24 Luglio

Il cinema dell'opposizione del Pd

Renzi non interviene al Senato e poi parla su Facebook. Zingaretti dice "non capisco cosa sta succedendo". Calenda sforna ordini del giorno. Cosa bolle davvero in pentola nel Pd? Un'indagine di Maite Carpio sul set stralunato dei democratici

di Maite Carpio

Deve essere colpa del caldo, altrimenti non si spiega il livello di assurdità che oggi si è raggiunto nel Partito democratico. Proviamo a mettere in fila quello che è accaduto durante la giornata e poi decidiamo il titolo del film. 

- La mattina presto Renzi annuncia che non interverrà più in Senato contro Salvini. Offeso per le polemiche suscitate tra i senatori vicini a Zingaretti, si alza e se ne va a parlare su Facebook.

- A seguire arriva un lancio stampa di Zingaretti che dice "francamente non capisco cosa sta succedendo” (chi gli scrive le battute?). Il segretario del Pd assicura che era d’accordo con i capigruppo che potevano decidere in totale autonomia chi far intervenire. Erano tutti in perfetta sintonia e non si spiega come sia esplosa questa “polemica insensata”.

- Verso l’ ora di pranzo, Carlo Calenda, che forse si sentiva un po’ tagliato fuori dalla scena, cerca di rimettersi sotto i riflettori e lancia la sua personale presa della Bastiglia. Chiedere ai suoi sostenitori di firmare l’ordine del giorno che intende presentare alla Direzione del partito di venerdì prossimo. Fiero del proprio ingegno, ha lanciato un appello 'on line' con il titolo 'Partito democratico e Movimento Cinque Stelle sono e rimarranno incompatibili' chiedendo la firma ai membri della direzione del partito. Sembra, ma non è uno scherzo.

- Nel frattempo la vice segretaria Paola De Micheli parla a ruota libera mentre l’altro vice (vicario però) Andrea Orlando rimane zitto come un frate trappista, quelli che s’incontrano per caso in un corridoio dopo tre giorni e si ricordano a vicenda “morir habemus”. Nessuno dei due ha qualcosa da dire. 

- Alle 19.00 Renzi interviene su Facebook per dire la sua sul caso Salvini. Quello che non ha voluto dire al Senato, per poter poi accusare...


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