20 Luglio
Il nuovo gioco di Hormuz. Petroliera prigioniera
La mossa degli iraniani nello Stretto, l'ira degli inglesi (e l'incrocio con la partita dei tories per Downing Street), le alternative al passaggio a Hormuz che non esistono. Perché il rimpasto è la soluzione. Si vota? Tre scenari e un vincitore, la Lega. Mezzo secolo fa l'uomo sbarcava sulla Luna
Che succede? Una serie di eventi internazionali che curvano lo spazio della contemporaneità (la crisi nel Golfo) e un quadro politico interno che si evolve come previsto (la crisi che c'è, il governo da "riformattare"). Nei fatti c'è più continuità di quanto si immagini, nessuna sorpresa, i lettori di List lo sanno, perché qui ogni giorno selezioniamo quelli che contano, li pesiamo, ordiniamo e alla fine tutte le pedine vanno a dama. Hormuz era sui nostri radar da tempo, quello che accade a Palazzo Chigi lo abbiamo anticipato. Andiamo avanti, tracciamo la rotta, facciamo il nostro viaggio, allacciate le cinture, seguite il titolare di List.
01
Petroliera prigioniera
La petroliera Steno Impero, batte bandiera inglese, è stato costruita nel 2018 (Foto Ansa)Un tempo si giocava a palla prigioniera, oggi nello Stretto di Hormuz si gioca a petroliera prigioniera. I cieli e le acque del Golfo sono da tempo sul nostro radar, tra droni abbattuti, esplosioni di mine e assalti dei pasdaran, quel minuscolo braccio di mare è diventato uno dei teatri più complicati di Risiko. Gli iraniani hanno sequestrato ieri la petroliera Stena Impero (hanno sempre dei nomi affascinanti, le navi) con tutto il suo equipaggio. È la risposta di Teheran all'azione fatta dagli inglesi a Gibilterra contro la petroliera Grace 1 che trasportava un carico di petrolio diretto alla Siria, dunque in violazione dell'embargo. L'Iran dice che la petroliera si è scontrata con una nave da pesca e dunque l'intervento è giustificato, il copione è chiaro, non è certo quello il problema, ma serve a tessere la storia. Siamo in un campo altamente infiammabile.
La petroliera Stena Impero batte bandiera inglese, ha una stazza di quasi 30 mila tonnellate, è lunga 183 metri e larga 32, a bordo non ci sono cittadini britannici (sono indiani, russi, lettoni e filippini), ma gli inglesi...
Che succede? Una serie di eventi internazionali che curvano lo spazio della contemporaneità (la crisi nel Golfo) e un quadro politico interno che si evolve come previsto (la crisi che c'è, il governo da "riformattare"). Nei fatti c'è più continuità di quanto si immagini, nessuna sorpresa, i lettori di List lo sanno, perché qui ogni giorno selezioniamo quelli che contano, li pesiamo, ordiniamo e alla fine tutte le pedine vanno a dama. Hormuz era sui nostri radar da tempo, quello che accade a Palazzo Chigi lo abbiamo anticipato. Andiamo avanti, tracciamo la rotta, facciamo il nostro viaggio, allacciate le cinture, seguite il titolare di List.
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Petroliera prigioniera
La petroliera Steno Impero, batte bandiera inglese, è stato costruita nel 2018 (Foto Ansa)Un tempo si giocava a palla prigioniera, oggi nello Stretto di Hormuz si gioca a petroliera prigioniera. I cieli e le acque del Golfo sono da tempo sul nostro radar, tra droni abbattuti, esplosioni di mine e assalti dei pasdaran, quel minuscolo braccio di mare è diventato uno dei teatri più complicati di Risiko. Gli iraniani hanno sequestrato ieri la petroliera Stena Impero (hanno sempre dei nomi affascinanti, le navi) con tutto il suo equipaggio. È la risposta di Teheran all'azione fatta dagli inglesi a Gibilterra contro la petroliera Grace 1 che trasportava un carico di petrolio diretto alla Siria, dunque in violazione dell'embargo. L'Iran dice che la petroliera si è scontrata con una nave da pesca e dunque l'intervento è giustificato, il copione è chiaro, non è certo quello il problema, ma serve a tessere la storia. Siamo in un campo altamente infiammabile.
La petroliera Stena Impero batte bandiera inglese, ha una stazza di quasi 30 mila tonnellate, è lunga 183 metri e larga 32, a bordo non ci sono cittadini britannici (sono indiani, russi, lettoni e filippini), ma gli inglesi non l'hanno presa benissimo. "Rimaniamo profondamente preoccupati per l'inaccettabile azione che rappresenta una chiara sfida alla libertà di navigazione. Abbiamo suggerito a tutte le navi di rimanere lontane dalla zona per un periodo di tempo ad interim", questa è la nota del Foreign Office, che aggiunge: "Come ha detto il ministro degli Esteri, la nostra risposta sarà considerevole e forte e ci saranno serie conseguenze se la situazione non si risolve". Il ministro degli Esteri è Jeremy Hunt. È l'avversario di Boris Johnson nella corsa alla leadership del Partito conservatore. Come vediamo, la crisi nel Golfo ha un impatto anche nella politica interna, i Tories decidono il 23 luglio il loro nuovo leader e quindi anche il capo del governo britannico.
Lasciamo i guai politici di Londra, torniamo nel Golfo, se non si passa per lo Stretto di Hormuz, dove si va in alternativa? Via terra, è la risposta immediata. Le reti esistono, ma non sono una valida alternativa al passaggio a Hormuz perché hanno una limitata capacità di trasporto. Questa è l'infrastruttura principale di rete del petrolio e del gas nel Medio Oriente:
La principale alternativa è la East-West pipeline che attraversa l'Arabia Saudita, nota come Petroline, ma in ogni caso parliamo di una "linea" del tutto insufficiente rispetto alla realtà del mercato - dunque non è un'alternativa - Hormuz è la via dell'energia dell'Asia (Cina, Giappone, India, Corea del Sud, etc.), in media 14 petroliere al giorno entrano ed escono (piene e vuote) dallo Stretto, stiamo parlando di circa 20 milioni di barili al giorno. La Petroline via terra trasporta circa 2 milioni di barili, le altre vie sono di piccola portata (la Abqaiq-Yanbu pipeline che corre parallela alla Petroline, trasporta 290 mila barili di gas al giorno), tutte le soluzioni inoltre sono costose, lente, con grandi problemi logistici, per queste ragioni lo Stretto di Hormuz deve essere sicuro. Gli iraniani hanno quest'arma a loro disposizione: possono rendere insicuro il passaggio di Hormuz. E lo hanno dimostrato. Gli inglesi ora hanno un problema. Come affronteranno questa crisi internazionale i conservatori inglesi? Quante domande. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
Sull'acqua si gioca a petroliera prigioniera, in cielo si vola con il joystick in mano per schivare missili e abbattere droni. Videogame. Reale. A che schermata sono arrivati tra Washington e Teheran?
02
Trump e il drone fantasma
Donald Trump nella fase di Commander in Tweet dice che gli Stati Uniti hanno abbattuto un drone iraniano. Teheran dice che no, non è vero e il velivolo è rientrato alla base. Chi dice la verità? Gli iraniani sono campioni di mistificazione, Trump è campione spesso di fiction. Qualcosa è successo, ma ancora non sappiamo esattamente cosa. I pasdaran hanno diffuso un video, ecco le immagini del canale iraniano Press Tv:
Il drone spia le navi americane nel Golfo (sono impegnate nell'Operazione Sentinel), l'abbattimento non c'è (e in ogni caso non ne diffonderebbero le immagini gli iraniani). Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif stamattina ha dichiarato che "la presenza degli Stati Uniti nel Golfo, in Medio Oriente e in Sud America mette a rischio la sicurezza". Vedremo nelle prossime ore una risposta della Casa Bianca e del Centcom americano? Può darsi. Attendiamo sulle sponde del Golfo con il taccuino squadernato.
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Torniamo in Italia. A Palazzo Chigi è iniziata la fase Bisanzio.
03
Masterchef a Palazzo Chigi. Il rimpasto
Il quadro è molto semplice: le elezioni europee hanno invertito il quadro politico, oggi la Lega è il primo partito e i Cinque Stelle sono secondi con quasi venti punti di distacco (ora vedremo i sondaggi aggiornati, soprattutto le simulazioni in seggi) e in queste condizioni un esecutivo "ribaltato" (cioè con i rapporti di forza espressi nel voto del marzo 2018) non può andare avanti. Come si rivolve la faccenda? La Prima Repubblica aveva sempre pronta la cassetta degli attrezzi: con un rimpasto! Bisogna entrare in cucina, cambiare il menù e la squadra dei cuochi. Siamo in pieno Masterchef politico.
Nessuno osa pronunciare la parola, rimpasto - che invece è perfetta - ma la soluzione è quella. E non a caso è Conte da ieri il bersaglio della Lega che ha fatto sparare un paio di colpi di spingarda ai capigruppo alla Camera e al Senato e ai governatori delle Regioni del Nord per bocciare prima la difesa a spada tratta di Conte sui ministri dell'esecutivo (leggere alla voce Trenta e Toninelli, citati esplicitamente da Salvini come fonte di problemi e freno dell'azione di governo) e poi le proposte del premier sulla riforma dell'Autonomia. Come si esce dall'impasse? Cambiando i ministri, con un Conte bis, facendo il rimpasto. E se non accade? Si vota. Di certo non è la stagione dei governi papocchio (copyright di Marco Pannella) o esecutivi tecnici senza voti. Vediamo i sondaggi, è dal consenso che si parte per sapere, per capire l'attuale scenario.
04
Si vota? Tre scenari e un vincitore: la Lega
Si vota oggi? Cosa succede? Abbiamo tre simulazioni fatte da YouTrend/Agi, parlano da sole, pochi fronzoli e molta sostanza. La prima è quella delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra del 2018:
Vittoria netta del centrodestra unito. Secondo scenario, la Lega va da sola:
Mancano voti per conquistare la maggioranza, serve un’alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia, i seggi arriverebbero a quota 344. Terzo scenario, la Lega va in coalizione con Fratelli d'Italia e Forza Italia invece corre da sola:
Un'alleanza di questo tipo avrebbe la maggioranza con 351 seggi alla Camera e 180 al Senato.
Sintesi: Salvini può scegliere di correre da solo o con gli altri affini (più o meno), in ogni caso deve fare un governo di coalizione. La maggioranza sarebbe stabile anche nelle simulazioni fatte sul Senato. Dato politico finale: se si vota, vince la Lega e va al governo, non ci sono formule alternative. E non esistono neppure soluzioni tampone, governi provvisori-permamenti che escondo dal cilindro, quella stagione è finita.
05
Un governo tecnico? Impossibile
Perché altre maggioranze e governi tecnici sono chimere. Un'indagine di Lorenzo Castellani su contesto storico, numeri in aula, alleanze. Lo scenario del 2011 è impossibile. Cinque pezzi sulla scacchiera di Palazzo Chigi
di Lorenzo Castellani
I due partiti di governo sono ai ferri corti. Che Salvini faccia saltare subito il banco o che i Cinque Stelle facciano marcia indietro e si pieghino al leghista, come accaduto spesso negli ultimi mesi, è evidente che il rapporto della maggioranza giallo-verde non sarà più quello del primo anno di governo. Le elezioni europee hanno alterato e squilibrato eccessivamente i rapporti della coalizione. Salvini può davvero andare al voto qualora lo volesse? Se sì, con quali rischi? Continua a leggere l'articolo su List.
***
Che facciamo? Andiamo in Spagna. Pedro Sanchez deve formare il governo, ha dei problemi con Podemos, qualcosa si è mosso ieri, ecco l'aggiornamento: il leadder di Podemos, Pablo Iglesias, si è tirato indietro dal negoziato, come aveva chiesto Sanchez che vuole mani libere per formare l'esecutivo. È un passo avanti. Il leader socialista non vuole ministri "militanti" di Podemos (la frase chiave è "né veti né imposizioni") e punta sul "contenuto". Ce la farà? Lo scopriremo martedì, nel frattempo vale lo scenario fatto dal socio spagnolo di List. Con un interessante (forse troppo) parallelo con la situazione del governo italiano. Sanchez e Salvini nel gioco dei prigionieri liberi. Liberi di stare al governo, ma prigionieri di partiti ideologicamente anti-sistema.
06
Non podemos. I guai di Sanchez (e quelli di Salvini)
Pedro Sanchez e Pablo Iglesias hanno rotto i patti e i piatti. Un'indagine di Maite Carpio sul governo di Madrid (che non c'è) e sull'insolito destino parallelo dei leader del Psoe e della Lega alle prese con due forze anti-sistema come Podemos e i Cinque Stelle
di Maite Carpio
Non saprei dire chi dei due in questo momento sia messo peggio, politicamente parlando, se Pedro Sanchez o Matteo Salvini. Tutti e due camminano come funamboli sul filo del rasoio, entrambi soffocati dalla tenaglia della crisi di identità (che cercano di risolvere con rozze consultazioni sulla rete) dei loro partner di governo, effettivi e potenziali. Come andranno a finire? Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Oggi è un grande giorno per la storia dell'umanità, mezzo secolo fa l'uomo sbarcava sulla Luna.
07
Mezzo secolo fa. L'uomo sulla Luna
Venti luglio 1969, l'uomo sbarca sulla Luna. La grande impresa. La navicella Eagle che si prepara all'allunaggio:
Neil Armstrong che tocca il suolo lunare, ta-dà, eccolo il piccolo passo per un uomo e il grande passo per l'umanità:
Anche Buzz Aldrin scende dalla scaletta di Eagle:
È il momento di piantare la bandiera americana sulla Luna, che momento:
È una grande impresa che segna la storia, ma è anche l'inizio della fine della prima grande corsa allo spazio. L'interesse dell'uomo per la Luna nel corso degli anni diminuirà, la Nasa riprogrammerà i suoi obiettivi, arriverà la stagione dello Space Shuttle (una macchina volante potente e bellissima), il taglio dei fondi dell'agenzia spaziale, la fine dell'era epica dello Shuttle, le grandi scoperte delle sonde mandate su Marte e sui pianeti del sistema solare, Saturno e Giove con immagini splendide, l'epoca dell'eccezionale navetta russa Soyuz (un record di longevità e affidabilità) e oggi siamo di nuovo qui, all'avvio di un'altra corsa allo spazio. Tutti vogliono andare sulla Luna, ma il vero obiettivo si chiama Marte.
Il comandante Luca Parmitano oggi tornerà nello spazio. Ci siamo anche noi in quest'avventura, c'è una grande Italia là fuori, in alto. Buona giornata.
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7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.