15 Novembre
Il monopolio dei titani di Internet
Il rapporto di Mediobanca sulla realtà dei giganti della Rete. Quarantasei miliardi di elusione fiscale, utili stellari e poca occupazione. Ventuno società del software realizzano il 4.3 per cento del fatturato globale e hanno solo il 3.8 per cento dei dipendenti.
Dove va il mondo? Non nel luogo dove è spiaggiata d'inverno l'Italia. I quotidiani oggi sono stracolmi del Grande Dibattito sulla Nazionale di calcio esclusa dai mondiali. Presunto argomento pop che presto sarà sostituito da un altro tema sempre pop che poi condurrà a un ultra-pop. La distrazione di massa, il cloroformio che addormenta la coscienza. Vedremo insieme un breve giro di giostra di tutto questo tra qualche riga. Nel frattempo, là fuori, stanno succedendo cose che voi umani...
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Energia. Dall'era del petrolio al gas
Che cosa sta succedendo? È in corso una ciclopica trasformazione del mondo dell'energia e dunque del mondo tout court. Il World Energy Outlook dell'Agenzia internazionale per l'energia pubblicato ieri offre uno scenario fatto di potenza, velocità, cambiamento che non ha pari nella storia dell'uomo. Guardate qui, questo è il cambiamento della domanda d'energia da qui al 2040:

È il declino dell'Occidente e l'ascesa definitiva dei paesi non più emergenti ma pienamente emersi. India, Cina, Africa, Sud Est Asiatico, Medio Oriente e Sud America cresceranno a ritmi esponenziali. Demografia è energia. Crescita della popolazione è alla fine una parola sola: futuro. Nel 2040 la popolazione mondiale crescerà a 9 miliardi di abitanti contro i 7.4 miliardi di oggi, l'urbanizzazione e la creazione di grandi città-stato (leggere qui la recensione dell'ultimo libro di Parag Khanna pubblicata su List) cambieranno completamente lo scenario della governance mondiale, le sue relazioni e intersezioni. Come ricorda con grande efficacia il World Energy Outlook, ogni quattro mesi sulla terra nascerà una città grande come Shangai.
Ancora un grafico, per vedere la parabola e il punto d'arrivo di questa trasformazione:

Siamo già entrati in un'era di transizione che va dal petrolio al gas. Declino inesorabile del carbone, discesa del barile, aumento del gas e dei low carbon fuels. Lo scenario per...
Dove va il mondo? Non nel luogo dove è spiaggiata d'inverno l'Italia. I quotidiani oggi sono stracolmi del Grande Dibattito sulla Nazionale di calcio esclusa dai mondiali. Presunto argomento pop che presto sarà sostituito da un altro tema sempre pop che poi condurrà a un ultra-pop. La distrazione di massa, il cloroformio che addormenta la coscienza. Vedremo insieme un breve giro di giostra di tutto questo tra qualche riga. Nel frattempo, là fuori, stanno succedendo cose che voi umani...
01
Energia. Dall'era del petrolio al gas
Che cosa sta succedendo? È in corso una ciclopica trasformazione del mondo dell'energia e dunque del mondo tout court. Il World Energy Outlook dell'Agenzia internazionale per l'energia pubblicato ieri offre uno scenario fatto di potenza, velocità, cambiamento che non ha pari nella storia dell'uomo. Guardate qui, questo è il cambiamento della domanda d'energia da qui al 2040:

È il declino dell'Occidente e l'ascesa definitiva dei paesi non più emergenti ma pienamente emersi. India, Cina, Africa, Sud Est Asiatico, Medio Oriente e Sud America cresceranno a ritmi esponenziali. Demografia è energia. Crescita della popolazione è alla fine una parola sola: futuro. Nel 2040 la popolazione mondiale crescerà a 9 miliardi di abitanti contro i 7.4 miliardi di oggi, l'urbanizzazione e la creazione di grandi città-stato (leggere qui la recensione dell'ultimo libro di Parag Khanna pubblicata su List) cambieranno completamente lo scenario della governance mondiale, le sue relazioni e intersezioni. Come ricorda con grande efficacia il World Energy Outlook, ogni quattro mesi sulla terra nascerà una città grande come Shangai.
Ancora un grafico, per vedere la parabola e il punto d'arrivo di questa trasformazione:

Siamo già entrati in un'era di transizione che va dal petrolio al gas. Declino inesorabile del carbone, discesa del barile, aumento del gas e dei low carbon fuels. Lo scenario per le energie rinnovabili è di esponenziale ascesa (due terzi degli investimenti negli impianti produttivi entro il 2040), tutti i settori saranno protagonisti di un aumento costante dell'efficienza energetica. Andiamo verso una società completamente elettrificata. Non solo a livello industriale, la rivoluzione in corso entra nelle case, nella vita delle famiglie: dall'abitazione sempre connessa, fino all'automobile. In questo scenario, i titani della Rete avranno un ruolo sempre più grande, saranno il nuovo oligopolio (o monopolio, fate voi), del nuovo secolo che è appena iniziato. Non ci credete? Il titolare di List ora vi mostra le connessioni.
02
Il monopolio dei titani della Rete
Il mondo sarà sempre più dominato dai titani di Internet. Siamo di fronte a un monopolio crescente, al dominio del software sull'hardware. Mediobanca ha pubblicato ieri un report di R&S sulle Software and Web Companies, un'analisi su 21 gruppi multinazionali del settore (14 hanno sede negli USA, 5 in Cina, 1 in Giappone e 1 in Europa), che lascia pochi dubbi. I dati di questo settore vanno confrontati con un altro aggregato, quello che risulta dall'analisi di 390 gruppi multinazionali (MNEs) di tutti i settori, ne deriva uno scenario che conferma quanto scriviamo su List da tempo. Il primo dato che esce dal rapporto di Mediobanca è il seguente:
- L’aggregato delle WebSoft ha segnato nel 2016 vendite per 558 miliardi di euro e utili per 86,5 miliardi di euro, occupando 1,26 milioni di persone (pari appena al 4% del giro d’affari e della forza lavoro delle MNEs ma ben all’11% degli utili)
Traduzione: crescono, macinano fatturato, hanno utili mostruosi, ma il loro apporto all'occupazione è basso. Domanda che dovrebbe porsi la politica: ha più utilità sociale Facebook o Toyota?
- Il nodo del fisco: il beneficio fiscale per le WebSoft cumulato nel 2012-2016 ha sfiorato i 46 miliardi di euro (sfruttando i c.d. paradisi fiscali)
Traduzione: sono i più grandi elusori fiscali sulla faccia della terra. Sono un elemento distorsivo del mercato e della libera concorrenza. Ora guardate con attenzione questo grafico:

Ventuno società del software realizzano il 4.3 per cento del fatturato globale delle multinazionali prese in esame e hanno solo il 3.8 per cento dei dipendenti. La manifattura ha il 71.8 per cento dei dipendenti e l'energia il 12.7 per cento. Sul taccuino del titolare di List torna la domanda: per lo sviluppo di una nazione, per il suo benessere, è più importante Facebook o General Electric? Nel rapporto di Mediobanca c'è un dato che dice tutto:
- Per ogni 10 milioni di euro di fatturato le WebSoft impiegano mediamente 23 persone, contro le 30 delle MNEs manifatturiere mondiali.
Altra domanda: in che cosa si traduce tutto questo? In domino incontrastato, guardate qui, l'andamento degli utili:

What else? Un caffè per riprendersi e continuare questo viaggio nella distopia del capitalismo. Guardate questa mappa, è la carta geografica dei titani che dominano il mondo, sono tutti piazzati in paradisi fiscali:

Tutto a posto? La cecità della governance globale è incredibile. L'Europa è completamente fuori dai giochi, solo la Germania ha un'azienda che può dire la sua in questo Risiko del software (la SAP), ma il nanismo del Vecchio Continente nel settore è un enorme pericolo. Tra gli statisti europei, solo Angela Merkel ha chiaro il disegno futuro. List la scorsa estate ha pubblicato un'intervista della cancelliera tedesca prima del voto in Germania che sollevava il problema, ecco i due passaggi chiave sul tema:
- La Germania. Siamo 80 milioni, non siamo importanti per la Cina e l'India per questa ragione, ma perché siamo economicamente forti e e dobbiamo continuare ad esserlo. In Germania parliamo molto di redistribuzione, ma non abbastanza di produzione. I nuovi sviluppi della digitalizzazione che vengono dall'Asia e dall'America devono preoccuparci;
- L'industria. C'è stato un tempo in cui eravamo la farmacia del mondo, poi siamo diventati una potenza dell'automobile. La nostra industria dei macchinari era la migliore del mondo. Andiamo ancora bene nelle ultime due industrie, ma avevamo inventato anche il primo computer e il primo player MP3. E tutto questo è svanito, non solo in Germania, ma in tutta Europa. Come confrontarsi con la digitalizzazione è di enorme importanza per la nostra prosperità.
Questo vantaggio competitivo si traduce in una forza finanziaria mostruosa. Ecco un altro elemento di riflessione:
- Web fenomeno in Borsa: complessivamente le 21 WebSoft valgono 2.781,2 mld, oltre sei volte il valore della Borsa Italiana (307 società) e quasi quanto il Pil della Germania; la sola Alphabet vale più della Borsa italiana (idem per Apple)
Chi controlla queste società quotate? Con il sistema dual-class restano saldamente in mano ai fondatori, nonostante abbiano una minoranza del capitale. Un capitalismo senza democrazia, con una propensione a realizzare utili sotto l'ombrello dei paradisi fiscali. Ecco un altro grafico illuminante, 46 miliardi di buone ragioni per cambiare tutto questo schema fiscale prima che i governi alzino bandiera bianca:

Quarantasei miliardi di euro. In che cosa si traduce tutto questo? Lasciamo la conclusione all'ultima pagina del rapporto di Mediobanca:

Il lavoro di Mediobanca è eccellente, quello dei regolatori del mercato, della politica, di chi dovrebbe guardare al futuro, è pessimo. Corriamo a passo veloce verso una società orwelliana, ma non è la politica al comando, sono queste aziende a dettare il consumo, produrre l'immaginario, occupare tutto lo spazio, distruggere la qualità del dibattito pubblico, influenzare le scelte degli elettori. Il prossimo passaggio? Entrare direttamente nel Palazzo, fare politica. Mr. Zuckerberg sta scaldando i motori per la Casa Bianca. Benvenuto, 1984.
La storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva.
Evocato Orwell, il passaggio a Trump per il giornalismo collettivo è obbligatorio, il problema per la rotativa di massa è lui, non il social network che gioca di dritto e di rovescio con i consumatori e gli elettori. In realtà siamo di fronte a una presidenza di rottura e transizione verso un altro mondo (chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti? Assisteremo a un take over della Casa Bianca da parte della Silicon Valley?), tanto che la politica estera di Trump finora si è svolta secondo canoni tradizionali. Saliamo a bordo dell'Air Force One, allacciate le cinture.
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Trump e la politica estera
Un grande analista politico e storico, Walter Russel Mead, ha scritto sul Wall Street Journal, un pezzo che fa emergere la politica estera di Trump non come un'eresia, ma pienamente dentro la tradizione americana e questo potrebbe in realtà essere un problema. Il mondo è in una fase di sottosopra, forse servono nuove idee. La minaccia nucleare della Corea del Nord, l'attivismo del Cremlino di Vladimir Putin, l'espansione del potere della Cina in Asia, il ruolo dell'Iran in Medio Oriente, la crisi del Venezuela... I punti nell'agenda di Trump - ricorda Walter Russel Mead - sono tanti, dopo un inizio confuso, un anno dopo l'amministrazione ha finalmente un po' di ordine grazie all'arrivo dei generali alla Casa Bianca, ma non uno dei temi elencati è sulla via di una soluzione. Kim jong-un continua a fare i suoi test atomici, Putin appare come un gigante capace di prendere sempre in contropiede Washington, la Cina è un titano che si muove con disinvoltura e cresce a ritmo esponenziale in tutti i settori (e occhio alla Difesa), Teheran è impegnata sul terreno di battaglia in Medio Oriente, è gioca a braccio di ferro (leggere alla voce guerra) con l'Arabia Saudita mentre sta sviluppando un suo arsenale missilistico tutto nuovo, il Venezuela è in fase di crac da utopia socialista.
L'agenda di Trump di fronte a questi problemi è quella classica, per Trump nell'ordine delle priorità c'è il Pacifico e poi il Medio Oriente (ma quest'ultimo sempre meno, vista l'indipendenza energetica ormai acquisita). L'amministrazione americana in Medio Oriente ha scelto di stare con l'Arabia Saudita e iniziare un confronto duro con l'Iran; in Asia Trump conta sull'amicizia di ferro con il premier giapponese Shinzo Abe (che ha appena stravinto le elezioni anticipate), ma il problema cinese non si risolve con Tokyo; con la Cina è aperto un contenzioso sulle regole del commercio, ma contemporaneamente non si può fare a meno di Pechino se si vuole denuclearizzare la Corea del Nord; quanto alla Russia, Putin vola talmente alto che tentare di agganciarlo è impossibile.
Tutto questo non ha niente di rivoluzionario, rientra nei canoni della politica estera americana. Ma come scrive sempre il titolare di List, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. E di fronte a questi tempi occorrerebbe un cambio di strategia e un uso della fantasia diplomatica che per ora non si vede. Gli americani hanno l'innata tendenza a difendere la loro fortezza, con l'amministrazione Obama hanno cominciato a restringerne i confini fino ad abbandonare alcuni scenari di crisi - o provocarne altri senza avere una chiara visione sul da farsi, vedere alla voce Libia - e ora con Trump provano a riprendere il filo perduto, ma nel frattempo i vuoti si sono riempiti e Russia e Cina puntano a disegnare un nuovo ordine mondiale che - come abbiamo visto nelle mappe sul nuovo scenario energetico - ha il suo centro in Oriente. L'America non è finita, ma un pezzo della sua storia sì e Trump sulla scrivania della Casa Bianca si ritrova una mappa in disordine. Sono scenari che la storia a un certo punto fa sfociare in guerra. Sì, viviamo tempi davvero interessanti. Forse troppo.
04
Colpo di stato in Zimbawe
L'esercito ha preso il controllo, tiene sotto la sua custodia il presidente Robert Mugabe per "proteggerlo". Sembra un colpo di stato, ma i militari negano. Lo Zimbawe entra così nel lungo elenco di paesi africani che periodicamente passano direttamente sotto il controllo militare. L'annuncio dell'azione dell'esercito è arrivato così:
Se non è un colpo di stato questo... siamo di fronte a una lotta di potere all'interno del governo. Mugabe aveva rimosso dal suo incarico il vicepresidente Emmerson Mnangagwa, i militari però non hanno condiviso le epurazioni del presidente e alla fine hanno agito. Non è un colpo di Stato? Allora è una ribellione. Ne vedremo l'esito tra qualche ora. Nel frattempo sul profilo Twitter dello Zanu-Pf, il partito al potere, sono comparsi messaggi che dicono che "oggi ha inizio una nuova era e Emerson Mnangagwa ci aiuterà ad avere un Paese migliore". Avviso ai naviganti: "Nè lo Zimbabwe nè lo Zanu sono di Mugabe e di sua moglie". Oltre a Mugabe, alla moglie e ai suoi figli, sono stati arrestati tre ministri: il titolare delle Finanze Ignatius Chombo, quello dell'Educazione Superiore Jonathan Moyo e quello delle opere pubbliche e commissario politico dello Zanu-Pf, Saviour Kasukuwere. Sono i componenti del gruppo "G40" che ha manovrato per estromettere dalla corsa alla successione Emmerson Mnangagwa e dare il potere a Grace Mugabe. Storie di regimi che vanno e vengono.
Dove andiamo? Torniamo in Italia, dove è in corso un dibattito da mai più senza: l'eliminazione della Nazionale di calcio dai mondiali. Cose grosse.
05
Un Paese nel pallone
La Nazionale di calcio non andrà ai mondiali. Non era poi così difficile prevedere il crac: una squadra scarsa non va lontano. Ah, certo le qualificazioni, il nostro calcio, per fortuna non c'è più quasi nessuno che dice che il nostro campionato di calcio è il più bello del mondo. Una noia mortale. La faccenda però è molto utile come arma di distrazione di massa, per qualche giorno si parlerà di questo, l'immaginario pop avrà la sua biada e tutti saranno felici e contenti quando Tavecchio, l'uomo che governa la Figc, si dimetterà oppure resterà al suo posto trovando un nuovo allenatore partirà un'altra puntata della rumba pallonara. La rassegna stampa sembra quella di un paese che ha appena perso la guerra. Disse Winston Churchill: "Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre". Vero.
Cribbio, siamo sull'agenda della contemporaneità in pieno. Il Corriere dello Sport avvisa il popolo: "Ancelotti aspetta". Ottimo. E poi? La Gazzetta dello Sport mostra prudenza su Carletto: "Sogno possibile, ma a una condizione...". Cominciamo bene. Sembra una direzione del Pd. Meglio riprendere subito l'aereo.
06
La battaglia dei cieli tra Boeing e Airbus
Qualche giorno fa in Cina Boeing ha portato a casa con Trump un ordine da oltre 30 miliardi di dollari. La risposta di Airbus è arrivata oggi con una commessa da 50 miliardi di dollari per 430 aerei (273 modelli A320 e 157 modelli A321) da fornire a Indigo Partners, un investitore che ha partecipazioni in Wizz Air (Ungheria), Frontier Airlines (America), Volaris (Messico) e Jet Smart (Cile). È la grande battaglia dei cieli e nei prossimi mesi diventerà ancora più intensa perché altri paesi stanno rinnovando le loro flotte. Dove siamo noi? Ah, giusto, Alitalia. Siamo all'asta.
07
RadioList
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aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.