8 Agosto

La fuga solitaria di Salvini è partita

Il leader della Lega spiazza tutti, apre la crisi e spalanca la porta del voto anticipato. Correrà da solo, insegue quota 40 per cento e una premiership forte. Simulazioni: la Lega vince sempre. Mappa della crisi, il ruolo di Mattarella, Conte che cerca la parlamentarizzazione, i Cinque Stelle già all'opposizione e il Pd è alla disperata ricerca di un candidato

A che punto è la crisi? Matteo Salvini ha accelerato, la Lega ha chiesto le elezioni anticipate e da questo momento tutto quello che abbiamo visto diventa un altro romanzo, comincia un'altra partita. Abbiamo atteso questo epilogo per tutta la giornata, con il taccuino squadernato, ben sapendo che la liturgia degli incontri, dei conciliaboli, dei comunicati, delle dichiarazioni in tv e sui social, sarebbe stata sfiammata al calar della sera da un lampo di Salvini. Il leader della Lega ha dato il via alla sua corsa solitaria. Traguardo: elezioni anticipate subito (metà ottobre) e quota 40 per cento per andare al governo da solo. Possibile? Sì e anche molto probabile.

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Tic tac. È esplosa la crisi

"La crisi c'è e fa tic tac". Oggi è regolarmente esplosa. E in fondo non è una sorpresa: esplosivo, detonatore, tutto era pronto per l'avvio dei fuochi pirotecnici.

Mentre l'orologio di Salvini faceva tic tac, il premier Giuseppe Conte in mattinata è salito al Quirinale, Luigi Di Maio è rimasto tutto il giorno ibernato al suo posto a Palazzo Chigi, Danilo Toninelli ha detto che non si sarebbe dimesso, l'opposizione ha sperato (e tremante, spera ancora) che non cascasse tutto, Salvini ha (ri)visto Conte, Mattarella ha convocato Fico, poi booom! Salvini ha chiamato le urne. Fine della guerra di logoramento. Ne comincia una più grande, quella del prossimo voto politico.

Salvini ha messo nero su bianco le ragioni della sua scelta: 

Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane. Gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di 'Signor No'. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo, che ha fatto tante cose buone, ci sono solo le elezioni. L'ho ribadito oggi al presidente Conte:...


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