13 Agosto
Salvini a sorpresa, Zingaretti resiste. Due leader e il voto
Il segretario della Lega apre al taglio dei parlamentari, ma la fiducia su Conte arriva prima, il 20 agosto. Come si risolve l'ingorgo? Davvero Zingaretti è pronto a un governo con i Cinque Stelle? Calma, la bussola del segretario resta quella del voto. Cronaca e rebus di una pazza giornata di crisi
Come sta la crisi di governo? Benissimo, i pezzi sulla scacchiera si stanno muovendo velocemente, non è ancora chiaro chi darà "il matto", ma si vedono le torri avanzare, gli alfieri colpire, i cavalli saltare gli ostacoli e cercare un colpo risolutore che per ora non c'è. Matteo Salvini ha parlato in Senato e ha rilanciato la palla nel campo avversario aprendo alla riforma del taglio dei parlamentari. Questa è la notizia di una giornata intensissima e lunghissima, ricca di spunti. Non è l'unica notizia perché il fronte del Partito democratico è agitato da Matteo Renzi, ma la segreteria ha rilanciato e la bussola di Zingaretti resta quella del voto. Andiamo con ordine (per quanto possibile in questo marasma) seguite il titolare di List.
Salvini ha giocato ancora una volta a prendere in contropiede gli altri leader di partito. Dicendo sì al taglio dei parlamentari ha ributtato la palla nel campo di Di Maio, il quale adesso deve onorare quanto aveva detto ("approviamo il taglio dei parlamentari e andiamo al voto"). Cosa ha detto il leader della Lega?
Tagliamo i parlamentari la settimana prossima e andiamo subito a votare.
Non ho mai conosciuto un fascista che vuole andare alle elezioni e dare la parola al popolo. Mettetevi d'accordo con voi stessi.
Se hai paura di andare davanti agli elettori vuol dire che hai la coscienza sporca e hai paura di non essere rieletto.
Faccio appello alla dignità di questa Aula. Possiamo anche avere posizioni diverse, non sono perfetto e anzi faccio molti errori, ma non ho mai avuto paura di votare.
Quando Salvini ha evocato il taglio dei parlamentari, dai banchi del Movimento Cinque Stelle si sono levati degli applausi. Sono elementi coreografici, non la sostanza. Domanda sul taccuino del cronista: è possibile votare il taglio dei parlamentari e sciogliere le Camere? Questo è il piano della Lega,...
Come sta la crisi di governo? Benissimo, i pezzi sulla scacchiera si stanno muovendo velocemente, non è ancora chiaro chi darà "il matto", ma si vedono le torri avanzare, gli alfieri colpire, i cavalli saltare gli ostacoli e cercare un colpo risolutore che per ora non c'è. Matteo Salvini ha parlato in Senato e ha rilanciato la palla nel campo avversario aprendo alla riforma del taglio dei parlamentari. Questa è la notizia di una giornata intensissima e lunghissima, ricca di spunti. Non è l'unica notizia perché il fronte del Partito democratico è agitato da Matteo Renzi, ma la segreteria ha rilanciato e la bussola di Zingaretti resta quella del voto. Andiamo con ordine (per quanto possibile in questo marasma) seguite il titolare di List.
Salvini ha giocato ancora una volta a prendere in contropiede gli altri leader di partito. Dicendo sì al taglio dei parlamentari ha ributtato la palla nel campo di Di Maio, il quale adesso deve onorare quanto aveva detto ("approviamo il taglio dei parlamentari e andiamo al voto"). Cosa ha detto il leader della Lega?
Tagliamo i parlamentari la settimana prossima e andiamo subito a votare.
Non ho mai conosciuto un fascista che vuole andare alle elezioni e dare la parola al popolo. Mettetevi d'accordo con voi stessi.
Se hai paura di andare davanti agli elettori vuol dire che hai la coscienza sporca e hai paura di non essere rieletto.
Faccio appello alla dignità di questa Aula. Possiamo anche avere posizioni diverse, non sono perfetto e anzi faccio molti errori, ma non ho mai avuto paura di votare.
Quando Salvini ha evocato il taglio dei parlamentari, dai banchi del Movimento Cinque Stelle si sono levati degli applausi. Sono elementi coreografici, non la sostanza. Domanda sul taccuino del cronista: è possibile votare il taglio dei parlamentari e sciogliere le Camere? Questo è il piano della Lega, Roberto Calderoli ha studiato il dossier, c'è un precedente, quello del 2005, riforma costituzionale della "Devolution", approvata dal centrodestra alla fine della legislatura. Il referendum si svolse dopo le elezioni, nel 2006, la maggioranza allora cambiò, vinse il centrosinistra e il referendum bocciò la riforma che non entrò mai in vigore. La dottrina giuridica si divide sul punto, il Quirinale potrebbe anche avanzare dubbi, ma qui il tema è tutto politico, non tanto di tecnica giuridica, si tratta di vedere quali sono le convergenze dei partiti maggiori sul voto o no. Ci torniamo tra qualche riga.
Matteo Salvini e Roberto Calderoli ieri in Senato (Foto Ansa)Salvini in ogni caso, comunque vada nei prossimi giorni la partita poker, nella mano di oggi ha spiazzato tutti, aprendo di nuovo il cancello delle elezioni anticipate che si stava chiudendo. Ora la palla torna ai Cinque Stelle che di fronte all'offerta di Salvini hanno dovuto dire sì e procedere alla calendarizzazione. Dicendo sì i pentastellati cercheranno di divincolarsi dal laccio del voto anticipato e infatti Di Maio dice che se la Lega vota il taglio dei parlamentari poi "non può votare la sfiducia a Conte". Il calendario dice questo: il 20 agosto Conte va al Senato per le sue comunicazioni (e eventuale voto di sfiducia), il 22 agosto è prevista la discussione alla Camera del taglio dei parlamentari. Testacoda in arrivo. Dice Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera:
Quanto deciso oggi dalla conferenza dei capigruppo, di calendarizzare per il 22 l'esame del provvedimento del taglio dei parlamentari, è pura teoria. Se c'è la sfiducia a Conte non è possibile nessuna calendarizzazione. Se Conte non riceverà la fiducia, vorrà dire che non ci sarà un governo e non ci sarà nessun calendario. Insomma, da Salvini l'ennesima pagliacciata: o ritira la fiducia o non c'è il taglio dei parlamentari.
Funziona così? Non proprio. La Lega potrebbe benissimo non presentare (o non votare) la mozione di sfiducia su Conte il 20 agosto. E potrebbe votare il 22 agosto per il taglio dei parlamentari. Tutto regolare. E poi? Din don, sorpresa: di fronte a un Di Maio che non rispetta la parola data sul taglio dei parlamentari e poi il voto, Salvini potrebbe usare l'arma nucleare, il ritiro della delegazione dei ministri leghisti. E innescare la crisi. Ha in canna la pallottola d'argento, oggi l'ha conservata, è a disposizione della Lega. Siamo sulla strada polverosa di Tombstone. E la fantasia in politica (e nella vita) serve.
I Cinque Stelle sanno che la strada è non solo polverosa, ma piena di buche, buona parte le hanno scavate loro e adesso rischiano di cascarci. La prima reazione di Di Maio è stata questa: "La Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari". Ceduto o no, per i Cinque Stelle ora si apre il problema vero: come evitare il voto anticipato che lo stesso Di Maio aveva annunciato. Non a caso Salvini subito dopo l'intervento in aula ha cominciato a premere nuovamente sull'acceleratore:
La proposta che facciamo è estremamente semplice: portiamo il taglio dei parlamentari e poi se Di Maio è leale e di parola si vedrà. Adesso sono i grillini che senza di noi non l'avrebbero calendarizzata. Grazie a noi arriva alla Camera, si vota e passa. Di Maio hai detto 'Se passa subito al voto'. Poi mi fai l'accordo con Renzi, allora riempio di manifesti Urano e Marte.
Colpo a sorpresa e macchina del voto anticipato che riparte dopo essersi imballata nelle ultime 48 ore con la mossa di Renzi che punta ovviamente a dilatare i tempi della legislatura e salvare il suo dominio sui gruppi parlamentari.
A questo punto bisogna capire qual è il gioco del Pd. Nota sul taccuino, fonte tripla A da via del Nazareno: la via maestra della segreteria del Pd è sempre quella del voto. Pronti a dialogare con altre forze, ma attenti alla stabilità del paese, confrontandosi sui programmi se la porta delle elezioni anticipate dovesse chiudersi. La leadership di Nicola Zingaretti si misura adesso e il suo obiettivo è quello di rafforzare il Partito democratico e riaprire il cantiere della sinistra, senza strappi, battendo sui programmi. La mossa di Renzi su un governo di transizione è superata dalla proposta di Goffredo Bettini, andare a vedere le carte di un governo con i Cinque Stelle che duri tutta la legislatura. A quel punto Renzi si è trovato sorpassato a tutta velocità dal "lodo Bettini" e non ha potuto far altro che abbracciarlo. Il tema però è tutto in quel "andiamo a vedere le carte" che la fonte tripla A ha sottolineato. Perché vedere le carte significa confrontarsi con i programmi e la linea europeista, per le infrastrutture, le reti, l'energia, i diritti (pensate al decreto sicurezza) del Pd che è distante anni luce da quella del Movimento Cinque Stelle. La composizione di un governo PentaDem, inoltre, passerebbe per il cambio della squadra ministeriale dei Cinque Stelle e perfino il nome del presidente del Consiglio, Conte, sarebbe non gradito al Pd (bastava osservare lo sguardo di Renzi durante l'intervista data al Tg1 quando è stato pronunciato il nome di Conte). Troppi ostacoli, un governo così per nascere avrebbe bisogno di un miracolo. In politica tutto è possibile, ma Zingaretti prima di imbarcarsi in un'avventura a Palazzo Chigi con i grillini ci penserà bene e soprattutto porrà condizioni molto dure a Di Maio e soci.
Bettini, testa d'uovo del Pd, prova a mettere sul tavolo qualcosa che tenga nella durata della crisi. Bettini è un uomo intelligente, sta cercando l'escamotage per tenere in piedi il partito, è uomo dotato di grande senso tattico, sa che Renzi è un panzer, ma oggi ha incassato il fatto che l'ex segretario (che si è presentato in conferenza stampa al Senato nella veste di "ex presidente del Consiglio") non ha la forza per rompere subito, è stato anche lui colto in contropiede dall'accelerazione di Salvini verso il voto anticipato. Renzi non è pronto. Fa il suo gioco da spaccatutto e vede come gli altri reagiscono. La proposta di Bettini lo ha disinnescato. Tutto ruota intorno al fattore tempo. La partita in corso si gioca con la clessidra in mano, in uno spazio compresso che non è solo cinica praticaccia quotidiana della politica, esistono ancora - per fortuna - gli ideali.
La via del voto resta aperta - e quella di un governo alternativo non è chiusa, sia chiaro - per la semplice ragione che gli interessi dei due principali partiti della mappa politica italiana, la Lega e il Partito democratico, sono convergenti. Salvini vuole capitalizzare il suo consenso nei sondaggi, Zingaretti consolidare la sua segreteria e superare la transizione per rilanciare la sinistra. Si tratta di due visioni che riconducono alla chiarezza e semplificazione del quadro politico italiano.
Sul Pd, inoltre, in caso di accordo con i Cinque Stelle pesa l'ombra dell'accusa di essersi prestati al "ribaltone", parola che un secondo dopo sarebbe il tormentone della campagna elettorale permanente dei leghisti. "Quali voti potremmo mai chiedere un domani al Nord?", dice una fonte dei dem a List. E l'interrogativo si sposa alla stessa durata di un'allenza con i grillini, se il precedente della collaborazione tra Lega e Cinque Stelle vale qualcosa - e vale molto - i dem dovrebbero cominciare a imparare a camminare sui carboni ardenti. Per ora non si vedono aspiranti fachiri dalle parti della segreteria di Zingaretti.
La prova del 20 agosto, questa è la data decisa dal Senato per le comunicazioni del premier Conte (e poi vedremo anche se ci sarà il voto di fiducia), è un altro film e da stasera si gioca con le regole della convenienza politica e soprattutto elettorale.
Ci sarà il ribaltone? Non è una via praticabile come se fosse un picnic, una scampagnata. Le manovre di Palazzo in generale non piacciono agli elettori, né a destra né a sinistra. Bisogna spiegare a chi vota il Pd come si fa andare al governo con un partito che fino a ieri è stato definito come il male assoluto. Certo, c'è la realpolitik, quindi la manovra per quanto spericolata - e autolesionista - resta possibile. È anche probabile? Qui bisogna ancora essere molto prudenti, perché perfino in uno scenario di totale incoerenza, le parole di ieri - e quelle di domani - hanno e avranno un peso. La politica per realizzare le sue terrene utopie ha bisogno di un racconto, quello disponibile è il "tutti contro Salvini, tutti contro l'uomo nero, tutti contro il nuovo fascismo". La resistenza. Non a caso Matteo Renzi ha evocato le parole di Salvini che chiede "i pieni poteri". Siamo di fronte a un'iperbole, ma nella retorica politica tutto viene utilizzato per sostenere la propria tesi. E quella di Renzi sull'uomo nero Salvini serve a velare un progetto personale per mantere l'egemonia sui gruppi parlamentari.
È Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci, uomo saggio, a dipingere con precisione il perimetro in cui si sta muovendo il Partito democratico, i limiti e i pericoli di un'operazione di salvataggio non della legislatura, ma dei gruppi parlamentari renziani, questo è il vero tema. Sulla sua pagina Facebook Macaluso spiega perché il piano del governo tra Cinque Stelle e Pd non è una buona idea:
La posizione di chi oggi vorrebbe dare una scialuppa ai grillini, che la cercano, mollati da Salvini dopo averlo nutrito, è insensata. Un governicchio fatto insieme ai residuati del populismo grillino in ritirata, significherebbe tamponare la loro crisi, dare argomenti alla destra, colpire l'anima dell'opposizione che in questo caso, rifiuterebbe il combattimento. Leggo oggi sul Corriere della Sera un'intervista a Goffredo Bettini, dopo la sortita di Renzi, che avrebbe proprio questo segno. Finiamola con giochi e giochetti. Questa è l'ora del combattimento per garantire libertà, democrazia costituzionale (non quella diretta e digitale dei grillini) e giustizia sociale. Il dovere dell'opposizione della sinistra e di tutte le forze che si richiamano alla Costituzione, è la lotta politica, sociale ed elettorale.
Le parole di Macaluso non passano inascoltate nella segreteria del Pd. Il riordino delle famiglie politiche, passa certamente per il dialogo tra forze affini, un dialogo tra pentastellati e dem è dunque logico in futuro su molti temi, ma per fare un governo insieme manca un passaggio che rimetta tutto il calendario all'anno zero: le elezioni. Senza aver premuto il tasto reset del voto, un governo PentaDem è destinato a diventare un problema grave per il Pd. Che cosa accadrà? Zingaretti deve usare il pugno e tirare dritto. Se sbanda, si ritrova dimissionario con Di Maio e Renzi che puntano gli spilli su un pupazzo con le sue sembianze. Fase vodoo.
Matteo Salvini ha rotto l'alleanza giallo-verde, punta a elezioni subito - il logico esito di questa crisi - ma in politica pur esistendo regole ferree, la logica si vede a sprazzi. Un minuto dopo la rottura del patto di governo, i pentastellati hanno fatto decollare l'ipotesi dell'alleanza con il Pd e Renzi ha colto la palla al balzo per far valere di fronte a Zingaretti il suo potere, il controllo dei gruppi parlamentari. Le reciproche convenienze sono là, davanti a tutti. Le elezioni convengono a Salvini e Zingaretti. Ma esiste naturalmente la categoria dei frenatori e degli "inciuciusti", i Cinque Stelle hanno il freno a mano tirato, mentre nel Pd il settore del "famolo strano" è ben nutrito ed è la zavorra della segreteria. Il voto subito così sembrerebbe allontanarsi - e certamente viaggia a velocità ridotto - ma una classica operazione di palazzo di questi tempi è una pentola senza il coperchio. Di Maio e Renzi oggi non sono i leader che rispecchiano la realtà del corpo elettorale. È uno scenario che in queste ore viene sottovalutato e invece nei prossimi giorni se ne vedrà il peso enorme: il contesto è fondamentale, un governo senza consenso reale nella società italiana, non può reggere la prova d'urto della quotidianità sempre connessa, qualunque esso sia. Nell'era del pervasive computing, dell'informazione in tempo reale e dei social network, avere la rappresentanza nelle istituzioni non allineata al consenso elettorale è un problema serio, letale. Il rischio, enorme, soprattutto per il Partito democratico di Zingaretti, è quello di cedere al canto delle sirene del palazzo, partecipare a un esperimento distopico e poi finire l'avventura tra le macerie. Una formula che ha un solo risultato: vincere subito e perdere per sempre.
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gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.