3 Giugno
Trump trova un "perdente" a Londra. Il sindaco
Il presidente americano risponde al primo cittadino che gli aveva dato del "fascista". Le nozze di Fca e Renault si fanno? Forse, ma come dice Parigi, il governo francese pone le condizioni a Elkann. Alle 18.15 il premier Conte fa il penultimatum
Che succede? Trump è nell'isola d'Inghilterra e interpreta il personaggio di The Donald, i francesi hanno scoperto le loro carte nella fusione tra il gruppo Fiat-Chrysler e Renault e non sono buone notizie per l'Italia, Angela Merkel dice che la Groko non corre rischi nonostante il sottosopra dei socialdemocratici, siamo in attesa del discorso di Giuseppe Conte da Palazzo Chigi e la politica italiana è in una fase di totale stallo, il governo c'è ma non fa niente. Il mondo corre e non ci aspetta.
01
Fca-Renault. La Francia chiede garanzie a Elkann
Come va la fusione tra Fca e Renault? Come tutte le fusioni, si sta surriscaldando. Come avevamo fatto notare, il nocciolo della questione è tutto all'Eliseo e all'Hôtel de Matignon, sedi della presidenza francese e del governo che è il principale azionista di Renault. Dopo qualche giorno di attesa silente, è arrivato il colpo d'artiglieria della Francia: Parigi ha chiesto garanzie ulteriori ai vertici di Fiat Chrysler Automobiles sulla fusione delle due case automobilistiche. Cose concrete: niente tagli dei posti di lavoro, protezione dell'interesse nazionale, sede del quartier generale - operativo - in Francia, dividendo straordinario per gli azionisti, un posto nel consiglio d'amministrazione, amministratore delegato francese nella persona di Jean-Dominique Senard per un periodo di almeno quattro anni. Serve altro. Secondo Bloomberg sarebbe stato a Parigi nel fine settimana per discutere l'accordo e avrebbe incontrato il ministro dell'economia Bruno Le Maire e l'ad di Renault.
I giapponesi di Nissan, l'altro pezzo del risiko dell'auto globale che per ora nicchia, cosa dicono? Non sono felicissimi, nota di Hiroto Saikawa, numero uno di Nissan: "L'operazione di fusione tra Fca e Renault se realizzata altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Questo richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault". Naturalmente i giapponesi lasciano aperta la porta: "Sono consapevole...
Che succede? Trump è nell'isola d'Inghilterra e interpreta il personaggio di The Donald, i francesi hanno scoperto le loro carte nella fusione tra il gruppo Fiat-Chrysler e Renault e non sono buone notizie per l'Italia, Angela Merkel dice che la Groko non corre rischi nonostante il sottosopra dei socialdemocratici, siamo in attesa del discorso di Giuseppe Conte da Palazzo Chigi e la politica italiana è in una fase di totale stallo, il governo c'è ma non fa niente. Il mondo corre e non ci aspetta.
01
Fca-Renault. La Francia chiede garanzie a Elkann
Come va la fusione tra Fca e Renault? Come tutte le fusioni, si sta surriscaldando. Come avevamo fatto notare, il nocciolo della questione è tutto all'Eliseo e all'Hôtel de Matignon, sedi della presidenza francese e del governo che è il principale azionista di Renault. Dopo qualche giorno di attesa silente, è arrivato il colpo d'artiglieria della Francia: Parigi ha chiesto garanzie ulteriori ai vertici di Fiat Chrysler Automobiles sulla fusione delle due case automobilistiche. Cose concrete: niente tagli dei posti di lavoro, protezione dell'interesse nazionale, sede del quartier generale - operativo - in Francia, dividendo straordinario per gli azionisti, un posto nel consiglio d'amministrazione, amministratore delegato francese nella persona di Jean-Dominique Senard per un periodo di almeno quattro anni. Serve altro. Secondo Bloomberg sarebbe stato a Parigi nel fine settimana per discutere l'accordo e avrebbe incontrato il ministro dell'economia Bruno Le Maire e l'ad di Renault.
I giapponesi di Nissan, l'altro pezzo del risiko dell'auto globale che per ora nicchia, cosa dicono? Non sono felicissimi, nota di Hiroto Saikawa, numero uno di Nissan: "L'operazione di fusione tra Fca e Renault se realizzata altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Questo richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault". Naturalmente i giapponesi lasciano aperta la porta: "Sono consapevole che la proposta di fusione di Fca sarà discussa dal consiglio di amministrazione di Renault questa settimana (domani è previsto un cda di Renault, ndr) penso che il potenziale ingresso di Fca come nuovo membro dell'alleanza potrebbe ampliare il campo di gioco per la collaborazione e creare nuove opportunità per ulteriori sinergie".
C'è la Francia, c'è il Giappone. E l'Italia? Non pervenuta, il ministro dello Sviluppo è Di Maio, una garanzia. Ripubblichiamo lo scenario di qualche giorno fa, a futura memoria, tutte le pedine stanno andando a dama.
02
Fiat-Chrysler, Renault (e Giappone). Auto e bandiera nazionale
Stati Uniti-Francia-Giappone (e un po' di Italia). Il gioco di relazioni dell'operazione di fusione (per ora è un piano di lavoro) tra il gruppo Fca e Renault è questo, un gorilla game globale, diventare più grandi in un mercato dove le dimensioni sono se non tutto una gran parte della sfida. Si può essere molto innovativi (Tesla) ma alla fine essere piccoli in questo mondo significa finire stritolati (Tesla). E si può essere giganti pieni di grandeur (Renault) ma non esserlo abbastanza per reggere il passo di carica e innovazione dei primi (Renault), mentre essere né troppo grandi (Fca) né troppi piccoli è una condizione di estremo pericolo (Fca), come pensare solo alla propria identità (Nissan) e dimenticare lo spazio planetario del mercato può essere un orgoglio che poi tradisce (Nissan). La fusione proposta da Fca a Renault ha una logica e certo, anche dei lati tutti da scoprire (mai viste fusioni che non "tagliano" qualcosa), ma il mercato dell'automobile non ha alternative: produrre poche auto, non avere volumi, in questo mondo significa morire. Se ci mettiamo dentro il cambiamento degli stili di consumo - si metteranno su strada sempre più flotte collettive e non proprietà di singoli automobilisti - la senescenza di mercati come quello europeo, la realtà rombante dell'automazione e dell'intelligenza artificiale applicata alla mobilità, la rotta è tracciata.
Le resistenze sono visibili, i dubbi emergono: i giapponesi non vogliono entrare nella dimensione dell'europeizzazione o americanizzazione del loro marchio, cioè dell'identità nazionale nipponica; i francesi a loro volta giocano sul tavolo della Francia che compete a livello globale ma resta sempre e per sempre la France; gli unici che appaiono con una vocazione "cosmopolita" sono gli ameritalians di Fca, perché l'operazione di diluizione dell'identità italiana nel gruppo è accelerata dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, perché John Elkann appartiene a un'altra generazione e non possiede quel velo di nostalgia e sapere filosofico che nutriva il manager cresciuto nel Nord America e nato Chieti, perché il nuovo numero uno si chiama Mike Manley e non appunto Marchionne, perché se hai il marchio di Chrysler sulla carta intestata e le tue fabbriche sono negli Stati Uniti, allora fai parte della potente famiglia chiamata Corporate America e non puoi far riferimento certo alla trattativa con Maurizio Landini che oggi guida la Cgil e viene dalla fiammeggiante Fiom. La cultura nazionale, le biografie personali, il gioco geopolitico in questa storia sono tutto. È chiaro che Renault guarda all'interesse della Francia, ai piani dell'Eliseo, alle ambizioni di Macron - un leader giovane che con l'uscita di scena di Angela Merkel ha la chance di incidere profondamente nella politica dell'Unione - che sono proiettate in Europa e nel resto del mondo e si specchiano nel discorso che il presidente appena eletto fece sulla spianata del Louvre, un discorso da neo-gollista: "La Francia è tornata". Come è chiaro che parliamo di un progetto in diretta competizione con il titano dell'auto tedesca, un sistema industriale formidabile che oggi è il gioiello di Angela Merkel, il cuore della manifattura della Germania. Il Sol Levante è l'automobile giapponese, la sua capacità di penetrazione nei mercati globali, la stagione di un nuovo impero con Naruhito, il drago motorizzato di Shinzo Abe, l'organizzazione della fabbrica che divenne una parola, il"toyotismo", il rituale del made in Japan che si specchia nelle ferree regole aziendali, una dimensione di intrigo nipponico che esiste sempre nelle sue consuetudini che disegnano mappe di potere (leggere Sol Levante di Michael Crichton), ascese e cadute improvvise (il caso di Carlos Ghosn è da leggere in questa chiave), perciò Nissan e Mitsubishi non possono leggere il piano industriale e finanziario senza vedere fantasmi, ombre, desideri di supremazia straniera, accettare chiavi in mano la proposta di Fca e Renault e considerarla ineludibile. No, perché sulla carrozzeria dell'auto di Tokyo è stampata a fuoco la bandiera dell'impero, il Giappone.
Così è logico che Hiroto Saikawa, numero uno di Nissan (che ha il 15 per cento di Renault - senza diritti di voto - che a sua volta possiede il 40 per cento di Nissan), dica ai cronisti "potrebbero esserci opportunità, ma le voglio valutare da vicino, con gli interessi di Nissan in mente". Traduzione: non ci opponiamo alla fusione, ma non la spingiamo. E noi siamo il Giappone. Come è logico che anche il numero uno di Misubishi, Osamu Masuko, la prende larga: "Se avessero avuto l'intenzione di lasciarci fuori non sarebbero venuti fin qui per spiegarci la loro posizione". I giapponesi ascoltano. Sono ancora un impero, nella mente, e si comportano come tali. In competizione, ma con un obiettivo chiaro, l'interesse nazionale.
Tutta l'operazione ha lo scopo di creare il primo gruppo mondiale dell'auto, con la forza dell'innovazione che apporterebbe proprio Nissan su ibrido, elettrico puro, la presenza sui mercati orientali che hanno tassi di crescita nuovi e non solo sostituzioni del parco auto esistente. Poi c'è sempre il non detto ma presente dietro le quinte, le lacrime e il sangue delle fusioni che diventano razionalizzazioni, ristrutturazioni, "esuberi". Persone che vanno a casa, stabilimenti che prima o poi chiudono. D'altronde, la via dell'automazione brulica proprio in questo settore, le applicazioni sono fuori e dentro l'abitacolo, al volante e nel motore c'è già l'algoritmo. Ecco perché anche in Francia il dossier viene guardato con diffidenza, per il suo impatto sociale, e Le Monde parla di "matrimonio problematico" con "svantaggi che in questa fase superano i benefici" e la mossa di Fca - di machiavellica intelligenza - viene commentata dai vertici di Peugeot, il gruppo francese rivale, come un'operazione "opportunistica" che il gruppo Fca ha lanciato come un insperato salvagente a una Renault in difficoltà con i partner giapponesi dopo l'arresto di Carlos Ghosn a Tokyo.
Holding con sede in Olanda, fusione 50/50, presenza globale, unione delle piattaforme produttive, innovazione e sbarco in Oriente. Funzionerà? Non lo sappiamo. In questo campo di relazioni e interessi, i francesi e i giapponesi hanno chiaro l'interesse nazionale, dietro c'è lo Stato, con le sue ramificazioni, la sua influenza, il suo potere. La differenza, il dato visibile di questa storia - e fa impressione - è che dietro Fca vi è certamente l'America e altrettanto certamente non c'è l'Italia.
***
Che facciamo? Andiamo a Londra, Trump è nel Regno Unito. E fa Trump.
03
Trump al sindaco di Londra: un perdente
Donald Trump è arrivato a Londra e prima di atterrare, direttamente dall'Air Force One, ha dato un tocco à la Trump:
Primo bersaglio il sindaco di Londra, Sadiq Khan (un avversario per niente inerme, visto che ieri Khan aveva dato del "fascista" al presidente americano) al quale Trump ha dato il ruolo del "perdente", uno che somiglia al sindaco democratico di New York Bill De Blasio, un "perdente totale che dovrebbe concentrarsi sul crimine a Londra, non su di me...". Questa è politica, non il circolo delle Dame di San Vincenzo, se dai del "fascista" a Trump, come minimo egli ricambia la "cortesia". Sceso dall'aereo, Trump ha sparato la seconda bordata contro un altro dei suoi bersagli preferiti (l'amore è sempre ricambiato) la Cnn:
Regolati i conti con il club in progress del sindaco di Londra e la Cnn, Trump ha cominciato la sua visita, grande immagine con le giubbe rosse:
Trump e la First lady Melania sono giunti dopo mezzogiorno in elicottero a Buckingam Palace, dove Trump è stato ricevuto dalla Regina Elisabetta II e dal principe Carlo e Camilla, la duchessa di Cornovaglia. Salva di 41 colpi sparata dal picchetto d'onore, rassegna delle guardie reali, pranzo privato.
Più tardi il classico appuntamento del the con il principe del Galles nella residenza di Clarence House. Stasera banchetto di Stato. Mercoledì Trump sarà in visita in Irlanda, poi in Francia giovedì per la commemorazione del D-Day, lo sbarco in Normandia. Occhio a Twitter, è dall'account di Trump che arrivano le notizie.
***
In teoria dovrebbe arrivare qualcosa di nuovo anche da Palazzo Chigi.
04
Il penultimatum di Conte
Tra poco sapremo che mossa è. Giuseppe Conte ha convocato i giornalisti per le 18.15 a Palazzo Chigi. Farà un discorso sulla situazione politica in Italia. Conte prova a salvare il governo dal naufragio. L'appuntamento è alle 18:15, annunciato via Twitter dal premier.
"Ho alcune cose importanti da dire a tutti voi". Le ha coordinate con Di Maio? Con Salvini? Con entrambi? Con nessuno dei due? Vedremo presto cosa avrà da dire Conte, l'iniziativa sembra di quelle da impresa disperata, ma attenzione al profilo dell'uomo, alle sue pulsioni e ambizioni. Abbiamo il taccuino già squadernato, la sensazione è quella del "penultimatum" del premier alla maggioranza, vedremo.
05
Merkel si sta "contizzando"
La leadership della Spd è terremotata, Andrea Nahles si è dimessa, una figura esperta come Olaf Scholz, ministro delle finanze del governo Merkel, socialdemocratico, ha detto che nessuno vuole ripetere l'esperienza della Grosse Koalition, ma Angela Merkel è una grande sminuzzatrice dei problemi e dichiara: "Non ho l'impressione che vi sia un segnale di un'instabilità". La Spd ha tamponato la crisi con una trojka alla guida del partito (Malu Dreyer, Manuela Schwesig e Thorsten Schaefer-Guembel) e Merkel ha commentato: "Li conosco bene" e ha aggiunto che la GroKo "lavora in modo molto coerente su molti punti del contratto di coalizione". Secondo la cancelliera, "risolvere i problemi è la migliore risposte alle attese delle persone". Sembra Conte, in fondo la politica tedesca si sta italianizzando. No, forse è troppo. Di certo è interessante.
***
Come l'Africa, il continente dimenticato. Si combatte (e muore) in Libia, il continente è attraversato da crisi dove la violenza spezza ogni aspirazione alla libertà. Come in Sudan.
06
Sangue e dittatura in Sudan
Abbattere un dittatore e ritrovarsi con un'altra dittatura. A Khartoum l'esercito ha sparato contro la folla che manifestava uccidendo 13 persone, tra cui un bimbo di 8 anni. La comunità internazionale ha condannato le violenze, dagli Stati Uniti all'Unione europea. L'Egitto - che ha un ruolo chiave nell'area - ha invitato le parti a riprendere il dialogo, lo scontro tra l'esercito e le organizzazioni civili è fuori controllo. Il Qatar è intervenuto chiedendo di usare urgentemente saggezza in un dialogo aperto, sincero e inclusivo, che comprenda tutti i segmenti della società sudanese, in particolare i giovani che erano stati lodati dal Consiglio militare per la loro tranquillità". Un vero disastro.
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Per ora chiudiamo qua, ci prepariamo a seguire il discorso del premier Conte. A fine serata potremo dire di aver visto anche questa.
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6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.