12 Giugno
Salvini, la cassetta di sicurezza e l'Italia del cash
Il leader della Lega: "Serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo". Un'analisi del professor Giuseppe De Rita sulla diffusione di un "escosistema del cash". Juncker detta nuovi compiti. La storia vera del debito pubblico, raccontata da un protagonista di quella politica
Che succede? Il governo è ripartito, un consiglio dei ministri ha varato il decreto sicurezza bis, l'esecutivo va e non può che andare così perché l'alternativa non c'è e non è detto che con il voto un giorno mai ci sarà. Certo, si naviga a vista, ma non solo in Italia, come pensano quelli intelligenti che imparruccati ci dicono che all'estero va sempre tutto bene. Un piffero, le cose sono complicate ovunque, le differenze tra noi e gli altri esistono, sono arcinote (debito pubblico, criminalità, gap tra Nord e Sud) ma in Francia non se la passano meglio, chiedete a Macron, usciti dal centro di Londra comincia un'altra Inghilterra, la Germania avrà un grande surplus e tutte le macchine parcheggiate per bene, ma anche il loro contratto sociale sta scricchiolando, la Spagna produce beni e immaginario, è un gran bel paese, dinamico, ma ha una spaventosa crisi costituzionale (vedere alla voce Catalogna) e la disoccupazione non scompare dopo aver bevuto il rosso di Rioja, la Grecia non è certo il sogno blu di Mikonos, l'Austria è appena piombata in un B-Movie sulla guerra fredda con il politico sbronzo e la bellona dell'Est che lo arpiona come una carpa, il Lussemburgo è non-sense finanziario, l'Olanda era un paese di bottegai d'alto mare ieri e continua ad esserlo oggi con i capitali volanti, il Portogallo come no, ottimo per finire in depressione da fado, e i paesi baltici... Vabbè, serve altro? È l'Europa con tutto il peso della sua storia.
E poi? C'è il debito. Tutto nostro. E c'è la liturgia e burocrazia brussellese con relativo minuetto italiano. Dunque ecco il via libera dei tecnici dell'Ecofin alla proceduta avviata dalla Commissione. Rimbalza Juncker che dice: "Vorrei evitarla ma questo dipende dagli impegni che prenderà il governo". Palleggia da fondo campo Giuseppe Conte che assicura: "Trattiamo ma niente manovra correttiva, l'austerity è dannosa". Fa il...
Che succede? Il governo è ripartito, un consiglio dei ministri ha varato il decreto sicurezza bis, l'esecutivo va e non può che andare così perché l'alternativa non c'è e non è detto che con il voto un giorno mai ci sarà. Certo, si naviga a vista, ma non solo in Italia, come pensano quelli intelligenti che imparruccati ci dicono che all'estero va sempre tutto bene. Un piffero, le cose sono complicate ovunque, le differenze tra noi e gli altri esistono, sono arcinote (debito pubblico, criminalità, gap tra Nord e Sud) ma in Francia non se la passano meglio, chiedete a Macron, usciti dal centro di Londra comincia un'altra Inghilterra, la Germania avrà un grande surplus e tutte le macchine parcheggiate per bene, ma anche il loro contratto sociale sta scricchiolando, la Spagna produce beni e immaginario, è un gran bel paese, dinamico, ma ha una spaventosa crisi costituzionale (vedere alla voce Catalogna) e la disoccupazione non scompare dopo aver bevuto il rosso di Rioja, la Grecia non è certo il sogno blu di Mikonos, l'Austria è appena piombata in un B-Movie sulla guerra fredda con il politico sbronzo e la bellona dell'Est che lo arpiona come una carpa, il Lussemburgo è non-sense finanziario, l'Olanda era un paese di bottegai d'alto mare ieri e continua ad esserlo oggi con i capitali volanti, il Portogallo come no, ottimo per finire in depressione da fado, e i paesi baltici... Vabbè, serve altro? È l'Europa con tutto il peso della sua storia.
E poi? C'è il debito. Tutto nostro. E c'è la liturgia e burocrazia brussellese con relativo minuetto italiano. Dunque ecco il via libera dei tecnici dell'Ecofin alla proceduta avviata dalla Commissione. Rimbalza Juncker che dice: "Vorrei evitarla ma questo dipende dagli impegni che prenderà il governo". Palleggia da fondo campo Giuseppe Conte che assicura: "Trattiamo ma niente manovra correttiva, l'austerity è dannosa". Fa il salto con l'asta Giovanni Tria quando commenta: "Un compromesso è nell'interesse dell'Italia". E si apparecchia un altro vertice a Palazzo Chigi del trio Conte-Di Maio-Salvini. Sembra tutto così noioso, ma in realtà la storia del nostro debito è intrigante, potente, unica. Apriamo il caveau che custodisce i titoli (e i segreti) di Stato. Seguite il titolare di List.
01
Salvini e l'Italia della cultura cash
Alt, apriamo prima di tutto le cassette di sicurezza. Cash. A questo pensa Matteo Salvini. E lo mette nero su bianco: “Dopo Equitalia, serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo. Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli, e lo Stato incasserebbe miliardi da reinvestire per la crescita”. Salvini ha chiaro in mente quanto ha analizzato il professor Giuseppe De Rita nell'ultimo incontro del Censis a cui abbiamo partecipato, un dibattito dedicato a "I cambiamenti assiali del periodo". Quello che segue è il passaggio della relazione del professor De Rita dedicato al cash. È molto interessante.
***
In un Rapporto di qualche anno fa, avevamo già messo attenzione su una probabile nuova fase di economia sommersa, ma alla fine restammo impigliati da una parte nella brutale esigenza di “dare i numeri” (e farli poi quadrare negli schemi usuali della produzione statistica), dall’altra nella consapevolezza che la dizione “economia sommersa” non permette più di cogliere la straordinaria segmentazione dei comportamenti (e dei redditi) che caratterizzano oggi la nostra dinamica socioeconomica. Parte da qui l’esigenza di censire, anche senza il supporto dei dati, i comportamenti e i redditi che vivono sotto l’egida del cash e della informalità delle transazioni. Certo non riusciremo poi a fare la somma quantitativa dei fenomeni che cercheremo di individuare, ma la loro elencazione può servire per delineare quel che potremmo definire un “ecosistema del cash” in cui non ordinatamente si muovono fenomeni sostanziosi, ma in qualche modo sottovalutati dai commentatori e dagli studiosi:
- vivono di cash tutti quei “lavoretti” che, per dimensione e per livello qualitativo, sfuggono alle statistiche ufficiali (una prima stima è ritrovabile in un capitolo del volume di Galdo e De Rita Prigionieri del presente);
- lavora sul cash buona parte della nuova impennata delle partite Iva, innescata da alcuni recenti provvedimenti legislativi;
- cerca e sfrutta il cash buona parte della rotazione su se stesse di molte aziende, con la crescente propensione alle decisioni di “apri e chiudi” o di “chiudi e apri”;
- lavorano sul cash alcune attività economiche (agricoltura e logistica in primo luogo) dove vige il sistema dell’appalto e del subappalto del personale, anche senza andare ai limiti inaccettabili del caporalato;
- vive di cash una buona parte della nuova offerta turistica low cost (dalla miriade di bed and breakfast alla miriade dei servizi accessori);
- vivono di cash le componenti nuove e informali del welfare (dal semi- volontariato ai provider del welfare aziendale);
- vive di cash gran parte dei servizi domiciliari, da quelli alla persona (terapisti, badanti, ecc.) a quelli alla quotidiana gestione dell’abitazione (dagli idraulici ai giardinieri);
- vive di cash buona parte dell’attività di manutenzione ordinaria di edifici, parchi e marciapiedi, e anche un minimo di quella straordinaria, con la “discesa a cascata” dei relativi affidamenti;
- vive di cash molta parte della diffusissima attività di organizzazione di eventi (dalle sagre paesane alle grandi manifestazioni di piazza);
- vive di cash una parte del mondo della produzione e della commercializzazione artistica, spesso legata a relazioni e scelte strettamente personali.
Basterebbe quantificare, anche imperfettamente, questo elenco per avere un’idea di quanto sia giustificata l’ipotesi prima avanzata di una nuova stagione di economia informale, in gran parte fuori dagli schemi tradizionali. Pur rifiutando per prudenza di aggiungere tutto il cash in cui vivono le piccole e grandi attività criminali, si può dire che c’è abbastanza massa critica di comportamenti e di transazioni interpersonali per dire che l’economia informale che vive di cash è di consistenza tale da caratterizzare l’attuale realtà socioeconomica italiana.
***
Cosa dice Salvini? A Porta a Porta stasera ha detto che "in Italia ci sono decine, forse centinaia di miliardi fermi nelle cassette di sicurezza. Noi possiamo rimetterli in circuito. Posso farmi pagare un'imposta, se sono soldi frutto di guadagni lecitamente ottenuti, e consentire di usarli nuovamente? Sono soldi nascosti, ma l'Italia è piena di soldi tenuti sotto il materasso. Non parlo di soldi all'estero, se qualcuno ce li ha portati sono affari suoi, ma mi dicono che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe far pagare un'imposta e ridare il diritto di utilizzarli". Cash. Salvini punta su un obiettivo più che concreto. E il debito? Esploriamo il grosso guaio. È la nostra storia e in questa prospettiva occorre guardarlo.
02
Il debito e il caso Italia
E certo, poi ci siamo noi, specialissimi, gli italiani. La nostra storia è dimenticata e invece va studiata, è bellissima, tragica, eroica, unica. Abbiamo inventato più o meno quasi tutto quello che continua a contare nella vita dell'uomo. Poi ce ne siamo dimenticati. Sì, siamo indebitati fino al collo, lo sappiamo, e ogni volta che te lo ricordano, si vede in controluce un sorriso da nodo scorsoio, il sottile piacere di quello che sta pensando "tanto tra un po' per voi è finita". Può darsi, un giorno finirà, ma come Moby Dick con il capitano Achab, trascinerà a fondo anche il baleniere perché la logica del Signor Zeitgeist è più grande di quella degli economisti, la contabilità alla fine travolge i contabili. Dobbiamo saldare il debito, certo. L'Unione europea ha molte possibilità per sparire, ha già perso gli inglesi - e c'è poco da esultare per la loro uscita - e agitare lo spettro dell'Armageddon per l'Italia non è il modo migliore per costruire un futuro. Le nostre colpe sono grandi, ma la storia della genesi, dei nostri errori, ha anche dei meriti che superano le colpe, si dimentica cosa è stato questo paese fino alla fine degli anni Ottanta, il terreno del più grande scontro ideologico - e militare - dalla fine della Seconda guerra mondiale, l'Italia fu il teatro della Guerra Fredda, con il più grande partito comunista d'Occidente, un terrorismo diffuso e organizzato che attaccò il cuore dello Stato.
03
Storia del debito. Quando Cirino Pomicino mi scrisse...
Nel 2012, nel periodo in cui la speculazione sul debito ci mise in ginocchio, il titolare dirigeva Il Tempo e con Paolo Cirino Pomicino, democristiano, già ministro del Bilancio e della Funzione pubblica nei governi Andreotti e De Mita, passò tante giornate a discutere del debito pubblico, del suo peso, della difficoltà di spiegarlo agli italiani (e ai mercati), raccontarlo senza l'ombra del pregiudizio, dargli un "ordine" sul piano storico, una logica e un contesto. Paolo fu generoso e scrisse un lunghissimo articolo dove raccontò per la prima volta quella genesi, questo è il passaggio chiave:
Al divorzio Banca d'Italia -Tesoro avrebbe dovuto da subito affiancarsi una politica di bilancio diretta a contenere l'evoluzione della spesa corrente e ad aumentare la pressione fiscale, che nel 1981 era di appena il 31,1% a fronte di circa il 43 in Francia e in Germania. Così non avvenne ma per un ragionamento politico in cui si riconobbero la Dc di De Mita, il Psi di Craxi, il Pri di Visentini e gli altri due partiti di governo, il Psdi e il Pli. In cosa esso consistesse è presto detto. Nel biennio '80-'81 successivo alla morte di Aldo Moro le brigate rosse avevano scatenato la campagna meridionale con l'assassinio di due consiglieri regionali della Dc in Campania e con il rapimento Cirillo e la strage della sua scorta. Tutte le informazioni dei servizi segreti e dei corpi speciali delle forze dell'ordine convergevano su un'unica certezza: il terrorismo non era finito e cercava di trarre nuova linfa dal disagio sociale del mezzogiorno, trasformandolo in ribellismo urbano che rappresentava un humus fertile dal quale il brigatismo rosso poteva facilmente reclutare nuove e disperate energie. Mettere in moto una politica di bilancio restrittiva e riequilibratrice dei conti pubblici con più tasse e minore spesa pubblica avrebbe realizzato una miscela esplosiva fatta di minore crescita, più bassa occupazione, ridotta massa spendibile delle famiglie, elevata inflazione e terrorismo. Una miscela che avrebbe impedito di battere il terrorismo (ancora nel 1982 a Napoli vennero gambizzati due assessori comunali, uno comunista e uno democristiano) e che avrebbe reso impossibile accelerare il rientro dall'inflazione con l'accordo del 1984 sulla scala mobile fortemente contrastato dalla sinistra sindacale e politica. Di qui la decisione di puntare a sconfiggere innanzitutto i due veri nemici della democrazia, dello sviluppo economico e della coesione sociale e cioè il terrorismo e l'inflazione. Il costo di questa possibile vittoria l'avrebbe naturalmente pagato Pantalone. E così fu.
E ancora, sempre Pomicino, un altro passaggio illuminante:
Per riassumere questa carrellata sugli anni '80 e offrire dati certi su cui basare un giudizio, va ribadito che il Paese fu "normalizzato" con la sconfitta del terrorismo e dell'inflazione; nel triennio 89-91 venne inoltre avviato il risanamento di quella finanza pubblica che aveva pagato il costo della normalizzazione civile della nazione. Sul terreno politico gli anni '70 e '80 furono anni difficilissimi. Gli anni '70 risentirono degli eventi culturali e politici del '68; ebbe infatti inizio un lungo periodo caratterizzato da manifestazioni studentesche, tensioni sociali, governi di minoranza ed elezioni anticipate (il '72, il '76 e il '79) con una durata delle legislature di soli tre anni. Alla fine degli anni '60 c'era stata la rottura del partito socialista unificato in ben 3 partiti (il Psi, Psdi, Psiup); questa lacerazione impedì per tutti gli anni '70 ai partiti laici e socialisti di trovare una strada comune per realizzare l'unica maggioranza possibile all'epoca, quella di centro-sinistra che aveva governato tutti gli anni '60 e che governerà, poi, tutti gli anni '80. L'incertezza politica e le connesse tensioni sociali furono la causa prima dei problemi dell'economia reale e della finanza pubblica cui si aggiunsero negli anni '80 i dannosi effetti del terrorismo brigatista e delle stragi nere. Queste complicazioni politiche scompariranno del tutto con l'inizio della seconda Repubblica.
I fatti sono decisamente più complicati e sfumati del foglio excel sui cui sono chini gli economisti. Là fuori ruggisce la storia. E l'Italia era terreno di scontro tra Stati Uniti e Russia, la trincea della Guerra Fredda e del terrorismo. Ecco perché leggere le dichiarazioni sul futuro dell'Europa lascia un velo di tristezza, abbiamo sul trono dei contabili. Dove servirebbero testi di storia, filosofia, diritto, ci sono calcoli attuariali. Di sicuro si invecchia, ma così non si va lontano.
***
A questo punto, lasciamo che sia Jean-Claude Juncker a parlare. La conferma di quel che scriviamo arriva da lui, che tra l'altro è pure dotato di intelligenza, savoir faire e humour. Provate a immaginare cosa sono gli altri.
04
Juncker e la flessibilità
La fama di Jean-Claude Juncker lo precede, in Italia non è buona, lui lo sa e spesso ricambia. È un peccato per tutti, perché Juncker è persona simpatica e soprattutto un gran professionista della politica. Naturalmente ha una visione del mondo diversa dall'attuale maggioranza di governo, dimentica molte cose che l'Italia ha fatto al posto di altri (vedere alla voce immigrazione) con i governi di qualsiasi segno, tende anche a rimuovere che con la Germania nell'Unione ci sono seri problemi, assimetrie fiscali dannose per tutti, e il surplus tedesco non è un caso né solo grande laboriosità e genio tedesco, ma un vantaggio competitivo di Berlino prima della formazione e dopo la sua accumulazione. Juncker non si cura di questo, ha un suo credo politico e lo porta avanti come un rullo compressore.
Juncker intervistato da Florian Eder di Politico ha tirato dritto con l'Italia. E quindi grazie alla flessibilità della Commissione l'Italia “ha potuto spendere 30 miliardi in più di quanto previsto dal Patto di stabilità e crescita” e "questo non impedisce agli italiani di dire che l'Europa non è d'aiuto sull'economia". E naturalmente per Juncker “l'Italia è l'Italia, e poiché l'Italia ha i problemi che ha, diversi da quelli di altri paesi, ma simili in alcuni aspetti, abbiamo introdotto le misure di flessibilità con il riconoscimento delle riforme strutturali, tenendo conto del ciclo economico, di terremoti e altre questioni”. E Juncker non si capacita del fatto che avendo l'Italia beneficiato del 1,8% di Pil di flessibilità nessuno ne faccia cenno: "Tutti lo sanno, ma nessuno lo sa in Italia, perché il governo italiano sta dando l'impressione che la Commissione è contro il Sud Europa e non prende conto delle specificità della situazione italiana. Questo è sbagliato”. Ne consegue che “la situazione dell'Italia sarebbe molto peggiore senza questa flessibilità, che abbiamo introdotto nel sistema, senza l'approvazione degli Stati membri, anche se non hanno osato dire di no”. Certo, c'è questo governo, ma ci sono anche i precedenti. E non ricordiamo nessuno parlare con entusiasmo della faccenda. Non è una questione di sovranismo, ma di "relazione complicata" da sempre con Bruxelles. Non c'è oggi un isolamento dell'Italia perché il presente è tale e quale al passato, lo abbiamo scritto su List, è confermato dai fatti. Juncker infilza anche Luigi Di Maio che diceva che l'Europa non sarebbe andata fino in fondo con la procedura d'infrazione, ingenuità del vicepremier, mai stuzzicare la reazione di uno come Juncker che, infatti, con uno smash risponde: “Si comporti in modo da avere ragione”.
I dissidi tra Merkel e Macron sulla presidenza della Commissione Ue? L'affondamento (forse) del nome di Manfred Weber dopo il cannoneggiamento partito da Emmanuel Macron? Juncker è un popolare, alleato da sempre di Angela Merkel, la risposta è netta e contro la linea del presidente francese: "Il Partito popolare europeo ha vinto le elezioni, hanno uno Spitzenkandidat, c'è una squadra dietro di lui, sarebbe logico. Sarei a favore, è un piccolo progresso democratico, c'è il rischio di tornare ai tempi degli accordi a porte chiuse. Questo non sarebbe un processo trasparente". In teoria ha ragione, solo che con questo metodo siamo alla Germania pigliatutto. Come vedete, di dritto o di rovescio, si arriva sempre là, a Berlino.
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Anche questa è una lunga storia, parte dal dilemma: guida politica o pilota automatico?
05
Guida politica o pilota automatico?
Il vertice di maggioranza si è chiuso con un'intesa tra Cinque Stelle e Lega sul taglio delle tasse. A che punto è il governo? Il ruolo di Conte e Tria, il negoziato con l'Europa e la politica dell'Unione con il "pilota automatico". Un'indagine su un turbolento anno giallo-verde a Palazzo Chigi
Come nacque il governo tra Cinque Stelle e Lega? Per capire quello che accade - e non accade - bisogna ricordare la genesi dell'esecutivo. List ne aveva previsto la nascita con un anno d'anticipo e non perché qui avessimo la sfera di cristallo, ma semplicemente perché i confini della mappa politica stavano cambiando e, secondo la nostra analisi, quella attuale sarebbe stata l'unica maggioranza possibile, il solo format disponibile nei magazzini della politica-spettacolo contemporanea (e che spettacolo). Continua a leggere l'articolo su List.
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Che succede in America? Si è aperta la corsa alle presidenziali. Parliamo di politica. Con Lady Gaga. Sì, proprio lei. Maite Carpio ha una lettura originale del conflitto americano. Tutto nasce in un concerto a Las Vegas. Siamo nel campo della pop politics. Oh, sì, è decisamente tutto Never Trump, è una saga di List, una differente visione della faccenda tra il titolare e il socio spagnolo (che ha scritto un grande pezzo, quindi visto si stampi). Siamo nella fase Antenati, "Wilma, passami la clava".
06
Lady Gaga, Trump e il (non) sogno americano
di Maite Carpio da Las Vegas
Ebbene sì! Confesso, sono andata a Las Vegas a sentire il concerto di Lady Gaga, "Enigma". Uno spettacolo mozzafiato! Non voglio perdermi nei particolari di una performance strepitosa, anche se ne varrebbe la pena, ma solo dire che sono state quasi tre ore di estasi iniziate con la nostra Lady che è arrivata sorvolando il cielo del Park MGM Theatre, come accarezzando la testa di tutti i suoi fan, salutando ognuno di loro con la sua chitarra in mano, per poi atterrare sul palcoscenico e dare il via a un’apoteosi unica al mondo. Gaga mette in campo un'energia travolgente, si è cambiata il vestito per sette volte, esibisce scenografie scintillanti, crea uno storytelling irresistibile (parla con Enigma per scoprire la parte più nascosta di se stessa, seguita dal suo avatar), non solo, ha una voce da urlo, quando siede al suo pianoforte e fa un "solo", la platea di seimila persone viene travolta da una commozione collettiva che ti fa sentire, letteralmente, “felice” di essere lì. Insomma, una presenza scenica incredibile, un spettacolo prodigioso per la sua ricchezza, la sua creatività e la sua forza. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero serale di List? Dalla forza magnetica di Lady Gaga passiamo ai campi magnetici generati dai buchi neri e poi torniamo sulla Terra a guardare alle nostre radici. Così, una robetta.
07
Campi magnetici, buchi neri e alberi
Quanto pensate di essere invincibili, di poter dominare qualsiasi cosa, guardate questa immagine:
Sono campi magneti generati da un buco nero nella Via Lattea, fotografati dal telescopio Hubble e dall'osservatorio stratosferico per astronomia all'infrarosso SOFIA. Questi campi sono il frutto dell'attività di attrazione del buco nero, materiale che vi sta sprofondando all'interno. È un'interazione tra i campi magnetici e il materiale interstellare. Saremo (forse) anche soli nell'universo, ma che straordinario laboratorio energetico abbiamo davanti a noi.
E quanti incredibili errori stiamo commettendo qui sulla nostra meravigliosa Terra. Secondo uno studio pubblicato da Nature dal 1900 a oggi, 3 specie di piante si estinguono ogni anno. Qui abbiamo il pollice verde, amiamo i fiori, gli alberi, le foglie, i rami, facciamo un appello a tutti: piantate alberi, per il piacere di vederli crescere, rappresentano la vostra vita. Questa è una quercia piantata dal titolare in Sardegna tanti tanti anni fa:
Diventerà sempre più grande, ha un tronco che si divide in due, ricorda un momento preciso della vita. Passato. Futuro. Radici. Sono quelle di tutti noi, dobbiamo averne cura.
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dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.