9 Maggio
Il paese ricco e la povera guerra con se stesso
I dati di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane che è superiore a quella della Germania, la violenza verbale contro Virginia Raggi e la casa ai rom a Casal Bruciato. Lo scenario opposto di un paese che ha smarrito la ragione e si racconta con fascismo e anti-fascismo
La vita nella bolla continua, il prossimo capitolo della fiction italiana prevede una crisi minacciata sulla cannabis e un inutile dibattito sul salario minimo (nel paese dei contratti collettivi di lavoro!), cose grosse, si capisce. La famiglia rom pare voglia lasciare l'appartamento di Casal Bruciato, Roma ("andiamo via", titola il Corriere) e questo dà la dimensione della lotta tribale in cui è immersa la vita italiana, un paese ricco che sta diventando il teatro di guerre tra poveri che fanno da scenario per l'ennesima battaglia politica. Di Maio ha detto che non c'è alcuna spaccatura tra i Cinque Stelle dopo la visita della Raggi, bene. Arrivano le prime denunce della Digos dopo i fatti dell'altro ieri, bene. Manifestazioni di Casa Pound, contromanifestazioni di gruppi di sinistra, male. Fascismo e anti-fascismo. Ma che Italia è mai questa? Guardiamo la realtà: se una famiglia deve lasciare l'alloggio - a cui ha diritto, prima viene la legge - perché vive nel terrore, allora c'è più di qualcosa che sta andando storto, siamo alla caduta dei livelli minimi di civiltà.
Nello smarrimento della ragione c'è anche la vicenda della casa editrice Altaforte prima ammessa al Salone del Libro e poi espulsa. Ancora il refrain del fascismo e anti-fascismo. Siamo di fronte a un grande tema che non è quello dell'anacronismo storico, c'è ben altro sotto e lo rivela tutto il percorso e il contorcimento della vicenda, degli organizzatori, dei partecipanti, di tutti quelli che dovrebbero tirare fuori un briciolo di saggezza. In quale buca si è smarrita la libertà tra il prima e il dopo? Come si coniuga il compito degli uomini e delle donne di cultura di coltivare il dubbio con la decisione di cancellare la presenza di un editore che sì, pubblica testi della destra del Ventennio e ha dato alle stampe un'intervista al ministro dell'Interno? Qual è il...
La vita nella bolla continua, il prossimo capitolo della fiction italiana prevede una crisi minacciata sulla cannabis e un inutile dibattito sul salario minimo (nel paese dei contratti collettivi di lavoro!), cose grosse, si capisce. La famiglia rom pare voglia lasciare l'appartamento di Casal Bruciato, Roma ("andiamo via", titola il Corriere) e questo dà la dimensione della lotta tribale in cui è immersa la vita italiana, un paese ricco che sta diventando il teatro di guerre tra poveri che fanno da scenario per l'ennesima battaglia politica. Di Maio ha detto che non c'è alcuna spaccatura tra i Cinque Stelle dopo la visita della Raggi, bene. Arrivano le prime denunce della Digos dopo i fatti dell'altro ieri, bene. Manifestazioni di Casa Pound, contromanifestazioni di gruppi di sinistra, male. Fascismo e anti-fascismo. Ma che Italia è mai questa? Guardiamo la realtà: se una famiglia deve lasciare l'alloggio - a cui ha diritto, prima viene la legge - perché vive nel terrore, allora c'è più di qualcosa che sta andando storto, siamo alla caduta dei livelli minimi di civiltà.
Nello smarrimento della ragione c'è anche la vicenda della casa editrice Altaforte prima ammessa al Salone del Libro e poi espulsa. Ancora il refrain del fascismo e anti-fascismo. Siamo di fronte a un grande tema che non è quello dell'anacronismo storico, c'è ben altro sotto e lo rivela tutto il percorso e il contorcimento della vicenda, degli organizzatori, dei partecipanti, di tutti quelli che dovrebbero tirare fuori un briciolo di saggezza. In quale buca si è smarrita la libertà tra il prima e il dopo? Come si coniuga il compito degli uomini e delle donne di cultura di coltivare il dubbio con la decisione di cancellare la presenza di un editore che sì, pubblica testi della destra del Ventennio e ha dato alle stampe un'intervista al ministro dell'Interno? Qual è il confine tra libertà e soppressione della parola? Abbiamo citato l'altro ieri il libro di Norberto Bobbio, "Politica e cultura", perché è da quel punto che si parte per una riflessione senza spirito di parte, costruttiva, non intrisa di manicheismo, da una parte e dall'altra:
L'importante è che l'uomo di cultura, quando è impegnato nella sua funzione che è quella di capire, non si lasci frastornare dagli zelatori di ogni ortodossia o dai pervertiti di ogni propaganda, i quali saranno sempre pronti a gettargli in faccia l'accusa che egli - per il fatto che non sceglie l'alternativa di destra - tradisce la civiltà, o - per il fatto che non sceglie l'alternativa di sinistra - si oppone al progresso. Non vi è per l'intellettuale che una forma di tradimento o di diserzione: l'accettazione degli argomenti dei "politici" senza discuterli, la complicità con la propaganda, l'uso disonesto di un linguaggio volutamente ambiguo, l'abdicazione della propria intelligenza alla opinione settaria, in una parola il rifiuto di "comprendere" e in tal guisa di apportare agli uomini l'aiuto prezioso di cui la cultura sola è capace, l'aiuto a infrangere i miti, a spezzare il circolo chiuso di impotenza e di paura, in cui si rivela la contagiosa inferiorità della ignoranza.
C'è un clima elettorale pesante. Si vota tra 17 giorni per il Parlamento europeo, siamo alla parodia di un'idea, non si parla di Europa ma di cronacaccia e gossip politico. Ieri sera al Tg3 Linea Notte il titolare ha fatto una domanda a due candidati al parlamento di Strasburgo - uno del Pd e uno dei Cinque Stelle - sulla regola del 3 per cento nel patto di stabilità, entrambi hanno dato la stessa risposta: lo cambierebbero. Questo non significa che siano uguali, ma che nella sceneggiatura della politica del nostro paese le affinità e i punti di incontro non trovano spazio, non sono convenienti, il racconto prevede solo una fase: lo scontro, mai la costruzione. E così dopo il Consiglio dei ministri di ieri la maggioranza va avanti senza un disegno per l'industria e l'innovazione, ma con l'idea di continuare a fare quella che il premier Conte chiama "redistribuzione", parola che in realtà si legge come acquisto del consenso. Si prendono i soldi dei contribuenti e si inaugurano cicli di spesa per provare a consolidare il potere. Non è certo una novità, ne abbiamo avuto prova con gli 80 euro di Renzi - che infatti né Lega né Cinque Stelle hanno soppresso - e basta dare un'occhiata alla giungla fiscale per vedere micro-interventi che servono a soddisfare mini-corporazioni. Coriandoli che finiscono per terra, non edificano il futuro. Nonostante tutto questo, l'Italia continua ad essere un paese ricco, molto ricco. Più di quanto siano disposti a immaginare i suoi abitanti. Un paese ricco immerso in una povera guerra con se stesso.
01
Italiani più ricchi dei tedeschi
Quanto sono ricchi gli italiani? La risposta è nel rapporto di Bankitalia e Istat su "La ricchezza delle famiglie e delle società non finanziarie italiane" negli anni dal 2005 al 2017. Ci sono conferme (siamo un paese ricco), sorprese (lo siamo più di altri paesi ai quali guardiamo con invidia) e segnali preoccupanti (la ricchezza è stagnante).
Secondo il rapporto "a fine 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 9.743 miliardi di euro, 8 volte il loro reddito disponibile. Le abitazioni hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie e, con un valore di 5.246 miliardi di euro, hanno rappresentato la metà della ricchezza lorda. Il totale delle passività delle famiglie è stato pari a 926 miliardi di euro, un ammontare inferiore, in rapporto al reddito, rispetto agli altri paesi. Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.374 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente; la loro incidenza sulla ricchezza netta è risultata tuttavia inferiore a quella registrata in altre economie".
Guardate ora la curva della ricchezza netta delle famiglie comparata con quella di alcune grandi economie:
La ricchezza netta delle famiglie italiane è grande. Commento di Bankitalia-Istat: "Alla fine del 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 8,4 volte il reddito disponibile, misurato al lordo degli ammortamenti. Secondo i dati dell’OCSE questo rapporto è più alto di quello relativo alle famiglie francesi, inglesi e canadesi (intorno a 8), anche se nel periodo il divario si è notevolmente ridotto. Negli ultimi anni l’indicatore è gradualmente sceso dal picco raggiunto nel 2013, con un andamento opposto a quello osservato per gli altri paesi. Il livello elevato di quest’indicatore nel confronto internazionale è amplificato dal ristagno ventennale dei redditi delle famiglie italiane".
Ora diamo un'occhiata a un'altra curva, più significativa perché misura la ricchezza netta in rapporto alla popolazione, il dato pro-capite:
Qui gli Stati Uniti staccano tutti, poi c'è una corsa del gruppo e l'Italia supera di poco la Germania. Commento di Bankitalia-Istat: "Se misurata in rapporto alla popolazione, in Italia la ricchezza netta familiare è risultata superiore agli altri paesi nel 2008 e nel 2009; negli anni successivi essa si è mantenuta su valori stabili, mentre negli altri paesi è aumentata. Alla fine del 2017 il valore della ricchezza pro capite delle famiglie italiane si è collocato leggermente al di sopra di quello delle famiglie tedesche".
In cosa investono gli italiani? Nel mattone. La conferma arriva dalla curva delle attività non finanziarie:
Gli americani sono all'ultimo posto, prevale l'investimento finanziario, la Borsa, la potenza e capillare diffusione del denaro piazzato nei fondi di Wall Street, più avanti c'è il gigante del Giappone e poi il gruppo dei paesi anglosassoni, infine l'Europa. Sintesi di Bankitalia-Istat: "Nel 2017 per l’Italia il peso delle attività reali sulle attività complessive (59%) è risultato simile a quello di Francia e Germania (attorno al 58%) e superiore a quello di Regno Unito (47%), Canada (44%), Giappone (37% nel 2016) e Stati Uniti (33% nel 2016), confermando la rilevanza degli investimenti non finanziari, e soprattutto immobiliari, nel nostro paese".
L'Italia è un paese solido nel privato e di cartapesta nel pubblico. In casa nostra ci difendiamo bene, fuori dall'uscio perdiamo ogni prudenza e prevale un istinto irresponsabile, l'anarchia e i soldi sono di tutti e di nessuno. Così abbiamo costruito il nostro debito pubblico e una classe dirigente di scarso livello.
***
Che facciamo? Andiamo in alta quota. Serve lo scudo spaziale di Goldrake. E il contatore Geiger.
02
Kim lancia ancora missili
Il barometro del club del nucleare continua a segnare tempo instabile: l'Iran ieri ha annunciato la ripresa del programma di arricchimento dell'uranio fuori dai parametri stabiliti dall'accordo sulla non proliferazione del 2015; la Corea del Nord oggi ha effettuato un nuovo lancio di missili, il secondo in meno di una settimana. Kim jong-un sta di nuovo giocando con la fionda, due missili a corto raggio, hanno viaggiato per 420 chilometri il primo e 270 chilometri il secondo, altezza di volo a quota 50 chilometri. Il dittatore della Corea del Nord sta segnalando il suo disaccordo sul processo di denuclearizzazione, i colloqui con gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Ma in ballo c'è anche la credibilità della Cina e della Russia, nazione vicine alla Corea del Nord. Kim lancia segnali. Viviamo tempi atomici. Forse troppo.
03
L'Iran e... il prezzo del ferro
L'ultimatum dell'Iran sul nucleare ha messo Germania, Francia, Regno Unito e Unione europea in una posizione scomoda. Se Teheran minaccia di usare l'accordo à la carte, applicandone solo alcune parti e riprendendo l'arricchimento di uranio, quel patto non c'è più e allora ha ragione Trump sui piani nucleari degli Ayatollah. Così il gruppo dei 4 (il quinto, gli Stati Uniti, ha abbandonato l'accordo) ha respinto oggi "l'ultimatum" dell'Iran sul Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa). "Rifiutiamo qualsiasi ultimatum e valuteremo la conformità dell'Iran ai suoi impegni nucleari", si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito – Jean-Yves Le Drian, Heiko Maas e Jeremy Hunt - e l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Federica Mogherini. “Prendiamo atto con grande preoccupazione della dichiarazione dell'Iran in merito agli impegni assunti nell'ambito del Jcpoa”. Il gruppo si è espresso anche contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. La politica di Washington sull'Iran impatta non "solo" sul mercato del petrolio e sulla finanza di Teheran. L'Iran è un produttore e esportatore di ferro, acciaio, alluminio e rame. Nel 2018 ha esportato quasi 14 milioni di tonnellate di minerale di ferro, pari all'1 per cento dell'offerta totale di ferro trasportato via mare. Questa è la curva del prezzo del minerale dall'inizio dell'anno:
Oltre il 30 per cento, un razzo. Sono tempi di ferro. E fuoco. In un'intervista immaginaria del titolare a Gordon Gekko pubblicata tempo fa compare uno scenario che il buon investitore e l'analista senza cipria e parrucca non devono mai dimenticare (in corsivo le frasi di Gekko):
Hai mai letto Boomerang di Michael Lewis?
Sì, gran bel libro.
Ecco, lo ricorderai, Lewis va a chiedere lumi sulla grande crisi del 2008 a un mio collega, Kyle Bass, il fondatore di un hedge fund in Texas. Bass è uno che mi piace: ha visto prima di tutti la crisi dei mutui subprime, scommesso contro la Grecia, comprato lingotti d’oro e nichel per ripararsi dal bagno di sangue di Wall Street. A un certo punto del suo vai e vieni con i metalli pregiati, riceve una telefonata e una domanda dalla Federal Reserse: "Mr. Bass, perché ha comprato venti milioni di dollari di nichel?
E lui cosa ha risposto?
Ah, una cosa semplice: “Mi piace il nichel”. Bass poi nel libro di Lewis racconta una storiella che mi sembra perfetta per questo tempo storico.
Quale?
Eccola, in un botta e risposta:
Lewis: cosa consigli di comprare a tua mamma?
Bass: oro e fucili.
In tempo di guerra, lingotti e pallottole.
04
Libia, la guerra dimenticata
Un soldato delle forze del governo Tripoli in combattimento nella periferia sud della capitale (Foto Ansa).A qualche miglio nautico dall'Italia, la carneficina e l'emergenza umanitaria sono cronaca. In Libia l'ultimo bollettino di guerra è di 443 morti, 2.110 feriti e circa 60 mila sfollati. Gli scontri a sud di Tripoli non si fermano, la guerra è in uno stallo, il premier Fayez Al Sarraj ha fatto un inutile tour della disperazione a Roma, Berlino, Parigi e Londra. Nulla di fatto. Parla l'artiglieria.
***
Non è questo il futuro. La partita si gioca da un'altra parte. E seppur in pace, non la gioca neanche l'Italia.
05
La porta del futuro
Tutto il dibattito strategico è sull'intelligenza artificiale, la tecnologia dei quanti e la transizione energetica. Temi che non sfiorano la mente della classe politica. Non è obbligatorio per l'uomo della strada conoscerli, ma entreranno (sta accadendo) nell'uso quotidiano in maniera esponenziale e il popolo può ignorarne lo sviluppo, ma la classe dirigente di un paese no, deve sapere cosa sta accadendo e prepararsi. I titoli di un numero qualsiasi di Nature bastano e avanzano per vedere questo domani in costruzione oggi, fin dai fondamenti della vita, con la riscrittura del genoma, i segreti svelati (e manipolati) della vita, l'idea del superumano, l'evoluzione della biomeccanica, estensioni artificiali digitalizzate che diventano parte integrante dell'essere vivente, un mondo dove appare l'alba dei robot e di una guerra fuori dal controllo dell'uomo. Nel solo mese di aprile e all'inizio di maggio abbiamo visto, letto e ascoltato cose di enorme importanza.
La prima foto di un buco nero, una storica scoperta, la porta dei segreti del cosmo:
La Cina nel deserto del Gobi tre settimane fa ha svelato il suo C-Space Project, la simulazione nel deserto del Gobi della vita in una base su Marte:
La corsa nello spazio vive una seconda gigantesca fase, tutte le potenze - e per la prima volta i privati - stanno sviluppando piani di esplorazione, il pianeta rosso è il primo obiettivo, ma prima si torna sulla Luna e poi si esplorano altri mondi, guardate questa meravigliosa immagine della galassia di Magellano, scattata da un gruppo di astrofili, il team Ciel Australia:
Questo viaggio è cominciato 50 anni fa, la missione Apollo, l'uomo sulla Luna:
Un team eccezionale di uomini e donne ha compiuto il primo passo dell'uomo su un altro oggetto celeste, il racconto straordinario è nel libro di Craig Nelson, Rocket Man:
Questa titanica impresa non è un giro a vuoto nello spazio, ci serve per sapere, capire, salvare la vita sulla Terra. Qualche giorno fa le Nazioni Unite hanno pubblicato i risultati delle indagini scientifiche di Ipbes, un milione di specie viventi rischia l'estinzione:
Bellissima. Ora tra associazioni e dissociazioni s'è intrufolata l'idea di andare a vivere in un luogo remoto, lontano dall'ossessione, dal "ricordati!" scandito dall'orologio di Baudelaire (L'orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile / ci minaccia col dito e dice: Ricordati!"). Voi direte che la solitudine è una condizione dell'anima (vero), ma qui siamo circondati e vabbè, ci saranno dei modi per sparire senza per forza dover andare al proprio funerale, una terribile seccatura. Come si fa?
06
La scomparsa di Majorana
Passare dalla visione di una tartaruga alla scomparsa di un genio è operazione da stuntman, ma questo accade e dunque ecco spiovere il libro di Sciascia, un gioiello di nuance, sfumature e naturalmente non detto. Dall'estinzione alla sparizione. Ci provarono tutti a cercarlo, Majorana, genio che avrebbe rivoluzionato la fisica, ma decise che era più interessante rivoluzionare se stesso, la dissoluzione. Nessuna traccia. Mussolini scrisse nel fascicolo "voglio che si trovi". Il capo della polizia, Arturo Bocchini, aggiunse: "I morti si trovano, sono i vivi che possono scomparire". Nessuno lo trovò. Sciascia vi ricamò sopra uno dei suoi libri più intensi. Il fisico teorico Michio Kaku sostiene che "Dio è un gran matematico". La sparizione perfetta è un capolavoro di precisione e fantasia. Non provateci, serve un gran talento. Buona serata.
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specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.