24 Maggio
May Day, il grande gioco e la scacchiera italiana
Theresa May si è dimessa, gli inglesi hanno votato per le europee (occhio al Brexit Party). La partita del controllo di Bruxelles, i movimenti di Cina e Stati Uniti, la partita di un paese che si immagina e comporta da piccino e non lo è, l'Italia
Che succede? Tutte le pedine stanno andando a dama. Uno dietro l'altro, i pezzi si stanno muovendo nello scenario della crisi europea. La Brexit ha già bruciato due premier, David Cameron e Theresa May, siamo di fronte all'epicentro della crisi europea, la navigazione lontano dall'Unione europea del galeone di Sua Maestà la Regina. La nostalgia dell'impero e la distopia di un superstato brussellese che non può essere la "patria del cuore" stanno curvando il nostro spazio. Grandi forze storiche sono in movimento. E l'Italia è uno dei laboratori più incandescenti di questo tempo così interessante (forse troppo). Olandesi e inglesi hanno già votato, domenica tocca a tutti gli altri. Gli italiani hanno assistito a una campagna elettorale europea tutta recitata sui temi interni, ma la partita del Parlamento europeo a Strasburgo e del controllo della Commissione europea a Bruxelles è vitale. Là fuori Stati Uniti e Cina sono alle grandi manovre per disegnare un nuovo ordine mondiale. Tutti i fatti che raccontiamo fanno parte di un unico romanzo, quello della contemporaneità, sono figli dello spirito del tempo, la trama e l'ordito del Signor Zeitgeist che bussa alla porta. I nostri partitanti parlano di cose insignificanti, eppure fanno parte anch'essi di un grande gioco, perché l'Italia non è un piccolo paese, ma una potenza della manifattura, un luogo bellissimo del nostro pianeta, la culla di tanta cultura. Ci immaginiamo e comportiamo come un paese piccino e non lo siamo. Non ce ne rendiamo conto ed è questa inconsapevolezza la nostra ombra. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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May Day. Le dimissioni della premier britannica
Theresa May si è dimessa. Con le lacrime agli occhi il premier inglese ha scritto il "The End" della sceneggiatura. Dal 7 giugno non sarà più la guida del governo del Regno...
Che succede? Tutte le pedine stanno andando a dama. Uno dietro l'altro, i pezzi si stanno muovendo nello scenario della crisi europea. La Brexit ha già bruciato due premier, David Cameron e Theresa May, siamo di fronte all'epicentro della crisi europea, la navigazione lontano dall'Unione europea del galeone di Sua Maestà la Regina. La nostalgia dell'impero e la distopia di un superstato brussellese che non può essere la "patria del cuore" stanno curvando il nostro spazio. Grandi forze storiche sono in movimento. E l'Italia è uno dei laboratori più incandescenti di questo tempo così interessante (forse troppo). Olandesi e inglesi hanno già votato, domenica tocca a tutti gli altri. Gli italiani hanno assistito a una campagna elettorale europea tutta recitata sui temi interni, ma la partita del Parlamento europeo a Strasburgo e del controllo della Commissione europea a Bruxelles è vitale. Là fuori Stati Uniti e Cina sono alle grandi manovre per disegnare un nuovo ordine mondiale. Tutti i fatti che raccontiamo fanno parte di un unico romanzo, quello della contemporaneità, sono figli dello spirito del tempo, la trama e l'ordito del Signor Zeitgeist che bussa alla porta. I nostri partitanti parlano di cose insignificanti, eppure fanno parte anch'essi di un grande gioco, perché l'Italia non è un piccolo paese, ma una potenza della manifattura, un luogo bellissimo del nostro pianeta, la culla di tanta cultura. Ci immaginiamo e comportiamo come un paese piccino e non lo siamo. Non ce ne rendiamo conto ed è questa inconsapevolezza la nostra ombra. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
May Day. Le dimissioni della premier britannica
Theresa May si è dimessa. Con le lacrime agli occhi il premier inglese ha scritto il "The End" della sceneggiatura. Dal 7 giugno non sarà più la guida del governo del Regno Unito. Ha lottato con tutta la forza che aveva in corpo per evitare non la fine della sua avventura a Downing Street, ma per dare alla Brexit un esito, una uscita ordinata dall'Unione europea. Ha fallito. Ma questa sconfitta non è solo sua, è di tutto il partito conservatore. I Tories confermano la loro storia fratricida e quando domenica sera saranno spogliati i voti delle elezioni europee, apparirà chiaro che ad aver perso non è lei, ma tutto il gruppo dirigente del partito che fu di Margaret Thatcher. May è finita intrappolata nella spirale del partito, nelle sue incertezze ciclopiche, nella sua incapacità di dare una rotta sicura al risultato del referendum. Diviso tra chi voleva restare, chi voleva una soft Brexit e chi invece spingeva per l'uscita senza mediazione, la hard Brexit, il Partito conservatore è diventato un buco nero che divora i suoi figli. La discussione sulla Brexit si è lentamente e poi velocemente trasformata in un feroce regolamento dei conti tra le fazioni. La guida del partito. Quel che ne resterà, che cecità. Non c'è un vincitore, perché chi andrà al governo - e guiderà il partito, nel Regno Unito le due cariche coincidono - dovrà raccogliere i cocci del movimento per lungo tempo. May aveva il viso contratto, segnato dal dolore: "Lascerò a breve il posto che è stato l'onore della mia vita ricoprire. La seconda premier donna, ma sicuramente non l'ultima, lo faccio con enorme e durevole gratitudine per aver avuto l'opportunità di servire il Paese che amo".
Lacrime. E un amore non corrisposto dalla classe dirigente del suo partito, la leadership della May è stata sempre in discussione, fin dal primo giorno, frutto di un compromesso non sincero tra le fazioni. Vedere la sola ombra di Boris Johnson in questo epilogo amaro è un errore, i Tories sono di fronte a una loro tragedia collettiva. May ha fissato la data del 7 giugno per poter ricevere il presidente degli Stati Uniti in visita ufficiale a Londra dal 3 al 5 giugno. E sarà molto interessante vedere cosa dirà Trump in questa occasione. L'uomo di America First nella terra della Brexit per ora senza via d'uscita.
Jeremy Corbyn, leader del Partito laburista, chiede il voto, dice che "Theresa May ha fatto bene a dimettersi", ma anche il Labour non potrà gioire perché se il voto confermerà i sondaggi, anche i laburisti dovranno piangere e raccogliere i cocci. Si profila infatti una grande vittoria del Brexit Party di Nigel Farage e un risultato minuscolo per tutti gli altri partiti, a eccezione dei Lib Dem. Vedremo se queste previsioni saranno confermate, ma il preludio per tutti è quello di un grande bagno (gelido) nella realtà dell'elettorato inglese: la Brexit in Inghilterra è un'idea forte.
Boris Johson ha salutato il discorso di Theresa May come "molto dignitoso" l'ha ringraziata per "il tuo stoico servizio al nostro Paese e al partito conservatore" e poi ha voltato pagina, à la Johnson: "Ora è tempo di seguire le sue esortazioni, unirsi e attuare la Brexit". Esortazioni che Johnson per primo non ha mai seguito fino a oggi. Un uomo intelligente, ma divorato dalla voglia di sembrare Churchill (ha scritto sul leone d'Inghilterra una bella biografia) quando nessuno può essere Churchill. Johnson oggi incarna l'arte crudele di spazzare l'avversario con il sorriso stampato in faccia. Per essere altro dovrà diventare altro e condurre il suo Io nell'officina dell'umiltà.
Chi andrà a Dowing Street? Corsa molto affollata. Serve una leadership nel partito, ma qui impera il caos, serve un compromesso: tra i favoriti c'è appunto Boris Johnson, ma la sua è anche una ingombrante presenza, c'è la figura di Dominique Raab, c'è un'altra donna Andrea Leadsom, c'è Michael Gove pencolante tra le anime nere del partito. La vera domanda è una sola: quanto durerà? Perché se la parabola va verso il voto, allora stare a Downing Street può essere mortale.
L'Unione europea, con il commento di una portavoce della Commissione Ue, è rimasta sulle sue posizioni: "La nostra posizione sull'accordo di ritiro non è cambiata. Rimaniamo disponibili su chiunque altro sarà primo ministro". Se a Londra sono inetti (e lo sono) a Bruxelles sembrano vivere fuori dalla realtà: non ci sarà mai una Brexit ordinata con queste premesse. Nere e gelide sono le acque del Tamigi.
Il nuovo leader dei Tories e primo ministro avrà un calendario da safari: l'uscita dall'Unione europea, senza accordo, ha la data prevista per il 31 ottobre. Senza un'intesa, il Regno Unito viene lanciato sul seggiolino eiettabile, senza paracadute. Due giorni prima, dal 29 settembre al 2 ottobre, c'è il congresso annuale del Partito conservatore a Manchester. Fase antenati per tutti: "Wilma, passami la clava".
02
La scelta del nuovo leader
Gli inglesi della Brexit disorganizzata sono precisi in tutto il resto, i contratti d'altronde sono la materia dove (di solito) si esprimono al meglio. Dunque il processo per la successione alla guida dei Conservatori è già fissato e spiegato dal presidente del partito, Brandon Lewis.
- Ogni deputato è eleggibile, deve essere candidato ("portato" si diceva nella Prima Repubblica) da almeno due parlamentari;
- Le nominaton si chiuderanno nella settimana del 10 giugno;
- L'elezione deve avvenire entro il 20 luglio, data della chiusura estiva a Westminster;
- Elezione in due fasi: 1) i 313 deputati conservatori votano i vari candidati fino ad arrivare a una coppia che farà la sfida finale; 2) entrano in scena tutte le componenti del partito, compresi gli iscritti, che tra i due nomi scelgono il leader. I due al ballottaggio duelleranno in varie occasioni e in diverse località in giro per il paese.
Almeno questo appare chiaro. Per il resto, un Gin Martini e God Save The Queen. Che cosa (ri)facciamo? L'olandese volante.
03
Il voto in Olanda e la (dis)unione degli exit poll
L'Europa non ha un punto comune neppure sui sondaggi e gli exit poll elettorali. Così ieri si è votato in Olanda e nel Regno Unito. E chiusi i seggi il risultato - virtuale, i voti veri arriveranno con lo spoglio - dell'isola d'Inghilterra resta un segreto, mentre quello dell'Olanda è (semi)ufficiale. D'altronde, all'estero si possono diffondere i sondaggi, in Italia no, con il risultato che sui social ormai circola di tutto, il sondaggio vero e naturalmente quello falso. Meraviglie dell'Unione e degli Stati nazionali. Com'è andata in Olanda? Sorpresa per qualcuno, in realtà il risultato non è per niente esoterico: l'exit poll dice che il partito del socialista Frans Timmermans, uno degli spitzenkandidaten che aspira alla guida della Commissione Ue, cioè a prendere il posto che oggi è di Jean-Claude Juncker, è al primo posto: il PVDA di sinistra (S&D) ottiene il 18 per cento dei voti secondo il sondaggio Ipsos.
Va ricordato che Timmermans è olandese, dunque c'è anche un effetto traino del candidato del Pse alla guida della Commissione. Al secondo posto il partito della destra al governo di Mark Rutte, VVD, con il 15 per cento (e 4 seggi a Strasburgo), al terzo i popolari del CDA. Sono quarti, i sovranisti di FvD sono al quarto posto con l'11 per cento dei voti (e 3 seggi). Un discreto risultato, ma non certo un'irresistibile avanzata. Attenzione, i sondaggi lo davano più alto, questi sono exit poll e qui vi ricordiamo che pochi giorni fa in Australia gli exit poll sono stati smentiti dai voti: davano la vittoria ai laburisti, hanno vinto i conservatori. Il voto olandese per ora è un esercizio virtuale, prudenza. E in ogni caso sarebbe in linea con il trend visto in queste settimane, a livello macro, quello continentale, non dovrebbe esserci nessuna presa della Bastiglia da parte delle forze sovraniste. Avanzeranno (e vedremo come e dove) ma non domineranno.
Sul voto olandese è già cominciata l'analisi all'italiana, con gergo annesso. Dunque nel linguaggio dei giornali stamattina i sovranisti "non sfondano", "frenano", e c'è la "sorpresa Olanda". Solito dibattito ad uso interno, favorito dalla disunione europea dei sondaggi e degli exit poll. Esultano gli europeisti, sono attapirati i sovranisti, il confronto sui social assume toni ridicoli da una parte e dall'altra. Calma e gesso, tutti. I risultati arrivano domenica notte. È ancora giorno, torniamo in Italia. C'è luce, si vede benissimo il gioco, ma il disegno per il domani è più che mai nebuloso.
04
La scacchiera italiana prima del voto
La partita del voto europeo declinato in Italia è facile da riassumere: primo, secondo, terzo posto. Tutto il resto è orpello, ornamento, fregio. Certo, sono importanti le percentuali e i distacchi, ma alla fine il nocciolo duro della storia è tutto qui. Salvini mentre stendiamo questa nota ha detto: "Un uccellino mi dice che domenica la Lega sarà primo partito". E questo fatto (se accadrà - e in caso contrario è previsto un processo di massa ai sondaggisti) è il più importante perché a un anno dalle elezioni politiche del 2018 si ribalterà il rapporto di forza nell'attuale maggioranza: non più il Movimento Cinque Stelle in testa con la Lega junior partner, ma esattamente il contrario. Questo dato politico cambierà la curvatura dell'attuale rapporto tra i due partiti. E ci sarà un grande sottosopra da gestire: la geografia del parlamento (i seggi) non corrisponderà più alla mappa politica del mondo esterno.
Il governo andrà avanti, dice Salvini. E questo è possibile, ma è anche altamente probabile che non possa resistere - ed esistere - nell'attuale configurazione per una ragione semplice, inesorabile: se sei il primo partito nel paese, non puoi essere il secondo nel governo. Vedremo presto una nuova dinamica in moto accelerato nella maggioranza. Numeri che Salvini deve guardare sul suo cruscotto? Il contagiri deve stare sopra 28 e al meglio girare a quota 30. In questo intervallo tutto va bene. Oltre, è il tripudio e si aprono scenari da partito che può aprire una stagione di egemonia (soprattutto se attenua la carica a destra, comincia a riflettere sul nome, si apre al contributo di personalità esterne e diventa un partito più "rotondo" e maturo, operazione non semplice per i limiti evidenti della Lega movimentista e metallara). Sotto questi numeri, la Lega resta il primo partito, ma la realtà dice che serve una sterzata e un'accelerata. Verso dove? Questo è il dilemma.
L'altra partita, quella per il secondo posto, vede i Cinque Stelle difendersi dal tentativo di scalata del Partito democratico. A dire il vero, non appare così probabile un sorpasso dei dem sui pentastellati, ma Di Maio e Zingaretti sanno che questo è il loro campo da gioco. Se Di Maio centro il secondo posto e limita i danni (traduzione: totale dei voti persi rispetto alle politiche) potrà salvare la sua leadership e pensare a cosa fare domani dell'alleanza con la Lega; sull'altra sponda del fiume, se Zingaretti manca il sorpasso e fa un numero sopra il 20, potrà dire di aver cominciato la risalita, ma non potrà certo esultare, perché il fallimento dell'aggancio della navicella pentastellata in ogni caso aprirà per il segretario una stagione di turbolenza a bassa quota (vedere alla voce Renzi e renziani) che per ora è sopita. Come tanti gattoni, sono tutti posati dolcemente sul muretto in attesa che passi il topo. E come diceva Deng, non importa di che colore è il gatto, l'importante è che prenda il topo. Domanda sul taccuino: chi farà la parte del topo?
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È uno scenario che stiamo cercando di decrittare con la lettura dei giornali su Radio Radicale, Stampa e Regime.
05
Radio Radicale. Stampa e Regime
La terza puntata condotta dal titolare di List. Nella prima abbiamo visto la centralità del ruolo di Salvini, il suo segno nell'agenda, il suo carattere, le contraddizioni, il progetto di diventare primo partito; nella seconda il gioco di Mattarella da regista del calendario istituzionale, la presenza di Berlusconi come outsider che parla di Europa, la tessitura politica di Confindustria e la chiamata a cui la sinistra deve rispondere con idee, programmi e un nuovo linguaggio; oggi la terza puntata, con il preludio del voto europeo in Olanda, il camaleontico pensiero di Di Maio e dei grillini, le "stronzate" applicate al lessico politico, il Berlusconi che a quello di outsider aggiunge anche (via commissione antimafia) il ruolo di impresentabile, un'intervista da "non ci posso credere" di Zingaretti tra Fiorella Mannoia e il fratello Commissario Montalbano, due fatti di cronaca con interventi ministeriali ai confini della realtà. La lettura dei giornali, lo scenario politico a 48 ore dal voto europeo. E la vita di Radio Radicale.
Si va avanti fino a domani, in diretta alle 0re 7.35, poi il testimone sarà ceduto a un altro collega. Ecco la puntata di oggi.
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Altro? Un viaggio in Oriente. Prendiamo l'Air Force One.
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Trump incontra l'imperatore del Giappone
Il presidente Trump sarà il primo leader mondiale a incontrare l'imperatore giapponese Naruhito da quando è salito al trono all'inizio di questo mese. La visita di Trump a Tokyo prevede anche la ormai classica partita a golf con il premier Shinzo Abe, nel programma c'è anche un incontro di Sumo (visione, eh). In agenda c'è ovviamente prima di tutto il negoziato sul commercio. Banzai!
La Casa Bianca nel frattempo si prepara a dare il via libera alla vendita di 7 miliardi di dollari di armi (aerei, artiglieria, missili) all'Arabia Saudita senza passare per l'approvazione da parte del Congresso. Come? Il presidente può invocare l'emergenza. Ma esiste? In quell'area l'emergenza è la condizione di normalità. Sì, viviamo tempi interessanti, forse troppo.
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Come chiudiamo questo numero di List? Massì, parliamo d'amore. E robot.
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Amore e macchina
Ian McEwan è un raffinato scrittore, esploratore di mondi sotterranei e visibili, una penna bellissima. Il titolare ha iniziato a gustarne la prosa con la lettura del suo ultimo romanzo, "Machines Like Me".
Che storia è? L'esplorazione dell'amore al tempo dei robot, un classico della letteratura, il mistero della macchina che pensa, sente, trasmette e riceve... sentimento. La scena è quella alternativa di una Londra degli anni Ottanta, Charlie e Miranda si amano, ma pare la faccenda non basti a sentirsi completi e pieni di umanità e Charlie fa la pensata che cambierà tutto: compra Adam, un robot e, con Miranda ne disegna la personalità "umana". Provate a immaginare cosa accade quando tra i due emerge la perfezione di Adam...
Consigli utili dopo la lettura. Se vostra moglie/marito arriva a casa con un affascinante robot, uscite di casa. E non tornate più. Se avete problemi di fuga, l'alternativa è un passaggio al negozio di ferramenta per l'acquisto di un martello. Se al rientro a casa il vostro Adam vi sembrerà troppo umano per essere messo a tacere, avrete una sola opzione: bere tre Gin Martini la sera e pensare che quello che sta accadendo sia come la politica italiana, fiction. Buona serata.
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5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.