4 Maggio
Crisi, calendario, voto. La seconda scossa
Il governo è finito, la crisi non è ancora dichiarata, le elezioni anticipate sono all'orizzonte. Si valutano due date, 1 e 8 settembre. Perché un altro voto è necessario, scomposizione e ricomposizione delle alleanze, i piani di Salvini e Di Maio. Che fa il Pd?
Che succede? Kim ha ripreso a giocare con i missili, Trump non la prenderà benissimo, ma l'economia americana continua a marciare a passo di carica e i negoziati con la Cina sul commercio secondo il presidente americano "stanno andando molto bene"; il Venezuela resta una rivoluzione a metà, la devono risolvere Russia e Stati Uniti, Trump e Putin si sono parlati, ma l'accordo non c'è; la Libia è una strage dell'indifferenza; a Jacksonville, Florida, c'è spazio per i miracoli, un aereo è atterrato su un fiume e tutti sono salvi; la monarchia esiste e resiste, il Giappone da qualche giorno ha un nuovo imperatore, da ieri la Thailandia ha un nuovo re; un buco nero ha ingoiato una stella di neutroni. Ah, certo, nota "domestica" sul taccuino: a Napoli è Far West, agguato in piazza Nazionale, colpite 3 persone, grave una bambina di 4 anni; l'Italia è in campagna elettorale, il governo è finito, la crisi non è ancora iniziata, ma si vede all'orizzonte il cancello del voto. Stiamo entrando nella seconda fase del sottosopra d'Italia. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Da Happy Days al Governo Frankenstein
Luigi Di Maio: "Quanto casino per una poltrona" (quella del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato);
Matteo Salvini: "Non ho tempo per beghe e polemiche. Conte mi sfidi sulle tasse";
Luigi Di Maio: "Noi siamo maggioranza. La revoca passerà" (quella di Siri in consiglio dei ministri, in caso di voto sulla sorte del sottosegretario);
Roberto Fico: "Ora il Governo e il Parlamento devono avere la massima attenzione e agire subito con un cambio di passo effettivo su Napoli, a partire dal ministero dell’Interno";
Roberto Fico: "Io sono convinto che Orban faccia una politica non solo anti europeista ma anche anti-italiana" (Orban è l'alleato di Salvini nel voto europeo);
Alessandro Dibattista: "Mi ricandido alle...
Che succede? Kim ha ripreso a giocare con i missili, Trump non la prenderà benissimo, ma l'economia americana continua a marciare a passo di carica e i negoziati con la Cina sul commercio secondo il presidente americano "stanno andando molto bene"; il Venezuela resta una rivoluzione a metà, la devono risolvere Russia e Stati Uniti, Trump e Putin si sono parlati, ma l'accordo non c'è; la Libia è una strage dell'indifferenza; a Jacksonville, Florida, c'è spazio per i miracoli, un aereo è atterrato su un fiume e tutti sono salvi; la monarchia esiste e resiste, il Giappone da qualche giorno ha un nuovo imperatore, da ieri la Thailandia ha un nuovo re; un buco nero ha ingoiato una stella di neutroni. Ah, certo, nota "domestica" sul taccuino: a Napoli è Far West, agguato in piazza Nazionale, colpite 3 persone, grave una bambina di 4 anni; l'Italia è in campagna elettorale, il governo è finito, la crisi non è ancora iniziata, ma si vede all'orizzonte il cancello del voto. Stiamo entrando nella seconda fase del sottosopra d'Italia. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Da Happy Days al Governo Frankenstein
Luigi Di Maio: "Quanto casino per una poltrona" (quella del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato);
Matteo Salvini: "Non ho tempo per beghe e polemiche. Conte mi sfidi sulle tasse";
Luigi Di Maio: "Noi siamo maggioranza. La revoca passerà" (quella di Siri in consiglio dei ministri, in caso di voto sulla sorte del sottosegretario);
Roberto Fico: "Ora il Governo e il Parlamento devono avere la massima attenzione e agire subito con un cambio di passo effettivo su Napoli, a partire dal ministero dell’Interno";
Roberto Fico: "Io sono convinto che Orban faccia una politica non solo anti europeista ma anche anti-italiana" (Orban è l'alleato di Salvini nel voto europeo);
Alessandro Dibattista: "Mi ricandido alle elezioni fra 4 anni. O prima se cade il governo, a settembre-ottobre, mi ricandiderei".
Molti lettori ricorderanno Arthur Fonzarelli, noto come Fonzie. Moto rombante, jeans, giubotto in pelle nera, maglietta bianca, stivali, occhiali da sole. Aveva un nipotino, Spadino, che era la sua copia perfetta. La vita di Fonzie era la sua Triumph TR5, le chiavi da meccanico, il colpo al juke-box che faceva partire la canzone e via, ballando con una bella, verso nuove avventure. Quell'ingenua rappresentazione dell'America di Milwaukee per gli italiani era un rassicurante appuntamento, un'evasione dalla realtà che cominciava ad annuvolarsi sul nostro paese. Correva l'anno 1977, Happy Days. Il 1° febbraio arrivò - in ritardo rispetto agli altri paesi - la televisione a colori, un mondo nuovo si apriva davanti all'Italia già immersa nel post-boom, dentro il post Sessantotto, una nazione che presto avrebbe vissuto il suo trauma collettivo della Guerra Fredda - il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro - e sarebbe entrata negli anni Ottanta già smagata, pronta a tuffarsi nell'era smaterializzata del post tutto.
Non era un paese felice, il nostro, eravamo nel pieno della danza macabra del terrorismo, sulle strade cadevano le vittime delle Brigate Rosse, infuriava una tremenda battaglia ideologica, i governi erano longevi come foglie d'autunno, stava per cominciare la galoppata del debito pubblico, della spesa fuori controllo (le Regioni furono istituite nel 1973) e degli interessi in decollo verticale. Un tempo lungo vent'anni che poi sarebbe culminato nel 1992 con il primo shock dell'era post-moderna dell'Italia, la Grande Crisi del 1992-1993, l'arrivo di una manovra da 100 mila miliardi e il prelievo forzoso sui conti correnti (governo Amato) e il traghettamento dell'esecutivo Ciampi verso la Seconda Repubblica. Da quel momento in poi l'Italia non sarebbe mai uscita dalla sua transizione. Happy Days era finito.
Ma basta dare una lettura ai dibattiti parlamentari di quegli anni, fino al cruciale 1992-1993, per apprezzarne la diversa cifra stilistica, l'abbondante cultura istituzionale. È sufficiente scorrere i nomi dei ministri e cogliere il fossato che ci separa da quei tempi, il Parlamento pur in crisi e bisognoso di riforme profonde, era una cosa seria dove c'erano figure di grande caratura. Le Camere erano espressione di un paese profondamente diverso rispetto al presente.
Chiusa la Guerra Fredda, l'Italia si è persa e in questo smarrimento ha ripreso a cercare come un rabdomante nel deserto l'acqua del salvatore della patria. Ci provò con Berlusconi, il quale seppe interpretare speranze, paure e aspirazioni dell'italiano medio, ma senza venirne a capo sul piano dell'azione politica, del governo. Ci provò con la chimerica idea di tenere insieme a sinistra forze e pulsioni contrastanti, l'inconciliabile lotta dei non affini à gauche che, non a caso, fu sintesi politica - breve e litigiosa - con un post-democristiano che veniva dalla sinistra notabile della Balena Bianca, Romano Prodi. La sceneggiatura degli anni Novanta e del Duemila fu giocata sulla relazione perversa dell'amico-nemico, due poli necessari l'uno all'altro, che si consumavano a vicenda. Simul stabunt vel simul cadent. Esaurito l'uno, è caduto anche l'altro.
02
2013-2018
Gli ultimi cinque anni (2013-2018) sono l'epilogo, non il nuovo inizio. La legislatura guidata dal centrosinistra è stata l'autoscontro della sinistra, tre governi e tre leader (Letta, Renzi, Gentiloni) si sono bruciati in brevissimo spazio. Uno di questi, Matteo Renzi, quello che sembrava destinato a durare, si è bruciato con la velocità di un fiammifero nel buio. Quando gli italiani sono andati a votare il 4 marzo del 2018, pur non potendo trovare la combinazione vincente sul piano istituzionale, hanno provato a dare una risposta. Non l'approdo stabile del sistema, ma la sua accelerazione verso un'altra transizione. Avevamo scritto fin dall'inizio che quel voto non sarebbe bastato, che l'assemblaggio del governo Frankenstein era necessario e ineludibile, l'unico format disponibile in Parlamento era ad alto rischio di rigetto perché all'unità di un elettorato che desiderava dare una strambata alla rotta della politica italiana non corrispondeva un'affinità tra i partiti che formavano la nuova maggioranza. Questa parabola custodiva il bozzolo di un altro voto, un altro passaggio per disegnare una mappa più chiara dello scenario politico. Una continua operazione di scomposizione e ricomposizione, l'avvicinamento dei non affini per necessità (il governo giallo-verde) e il loro traumatico allontamento che ora sta accelerando. Scomposizione e ricomposizione.
Questo processo non ha un esito pre-definito, ma una realistica proiezione è visibile: la formazione di un blocco di centrodestra guidata dalla Lega (e qualcos'altro che da quelle parti nascerà) e l'attrazione naturale, verso sinistra, del Movimento Cinque Stelle verso il Partito democratico. Il primo blocco ha già conquistato quasi tutte le regioni italiane, il secondo non esiste ancora, ma le prove tecniche di dialogo sono evidenti, seppur negate. Naturalmente negli alambicchi di questo laboratorio chimico pieno di liquidi altamente infiammabili l'esperimento in corso potrebbe avere esiti diversi. Si potrebbe perfino arrivare, dopo un altro voto, alla presa d'atto che non ci sono - di nuovo - formule alternative a questa coalizione, ma nel Lego della politica il libretto delle istruzioni vale fino a un certo punto. Nessuno può mettere la mano sul fuoco sulla tenuta delle attuali configurazioni dei partiti e soprattutto sui loro rapporti di forza. La volatilità del voto è alta, quel che viene definito "zoccolo duro" dei partiti in realtà è mobile e friabile, il gioco delle astensioni nei turni elettorali rende tutto lo scenario incerto. Chi è pronto a scommettere sulla coesione zingarettiana del Partito democratico? E chi può mai esser certo che la Lega sia niente meno che la nuova Dc? Chi ha letto la sfera di cristallo per affermare che i Cinque Stelle sono solidamente un partito del 20 per cento? E chi mai può affermare con sicurezza che domani non possa nascere un partito moderato, centrista, ago della bilancia in uno scenario di poli estremi? A ben vedere, vista l'impossibilità di dare all'Italia un sistema bipartitico (non c'è la cultura per questo tipo di soluzione) e dovendo quindi ricostruire un bipolarismo plurale e coalizioni il più possibile omogenee (la politica è approssimazione, non perfezione) è proprio l'assenza di quel partito la testimonianza della sua necessità, è in quel vuoto che si coglie il problema e l'occasione. Forza Italia a destra non rappresenta la soluzione perché ha esaurito la sua "spinta propulsiva". Il Pd e i Cinque Stelle sono ancora due entità in competizione per la supremazia in quell'area, uno dei due soggetti (il perdente) deve diventare junior partner e i due partiti in ogni caso non basterebbero a fare una maggioranza autosufficiente, avrebbero sempre bisogno di un altro soggetto solido e strutturato e non di un'alleanza di coriandoli. È questo "buco nero" al centro della galassia politica il dilemma di oggi e di domani, il punto d'equilibrio di un sistema naturalmente instabile.
Tutta la cronaca che si affastella davanti a noi è la conseguenza di questa mappa politica incompiuta. "È finita", avrebbe detto Salvini ai suoi fedelissimi martedì scorso, dopo il viaggio in Tunisia. Si sta aprendo la finestra del voto.
03
Due date disponibili per votare in settembre
Due date disponibili per una crisi lampo, campagna elettorale in estate e voto al più presto: 1 e 8 settembre. Sono due domeniche buone per andare alle urne, lasciano il tempo per formare un governo, trattare con la Commissione Ue (che probabilmente sarà guidata in quel momento ancora da Jean-Claude Juncker in proroga) e approvare la legge di Bilancio per il 2020. Non c'è niente di deciso, ma la politica ha sempre conseguenze inattese e il percorso della crisi sul piano virtuale è aperto. Il calendario è srotolato, non resta che attendere il verdetto di un altro voto, quello per il Parlamento europeo, tra 22 giorni. Lo scenario è in piena accelerazione. Si vola. Non Alitalia.
04
Alitalia, vola la proroga
Come previsto, Alitalia resta una compagnia sospesa a mezz'aria. Ieri Luigi Di Maio ha ricevuto la richiesta di proroga da parte dei commissari, così il ministro ha fissato un'altra data per la presentazione delle offerte per l'acquisto di Alitalia: 15 giugno. Provate a immaginare cosa frulla nella testa di chi deve comprare Alitalia da un governo che è cotto. Sì, Alitalia vive tempi interessanti. Forse troppo.
***
Che facciamo? Prendiamo l'aereo, allacciate le cinture, puntiamo sul Pacifico. E occhio ai missili.
05
Kim riprende la fionda
Trump oltre a chiudere il negoziato sui dazi con la Cina dovrebbe chiedere al presidente Xi Jinping (che oggi festeggia la data del risveglio dell'orgoglio della Cina del 4 maggio 1919) di tenere a bada il suo partner, Kim jong-un, perché il dittatore della Corea del Nord ha ripreso le vecchie abitudini, colto dalla passione balistica ieri mentre l'Occidente era a nanna ha sparato un paio di missili a corto raggio sul Pacifico. Hanno volato per circa 70-200 chilometri e poi hanno fatto un tuffo nel Mar del Giappone. L'ultimo lancio della Corea del Nord era di 17 mesi fa, quando cominciò la sfida con Trump su chi aveva il pulsante più grosso (abbiamo visto anche questo). Perché Kim spara un paio di razzetti in acqua? Ha incontrato Xi Jinping, ha stretto la mano a Putin a Vladivostok, ma sta preparando un round delicato con gli Stati Uniti. Chissà cosa dirà Trump di questo fuoco d'artificio.
06
Trump e Putin al telefono
Telefonata, nessun accordo, ma il fatto diplomatico c'è e arriva dopo l'affondamento del Russiagate: Trump e Putin hanno ripreso a parlarsi. Trump lo ha rivelato alla sua maniera:
Il dossier più urgente è quello del Venezuela: gli americani vogliono che Maduro vada via, i russi no. Dietro le quinte sono state aperte trattative - per ora infruttuose - per un governo di transizione senza Maduro (e neppure Guaidó) e poi nuove elezioni. Ci riusciranno? Sono in gioco le sfere d'influenza, alla Casa Bianca non digeriscono che Mosca faccia il suo gioco in Sudamerica e nei Caraibi, per il Cremlino i giochi militari della Nato a pochi chilometri dai confini della Russia sono una provocazione. I due si parlano, ma con la pistola ben visibile posata sul tavolo.
E il Russiagate? Commento di Trump alla telefonata con Putin: "Ha praticamente sorriso parlando di qualcosa che è iniziata come una montagna e si è rivelata un topolino". Tutto questo accade mentre Trump è già in campagna elettorale (2020) e l'economia americana vola.
07
La corsa della macchina americana
La macchina dell'economia americana continua a correre. Nel mese di marzo ha creato 263.000 nuovi posti di lavoro e la disoccupazione è scesa al 3.6 per cento, il livello più basso dal 1969.
Dal gennaio del 2017 a oggi sono stati creati 5.4 milioni di nuovi posti di lavoro. l'elezione di Donal Trump fu salutata dagli economisti à la page come il disastro prossimo venturo dell'economia. Paul Krugman, editorialista del New York Times e premio Nobel per l'economia scrisse il 9 novembre del 2016, giorno dell'elezione di Trump alla Casa Bianca:
Niente di sconvolgente, capita a tutti di sbagliare. Il problema è non farsi accecare dalla partigianeria, guardare i fatti per quello che sono: la presidenza di Trump non è il modello ideale per le classi in progress (e sarà la storia, come sempre, a giudicarne la parabola, nel bene e nel male), l'economia americana ha continuato la sua corsa.
***
Che facciamo? Evadiamo. Andiamo in alto. Dove tutto ha dimensioni più grandi. Quanto?
08
Zoom sull'universo
Quanto è grande l'universo? Il telescopio Hubble ci dà una panoramica:
Abbiamo appena visto 265 mila galassie. Domanda sul taccuino: quante crisi di governo ci saranno nel cosmo? Buona giornata.
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addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.