14 Luglio
L'aquila americana, l'orso russo e la politica estera italiana
La storia delle relazioni internazionali dell'Italia tra Washington e Mosca. Missioni diplomatiche, collaboratori del vicepremier e piazza commerciale russa. Un'indagine di Lorenzo Castellani sull'influenza delle grandi potenze e la politica italiana dalla Guerra Fredda a oggi
di Lorenzo Castellani
L’Italia è per storia propria paese d’incursioni straniere. L’Unità d’Italia s’è fatta, d’altronde, in un gioco tra maggiori potenze. Il paese è sempre stato al centro dei giochi internazionali, in realtà spesso subendoli più che conducendoli, e la sua politica è stata molto influenzata dai numerosi vincoli esterni, a cui gli italiani si sono aggrappati nel corso della loro modernizzazione.
Dal 1945 al 1991 il paese ha goduto della sua posizione strategica, di confine, tra i due blocchi della Guerra Fredda. La penisola al centro del Mediterraneo, con il più grande partito comunista d’Occidente, è stato uno dei terreni più fertili di una frizione geopolitica, che si snodava a suon di finanziamenti e spionaggio durata quasi mezzo secolo.
L’oro di Mosca e i finanziamenti di Langley, il Cremlino e la CIA. Tutto confluiva nel corso della Prima repubblica. Da un lato la DC e i partiti centristi, dall’altro il PCI. Tempi passati, ma che forniscono la mappa delle influenze delle grandi potenze sull’Italia.
La politica estera del nostro paese non è mai stata unidirezionale, ma si è sempre biforcata e articolata in una molteplicità di rapporti, pur restando saldamente nel perimetro occidentale. Un gioco, che è ancora in corso e che vede ancora protagoniste l’orso russo e l’aquila americana, a cui si è aggiunta la presenza del dragone cinese.
Cena a Villa Madama, 4 luglio 2019. Il premier Giuseppe Conte (il terzo sulla destra), il presidente della Russia Vladimir Putin (il terzo sulla sinistra), brindano. Gianluca Savoni è l'uomo cerchiato in rosso, in fondo (Foto Ansa).Il recente scoop di BuzzFeed, fonte di cui è lecito dubitare per la produzione di notizie non sempre confermate soprattutto a danno dei Repubblicani americani, ha mostrato come le relazioni tra l’Italia e la grandi potenze si svolgano su molteplici piani. Sul...
di Lorenzo Castellani
L’Italia è per storia propria paese d’incursioni straniere. L’Unità d’Italia s’è fatta, d’altronde, in un gioco tra maggiori potenze. Il paese è sempre stato al centro dei giochi internazionali, in realtà spesso subendoli più che conducendoli, e la sua politica è stata molto influenzata dai numerosi vincoli esterni, a cui gli italiani si sono aggrappati nel corso della loro modernizzazione.
Dal 1945 al 1991 il paese ha goduto della sua posizione strategica, di confine, tra i due blocchi della Guerra Fredda. La penisola al centro del Mediterraneo, con il più grande partito comunista d’Occidente, è stato uno dei terreni più fertili di una frizione geopolitica, che si snodava a suon di finanziamenti e spionaggio durata quasi mezzo secolo.
L’oro di Mosca e i finanziamenti di Langley, il Cremlino e la CIA. Tutto confluiva nel corso della Prima repubblica. Da un lato la DC e i partiti centristi, dall’altro il PCI. Tempi passati, ma che forniscono la mappa delle influenze delle grandi potenze sull’Italia.
La politica estera del nostro paese non è mai stata unidirezionale, ma si è sempre biforcata e articolata in una molteplicità di rapporti, pur restando saldamente nel perimetro occidentale. Un gioco, che è ancora in corso e che vede ancora protagoniste l’orso russo e l’aquila americana, a cui si è aggiunta la presenza del dragone cinese.
Cena a Villa Madama, 4 luglio 2019. Il premier Giuseppe Conte (il terzo sulla destra), il presidente della Russia Vladimir Putin (il terzo sulla sinistra), brindano. Gianluca Savoni è l'uomo cerchiato in rosso, in fondo (Foto Ansa).Il recente scoop di BuzzFeed, fonte di cui è lecito dubitare per la produzione di notizie non sempre confermate soprattutto a danno dei Repubblicani americani, ha mostrato come le relazioni tra l’Italia e la grandi potenze si svolgano su molteplici piani. Sul piano giudiziario probabilmente l’affaire Savoini finirà nel nulla. Difficile dimostrare come una semplice discussione sul petrolio tra italiani e russi possa aver determinato un enorme finanziamento illecito (si parla di 65 milioni) al partito di Salvini, per altro mai citato nella conversazione. È molto probabile che, se non emergeranno altri elementi, sotto il fumo ci sia poco arrosto. Ciò che si può rimproverare al vice-premier è, semmai, la scarsa accortezza nel controllare le azioni degli uomini che lo accompagnano nelle missioni diplomatiche e negli argomenti che vengono trattati. In questo caso, il rischio sembra più quello di circondarsi di millantatori che mettere il partito al soldo dello straniero. Per il resto sono anni che i rapporti tra Lega e mondo putiniano sono noti, scoperti e spesso resi pubblici dagli stessi protagonisti. Da qui, però, a rimproverare alla Lega semplicemente di avere una politica estera precisa verso la Russia appare una palese esagerazione, oltre che un errore. L’opposizione dovrebbe forse riflettere prima di parlare d’invasione straniera e alto tradimento. Se è bene che i partiti politici non accettino finanziamenti da potenze estere, seppure questo processo è difficilmente controllabile, al tempo stesso ciò non può impedire allo Stato italiano di coltivare una relazione realista con lo Stato russo. Inoltre, la politica di Salvini s’inserisce perfettamente nella tradizione politica italiana con le sue forze, debolezze e soprattutto ambiguità.
Visita alla Casa Bianca, 17 giugno 2019. Il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, e il vicepremier Matteo Salvini (Foto Ansa).Il leader della Lega, considerato come uno dei politici più filo-russi d’Europa, ha concluso poche settimane fa un lungo viaggio negli Stati Uniti, dove ha incontrato il segretario di Stato Mike Pompeo, il vicepresidente Mike Pence e l’establishment politico di Donald Trump. Dunque Salvini, come molti altri presidenti e ministri italiani prima di lui, si muove su un crinale oscillante tra Washington e Mosca, cercando di tenere tutto insieme. Già dai primi anni del berlusconismo l’obiettivo del centrodestra è stato quello di agevolare i rapporti fra le due potenze, offrirsi come cesura politica e diplomatica ("lo spirito di Pratica di Mare" evocato spesso da Berlusconi). In questa logica, Salvini costruisce relazioni strette e riceve apprezzamenti dalla destra americana e, al tempo stesso, si raccorda con Putin ed il mondo russo. Il futuro ci dirà quanto e se l’Italia potrà guadagnare da questa strategia.
C’è da ricordare però che un’ottima relazione con entrambe le potenze le avevano anche i governi precedenti. Sia Renzi che Gentiloni hanno coltivato un buona partnership con la Russia di Putin. L’ex leader del Pd, in particolare, si è sempre posto come uno dei più dialoganti leader europei e dei più morbidi sul fronte delle sanzioni. D’altronde Mosca è una piazza commerciale molto importante per le aziende italiane e anche chi oggi grida contro Putin se un domani andasse al governo avrebbe numerose difficoltà a raffreddare il rapporto con la Russia.
La vicenda Savoini ha sollevato il problema dei finanziamenti ai partiti dall’estero. Sotto le pressioni dell’antipolitica, nel 2014 il governo Letta e la sua grande coalizione centrista approvò un riforma del finanziamento dei partiti politici che abolì la quota pubblica e fissò i paletti per quelli privati. Seppure con un limite a 100 mila euro per persona fisica o giuridica, non esisteva divieto di ricevere donazioni dall’estero, anche anonime. Dunque, in questi anni, a qualunque potenza estera sarebbe bastato frazionare le donazioni tra più persone o società per far convergere, senza problemi di privacy, una grossa somma di denaro su qualsiasi partito italiano. Solo quest’anno il Parlamento ha rimediato, introducendo un meccanismo per aumentare la trasparenza dei finanziamenti. Tuttavia, come molti addetti ai lavori sanno, la copertura della donazione continua ad esistere per le fondazioni e le associazioni vicine ai partiti, che non hanno obbligo di dichiarare il chi ed il quantum del finanziamento.
Tutto ciò dimostra come una delle caratteristiche tipiche della politica italiana, e della debolezza sovrana del suo Stato, ossia quella di lasciare scappatoie legali per ricevere finanziamenti da cittadini e da stranieri, ivi incluse società vicine ai regimi stranieri. Basta immaginare, ad esempio, cosa potrebbe succedere con una normativa così inefficace ed opaca se la Cina, ben più solida economicamente ed organizzata della Russia, decidesse di influenzare la politica italiana. Quante società a maggioranza cinese, italiane e non, potrebbero elargire donazioni a partiti, associazioni e fondazioni affini? Che il caso sollevato da BuzzFeed sia l’occasione per riflettere su questioni serie e strategiche per il futuro del paese.
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10. Limitazione di responsabilità
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l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.