3 Settembre
Genesi, fortuna e ascesa del Conte bis
Via libera al governo giallo-rosso. Di Maio perde e il premier scala il Movimento con l'appoggio della Chiesa. La parabola di Salvini sconfitto (da se stesso). La partita di Renzi che ha la golden share sul governo nascente. Boris Johnson, sconfitto ai Comuni, chiede il voto anticipato e espelle 21 parlamentari ribelli dei Tories
Che succede? La crisi di governo è quasi finita, il passaggio più delicato, la votazione dei militanti grillini sulla piattaforma Rousseau, ha dato il via libera al governo giallo-rosso con un risultato netto: il 79,3% di sì (63.146 voti) contro il 20,7% di no (16.488 voti). Il Conte bis ora può partire. Il premier domani salirà al Quirinale per sciogliere la riserva e con la lista dei ministri (si faranno andare a dama tutte le pedine nelle prossime ore), giuramento rapido e voto di fiducia nel giro di pochi giorni. Sintesi: hanno vinto Conte e Renzi, Zingaretti fa io speriamo che me la cavo, Di Maio e Salvini hanno perso, il primo ha limitato i danni ma ha perso lo scettro pentastellato, il secondo è caduto in maniera devastante. Il Conte bis presenta una genesi, una "fortuna", un'ascesa. La genesi è nel carattere degli italiani, nella loro educazione che ha un profondo sostrato cattolico mai dichiarato, ma persistente; la "fortuna" è machiavellica e figlia del caso, è un Salvini che perde lucidità e compie il passo della crisi buttandosi nel vuoto senza rete; l'ascesa è nel coagularsi di forze in Italia e all'estero contro l'accelerazione della destra, un'opposizione che trova in Giuseppe Conte un soggetto "duttile" capace di "mutare" e tenere insieme forze - ancora una volta - che sono divergenti. Il Conte bis partirà e alla fine, dopo un grande giro di boa, si ritroverà di fronte due avversari, i "due Mattei": Salvini che farà opposizione in Parlamento (la Lega controlla molte commissioni parlamentari) e fuori (vedremo presto la risposta leghista in piazza); Renzi che oggi con i suoi voti fa nascere il governo, ma prepara la scalata al Pd e al momento opportuno darà una picconata allo stesso esecutivo (e al segretario del Pd, Zingaretti) per capitalizzare la sua ritrovata leadership. Scenario da campo minato. Che facciamo? Sono fatti da...
Che succede? La crisi di governo è quasi finita, il passaggio più delicato, la votazione dei militanti grillini sulla piattaforma Rousseau, ha dato il via libera al governo giallo-rosso con un risultato netto: il 79,3% di sì (63.146 voti) contro il 20,7% di no (16.488 voti). Il Conte bis ora può partire. Il premier domani salirà al Quirinale per sciogliere la riserva e con la lista dei ministri (si faranno andare a dama tutte le pedine nelle prossime ore), giuramento rapido e voto di fiducia nel giro di pochi giorni. Sintesi: hanno vinto Conte e Renzi, Zingaretti fa io speriamo che me la cavo, Di Maio e Salvini hanno perso, il primo ha limitato i danni ma ha perso lo scettro pentastellato, il secondo è caduto in maniera devastante. Il Conte bis presenta una genesi, una "fortuna", un'ascesa. La genesi è nel carattere degli italiani, nella loro educazione che ha un profondo sostrato cattolico mai dichiarato, ma persistente; la "fortuna" è machiavellica e figlia del caso, è un Salvini che perde lucidità e compie il passo della crisi buttandosi nel vuoto senza rete; l'ascesa è nel coagularsi di forze in Italia e all'estero contro l'accelerazione della destra, un'opposizione che trova in Giuseppe Conte un soggetto "duttile" capace di "mutare" e tenere insieme forze - ancora una volta - che sono divergenti. Il Conte bis partirà e alla fine, dopo un grande giro di boa, si ritroverà di fronte due avversari, i "due Mattei": Salvini che farà opposizione in Parlamento (la Lega controlla molte commissioni parlamentari) e fuori (vedremo presto la risposta leghista in piazza); Renzi che oggi con i suoi voti fa nascere il governo, ma prepara la scalata al Pd e al momento opportuno darà una picconata allo stesso esecutivo (e al segretario del Pd, Zingaretti) per capitalizzare la sua ritrovata leadership. Scenario da campo minato. Che facciamo? Sono fatti da prendere con filosofia, in fondo oggi il passaggio della storia lo ha deciso Rousseau. Prima di raccontare la crisi di governo al The End, facciamo un giro di giostra fuori dai nostri confini. Il mondo là fuori esiste e corre veloce. Seguite il titolare di List.
01
Boris Johnson: chiederò il voto. Linea dura con i ribelli: 21 espulsi
Il primo ministro Boris Johnson oggi alla Camera dei Comuni (Foto Ansa)Boris Johnson ha perso, BoJo rilancia, la politica del Regno Unito è un cocktail ad alta gradazione, un Gin Martini perfetto che fa andare su di giri subito. Il premier britannico, sconfitto alla Camera dei Comuni sulla proposta di legge contro il no-deal, ha deciso di giocare l'all in sul tavolo da poker: domani chiederà il voto. "Non voglio elezioni, l'opinione pubblica non le vuole, ma deve scegliere chi deve andare a Bruxelles per sistemare questa situazione". L'avviso di tempesta a Westminster era arrivato con il passaggio del deputato Tory Phillip Lee con i liberaldemocratici. Il problema è sempre quello della litigiosa famiglia dei Tories, Johnson aveva minacciato espulsioni, tuonato contro i ribelli, e alla fine ha deciso: i 21 ribelli conservatori che hanno votato contro il governo saranno privati della cosiddetta whip (letteralmente frusta): ossia espulsi ipso facto dal gruppo parlamentare Tory. È dai tempi della Thatcher che quel gruppo uccide i suoi leader piccoli e grandi. Data possibile del voto: 14 ottobre. BoJo probabilmente avrà il governo più breve della storia d'Inghilterra.
Com'è la situazione inglese? Johnson sa di poter vincere le elezioni perché gli elettori che nel referendum sulla Brexit votarono per il Leave sono uniti e costituiscono un blocco fondamentale dei Tories. Scenario? Ecco l'ultimo sondaggio di YouGov, cosa succede se si va a votare? Questo:
I Tories hanno 12 punti di vantaggio sul Labour. Vittoria certa, sulla carta. A meno che BoJo non passi al Papeete e perda il controllo della situazione, è una vittoria certa. Sulla carta, perché al voto bisogna arrivarci e poi bisogna convincere gli inglesi che lui è l'uomo giusto per la Brexit. Johnson ha costruito tutto il percorso per arrivare al voto, le prosssime ore ci diranno come ha giocato le sue carte.
Nota sul taccuino: le elezioni sono lo strumento che nelle democrazie mature regolano i conflitti, chiariscono il quadro, restituiscono lo scettro al suo legittimo possessore, il popolo sovrano. Da noi no. Votare in Italia è diventato un tabù.
C'è altro? Molto. Notizie che contano, che pesano, che curvano lo spazio della nostra quotidianità.
- Il ritiro americano dall'Afghanistan. Accordo tra Stati Uniti e Talebani, 5.400 soldati americani lasceranno il paese in 135 giorni. Sono circa 16 mila gli uomini della Nato impegnati in Afghanistan, circa 8 mila sono statunitensi. L'accordo c'è, ora serve il via libera di Trump.
- Hong Kong e la mano della Cina. Pechino avvisa i manifestanti: sarà proclamato lo stato d'emergenza se la protesta continua. Un audio dove la governatrice Lam parlava di dimissioni è stato smentito. Ma il fatto importante è un altro: Xi Jinping avvisa che non resterà a guardare impassibile quello che accade nell'ex colonia.
- Manifattura americana in frenata. L'indice Ism manifatturiero perde 2,1 punti percentuali a 49,1 punti. Gli analisti si aspettavano che la crescita si mantenesse stabile al 51,3%. Quando l'indice scendo al di sotto dei 50 punti indica una contrazione dell'attività economica.
- Il bazooka della Bce. Il direttivo della Banca centrale europea il 12 settembre prossimo deciderà su misure di stimolo e taglio dei tassi. Secondo Reuters ci sarà un rafforzamento della guidance, un lungo periodo di tassi bassi, nuovo programma di quantitative easing.
- Trump e la Fed. Donald Trump pratica il suo sport preferito, attaccare la politica della Federal Reserve:
- Gli Agnelli separano bulldozzer e trattori. Cnh industrial lascerà Iveco nel 2011. Separate le attività dei mezzi industriali da quelli agricoli. Lo spin off riguarda oltre 11 mila dipendenti.
- L'uragano Dorian perde potenza. Declassato a categoria 2, ha devastato le Bahamas, punta verso Florida, Georgia e le due Caroline. Danni per decine di miliardi di dollari.
Questo lo scenario là fuori. Ora apriamo la porta del castello d'Italia. Occhio al ponte levatoio e ai coccodrilli nel fossato.
02
Finisce l'era Di Maio, comincia quella di Conte
Il record di affluenza c'è stato, il tentativo di hackeraggio pure (sventato, eh), l'esito finale lo abbiamo visto. Luigi Di Maio ha commentato così la giornata: "Non volevamo un governo a tutti i costi ma ora che la stragrande maggioranza degli iscritti ha votato sì e i 20 punti del nostro programma sono entrati siamo contenti del lavoro svolto per mettere una toppa a irresponsabilità non nostre". Con questo risultato netto Di Maio potrà avere un ministero, ma non avrà più un ruolo centrale, il palcoscenico da questo momento sarà di Giuseppe Conte. Di Maio ha provato a resistere, ma Beppe Grillo ha vinto su tutta la linea. "L'elevato" ha scelto una nuova figura su cui puntare, "l'avvocato del popolo" Giuseppe Conte. Siamo di fronte a un progetto che va oltre i piani e le visioni dei Cinque Stelle, il varo del governo giallo-rosso è un'operazione internazionale condotta abilmente da Conte che durante il G7 in Francia, a Biarritz, ha capitalizzato le relazioni diplomatiche che ha coltivato in questo anno di governo giallo-verde. Voilà, cambia un elemento cromatico, entra il Pd, il verde diventa rosso, e il premier passa dall'essere il punto di congiunzione di due forze populiste alla figura del garante di un'operazione di realpolitik europeista. Il salto è notevole, ma la politica italiana ormai è il regno del tutto è possibile.
03
Quante volte, Rousseau?
Davide Casaleggio commenta i risultati del voto sulla piattaforma Rousseau (Foto Ansa)Il voto su Rousseau è stato utilizzato almeno undici volte. Ecco le principali, un elenco di "democrazia diretta", direbbero i grillini.
- Mandato zero. Si è votato il 25 e 26 luglio per l'abolizione del tetto del doppio mandato. Hanno vinto i sì, i votanti sono stati 25 mila.
- Mandato Di Maio. Il 30 maggio scorso, dopo la pesantissima sconfitta elettorale, si è votato sulla permanenza di Di Maio come capo politico dei Cinque Stelle. Oltre 56 mila votanti, record precedente e conferma di Di Maio con l'80 per cento di sì.
- Mandati in Parlamento. Parlamentarie, gennaio del 2018, selezione dei candidati per i listini proporzionali. Quasi 40 mila votanti.
- Mandato a comandare. Di Maio candidato premier, fu deciso da Rousseau il 23 settembre del 2017, oltre 37 mila votanti, quasi tutti per Luigi.
- Mandato al Quirinale. Gennaio 2015, voto per il candidato al Colle dei Cinque Stelle. Vinse il magistrato Ferdinando Imposimato con il 32 per cento, al secondo posto Romano Prodi con il 20 per cento, terzo una altro magistrato, Nino Di Matto, con il 13 per cento. Si votò anche nel 2013, gli iscritti votarano per Milena Gabanelli, Gino Strada e Stefano Rodotà.
***
Altro? Un po' di coriandoli di cronaca della giornata. E il classico pezzo del totoministri che domani verrà svelato da Conte.
04
La squadra dei ministri
Quello che scriviamo qui è il giochino che si fa ogni volta prima del varo di un governo, va avanti da giorni. Avviso: alcune caselle non torneranno, nelle prossime ore ci sarà il finale della trattativa. Conte dovrebbe avere come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora - ma attenzione al nome di Roberto Chieppa, attuale segretario generale di Palazzo Chigi; al ministero dell'Economia tornerà un politico, il dem Roberto Gualtieri, ma qui peserà quanto dirà il Quirinale. Paolo Gentiloni, ex premier, sembra destinato a diventare Commissario europeo, l'eterno Dario Franceschini tornerà ai Beni culturali, al Viminale andrà un tecnico, il prefetto Luciana Lamorgese, alla Difesa sarà il turno di Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio sarebbe destinato agli Esteri e si attende la riconferma dei pentastellati Costa (Ambiente), Bonafede (Giustizia) e Fraccaro (Riforme). Paola De Micheli è in pista per guidare il ministero delle Infrastutture e dello Sviluppo. Notizia: Andrea Orlando non sarà ministro, passo indietro e soprattutto strada sbarrata alla Farnesina dalla candidatura di Di Maio. La squadra di governo non è ancora definita, c'è tempo per fare e soprattutto per disfare. E Renzi farà comunque sentire la sua voce. Cosa ha detto oggi?
05
Renzi e il suicidio. Il programma e la chimera di Roma
Renzi mentre erano in corso le votazioni sulla piattaforma Rousseau per esorcizzare ogni fantasma o spiritaccio, l'ha buttata giù così: "Non credo che il Movimento Cinque Stelle voglia suicidarsi. Non credo che ci siano dubbi" visto che "è un atto di responsabilità. Se non si va al governo si va a elezioni anticipate con l'aumento dell'Iva e la recessione. Sarebbe un bagno di sangue per l'Italia ma anche per i grillini". Sembra un film horror. Forse lo sarà. Per ora ha un lieto fine per Renzi. Ha centrato l'obiettivo. Chapeau.
E il programma? Fatto, cribbio. "Oggi dovrebbe essere la riunione che ci fa concludere sul programma", ha detto Andrea Marcucci prima di incontrare il premier incaricato Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Anche Graziano Delrio ha fatto la sua testimonianza: "Andiamo per lavorare, ci sono ancora molte cose di cui discutere, quindi andiamo per discutere e per trovare la sintesi. Per un lavoro serio, di governo serio, che duri". All'uscita da Palazzo Chigi Delrio ha affermato: "Praticamente finito". Sì, finito. Il voto di Rousseau ha fatto terminare anche il mal di testa che stava arrivando mentre s'accumulava il ritardo della comunicazione del risultato. E il programma? È riassunto in 26 punti, c'è dentro come sempre un po' di tutto, il Pd s'è precipitato a dire che è solo una bozza e i dettagli devono essere ancora messi a punto. Tra le chimere, segnaliamo l'annuncio di voler cambiare Roma. Ci provano tutti da duemila anni, l'Urbe resta sempre quella: bella e impossibile.
06
Il mercato punta sul giallorosso
La Borsa ci crede. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 158 punti, ai minimi dal maggio 2018. Il tasso sul decennale è sceso allo 0,87 per cento, siamo al minimo storico.
***
La crisi più pazza ha questo esito, un sottosopra. C'è dell'irrazionale, certo, ma se ci voltiamo indietro... ne avevamo visto la fine e un elemento chiave otto mesi fa. Salvini e Di Maio hanno mancato l'occasione del governo giallo-verde per assenza di moderazione, con la loro politica dell'eccesso hanno risvegliato molti corpi in letargo, destato un establishment che non ama gli scossoni, l'Italia ha il suo copione da recitare sulla scena internazionale e sul piano interno non bisogna mai dimenticare la presenza della Chiesa. Il 26 gennaio scorso avevamo visto su List uno scenario che poi ha cominciato a manifestarsi in queste giornate di caldo torrido e colpi di sole della politica. Non c'è niente di più inedito del pubblicato. Otto mesi fa, ecco cosa c'era nero su bianco su List.
07
Corpo elettorale, votanti, mobilitazione
Guardate l'andamento della curva del corpo elettorale e del numero dei votanti in Italia, dati Istat:
Interessante no? I partiti politici italiani sono decisamente meno rappresentativi di quanto si immagini, sono soltanto una porzione dell'elettorato, buona parte di esso è dormiente. Dunque non è vero che gli spazi elettorali nuovi non esistono, potenzialmente ci sono, valgono milioni e milioni di voti, ma serve un'offerta radicalmente diversa, un contesto, un avversario da abbattere. I processi politici hanno delle loro regole, sono dominati dalla psicologia, dal profondo sommovimento interiore, esplodono con la forza dei simboli: un'offerta politica nuova nasce quando s'allunga l'ombra di un'altra forza al potere che improvvisamente appare come non contenibile, dispotica, priva di moderazione. Ciò che poteva andare bene fino a ieri, quello su cui si poteva voltare lo sguardo, diventa improvvisamente insopportabile.
08
L'assenza di moderazione
Quello che Salvini e Di Maio hanno sottovalutato - per scarsa conoscenza, inesperienza e primitivismo politico - è questa loro assenza di moderazione. La loro pratica continuista è contraddetta dalla retorica aggressiva, dall'ossessione nella ricerca dell'avversario del giorno. Tutto il loro discorso pubblico è una rabdomanzia, la ricerca del nemico, dell'agente esterno, dello straniero. Il cospirazionismo è il loro motore d'immaginario. Niente di originale, la storia è piena di questi escamotage. Al racconto alternativo, a questa distopia, i leader di Cinque Stelle e Lega, fanno seguire una pratica intensa della lottizzazione (fanno le liste, spuntano la casella amico/nemico ) e una vocazione che li rende uguali ai loro predecessori: il settarismo.
Per praticare questo tipo di sport istituzionale, servono grandi dosi di cinismo e cattiveria politica. Lega e Cinque Stelle stanno facendo a gara a chi ne ha di più. In questo, sono in pieno continuismo con l'altro campione che si era presentato sul palcoscenico con questo mix di ingredienti: Renzi. La sua parabola esemplare - dall'imperatore d'Italia con il 40 per cento del Pd a senatore che fa Quark in tv - dovrebbe essere un memento. Pare che Salvini e Di Maio l'abbiano dimenticato. L'assenza di moderazione della coppia al governo è il fattore che - senza una correzione - finirà per consumare il governo, la maggioranza e perfino i due leader. Per una ragione molto semplice: c'è uno spazio vuoto nel sistema politico italiano e non è stato ancora colmato. Si può costruire il futuro con il rancore? No, si può distruggere - cosa fatta - ma per andare avanti serve il per non il contro. Sono tutte cose che ora possono apparire inattuali, ma vedrete come salteranno fuori dal cilindro della storia.
Gli spazi vuoti si riempiono, è una legge inesorabile, il fragile bipolarismo (e non bipartitismo) italiano in ogni caso si è sempre espresso con la presenza di più soggetti in campo e spesso sono stati i piccoli a determinare il destino dei grandi. Il Governo Frankenstein - l'unico governo possibile - ha il suo limite nell'essere un esperimento d'opposti. Il collante del potere tiene insieme per ora i pezzi assemblati, nonostante sia già in corso una fase di rigetto. Il vuoto, dicevamo, è visibile. E non è quello come qualcuno pensa, del "centro", ma quello di una forza "popolare" che tenga insieme chi in quest'avventura non troverà mai spazio: ceti produttivi medi non protetti dalla forza della globalizzazione; esportatori che se ne infischiano del sovranismo immaginario e sono a caccia di spazi e mercati; classi di lavoratori intellettuali denigrati, disprezzati, avviliti, sottopagati e desiderosi di ritrovare un'arena dove l'esperienza e il sapere (senza la boria dei Competenti da salotto) valgono, le classi degli umili che fanno studiare i figli e non attendono il reddito di cittadinanza ma il lavoro per figli che hanno fatto il loro dovere, la reale dignità di ogni persona, gli idealisti che fanno ogni giorno cose concrete per la famiglia e gli altri, i cattolici (toh, esistono e non dovete immaginarli vestiti da chierichetti) ai quali appare difficile conciliare quello che dicono e fanno Salvini e Di Maio con quella cosa che si chiama Vangelo. Qui entra in campo la forza più sottovalutata e in realtà più temibile per Salvini e Di Maio: la Chiesa.
09
Quante divisioni ha il Papa?
Pensateci bene: qual è l'unica forza trasversale presente in maniera capillare nel territorio in Italia? La Chiesa, i parroci, le istituzioni e associazioni che fanno un lavoro sociale prezioso, silenzioso, insostituibile. Se l'elemento religioso è secolarizzato e ridotto a quello che Papa Ratzinger chiamò "minoranza creativa" (e fate attenzione al significato potenziale della seconda parola, "creativa"), quello sociale è vivo. Dopo l'inabissamento della Balena Bianca si era ritirato e accontentato di contaminare qua e là i vari partiti. Questo con la politica espressa da Lega e Cinque Stelle non è possibile.
Le mosse del Papa, della Conferenza episcopale, degli ambienti culturali e religiosi, dei politici di ispirazione cattolica, cominciano ad avere la forma del magma che ribolle e di solito queste cose conducono a eventi imprevisti. Fu Stalin a chiedere: "Quante divisioni ha il Papa?". Sappiamo com'è andata a finire: l'Urss è crollata, la Chiesa cattolica ha trionfato, la Cortina di Ferro non c'è più, un Papa divenuto icona della Storia - Giovanni Paolo II - ha vinto la partita del Novecento. Perfino Putin ha ancora bisogno di Dio. Salvini e Di Maio no. Nelle loro parole emerge chiaramente che non hanno alcun interesse per quello che significa e veicola la Chiesa, ancora oggi, nel nostro paese. Grave errore.
Quando La Civiltà Cattolica scrive con Antonio Spadaro che è venuto il momento di "tornare a essere popolari", quando il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, afferma che l'assenza di cattolici in politica "è un problema e forse dobbiamo tornare a pregare come fece Don Luigi Sturzo, che di fronte all'Altissimo decise di dedicarsi alla politica che era il più alto grado di carità", non siamo di fronte a un esercizio retorico, ma a qualcosa che comincia a muoversi dentro l'istituzione, nelle sue ramificazioni, perché la Chiesa è un'istituzione che ha duemila anni di storia, c'era prima di Salvini e Di Maio, ci sarà anche dopo.
***
Rieccoci qua, otto mesi dopo. Gli elementi del declino - e quelli di un cambio di direzione - erano dunque già emersi dal gennaio scorso. Può darsi che il nuovo governo non abbia la forza per correre veloce, certo è anche di segno contrario rispetto a quello che pensa la maggioranza - a tutta destra - degli elettori italiani, è altrettanto chiaro che il Nord in questo governo non è rappresentato e si apre una questione settentrionale, si vede che è un'operazione funzionale a mantenere l'equilibrio di una Commissione europea che vede un Parlamento europeo frazionato e la Germania (il cuore del progetto dell'Unione) in rallentamento economico e con una crescente instabilità politica (vedere gli ultimi dati delle elezioni in Sassonia e Brandeburgo), ma al netto di tutto questo (e parliamo di problemi visibili), il Conte bis presenta una serie di elementi che lo rendono diverso da tutto quello che abbiamo visto in precedenza, una singolarità. Non è un governo Monti, non è tecnico ma avrà i tecnici, arriva con un'emergenza economica, viene innescato da un gravissimo errore di Salvini che apre la crisi senza averla apparecchiata (e il dato politico, abnorme, è da antologia) e da quel buco nero spuntano gli interessi convergenti di forze (il Pd nelle sue varie forme governiste, l'élite delle burocrazie di varia natura, un pezzo di mondo imprenditoriale senza problemi di domanda interna, istituzioni - come la Chiesa, le associazioni cattoliche, il terzo settore - che si sono opposte al metodo di governo no limits, senza moderazione, di Salvini) che costruiscono una classica manovra di Palazzo che è andata in porto. Chi grida al complotto si compri gli occhiali. È tutto visibile ed è una reazione innescata da gravi errori e da un grande deficit di cultura politica. L'esito della crisi è la sconfitta di entrambi i partiti del governo giallo-verde, perché la Lega è finita all'opposizione in maniera rocambolesca e i Cinque Stelle restano al governo ma da oggi niente per loro sarà più come prima.
Domanda sul taccuino: il Conte bis durerà? Non si sa, ma abbiamo una certezza: viviamo tempi interessanti, forse troppo.
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2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.