22 Ottobre
Cosa vuole il generale Haftar?
Vuole davvero bombardare le navi italiane? Chi è, da dove viene e come nasce l'uomo forte della Libia. Con Gheddafi, contro Gheddafi, con la Cia, con i francesi e con i russi. Ritratto del professionista della rivoluzione
La missione navale dell'Italia in Libia parte con un problema, anzi due. Il primo problema è rappresentato dal parlamento di Tobruk che ha condannato l'intervento del nostro paese nelle acque territoriali libiche. Il secondo problema si chiama Khalifa Haftar, uno che di professione fa il rivoluzionario. Armato.
Quando ieri sera la tv Al Arabiya ha dato la notizia di un suo ordine di bombardare le navi italiane in acque libiche, molti hanno pensato a uno scherzo. E forse la notizia è amplificata per motivi politici, una guerra tra fazioni parlamentari, ma la Libia non è un posto normale, perché in Libia non comanda nessuno, perché ci sono due governi, due parlamenti, 140 tribù, migliaia di clan e famiglie e tanto, tanto, tanto gas, petrolio e denaro distribuito a piene mani dalla banca centrale libica. Stampano le banconote a Londra, distribuiscono ai dipendenti dello Stato (tutti o quasi) e ai signori della guerra per non far collassare il paese. La Libia è un paese ricco. E dove c'è ricchezza c'è avidità e dove c'è avidità spesso c'è l'omicidio e la strage di massa. La Libia è un deserto aperto alle incursioni dall'Africa, un paese immenso. In ogni caso, l'Italia è in acqua e il deserto non ci interessa, anche se è là il cuore del problema.
Siamo in acqua, già nel porto di Tripoli. La nave Comandante Borsini è attraccata alle 17, gli ufficiali della Marina Militare italiana insieme alle controparti libiche stanno facendo quella che possiamo definire "la lista della spesa". I libici stanno facendo l'elenco delle cose che servono per migliorare il loro pattugliamento della costa per impedire ai trafficanti di far partire barconi colmi di uomini e donne verso l'Italia. E' la prima valutazione, poi ci sarà la missione di monitoraggio vera e propria, con...
La missione navale dell'Italia in Libia parte con un problema, anzi due. Il primo problema è rappresentato dal parlamento di Tobruk che ha condannato l'intervento del nostro paese nelle acque territoriali libiche. Il secondo problema si chiama Khalifa Haftar, uno che di professione fa il rivoluzionario. Armato.
Quando ieri sera la tv Al Arabiya ha dato la notizia di un suo ordine di bombardare le navi italiane in acque libiche, molti hanno pensato a uno scherzo. E forse la notizia è amplificata per motivi politici, una guerra tra fazioni parlamentari, ma la Libia non è un posto normale, perché in Libia non comanda nessuno, perché ci sono due governi, due parlamenti, 140 tribù, migliaia di clan e famiglie e tanto, tanto, tanto gas, petrolio e denaro distribuito a piene mani dalla banca centrale libica. Stampano le banconote a Londra, distribuiscono ai dipendenti dello Stato (tutti o quasi) e ai signori della guerra per non far collassare il paese. La Libia è un paese ricco. E dove c'è ricchezza c'è avidità e dove c'è avidità spesso c'è l'omicidio e la strage di massa. La Libia è un deserto aperto alle incursioni dall'Africa, un paese immenso. In ogni caso, l'Italia è in acqua e il deserto non ci interessa, anche se è là il cuore del problema.
Siamo in acqua, già nel porto di Tripoli. La nave Comandante Borsini è attraccata alle 17, gli ufficiali della Marina Militare italiana insieme alle controparti libiche stanno facendo quella che possiamo definire "la lista della spesa". I libici stanno facendo l'elenco delle cose che servono per migliorare il loro pattugliamento della costa per impedire ai trafficanti di far partire barconi colmi di uomini e donne verso l'Italia. E' la prima valutazione, poi ci sarà la missione di monitoraggio vera e propria, con l'arrivo della seconda nave, la xxxx.
L'Italia si presenta dunque come alleato naturale di Serraj, punta tutte le sue carte sul premier del governo sostenuto dall'Onu. Ma che si fa con la Cirenaica? Cosa raccontiamo al parlamento di Tobruk che è contro la nostra missione? Ufficialmente niente. Il governo ieri ha mostrato calma e fiducia. "Siamo informati e sono informati". Notizia infondata, dicono. Forse montata da Al Arabiya, ma qualcosa in pentola bolle. E in ogni caso, il nostro punto nave non può prescindere da Haftar. Chi è Haftar? Da dove viene? Quali sono i suoi disegni? Cosa c'è nelle sue mappe?
Il generale Khalifa Haftar è fondamentale per controllare la Libia. E anche per perderla. E' una classica arma a doppio taglio, anche se nel caso di Khalifa più che di coltello bisogna parlare di mortaio. E' un classico militare di manovra, un comandante, un artigliere di scuola napoleonica: sposta cannoni, mitragliatori, ordina e dispone la cavalleria corazzata, usa l'aviazione per farsi largo e in copertura, tiene su il morale delle truppe e ha un carattere che s'arroventa facilmente come un bazooka quando spara il razzo. Se volete un esempio di guerra asimmetrica con i boots on the ground, Haftar è il carattere perfettamente sintonizzato con il presente. E' un rivoluzionario (ir)regolare, una dalla biografia bombasti, un professionista della morte e della vita, della pace e soprattutto della guerra.
Haftar è una vecchia conoscenza degli Stati Uniti, è stato per vent’anni in Virginia, a un tiro di schioppo da Langley, sede della Cia, ma è certamente un caso, come era sempre un caso che James Bond fosse inglese, guidasse una Aston Martin truccata e sapesse sparare. Di lui si conoscono molte cose vere e false, come tutte le figure che si agitano in guerra e comandano eserciti è avvolto in un gioco di fumo e specchi. Una cosa è certa, dopo vent'anni di strano esilio in America, a un tiro di Kalashnikov dal bosco delle spie, lo ritroviamo nel 2011 nell'elemento naturale degli scorpioni, la sabbia del deserto, comandante dei ribelli anti-Gheddafi e già in lotta per diventare il leader della rivolta contro il Colonnello. Haftar è una figura che gioca con le sceneggiature dei colpi di stato, un carattere perfetto per un film come Dogs Of War, i mastini della guerra, pellicola con un sulfureo Christopher Walken tratto da un pirotecnico romanzo di un maestro del genere, Frederick Forsyth. La vita di Haftar non ha bisogno di rimandi da cinematografati, è una pellicola esplosiva. Il generale è il protagonista della campagna militare di Gheddafi in Chad sul finire degli anni Ottanta, chiamata "la guerra delle Toyota" (ricorda qualcosa? Isis non ha inventato nulla, il pick up giapponese era il mezzo già da allora più usato dai miliziani per spostarsi nel deserto), le cose vanno male, viene sconfitto, abbandonato da Muammar al suo destino e fatto prigioniero. Poteva marcire in una prigione in Chad ma, in uno di quei salti nel buio della sua biografia, improvvisamente riesce a fuggire (viene liberato dalla Cia o dai francesi, dicono) e prontamente diventa anti-gheddafiano. Naturalmente Haftar non si limita a pensare di fare qualcosa contro Gheddafi. Lo fa. Tanto che nei documenti americani del 1996 già figura come leader dell'ala militare del Movimento Libico per il Cambiamento e la Riforma, il principale gruppo di opposizione al regime del Colonnello. In un covo di serpenti, Khalifa è la mangusta. Rapido, armato di denti taglienti, corazzato. Gheddafi però è il leone del deserto, imprendibile dai nemici, spietato con i nemici. Non è tempo per Khalifa che va a trovare il tempo per la vendetta in America.
L'appuntamento tra i due amici-nemici è solo rinviato. Haftar finisce nel bosco (Langley) e riappare nel deserto (Libia) quando Gheddafi deve cadere. Siamo nel 2011. Khalifa ha il supporto della Cia e del servizio segreto francese, ha reclutato una banda di assassini ben addestrata, fa il training delle milizie anti-gheddafiani, organizza la logistica, un'altra guerra delle Toyota, stavolta contro il suo campo di un tempo, Muammar Gheddafi. La strategia di Haftar è chiara: muovere da Est verso Ovest, da Bengasi a Tripoli, ma la situazione non volge del tutto a suo favore, la Libia è piena di forze islamiste, clan, tribù, tutti armati, letali, gelosi del loro pezzo di deserto. Haftar rimanda l'espansione, combatte gli islamisti, ottiene l'appoggio del presidente egiziano Al Sisi quando Morsi e la Fratellanza Musulmana al Cairo finiscono in disgrazia per incapacità di governo dell'economia, quando Mosca manda i suoi cacciabombardieri e le sue truppe speciali in Siria, per lui si apre anche la scacchiera di Putin e Lavrov, sale sulla portaerei russa Ammiraglio Kutnesov, firma intese, conquista e perde e riconquista i pozzi della Mezzaluna petrolifera, fa terra bruciata intorno alle poche e disorganizzate forze dell'esercito di Serraj, non digerisce il governo sponsorizzato dall'Onu, mantiene il parlamento di Tobruk sul chi vive e in fondo, sotto e anche sopra, spera che quel baffone, Serraj, cada. Haftar è questo: un self made man della guerra, un rivoluzionario che comincia conto terzi ma finisce sempre in proprio.
Haftar in fondo è come Gheddafi. E' il deserto. E' nato nel 1943 a Agedabia, a circa 150 chilometri da Bengasi. Qui è nato il piccolo Haftar, qui è morto il generale italiano Giuseppe Tellera nella Seconda guerra mondiale, dopo la ritirata delle truppe italiane da Tobruk. Segni e disegni del destino, echi di un passato che non torna ma fa sentire il suo vento caldo. Il deserto. La Libia. La sua immensità. Khalifa come Muammar si sposta, si nasconde, si eclissa, risorge, tramonta. E' un militare, un guerriero. Gheddafi spostava la sua tenda, eludeva i cruise americani cambiando destinazione, luogo, era un senza fissa dimora, un berbero, un uomo nomade con il cuore a Sirte, dove morì in quella tragedia che è stata la rivoluzione della Libia. Haftar come Gheddafi conosce la potenza del suolo, della terra, dei confini, la forza naturale e inesorabile della geografia. Controllare la Libia dalla costa? Ridicolo. Guardate, cari lettori di List, che cosa è la Libia:
Cosa succederà? Il governo italiano è in acqua, una nostra nave è in porto a Tripoli, un'altra arriverà. Siamo in mare.Haftar è a terra. E ci scruta con il suo binocolo. Mentre a Parigi... già abbiamo anche la Francia a cui badare. E l'Eliseo sta con Haftar. Quando i francesi giocano a Risiko, c'è sempre da preoccuparsi. Fanno casino. E l'ultimo lo hanno combinato proprio in Libia. Il problema è che i francesi hanno mezzi, sono influenti e hanno già dato il loro peggio durante la rivoluzione contro Gheddafi. Allora all'Eliseo c'era Sarkozy. Dite che Macron è diverso? E' sempre francese e i francesi quando diventano presidenti amano indossare la divisa del generale De Gaulle. Che si si fa? Ci occupiamo di Parigi e della sventurata Italia, andiamo a bussare a una vecchia conoscenza di List, Tim.
01
I nazionalizzatori de noantri
La strana missione in acqua dell'Italia ha una sola vera ragione: la Francia, Macron. E' l'attivismo francese nel Mediterraneo ad aver repentinamente svegliato il governo di Paolo Gentiloni. Abbiamo preso schiaffi sulla Libia e pedate sulla cessione dei cantieri di Saint-Nazaire a Fincantieri. Abbiamo fatto la voce grossa quando l'affare era già bello che sfumato e Macron aveva deciso che mai e poi mai STX France sarebbe stata ceduta con una quota sopra il 50 per cento del capitale. List aveva anticipato il fifty fifty il 20 luglio e la cosa era già nota a chi doveva seguire il dossier, dunque la Presidenza del Consiglio, il ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo Economico. Quest'ultimo guidato da Carlo Calenda, il quale si è iscritto tra i Patriots dell'industria italiana. La cosa è giusta, ma la forma - e dunque la sostanza - con cui viene esercitato questo ardore patriottico è davvero singolare: quando Bollorè ha preso il controllo di Telecom nessuno ha fiatato; quando Federico Ghizzoni è stato fatto secco da Unicredit, un silenzio arcadico s'è posato sulla vicenda; quando il francese - toh, che coincidenza - al vertice di Unicredit (che oggi ha presentato ottimi dati semestrali), Jean Pierre Mustier ha venduto Pioneer Investments (un gran bel pezzo del risparmio degli italiani investito in fondi e strumenti finanziari vari) ai francesi di Amundi, non c'è stato lo schieramento delle truppe all'ingresso del traforo del Frejus. E' andata così e i Patriots erano tutti a cuccia. Oggi si sono svegliati perché si vota, sono a bordo ring come un pugile suonato e, cribbio, devono reagire. Bene, meglio tardi che mai. C'è solo un problema, è questo: sul mercato vincono i soldi, chi mette i soldi conquista il capitale, il controlllo e tanti saluti. Dove sono i capitalisti italiani, di grazia? Sarebbe bello scoprirlo insieme al governo che tanto in queste parla e tuona, si fa intervista e fa roboanti trallalero trallallà sul capitalismo, la finanza, le nazionalizzazioni! Mon Dieu, si saranno detti a Parigi, les Italiens si sono svegliati? Così abbiamo letto il prode Matteo Orfini, ottimo giocatore di PlayStation, su Left Wing suggerire passi decisivi verso la nazionalizzazione di qualcosa, ma sì di quella cosa, quale cosa, eccola, la cosa, sì dai... Telecom o Tim o come si chiama. Il nuovo Beneduce poi è stato seguito da quel profondo conoscitore dell'economia che è Matteo Renzi, il quale ha cominciato a adombrare tra una presentazione e l'altra del suo libro sull'Io (Avanti) che la risposta a Parigi sarebbe arrivata con una presa di posizione su Telecom. E poi c'è l'ariete, lo sfonda-tutto, Carlo Calenda, il quale - sia detto - è il più bravo e preparato del gruppo - ma è anche quello a cui manca l'ingrediente della diplomazia. Così, di colpo, siamo andati in acqua in Libia e ci apprestiamo a fare qualcosa contro Vivendi per interposta Tim che, fino a prova contraria, sarebbe in ogni caso un'azienda italiana quotata in Borsa che ha presentato qualche giorno fa una relazione semestrale di tutto rispetto di cui il titolare riporta qui due o tre numeri:
- Ricavi consolidati pari a 9.8 miliardi di euro, pari al +7,4 per cento rispetto al 2016;
- Crescita complessiva del 6.4 per cento rispetto al 2016;
- Ebitda di gruppo del primo semestre 2017 pari a 4.1 miliardi di euro (+10.4 per cento)
- Business unit domestica che fa il miglior risultato di sempre con Ebitda a + 5.6 per cento
- Telefonia fissa che dopo dieci anni torna in positivo con i ricavi da servizi e da cliente
- Indebitamento in riduzione di 2.4 miliardi rispetto all'anno precedente.
Sono i numeri di Flavio Cattaneo (ora uscito con mega-liquidazione da 25 milioni di euro per ragioni che il titolare di List ha già spiegato), testa italiana, azionista di riferimento francese, ma azienda del nostro paese che dà lavoro prima di tutto agli italiani. Con i francesi in Francia queste cose farle rovesciate è difficile, se non impossibile. Ci sono ragioni culturali, un nazionalismo che noi non conosciamo, ma soprattutto una chiara disorganizzazione del capitale e degli attori che dovrebbero organizzare i cosiddetti fattori del lavoro (Orfini, ci sei? Siamo in zona Marx). Lo Stato, in particolare, è il grande assente. E se c'è spesso è il problema e non la soluzione. Ora si è deciso che noi, in un rigurgito da Altare della Patria, andiamo a spezzare la schiena ai francesi. Perbacco, e come? Facciamo scendere dal carro di Telecom il buon Bollorè, lo invitiamo a soprassedere su Mediaset? Che spettacolo. Nel primo caso entriamo in una fase da Houston abbiamo un problema con Tim in men che non si dica, nel secondo non sfugge a nessuno che c'è un problema politico - al titolare di List non fa impressione ma va segnalato come strano sottosopra del Pd - con Berlusconi che di Mediaset è proprietario e del Pd potrebbe essere - non è detto - futuro partner di governo. Insomma, di dritto e di rovescio la faccenda è interessante sia sul piano della creatività finanziaria dell'esecutivo sia su quello squisitamente politico. Dice molto sull'oggi, ancor di più sul domani. Non solo, apre uno scenario tutto da vedere sui presunti vantaggio per lo Stato che - va ricordato, a futura memoria - è alla fine quella cosa di cui tutti si ricordano solo quando bisogna incassare: il contribuente.
Sul taccuino del titolare di List è rimasta schizzata al volo una frase di qualche giorno fa del Presidente di Telecom, il francese Arnaud de Puyfontaine: "Telecom non sarà mai francese. Pronti a trattare sulla rete". E' il passaggio di un'intervista rilasciata a Marco Zatterin della Stampa ed è come una scheggia radioattiva di un meteorite. "Pronti a trattare sulla rete", dovrebbe accendere la spia del contatore Geiger a chiunque abbia un po' di sale in zucca. C'è una domanda semplice: quanti sono i lavoratori della rete Telecom? Ventimila circa su sessantamila, forse anche di più, visto il livello di integrazione tecnologica tra fisso e mobile, l'offerta dei servizi integrati e tutte cose che il governo s'immagina conosca benissimo. Bene, chi li paga? Lasciamo da parte le evidenti difficoltà di una transizione tecnologica - ci vogliono un paio d'anni ma siamo ottimisti e diciamo che a Palazzo Chigi arriva Superman e si fa tutto in dodici mesi - i rischi enormi di venire superati in curva dai balzi della ricerca e dalle non poche carte che stanno per mettere in campo gli over the top della Rete, messo in cantina tutto questo mondo in divenire, i dipendenti Telecom che lavorano alla rete chi li paga? E' una domanda che resta sospesa, ma il lettore di List ha già la risposta in tasca. Arnaud de Puyfontaine è scaltro, pensa, ha già visto un'autostrada che si apre in uscita per migliaia di dipendenti Telecom, arriva nelle casse dello Stato e arrivederci e vai con uno splendido bilancio alleggerito e un futuro da azienda hi-tech della Rete, leggera, tutta servizi e integrazione con i media. Possibile? Con il governo italiano tutto è possibile, di qualunque segno esso sia. La rete avrebbero dovuto scorporarla quando Telecom fu privatizzata, se ne parla a ciclo continuo, nel 2006 il consigliere di Romano Prodi Angelo Rovati mise in piedi un'ipotesi di scorporo, ne uscirono gli spifferi e fu costretto a dimettersi. Quando Telefonica prese di mira Telecom chiesero a Enrico Letta di procedere su quella strada e non se ne fece niente. Vogliamo continuare? Si può dire tutto e il contrario di tutto: scoprire che il centrodestra e il centrosinistra a fasi alterne hanno accarezzato l'idea per poi subito condannarla a seconda della convenzienza politica. Una desolazione, un festival di retorica, il trionfo del desgobierno e soprattutto della mediocrità. Siamo ai nazionalizzatori de noantri. Alla fine, il vero succo della faccenda, è questo: le vie della Rete sono infinite a pagare resta sempre solo uno, il contribuente. Che si fa? Basta, è 'na tristezza. Il titolare di List va a farsi un giro in auto... Tesla!
02
Tesla. Una storia elettrizzante
Ha presentato i dati a Wall Street, sono buoni, battono le aspettative degli analisti. Tesla perde ancora denaro, ma il futuro dell'auto elettrica non è più un'ipotesi. Il lancio del Model 3, quello economico sulla fascia di prezzo tra i 35 mila e i 50 mila euro (dipende dagli optional, boys and girls) non cannibalizza i modelli di lusso da centomila euro e fischia e questo è un ottimo segnale. Bloomberg ha provato su strada la Model 3, quello economico. e il giudizio è di quelli che dovrebbero far drizzare le antenne ai produttori: è competitiva con Bmw e Mercedes. Cosa significa tutto questo? Che il procedere a balzi della tecnologia nel settore energetico, il consumo e l'accumulazione, favoriranno i player che stanno sviluppando l'auto elettrica. Ci stanno dando dentro un po' tutti, ma l'azienda di Elon Musk ha una killer application che può essere decisiva: l'immaginario. Era già tutto compreso nello spot di qualche anno fa, l'astronave, il bambino, il sogno, l'impossibile, lo spazio, il viaggio.
Sono gli elementi della biografia di Elon Musk, il suo sogno. Quale? Quello del marziano. Scarica qui il file pdf della sua biografia. La sua storia è quella di un acceleratore di realtà.
03
Il titolare di List ha un socio
Anche List coltiva i suoi sogni e vuole andare lontano insieme ai suoi lettori. Siamo partiti in questo viaggio ufficialmente il 12 giugno scorso, a bordo siamo davvero tanti e questa fiducia ha bisogno di organizzazione, ricerca tecnologica, sviluppo di nuovi format editoriali, un'attenzione costante sui contenuti, la loro creazione e distribuzione, un servizio top class per il lettore. Quando il titolare ha deciso di decollare, sapeva che non sarebbe stato rimasto solo a lungo, questo è un mestiere che si fa in team, i solisti producono articoli, List è un'impresa nuova che riporta al centro la scrittura, la lettura e il lettore. Non a caso "non si clicca, ma si legge". E' per questo che il titolare da qualche giorno ha un socio in questa avventura. E' Maite Carpio, giornalista, produttrice televisiva e cinematografica. Maite è spagnola, di Madrid, ha uno spirito creativo, cosmopolita. Sarà la stratega dello sviluppo di List in Italia e all'estero. Prima Comunicazione ha intervistato lei e il titolare di List. Allacciate le cinture, stiamo accelerando.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.