27 Maggio
Scacco matto di Salvini. Regole, gioco, prossima partita
L'analisi del voto europeo e l'impatto sulla scenario italiano. I pezzi sulla scacchiera, la vittoria della Regina (Salvini), la sconfitta del Cavallo (Di Maio), il pezzo ignoto (Zingaretti), il lungo addio della Torre (Berlusconi), il rapporto tra il Re e la Regina (Mattarella/Salvini) e l'Alfiere sparito (Conte). Le curve storiche del voto nei grafici di YouTrend dal 2013 a oggi
Posata la polvere della battaglia, sulla scacchiera abbiamo finalmente tutti i pezzi disposti nell'ordine inesorabile della vittoria e della sconfitta. Non è la cronaca di una giornata elettorale, ma il racconto di un tempo lungo che illustriamo con una serie di grafici elaborati dagli amici di YouTrend. Dal 2013 a oggi - con l'innesco della Grande Crisi partita nel 2008, il sottosopra del debito italiano e il governo tecnico nel 2011 - sono accadute molte cose che hanno poi condotto allo scenario odierno. Il voto di ieri è figlio di una serie di fatti e le curve sismografiche dei partiti registrano tutto questo. Cominciamo il nostro viaggio, seguite il titolare di List. E preparate gli scacchi. Siamo nell'universo di Bobby Fischer e Boris Spasskij. Scacco Matto.
01
Una storia lunga sei anni
Guardate questo grafico, parte dall'anno 2013. Sembra tanto, tanto tempo fa. La Lega era un partito sott'acqua, aveva meno del 5 per cento dei voti, il Pd era una forza oltre il 25 per cento - un risultato conseguito da Bersani, considerato tanto negativo da esser sostituito alla guida del partito da Renzi - Forza Italia era sopra il 2o per cento, i Cinque Stelle irrompevano nello scenario politico con un 25 per cento che spezzava il bipolarismo italiano. Arrivò Renzi, sembrava l'inizio di un lungo periodo di machiavellica Fortuna per il segretario fiorentino e così non fu. Sei anni dopo tutto è cambiato: i Cinque Stelle sono il grande sconfitto, la Lega il partito che domina il campo, Forza Italia è in declino, il Pd un oggetto misterioso. Che scenario abbiamo di fronte?
02
Salvini. La vittoriosa Regina
Una delle virtù della Regina è la pazienza. Il percorso di Salvini - piaccia o meno - è eccezionale, guardate il grafico qui sopra realizzato da YouTrend: è il decollo...
Posata la polvere della battaglia, sulla scacchiera abbiamo finalmente tutti i pezzi disposti nell'ordine inesorabile della vittoria e della sconfitta. Non è la cronaca di una giornata elettorale, ma il racconto di un tempo lungo che illustriamo con una serie di grafici elaborati dagli amici di YouTrend. Dal 2013 a oggi - con l'innesco della Grande Crisi partita nel 2008, il sottosopra del debito italiano e il governo tecnico nel 2011 - sono accadute molte cose che hanno poi condotto allo scenario odierno. Il voto di ieri è figlio di una serie di fatti e le curve sismografiche dei partiti registrano tutto questo. Cominciamo il nostro viaggio, seguite il titolare di List. E preparate gli scacchi. Siamo nell'universo di Bobby Fischer e Boris Spasskij. Scacco Matto.
01
Una storia lunga sei anni
Guardate questo grafico, parte dall'anno 2013. Sembra tanto, tanto tempo fa. La Lega era un partito sott'acqua, aveva meno del 5 per cento dei voti, il Pd era una forza oltre il 25 per cento - un risultato conseguito da Bersani, considerato tanto negativo da esser sostituito alla guida del partito da Renzi - Forza Italia era sopra il 2o per cento, i Cinque Stelle irrompevano nello scenario politico con un 25 per cento che spezzava il bipolarismo italiano. Arrivò Renzi, sembrava l'inizio di un lungo periodo di machiavellica Fortuna per il segretario fiorentino e così non fu. Sei anni dopo tutto è cambiato: i Cinque Stelle sono il grande sconfitto, la Lega il partito che domina il campo, Forza Italia è in declino, il Pd un oggetto misterioso. Che scenario abbiamo di fronte?
02
Salvini. La vittoriosa Regina
Una delle virtù della Regina è la pazienza. Il percorso di Salvini - piaccia o meno - è eccezionale, guardate il grafico qui sopra realizzato da YouTrend: è il decollo di un partito che nel 2013 era un residuato bellico e oggi è il primo in Italia. Tutto questo è stato fatto non in un anno (importantissimo, sia chiaro) ma nell'arco di sei anni in cui ha cambiato più volte registro, cercando di costruire - e decostruire - un messaggio politico chiaro. Quello della pazienza, della prova ed errore, della lotta tenace contro il tempo, della durata è un aspetto che viene spesso trascurato, perché la Regina è dotata di un ineguagliabile potere di movimento, è un pezzo potentissimo ma si dimentica che può cadere facilmente nel tranello delle truppe avversarie per eccesso di confidenza. Senza la Regina la partita diventa (im)possibile, il giocatore perde la capacità di manovrare in attacco e poi coprirsi, così è costretto subito ad elaborare una strategia che parte dalla difesa e fatica ad andare in attacco. Salvini ha avuto pazienza, tanta, più di quanto si immagini. Ha resistito alla provocazione di un alleato che per disperazione cercava di abbatterlo con un attacco diretto che sacrificava pedoni pur di dargli il colpo di grazia; ha contrastato un clima che puntava (e punta ancora nel sistema del mainstream media) a fare di lui "l'uomo nero", l'esponente sfuggente di un nuovo partito fascista (già dimenticata la sceneggiata del Salone del Libro?), ha subito l'offensiva giudiziaria sul partito nella fase finale della campagna elettorale, perfino le sue scelte da ministro dell'Interno sono diventate fascicolo giudiziario (scelte politiche, discutibili se si vuole, ma non certo oggetto da dossier giudiziario che mina l'autonomia dellla politica di un governo, qualunque esso sia). In queste condizioni la Regina può cedere alla tentazione di contrattaccare ciecamente, provare a mangiare tutti i pezzi, l'offensiva rabbiosa. E cieca. Errori ne sono stati commessi, eccessi di zelo pure e stupidaggini altrettanto, ma in una campagna elettorale - come nella semplice e intensa vita di ognuno di noi - la mossa è per approssimazione e perfino negli scacchi lo schema non è mai adamantino, ma "si adatta" alla risposta dell'avversario, partecipa del sotterfugio psicologico, della drammatizzazione dello scontro, del silenzio e del colpo improvviso come una folata di vento. Salvini alla fine ha ben interpretato il ruolo della Regina e ha trionfato. Lo ha fatto puntando su pochi messaggi chiari e capitalizzando non un voto sull'immigrazione come immaginano gli spiriti primitivi del rancore che cercano un alibi per la vittoria altrui, ma ottenendo una enorme investitura di fiducia sul domani. L'elettore vede in Salvini un elemento che decide. Gli è stato consegnato uno scettro e una grande responsabilità: sbloccare l'azione di governo. È su questo terreno che ha fatto sua la partita contro il Movimento Cinque Stelle. Ha contrapposto al "no" pentastellato un "sì" che nell'azione del Viminale si è concretizzata nella fine degli sbarchi di stranieri. Questo all'elettore è sufficiente (per ora) per piazzare la figura di Salvini nella casella dell'affidabilità. La sua azione politica si è svolta nell'assenza di moderazione, lo abbiamo scritto tante volte, ma da oggi può cominciare - e dovrà, sarà costretto a farlo - un percorso verso un partito più "rotondo", attento alle ragioni di un elettorato molto largo e non più solo movimentista e di base. È questa la prossima sfida della Regina, la più difficile per un politico. Salvini non aprirà la crisi, ha lasciato il cerino in mano a Di Maio, è in una posizione di forza totale. C'è un solo fattore da considerare: stiamo entrando in una fase di transizione del governo giallo-verde, è bene farla, ma Salvini dovrà stare attento a non prolungarla in eccesso e non terminarla in difetto, è a un passo dalla premiership, ma il segreto è conquistarla né troppo tardi né troppo presto. Si trova di fronte al grande dilemma di ogni leader, la durata della presa del potere.
03
Di Maio. La sconfitta del Cavallo
Ha perso perché ha consumato tutte le sue energie saltando qua e là, prima cercando di inseguire la Regina, poi sperando di abbatterla con un cambio repentino di linea nell'ultimo mese di campagna elettorale. Spostarsi idealmente "a sinistra" è stato un passaggio letale per il Movimento Cinque Stelle. Un partito non partito, un leader non leader, un programma non programma alla fine si sono schiantati contro il muro della realtà del governo: quando entri nella stanza dei bottoni deve prendere decisioni, dire sì, governare. Non si può essere partito anti-sistema quando fai parte del sistema e sei chiamato ad agire nel sistema. Il nocciolo del disastro pentastellato è tutto qui, è molto semplice, si contrappone a quanto abbiamo scritto su Salvini e la Lega: da una parte il "sì", dall'altra il "no". E chi dice "no" e sente di dover rispondere a quella naturale vocazione, viene percepito come opposizione non governo e dunque alla fine rifiutato come opzione per risolvere i problemi e non semplicemente denunciarli. È nell'inconsistenza della proposta per "fare" che si misura la sconfitta di Di Maio e compagni. C'è inoltre un secondo aspetto: l'essere a-ideologico e camaleontico è una qualità che funziona finché a questa posizione si dà sostanza e si trasforma in atto concreto, se questo non si materializza, finisce per sbiadire l'identità e scolorare nell'opportunismo del momento. Questo è quello che è accaduto a Di Maio nel finale di campagna elettorale. Non aveva probabilmente altra scelta, ma l'intensità e disinvoltura con cui è stata portata avanti l'operazione, il tono da padri della patria senza esserlo, la scelta di piazzarsi in un campo a sinistra senza mai un minimo accenno di dialogo con quelle forze e anzi facendone oggetto di scherno e attacco a testa bassa - senza dunque dare un'idea dell'alternativa reale a Salvini - ha messo i grillini davanti a una botola da giungla vietnamita. Hanno fatto il passo al buio e ci sono caduti dentro. Riusciranno a uscirne? Sono entrati in una dimensione di crisi nera, sono al governo, non possono scatenare la crisi senza bruciarsi del tutto e Salvini li ha lasciati con il cerino in mano e una tanica di benzina legata alla sedia. Il Cavallo è stanco e senza cavaliere. Non c'è più la visione di Gianroberto Casaleggio e ora si vede quest'assenza nella curva gialla del consenso che va in picchiata. La politica senza un disegno alla fine implode. Un dramma.
04
Il pezzo ignoto. La non-vittoria non sconfitta di Zingaretti
Il pezzo ignoto resta ignoto. Il Partito democratico ha sorpassato i Cinque Stelle per forza d'inerzia e demerito altrui, ha il pregio di aver resistito a un'altra ondata di sfiducia, ma la direzione del gioco sulla scacchiera non c'è. Il resistere a volte è semplicemente esistere, si dirà, ma se guardiamo alla costruzione del domani, del Pd non v'è traccia. È partito minoritario quasi ovunque sul territorio, non ha la forza di determinare nessuna politica nazionale, non ha soggetti aggregabili né alla sua destra né alla sua sinistra, come il milite ignoto è solitario e senza nome, un pezzo non battezzato della scacchiera. L'alternativa di Zingaretti non c'è e non è tutta colpa sua, sia chiaro. Il ciclo di vita del Partito democratico è incastonato nel declino delle forze socialdemocratiche in Europa - guardate il crollo della Spd in Germania e le stesse difficoltà del Psoe di Pedro Sanchez in Spagna, pur in una dimensione decisamente migliore - ha un problema gigantesco di idee e linguaggio che non sono in sintonia con lo spirito del tempo. Vince nelle città affluenti e ricche (Milano in testa), ma questo non è un sintomo di buona salute, ne evidenzia solo l'enorme limite di "partito della casa in centro" e scelta delle classi colte (o presunte tali), cioè una forza minore che non sente e non accoglie il grido del popolo, parola che alla sola evocazione provoca reazioni scomposte tra i non-intellettuali di riferimento. La curva rossa del suo consenso è quella dell'incertezza, del limbo, del crollo e della lieve ripresa, ma tutto si svolge in una dimensione di decadence alla quale si sfugge solo innovando e rischiando. Zingaretti non ha rischiato, non poteva permettersi un altro tracollo, ma nella sua cifra politica - nel suo sguardo, nel suo linguaggio metallico e senza emozioni - non si coglie il colpo di genio capace di raccontare un'altra storia. Si è salvato grazie al crollo verticale dei Cinque Stelle, alla resilienza di un elettorato "antico" che è tornato in minima parte a votare e che crede nobilmente ancora nella sinistra, grazie al perpetuarsi di una classe dirigente nazionale e locale che di mestiere "fa politica", certo, ma dove sono le forze nuove? dove sono i giovani? dove sono le fabbriche? dove sono i sottopagati? dov'è l'idea della sinistra? dov'è il movimento di popolo, di piazza? dov'è la contemporaneità? dove sono le lacrime e il sangue della politica? Zingaretti continua vedere un "bipolarismo" destra-sinistra che è una sua illusione lessicale e non può esserci finché non renderà il suo partito coalizzabile con forze esistenti e non immaginarie. La forza esistente su quella parte dello spettro politico è quella dei Cinque Stelle. La realtà è questa e la politica è un fatto e un atto, non un desiderio, un'utopia senza fondamento. Quel disegno non c'è e vivere sperando nel fallimento altrui - con la Lega che nel frattempo prende le regioni rosse, domina nei comuni, penetra nel territorio e nell'immaginario - non è vivere, è spegnersi lentamente. Non può essere Regina, non può essere Cavallo, non può essere Re, non può essere Alfiere, forse è un resistente Pedone. Non basta per scrivere la parola "domani".
05
La Torre. Il lungo addio di Berlusconi
Silvio Berlusconi ha fatto il gioco della Torre, ma non ha centrato il numero magico del suo (im)possibile rilancio, il 10 e questo è il "The End" di Forza Italia del suo leader. La curva azzurrina del partito è la storia di una dissipazione costante, il lungo del Cavaliere che ha combattuto, giocato la sua campagna elettorale, ha sfoderato tutte le sue vecchie armi retoriche, ha provato (e proverà) a dividere Salvini da Di Maio, ma il suo egocentrismo gli ha ancora una volta fatto commettere l'errore che costringe Salvini a non prendere in seria considerazione un'alleanza con Forza Italia per un governo di centrodestra: la candidatura di Tajani a Palazzo Chigi. Surreale. Qualsiasi alternativa al governo giallo-verde da oggi (e domani) passa per la premiership di Salvini. Berlusconi continua a comportarsi come se questa fosse una sua "regale concessione" ma la realtà è un'altra. Il buon risultato di Fratelli d'Italia potrebbe perfino condurre a un centrodestra che fa a meno di Berlusconi. Non accadrà oggi, ma è ormai all'orizzonte per il domani. La Torre ha fatto l'arrocco, ma ha scambiato il Re per se stesso. Berlusconi dovrebbe mettere il punto sul racconto del suo lungo addio. Non lo farà.
06
Il Re e la Regina. Mattarella e la convivenza con Salvini
Senza girarci troppo intorno: questo risultato elettorale non piace a Mattarella. E la ragione è molto semplice, simmetrica: a Mattarella non piace Salvini. Naturalmente tutto questo il Quirinale non lo esprime con la parola, ma gli atti di questa legislatura - fin dalla sua nascita - indicano chiaramente che il Quirinale avrebbe preferito un altro governo (quello tra Cinque Stelle e Partito democratico) e un altro scenario politico, con una mappa di opzioni e non con un sistema bloccato e un partito che inesorabilmente deve stare al governo, la Lega. Mattarella nel primo anno di governo ha più volte detto e scritto in punta di penna che la politica della Lega non fa parte della sua visione, della sua cultura, il Presidente è espressione di un altro tempo storico e di un insieme di forze che sono ancora marginalmente in Parlamento, ma non esistono più nel paese reale. Lo spazio di gioco del Quirinale da ieri s'è ristretto, le opzioni sono minori, ma sarà in ogni caso fondamentale per segnare il tempo dell'ulteriore passaggio che manca per completare questa storia: la premiership di Salvini.
Post scriptum: dov'è l'Alfiere? Il premier Giuseppe Conte ha giocato male tutte le sue carte in campagna elettorale, ha scelto di non essere più parte terza, ma il terzo che sta dalla parte di chi lo ha indicato, il Movimento Cinque Stelle. L'Alfiere da ieri sera sulla scacchiera non c'è più.
È stato un voto interessante. Forse troppo. Merita un ulteriore approfondimento, un numero di RadioList, un'indagine del titolare con Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend.
07
Un voto, tre colpi. Una vittoria, una sconfitta e un mistero
Il trionfo della Lega di Matteo Salvini, la sconfitta dei Cinque Stelle di Luigi Di Maio, la non-vittoria e non-sconfitta del Pd di Nicola Zingaretti. Il declino di Forza Italia e Berlusconi. Il buon risultato di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. La sinistra larga che non c'è. Il ruolo del Quirinale, quello di Conte. Lo scenario europeo dove le politiche nazionali (e le vittorie dei nazionalisti) influiranno sulle scelte di un Parlamento a maggioranza ancora europeista. I risultati del voto in Italia sono il frutto di un cambiamento della mappa politica compiuto nell'arco di sei anni anni, dal 2013 al 2019. L'analisi su un tempo lungo che rivela nuove chiavi di lettura del voto. Che cosa è successo e che cosa accadrà. Un'indagine del titolare di List e Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend. Ascolta RadioList.
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5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.