3 Luglio

Il governo italiano supera l'ostacolo, l'Unione non si sa

Catastrofisti ko: cade la procedura d'infrazione contro l'Italia, spread sotto i 200 punti, il governo Conte supera l'ostacolo. Le nomine? L'Italia avrà il suo commissario e la partita vera è sulla legge di Bilancio. Un'indagine di Lorenzo Castellani su Europa, sovranismo, pregiudizio e realtà

di Lorenzo Castellani

Come è finita per l'Italia la partita per il rinnovo delle cariche europee? È presto a dirsi, poiché il paese gioca la sua mano non soltanto sulle nomine, ma anche sui margini economici della nuova manovra finanziaria per il 2020. Tuttavia, nelle ultime ore sono arrivate delle buone notizie. La priorità per il governo era, infatti, il rinvio della procedura d'infrazione ed il consolidamento della fiducia sui mercati, più che riempire le caselle europee con i propri nomi. Uno scenario che dà sì la dimensione della debolezza complessiva dell'Italia in questo sistema di governance europea, ma che con la chiusura della procedura d'infrazione mostra anche le capacità d'auto-correzione del governo populista. La Commissione ha chiuso il dossier delle possibili penalità all'Italia e lo spread tocca il punto più basso degli ultimi mesi. 

Il governo italiano è riuscito ad aggiustare la propria posizione finanziaria e probabilmente ad occupare una poltrona importante nella Commissione. Un commissario economico di peso e l'allontanamento della procedura d'infrazione sono un buon risultato per l'esecutivo nella partita europea. Non si deve dimenticare la posizione di partenza. Il governo Conte è uno dei pochissimi governi dell'Unione i cui partiti che lo compongono non rientrano nei gruppi politici che formeranno la maggioranza al Parlamento europeo.

L'Italia non è mai stata considerata papabile per le quattro nomine apicali di ieri. Veniva da una legislatura in cui aveva avuto contemporaneamente il governatore della Bce, il Presidente del Parlamento e l'Alto Commissario per la Politica Estera. Anche se avesse avuto un governo parte della maggioranza europeista difficilmente sarebbe andata diversamente da ciò che abbiamo visto. 

La Francia nel quinquennio 2014-2019 non ha ricoperto alcun incarico di vertice, pur essendo parte i socialisti francesi della maggioranza europeista. Eppure nelle decisioni fondamentali ha sempre contato per quello che è, la seconda potenza europea....


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