10 Luglio
Ali e acciaio. Appunti di politica industriale
Atlantia valuta l'offerta per Alitalia. Il caso dell'acciaieria di Taranto e la sicurezza degli investimenti stranieri. Elezioni anticipate? Non ora, il tempo di Salvini è né troppo presto né troppo tardi. Lezioni di vita lunare
Che succede? In apparenza di tutto, le tensioni nel governo sono rumorose, s'ode un fracasso di stoviglie a Palazzo Chigi, ma bisogna vedere se le spaccature che si manifestano con regolarità sono anche profonde al punto da rompere il patto del governo, che sarà pure fragile ma per ora non ha alternative se non nella roulette russa del voto anticipato. Se facciamo un quadro delle divergenze da quando è nato il governo, siamo in presenza del "niente di nuovo sotto il sole", ma in realtà lo scenario è nuovo perché poco più di un mese fa si è rovesciato il rapporto di forza tra i due partiti. Il sottosopra nella maggioranza - con la Lega primo partito, il Movimento Cinque Stelle secondo, a oltre 10 punti di distanza e con 6 milioni di voti in meno - è uno shock. Sul taccuino del cronista, la sera, resta una domanda: che fare? L'esecutivo procede senza una exit strategy per il dopo e dunque non può esserci rottura, crisi al buio. Anche dopo una giornata di convulsioni, in Parlamento si cerca l'accordo, il premier Conte ha convocato per oggi a Palazzo Chigi una riunione sul tema immigrazione alle 19.
Di Maio e Salvini sono sempre nella condizione originaria: prigionieri liberi. Liberi di governare, prigionieri dell'alleanza. E con un problema urgente che sta lampeggiando in sala macchine a Palazzo Chigi: sostenere l'industria italiana. E non chiuderla. Il dilemma dell'esecutivo emerge come un fiume carsico: Protezione o Produzione? Finora ha prevalso il primo, ma il conflitto sociale si moltiplica quando manca il secondo fattore, perché la Produzione è reddito che produce altro reddito per le imprese, le famiglie e lo Stato. Ha un moltiplicatore più grande della spesa per l'assistenza.
C'è un filo rosso che lega tutte le storie che hanno un peso, gli argomenti che contano davvero: l'idea che l'industria...
Che succede? In apparenza di tutto, le tensioni nel governo sono rumorose, s'ode un fracasso di stoviglie a Palazzo Chigi, ma bisogna vedere se le spaccature che si manifestano con regolarità sono anche profonde al punto da rompere il patto del governo, che sarà pure fragile ma per ora non ha alternative se non nella roulette russa del voto anticipato. Se facciamo un quadro delle divergenze da quando è nato il governo, siamo in presenza del "niente di nuovo sotto il sole", ma in realtà lo scenario è nuovo perché poco più di un mese fa si è rovesciato il rapporto di forza tra i due partiti. Il sottosopra nella maggioranza - con la Lega primo partito, il Movimento Cinque Stelle secondo, a oltre 10 punti di distanza e con 6 milioni di voti in meno - è uno shock. Sul taccuino del cronista, la sera, resta una domanda: che fare? L'esecutivo procede senza una exit strategy per il dopo e dunque non può esserci rottura, crisi al buio. Anche dopo una giornata di convulsioni, in Parlamento si cerca l'accordo, il premier Conte ha convocato per oggi a Palazzo Chigi una riunione sul tema immigrazione alle 19.
Di Maio e Salvini sono sempre nella condizione originaria: prigionieri liberi. Liberi di governare, prigionieri dell'alleanza. E con un problema urgente che sta lampeggiando in sala macchine a Palazzo Chigi: sostenere l'industria italiana. E non chiuderla. Il dilemma dell'esecutivo emerge come un fiume carsico: Protezione o Produzione? Finora ha prevalso il primo, ma il conflitto sociale si moltiplica quando manca il secondo fattore, perché la Produzione è reddito che produce altro reddito per le imprese, le famiglie e lo Stato. Ha un moltiplicatore più grande della spesa per l'assistenza.
C'è un filo rosso che lega tutte le storie che hanno un peso, gli argomenti che contano davvero: l'idea che l'industria sia un problema e non un'opportunità di crescita, che la produzione sia una spina da levare, che prima della fabbrica l'Italia fosse un paese ricco e felice. Niente di tutto questo corrisponde alla realtà, ma l'ovvio dei popoli oggi prevede questo copione. Va cambiato. Perché alla fine sul palscoscenico trionfa solo la miseria.
Il numero importante di oggi, quello da segnare sul taccuino, è il dato della produzione industriale di maggio 2019. Ore 10.00, Istat. E l'impresa? Un problema d'acciaio.
01
Arcelor Mittal. Come (non) spegnere l'acciaio
Una grande potenza industriale senza l'acciaio cosa è? Non può essere una potenza. Chi ha il vapore, ha anche l'acciaio; chi ha reti, lavora la materia prima delle infrastrutture, l'acciaio. Può darsi che un domani tutto questo divenga solo il residuato storico di un tempo remoto, ma oggi la realtà è quella che descriviamo in queste note: siamo dentro la civiltà dell'acciaio, le nostre costruzioni, edificazioni, i progetti e i sogni dell'umanità sono forgiati nell'acciaio.
La storia dell'Ilva ieri - e di Arcelor Mittal oggi - è segnata da questa differenza tra il sogno bucolico e la realtà della fabbrica, la presenza della ciminiera. Produrre acciaio inquina. Ogni attività dell'uomo ha un impatto sull'ambiente, ma nessuna attività non significa affatto il ritorno all'Arcadia, a un mitico paesaggio di felicità. Dove non c'è lavoro arriva sempre la miseria. Ci devono essere rispetto delle norme ambientali, salute e lavoro. Quando sul monitor del cronista ha lampeggiato la notizia che l'altoforno 2 dell'acciaieria di Taranto rischia di essere spento, abbiamo avuto l'ennesima conferma che in Italia niente procede in linea retta. L'imprevisto giudiziario è sempre in agguato. Così il procedimento giudiziario su un incidente mortale avvenuto nel giugno 2015 e costato la vita all'operaio Alessandro Morricella è diventato il capitolo dell'ex Ilva che rischia di essere un macigno sulla Arcelor Mittal. La storia dell'acciaio di Taranto non riesce a trovare una sua trama armoniosa, è popolato dai fantasmi del passato, da storie terribili. Il tema di fondo è solo uno: si vuole andare avanti sì o no? Ordinare lo spegnimento dell'altoforno 2 dell'acciaieria - perché alcuni interventi di messa in sicurezza non sono stati ancora effettuati - significa dare un segnale negativo all'imprenditore, mettergli davanti agli occhi la prospettiva di andare via per evitare la dimensione kafkiana dell'Italia. Così anche il discorso sull'immunità, senza la quale difficilmente si può fare un progetto di bonifica e riprogettazione del sistema di produzione senza incontrare - come abbiamo visto - la decisione che ferma questo cammino verso un'acciaieria che produce con minore impatto ambientale. Spegnere l'altoforno? Si può fare, resta solo una domanda sul taccuino: dov'è il lavoro per le 15 mila persone occupate nell'acciaieria di Taranto? Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Alitalia. Obiettivo volare (con Atlantia)
Volare. L'altro capitolo di questa storia di industria - che ha una grande tradizione, stiamo parlando della storia d'Italia moderna, una fucina di creatività - è Alitalia. Su List ce ne occupiamo da sempre, consideriamo il marchio Alitalia un bene del paese, una storia di straordinario immaginario. E di stupefacente spreco di risorse e di occasioni. Al contribuente Alitalia è costata 8 miliardi di euro e la compagnia di bandiera continua a volare con i soldi garantiti dallo Stato. Troppo piccola per essere un player globale dei cieli, troppo grande per essere assorbita da altri senza conseguenze, è la classica compagnia che cerca un'azienda privata con cui decollare in sicurezza. Il governo giallo-verde ha l'occasione per dare a Alitalia nuova vita. Ci sarà una nuova azienda controllata dal ministero dello Sviluppo e dalle Ferrovie, torna lo Stato-padrone? Può servire per la prima fase del decollo, ma una volta in crociera, alla cloche e in aeroporto serve altro. Non è una questione di denaro - non solo - ma di industria. In questa storia si è presentata la tragedia: il crollo del Ponte Morandi. E il governo - i Cinque Stelle, per la precisione - non è riuscito a scindere la vicenda di Autostrade da quella di Atlantia (la holding che controlla Autostrade), l'unica grande azienda italiana che ha i numeri - e l'esperienza - per far volare Alitalia a lungo e bene. Atlantia con Adr - la società che controlla l'aeroporto di Roma - ha dimostrato di saper fare quel mestiere a terra e ha le qualità e risorse per farlo bene anche in cielo. Non solo non ci sono alternative credibili, ma l'ingresso di Atlantia avrebbe un grande significato per il capitalismo italiano: Alitalia non è un marchio qualsiasi, parliamo di una storia gloriosa in cui l'Italia ha espresso il meglio in tempi in cui avevamo la flotta aerea più moderna del mondo e il nostro stile era (è ancora) un punto di riferimento del viaggiare. Secondo il Sole 24Ore la famiglia Benetton sta valutando il lancio di un'offerta per il 35-40 per cento del capitale della compagnia aerea, è in calendario un consiglio d'amministrazione per domani, non è all'ordine del giorno l'acquisto della compagnia aerea - investimento di circa 300 milioni di euro - ma i fatti corrono e il tempo scorre nella clessidra. Per Luigi Di Maio è giunto il momento di decidere se essere uomo responsabile di governo o capo di un partito che considera nemico il capitale. Tesoro e Ferrovie dello Stato avranno la maggioranza assoluta di una nuova società che ha bisogno dell'esperienza dei privati per volare. Sono tutti in pista, vedremo presto se Alitalia decolla e non va invece classificata come un'impresa decotta.
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E poi? C'è la chiacchiera di ogni giorno. Conta poco, ma dobbiamo fare il nostro mestiere di cronisti e la registriamo come un sismografo, sono scosse periodiche, non annunciano per forza un terremoto, anzi, confermano l'equilibrio instabile dell'esecutivo.
03
Il tempo di Salvini: né troppo presto né troppo tardi
Ieri a dar retta ai titoli dei giornali sembrava che il governo dovesse cadere sulle parole di Vincenzo Spadafora che intervistato da Repubblica ha perso il senso della misura - del suo ruolo nel governo - affermando che in Italia c'è una "pericolosa deriva sessista" con "insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti". Un'accusa che Spadafora fa direttamente a Salvini: "Gli attacchi verbali del vice premier alla capitana Carola", definita "criminale, pirata, sbruffoncella", hanno "aperto la scia dell'odio maschilista contro Carola". Spadafora è uno dei principali collaboratori di Luigi Di Maio, non un rappresentante dell'opposizione, è sottosegretario alle Pari Opportunità, sta nel governo con i leghisti. Se crede a quello che dice, che ci fa al governo? La Lega di fronte a tali accuse ha reagito chiedendone le dimissioni. Richiesta confermata dallo stesso Salvini: "Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano". Aria di tempesta, meglio girare al largo in questi casi e attendere la bonaccia. Tutto regolare.
Si apre la crisi? Per andare dove? Non c'è tutta questa fretta e il casus belli non può certo essere una spericolata incursione in rotativa di Spadafora, serve altro, c'è bisogno soprattutto di un calendario istituzionale certo e questo per ora non c'è. E infatti Salvini dice "nessuna crisi". I temi si stanno intrecciando: economia, immigrazione, diritti e varia umanità, ma la sensazione è che lo strappo non possa consumarsi perché considerato in anticipo. La questione è sempre quella, la rottura deve essere calcolata: né troppo presto, né troppo tardi. Ora per Salvini è troppo presto.
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Bisogna stare sempre attenti a cosa scrivono e dicono i propri collaboratori. Anche quando lo fanno in via riservata, perché di questi tempi la privacy e la custodia dei dati sono a dir poco incerti. Come nel caso dell'ambasciatore britannico a Washington. Megacrash.
04
(S)fiducia. Trump e l'ambasciatore inglese
Kim Darroch, ambasciatore britannico a Washington l'ha fatta grossa. In un report riservato - lo era tanto che poi è finito in mano ai giornali - ha definito "inetto" il presidente americano e Trump non è uno che dimentica facilmente. E twitta: "Lo strambo ambasciatore che il Regno Unito ha imposto agli Usa non ci entusiasma, un tipo molto stupido. Dovrebbe parlare al suo Paese, e alla sua premier May, del negoziato fallimentare sulla Brexit e non essere arrabbiato con le mie critiche su come è stata gestita male". Il ministro degli Esteri inglese, Jeremy Hunt, ha difeso l'operato dell'ambasciatore Darroch, ma è davvero improbabile che possa restare al suo posto. Chi dell'amministrazione Trump parlerebbe mai con lui? È bruciato come un fiammifero nel buio. Le relazioni diplomatiche hanno bisogno prima di tutto di fiducia. A Downing Street - se vincerà la corsa dei Tories, come appare probabile - Boris Johnson dovrà ricostruirla. Senza l'America la Great Britain fuori dall'Unione rischia di essere Little Britain.
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Torniamo in Italia. Il palleggio da fondo e le sortite sotto porta nel governo sono una partita a tennis che sta accelerando. Per Salvini la prova dell'estate è decisiva. Non deve perdere consensi e prepararsi per un eventuale voto. La politica è sospesa su rami fragili come le foglie in autunno. Luglio e agosto saranno mesi d'alto mare. E l'Italia ha bisogno di un paese che si affaccia nel Mediterraneo: la Tunisia.
05
Immigrazione. Cercasi alleato a Tunisi
I prossimi due mesi saranno una prova di tenuta per il ministro dell'Interno (e il governo). La Libia è nel caos della guerra civile e non è un porto sicuro, il leader della Lega scrivi a Tunisi per rafforzare la cooperazione
Il Parlamento si sta preparando ad andare in vacanza, in aula non succede quasi nulla e al governo, se si escludono le copiose dichiarazioni e liti quotidiane, succede poco. I fatti che contano sono altrove. Naturalmente il dibattito italiano va registrato e decrittato ogni giorno perché mostra le tracce del futuro, cosa accadrà o, meglio, potrebbe accadere. Nel governo Salvini gioca a tutto campo, una conseguenza logica del risultato del voto europeo. È il leader del primo partito italiano, fa il vicepremier e il ministro dell'Interno, dovrebbe forse occuparsi solo delle materie del Viminale? I meccanismi del potere sono automatici: se un politico acquista forza e consenso, egli tenderà naturalmente a espandere la sua influenza. Nel caso di Salvini, inoltre, l'anomalia non è lui - che ha la sua fonte di legittimazione nell'elettorato - ma il premier Conte che è un cooptato nella politica via Movimento Cinque Stelle. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'altra storia esemplare che viviamo tutti i giorni è quella della monnezza di Roma. Siamo all'eterna questione Capitale. Non è solo una parabola dei Cinque Stelle e della Giunta Raggi, c'è molto di più, il significato della nostra (in)civiltà dei consumi.
06
La questione Capitale e l'inciviltà dei consumi
Due o tre lezioni sulla società contemporanea e il caso della spazzatura a Roma. Un viaggio di Marco Patricelli in un mondo dove si butta tutto, non si ricicla, non c'è educazione civica
Si è riunita la cabina di regia per l'emergenza rifiuti nella Capitale costituita da ministero dell'Ambiente, Regione e Comune di Roma. L'obiettivo è quello di rispondere in tempi brevissimi alla "crisi della monnezza". Zingaretti: "Siamo sulla strada giusta". Raggi: "C'è stata ampia concertazione". No comment da parte dei topi e dei gabbiani.
di Marco Patricelli
Tutto è finito con il fiasco impagliato. Quel che oggi è un oggetto ricercato (e di conseguenza costoso), nella civiltà contadina era il simbolo di qualcosa da preservare, proteggere, non sostituibile a cuor leggero. Se il fiasco, non protetto dalla paglia, si rompeva, si sprecava vino prezioso e si doveva gettare via l’altrettanto prezioso vetro, che per di più non era riciclabile. Lo stesso accadeva con le damigiane, a loro volta impagliate e corazzate contro le rotture accidentali. Il risparmio era buonsenso prima ancora che fattore economico. Continua a leggere l'articolo su List.
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La giornata è lunga (e qui a Roma già caldissima), prepariamoci ai fatti nuovi, agli aggiornamenti. Come chiudiamo questo numero mattutino di List? Ci stiamo avvicinando alla celebrazione di un grande evento nella storia dell'uomo: lo sbarco sulla Luna.
07
Un grande passo per l'umanità
"Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità", disse il grande Neil Armstrong mentre lasciava la sua orma sulla Luna il 21 luglio del 1969.
La Nasa sta preparando grandi celebrazioni. Qui il calendario degli appuntamenti, ci siamo. I cinquant'anni della missione Apollo sono l'occasione per ricordare come si raggiunge un grande obiettivo, si costruisce una squadra, si selezionano gli elementi migliori, si va avanti sbagliando, correggendo gli errori, rispettando i tempi, mettendo al primo posto umiltà, sacrificio, conoscenza. Il libro più bello su questa straordinaria impresa si intitola "Rocket Man", di Craig Nelson:
In queste pagine ci sono le regole per fare la nostra grande impresa quotidiana: vivere, lasciare ai nostri cari l'eredità più bella. Buona giornata a tutti.
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Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.