguardo che dobbiamo alla (de)forma mentis dei grillini di lotta e di governo. Il premier Giuseppe Conte - che di mestiere fa l'avvocato e dovrebbe difendere gli imputati, non condannarli - ha deciso che Siri deve levare le tende dal ministero dello Sviluppo e tanti saluti.
Casualmente Conte dà seguito a quanto dettato dal capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio. E dice, da perfetto avvocato: "Porrò all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri la mia proposta di revoca della nomina del sottosegretario Siri. Questo non vuol dire che Siri sia colpevole, è coinvolto in indagini preliminari". Attività tipica del Presidente del Consiglio, quella di fare il lavoro della premiata agenzia investigativa Pinkerton.
Siri potrebbe essere colpevole e avere il curriculum di un criminale (ma non lo sappiamo ora e chissà forse se lo sapremo domani). Oppure Siri potrebbe essere un uomo immacolato al quale il premier-avvocato non concede il de minimis della civiltà del diritto, la presunzione d'innocenza, appunto. In ogni caso, siamo di fronte a una vicenda di bizzarria politica mai vista. E Salvini che dice? "Io lavoro e spero che venga questo 26 maggio così almeno le ragioni elettorali di qualcun altro vengono meno e torniamo tutti a lavorare sui propri dossier". Diplomatico. Ma è chiaro che il rapporto tra Cinque Stelle e Lega ieri ha raggiunto un altro minimo. Suono la musica dei Goblin, Profondo rosso.
Che cosa succederà? Nessuno può rompere l'alleanza a 23 giorni dal voto per il Parlamento europeo. La mossa di Conte telecomandata da Di Maio è dettata dal tentativo del Movimento Cinque Stelle di recuperare il consenso e ridurre la distanza dalla Lega, Salvini nel frattempo deve fare esercizi zen perché può regolare la partita con Di Maio solo dopo il voto per Strasburgo. Chi è in vantaggio - almeno nei sondaggi - è la Lega, dunque la mossa più saggia è attendere che la mela maturi e caschi per terra. La forza di gravità agisce anche in politica, si tratta solo di attendere.
I pezzi sulla scacchiera stanno fermi. Il governo è finito, la crisi non si può aprire.
***
Per sapere, per capire, bisogna andare altrove, come sempre i bagliori del contemporaneo sono visibili, basta alzare lo sguardo. Diamo un'occhiata alla politica globale, al dibattito sul voto europeo, all'industria, ai fatti dimenticati che riappaiono e nuovi che ci dicono molto sulla parabola dell'Italia.
03
Europa. Manovra ungherese e blocco di Berlino
Matteo Salvini e Viktor Orban, parlano della loro alleanza sovranista. Oltre alla domanda sulla reale convergenza dell'interesse nazionale dell'Italia con quello dell'Ungheria (un paese cacciavite della Germania), bisogna anche porsi un'altra domanda: dopo il voto che cosa faranno? Salvini non ha dubbi sulla vittoria (e la sua, in Italia, ci sarà), i sondaggi danno i partiti sovranisti in ascesa, ma non in grado di pilotare poi la macchina del Parlamento a Strasburgo e il dragster del governo a Bruxelles, sono a corto dei voti per conquistare la maggioranza. Guardate questo poll tracker del Financial Times:
Il Ppe e i socialisti sono i due gruppi che possono costruire la maggioranza. Per governare i Populisti dovrebbero convolare a nozze con i Popolari. C'è solo un dettaglio, la cancelliera Angela Merkel ha detto ieri che non ci sarà "nessuna cooperazione tra il Ppe e i partiti della destra populista dopo le elezioni europee". Achtung. L'operazione Europa è molto difficile, Merkel non è Di Maio. E poi? C'è il capitale.
04
Industria, banca, capitale. E nazione
Qual è la visione sul nostro paese? Certo, prima gli italiani (Salvini) e il cambiamento (Di Maio) e il progresso (Zingaretti) e la politica moderata (Berlusconi) e via così. Ognuno mette il suo mattoncino, nessuno ha il progetto della casa. Manca la visione. Il sovranismo non è una questione solo partitante, è tema economico che s'intreccia alla politica, è quello del capitale, ma se non c'è la catapulta del denaro svanisce ogni idea di nazione. Non a caso i francesi - che hanno il senso della nazione - utilizzano il capitale per fare politica estera e così anche la Germania con il suo formidabile sistema di grandi e medie imprese esportatrici. Il governo tedesco gioca a risiko con la sua finanza, le sue due grandi banche, Deusche Bank e Commerzbank non sono riuscite (per ora) a trovare la quadra per una fusione, ma prima o poi la partita tra i due colossi torna a incrociarsi e in ogni caso i tedeschi dimostrano di pensare al futuro "in grande", con una visione del paese. Nel gioco del caveau, Unicredit potrebbe perfino tentare di entrare nella partita per conquistare Commerzbank, ma a Berlino prima esploreranno fino all'ultimo la soluzione tedesca, di questo scrive oggi il Financial Times.
Il nostro capitalismo - che pure vanta un grande export - non è mai stato un grande esempio di patriottismo, ma l'uscita di scena di Sergio Marchionne ha improvvisamente interrotto un racconto che il manager aveva avviato sulla forza ineludibile della globalizzazione e nello stesso tempo l'italianità come valore aggiunto. Marchionne non c'è più, quel discorso sembra scomparso. Accanto alla grande crisi della qualità della politica, c'è un vuoto enorme nel capitalismo italiano, manca di visione e credibilità, non c'è la figura chiave, manca il capitano d'industria. Nel frattempo, i pezzi sulla scacchiera passano di mano.
05
Magneti Marelli diventa giapponese
Non è certo una notizia nuova, ma il perfezionamento della cessione di Magneti Marelli al gruppo giapponese di Calsonic Kansei dovrebbe ricordare alla classe dirigente - tutta - che il settore dell'automobile per l'Italia è fondamentale. La sua internazionalizzazione è inesorabile, ineludibile e più che mai necessaria, ma va detto anche che il gruppo FCA parla sempre meno italiano, difficile non far finta che la sede fiscale a Amsterdam, un manager inglese (Mike Manley), i piani per un'alleanza con un altro gruppo per reggere la concorrenza, non siano anche un decentramento della forma mentis. Un gruppo globale fraziona correttamente il rischio geopolitico le sfide sono per natura titaniche, soprattutto nel settore dell'automotive, ma l'assenza di una figura come Marchionne per l'Italia è un vuoto che appare per ora incolmabile. Fateci caso, il gruppo FCA è improvvisamente sparito dal "racconto" italiano, uscito di scena Marchionne, la carica di passione è evaporata. Non significa che il gruppo non investirà nel nostro paese - John Elkann ha confermato tutti gli investimenti - ma è come se tra Torino e Detroit si fosse esaurita una spinta positiva nel raccontare l'Italia che, invece, di fronte anche all'assenza di una grande strategia politica, ha bisogno dell'impegno dei suoi campioni industriali per spronare i più piccoli a mettercela tutta, ad avere fiducia, a parlare di domani.
Dunque la notizia che FCA incassa un corrispettivo in contanti dai giapponesi per circa 5,8 miliardi di euro grazie alla cessione di Magneti Marelli è positiva, buona notizia anche per gli azionisti che avranno una distribuzione di utili pari a 2 miliardi di euro sull'operazione, belle le parole riservate da Mike Manley ai dipendenti di Magneti Marelli “per il loro impegno nel fornire prodotti innovativi e sostenere gli obiettivi di Fca”. E poi? Bisogna ritrovare il racconto sull'Italia, la passione di Sergio Marchionne.
06
La visione dell'Homo Faber
Che racconto era quello di Marchionne? Quello dell'Homo Faber, l'immaginario di cui l'Italia ha un disperato bisogno. Manca un capitano nel nostro capitalismo. Un buco nero
La fine dell'era Marchionne nel gruppo FCA ha lasciato una gigantesca eredità di pensiero e azione, la cifra di un uomo di prima grandezza. Il Marchionne capo-azienda non è mai stato scisso dal Marchionne uomo di pensiero. La sua avventura in Italia è stata in larga parte incompresa - questa è la verità, tristemente lo è anche oggi - perché le presunte classi colte erano e sono incolte e con questo fardello di ignoranza e lillipuziana invidia addosso hanno preteso con arroganza di separare le due figure senza mai comprendere né l'una né l'altra, senza mai volersi confrontare con la profondità del pensiero di Marchionne. Sindacati, Confindustria, partiti, intellettuali à la page, tutti a spiegare a Marchionne come si fa industria. Tutti maestri. Della bancarotta materiale e culturale.
Marchionne non ha salvato la Fiat, Marchionne ha ricostruito un'intera industria che stava tramontando per eccesso di cattiva finanza e assenza di immaginario. Marchionne era un punto di riferimento per tutti. "È stato l'amministratore delegato del secolo nell'industria automobilistica, almeno finora, e a 80 anni a partire da oggi potrebbe ancora esserlo", ha scritto Rick Johnson, direttore di Automotive News.
Un game changer, Marchionne, un duro negoziatore, un uomo d'industria e un visionario con i piedi saldamente per terra. Mentre Elon Musk non riusciva a far funzionare la sua catena di produzione per poche migliaia di modelli di Tesla, Marchionne ricostruiva l'impero dell'automobile americana e salvava una decotta industria italiana con una grande tradizione e nessun avvenire. L'auto non è quella che vedete sfrecciare in strada, è quella che viene pensata, concepita, disegnata, assemblata, testata nella mente del costruttore. Homo Faber Marchionne. Continua a leggere l'articolo su List.
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La dimensione del sogno è la materia prima che manca. Lo stesso governo giallo-verde, partito con il marchio della rivoluzione, è finito nel continuismo e in una spirale di conflittualità. Non c'è giorno in cui il duumvirato Di Maio-Salvini non si divida. Alla lunga, questo sfascia qualsiasi amore, figuriamoci un patto di governo tra diversi che si combattono per il voto.
07
Il partito monarchico-anarchico. Storia di Forza Italia
In fondo, quella del sogno - e del mito del self made man - è stata la forza di Silvio Berlusconi. La differenza fondamentale tra Berlusconi e Marchionne era una: la fabbrica. Il Cavaliere alimentava la sua macchina virtuale dei sogni, la televisione; Marchionne ha rimesso in pista l'auto italiana che stava per finire per sempre in garage.
Dalla "discesa in campo" a oggi, la storia di un partito-non-partito (e di un politico-non-politico). Dalla nascita della Seconda Repubblica alla sua fine e inizio di una nuova fase politica. Il racconto del partito "monarchico-anarchico" di Silvio Berlusconi in un libro di Fabrizio Cicchitto, un testimone diretto di questa storia, "Storia di Forza Italia", edito da Rubbettino.
Un dialogo a tutto campo con il titolare di List sul berlusconismo e il partito che lo ha rappresentato. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List ai vertici delle classifiche di iTunes. La puntata sulla crisi in Venezuela è entrata nella top ten:
La storia del Venezuela è in movimento (l'opposizione è in contatto con elementi del governo Maduro per un esecutivo di transizione), ma non è così veloce come si pensava.
08
Maduro vuole l'arresto di Lopez. Trump punta su Cuba
Leopoldo Lopez, il dissidente venezuelano liberato dai militari schierati con il leader dell'opposizione, Guaidò, è stato colpito da un ordine d'arresto della Corte Suprema. Lopez è una figura di prestigio, era agli arresti domiciliari dal 2017 e ora ha trovato riparo nella residenza dell'ambasciatore spagnolo a Caracas. Maduro gioca pesante. Ma Lopez è convinto che "il cambio del governo in Venezuela avverrà in settimane" e la rivolta militare contro il regime è "irreversibile". Sarà, ma per ora Maduro sembra avere il pieno controllo delle forze armate del paese.
E la rivoluzione? Per ora può attendere. Prendere il controllo del Venezuela senza l'esercito è impossibile e Guaidò non ha i militari dalla sua parte, la Difesa è ancora nella mani di Maduro, tutti i personaggi che contano nel mestiere delle armi sono rimasti fedeli al regime. Questo è il verdetto del Primo Maggio: piazze piene, ma la spallata non c'è. La partita non è più tra Guaidó e Maduro, ma tra Donald Trump e Vladimir Putin. Mike Pompeo, il segretario di Stato americano, ha attaccato la Russia, secondo la Casa Bianca è stato il Cremlino a bloccare il passaggio dei vertici militari dalla parte dell'opposizione. Fatto non improbabile, visto che i russi questa partita a scacchi la giocano fin dall'inizio. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo primo numero di List? Con un tuffo nella realtà della politica ambientale. No, non è Greta.
09
Decarbonizzare. Quattro scenari
Si fa presto a dire "decarbonizzazione". Giusto, perfetto. Solo che dietro questa parola si nasconde una rivoluzione nella estrazione, produzione e distribuzione dell'energia che fa rima con vita. La decarbonizzazione innescherà una nuova/vecchia competizione (è già partita) tra le nazioni. Su Nature hanno ipotizzato quattro scenari: un grande accordo sulla politica verde dove la cooperazione internazionale riduce i conflitti; un grande salto tecnologico nelle energie alternative che innesca una nuova competizione (e un vantaggio per chi ha la conoscenza e realizzato quel balzo); un "nazionalismo sporco" per cui gli Stati varano una politica protezionista sul carbone, rallentando il processo di dismissione e aprendo una lotta tra chi persegue la politica "green" ma subisce la concorrenza nella produzione di energia di chi sfrutta il carbon fossile (scenario già in pieno svolgimento); l'ultimo è lo scenario della gran confusione dove la situazione resta più o meno questa, le energie rinnovabili non riescono a mitigare gli effetti sul clima e domina il darwinismo energetico. Su quale scenario siete pronti a scommettere? La giornata è iniziata con un gran dilemma. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.