17 Settembre
Fatto il governo, disfa il partito. Renzi lascia il Pd
L'annuncio con un'intervista a Repubblica "In settimana i gruppi autonomi con una trentina di parlamentari". Timori per il futuro del governo Conte. Attacco in Arabia Saudita, la Casa Bianca e Riad puntano sull'Iran, usati droni e missili. Oggi il cda di Atlantia, Castellucci verso le dimissioni
Che succede? Ci sono due mondi. Il primo scintilla, fa sentire il ruggito del presente, è ricco di cambiamento, fonte di inquietudine. Il secondo è un'eterna lotta di potere dove impera il Gattopardo, il tutto cambia perché niente cambi. Nel liturgico secondo mondo ovattato e al (finto) riparo dal primo, il Conte bis è ufficialmente al completo da ieri, ma il dritto si sta già trasformando in rovescio. Renzi ha fatto la mossa.
01
L'addio. "Io sono l'intruso"
Come? Matteo Renzi lascia il Pd, l'annuncio è arrivato oggi con un'intervista su Repubblica:
Cosa dice Renzi? Ecco un paio di passaggi:
Tutto a posto, una robetta indolore. Altro? Che cosa è il Pd per Renzi? Un soggetto politico senza futuro:
Motivazioni personali? Emergono ovunque nell'intervista, travestite da problema politico. Renzi è un capo, se non ha il comando, lo insegue e fa di tutto per averlo, è un leader che fa continue prove di forza, come quest'ultima. Ecco il passaggio significativo dell'intruso:
Renzi farà i suoi gruppi parlamentari. Alla Camera non avrà problemi, al Senato il regolamento non consente di costituire nuovi gruppi che non siano figli di una lista che si è presentata alle elezioni, dunque quello di Renzi confluirà nel Gruppo Misto, dovrebbe essere costituito da 10 seneatori, i deputati saranno 20, in tutto una scissione - perché di questo si tratta - di una trentina di parlamentari. Renzi parlerà oggi a Porta a Porta (registrazione alle ore 18.00) e sarà il via a una nuova guerra termonucleare nel Partito democratico. Nonostante egli imbonisca e rassicuri, dica che non c'è alcuna ostilità e così via, in realtà l'atto è ostile e non esiste alcuna "separazione consensuale", in politica quando si rompe un patto si diventa automaticamente nemici. Giustamente in due interviste ieri due persone moderate, esperte, Pierluigi Castagnetti e Luigi Zanda,...
Che succede? Ci sono due mondi. Il primo scintilla, fa sentire il ruggito del presente, è ricco di cambiamento, fonte di inquietudine. Il secondo è un'eterna lotta di potere dove impera il Gattopardo, il tutto cambia perché niente cambi. Nel liturgico secondo mondo ovattato e al (finto) riparo dal primo, il Conte bis è ufficialmente al completo da ieri, ma il dritto si sta già trasformando in rovescio. Renzi ha fatto la mossa.
01
L'addio. "Io sono l'intruso"
Come? Matteo Renzi lascia il Pd, l'annuncio è arrivato oggi con un'intervista su Repubblica:
Cosa dice Renzi? Ecco un paio di passaggi:
Tutto a posto, una robetta indolore. Altro? Che cosa è il Pd per Renzi? Un soggetto politico senza futuro:
Motivazioni personali? Emergono ovunque nell'intervista, travestite da problema politico. Renzi è un capo, se non ha il comando, lo insegue e fa di tutto per averlo, è un leader che fa continue prove di forza, come quest'ultima. Ecco il passaggio significativo dell'intruso:
Renzi farà i suoi gruppi parlamentari. Alla Camera non avrà problemi, al Senato il regolamento non consente di costituire nuovi gruppi che non siano figli di una lista che si è presentata alle elezioni, dunque quello di Renzi confluirà nel Gruppo Misto, dovrebbe essere costituito da 10 seneatori, i deputati saranno 20, in tutto una scissione - perché di questo si tratta - di una trentina di parlamentari. Renzi parlerà oggi a Porta a Porta (registrazione alle ore 18.00) e sarà il via a una nuova guerra termonucleare nel Partito democratico. Nonostante egli imbonisca e rassicuri, dica che non c'è alcuna ostilità e così via, in realtà l'atto è ostile e non esiste alcuna "separazione consensuale", in politica quando si rompe un patto si diventa automaticamente nemici. Giustamente in due interviste ieri due persone moderate, esperte, Pierluigi Castagnetti e Luigi Zanda, hanno ammonito Renzi: se vai via, rischi di far cadere tutto il governo, non solo di rompere il Pd. Renzi assicura che non sono queste le sue buone intenzioni (e oggi sapremo quali sono), ma esistono le classiche conseguenze inattese che nel caso dell'ex segretario sono di solito attese: dove egli si muove per vincere una sfida, s'agita anche il sottosopra della storia. Per cui l'ascesa di Renzi come promotore di un nuovo soggetto politico e la caduta del Conte bis non sono uno scenario fantastico, ma una possibilità, sono un congegno che ha una sua logica di funzionamento: dove Renzi cresce, si rimpicciolisce Zingaretti.
Vediamo la situazione, è a dir poco curiosa:
1) Renzi ha la golden share sul governo: lo ha fatto nascere con le insegne del Pd, può farlo morire sotto la legge della sua bandiera personale;
2) Renzi ha i suoi ministri nel governo, ma può staccare la spina quando vuole e in ogni caso monitora l'attività dell'esecutivo;
3) Renzi ha i suoi gruppi parlamentari, ma conserva la sua influenza anche nel resto della truppa parlamentare del Pd che resterà in piedi dopo la scissione. Il renzianissimo Andrea Marcucci infatti pare resti capogruppo dei dem al Senato; Luca Lotti non esce dal partito, vi sarebbe dissidio (tutto da dimostrare) e in ogni caso è un renziano che oggi è vicino a Dario Franceschini e domani potrebbe tornare a casa del Matteo.
Renzi è in una posizione win win. Ma in realtà lo è solo in un caso: se non si vota nel giro di pochi mesi. L'ex segretario del Pd in questo momento non ha voti, gli mancano il consenso immediato, reale nel paese, la carica per andare a catturarli, i voti, deve tessere alleanze (visto l'ieri e l'oggi, chi si fida?) e attendere la fine di qualche soggetto politico (vedere alla voce Forza Italia). Renzi è un gambler, sta giocando a poker. E rischia molto. Fa parte della sua figura, il coraggio non gli manca, ma in guerra se non è temperato dalla prudenza è un problema letale. Perché dopo questa mossa il tasso di instabilità della maggioranza appena nata è destinato a salire esponenzialmente. Renzi non starà buono in un angolo del saloon ad aspettare Godot con il suo gruppo parlamentare mentre il pianista strimpella i tasti del pianoforte e i pistoleros scolano un bourbon di cattiva qualità al tavolo da gioco, tutti con le carte coperte. Il suo piano è quello di contare, sedersi prima di tutto al tavolo delle nomine di Stato, portare avanti un progetto politico che prevede un partito centrista, far navigare la sua barca e affondare prima di tutto quella del Pd.
Che partito farà e con quale piano d'azione? Renzi ascolta molto quello che dice Pierferdinando Casini, un centrista, figlio della Balena Bianca, "Pier" pensa che lo spazio al centro ci sia e si aprirà. Non grande, ma abbastanza ampio da diventare una forza d'interdizione in un parlamento frammentato e con il voto proporzionale che costringe naturalmente ai governi di coalizione. Dunque prima Renzi ha costituito i suoi comitati sul territorio, il prossimo passo sarà quello della riunione della Leopolda che diverrà l'atto fondativo del suo nuovo movimento politico. Lo spazio è appunto quello del centro, i sondaggi non gli sono favorevoli (un suo partito oggi avrebbe circa il 5 per cento) ma nel tempo questo progetto ha delle potenzialità e il campo da gioco si sta affollando pericolosamente, dunque Renzi ha giocato d'anticipo: teme l'arrivo di una figura come Urbano Cairo, editore del Corriere della Sera che non ha mai fatto mistero dei suoi progetti politici (per ora solo virtuali, ma in fase di test via sondaggi); Carlo Calenda non ha il peso di Renzi ma ha espresso una posizione netta contro l'alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle, è già sul territorio e cerca alleanze con i sindaci per dar vita a un soggetto politico liberale in zona sinistra; i voti che un tempo furono di Berlusconi solo in parte sono migrati verso la Lega, molti restano alla finestra e Renzi guarda a quell'elettore moderato e oggi senza casa.
Attenzione al fattore "Giuseppi", quel Conte oggi premier bis che dal cilindro di Sergio Mattarella è uscito come un capo di governo né di destra né di sinistra, un non-grillino di nuovo conio, portato in carrozza da un piccolo establishment che cerca punti di riferimento, a cominciare dalla Chiesa del cardinal Bassetti, presidente della Conferenza episcopale, un europeista ricaricato a molla, il Conte bis generato dall'operazione di spostamento dei voti grillini per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e poi piazzato in rampa di lancio durante il vertice del G7 in Francia, sulla spiaggia di Biarritz. Conte occupa uno spazio al centro, europeista, moderato, felpato, è una figura tutta da decifrare, duttile e temibile perché può contare sullo sguardo benevolo del Quirinale - che punta alla stabilità - e delle cancellerie europee. Ci sono anche gli Stati Uniti, certo, ma Trump gioca la partita dei giganti e l'Italia entra nel suo radar solo se serve alla causa dell'amministrazione americana.
Lo spazio ideale della destra e della sinistra è in fase di profonda riorganizzazione: Salvini ha riesumato l'alleanza di centrodestra, Di Maio e Zingaretti fanno prove tecniche di nuovo centrosinistra, coalizioni dove in realtà la parola "centro" non è politicamente rappresentata, visto che da una parte c'è Salvini che domina, mentre dall'altra definire di "centro" i grillini è ridicolo e il Pd di Zingaretti è una forza più a sinistra che mai. Dunque, rieccolo, il mitico "centro". Renzi potrebbe provare a costruirne uno che di volta in volta pencola tra destra e sinistra, diventa alleato necessario, determina la linea politica, condiziona tutto lo scenario, esprime perfino il Presidente del Consiglio e un domani il Presidente della Repubblica.
Renzi ha già rassicurato tutti, a cominciare ddal premier Conte. Si va avanti, bischeri. Ma la maggioranza non dorme al pensiero del fantasma del senatore di Scandicci che s'agita in Parlamento. Fatto il governo, disfa il partito.
***
Nel frattempo, due storie s'intrecciano, quella di Alitalia e quella di Atlantia (Autostrade). Hanno un nome in comune: Benetton.
02
Atlantia. Castellucci verso le dimissioni
Oggi alle 14,30 si riunisce il consiglio d'amministrazione di Atlantia e l'amministratore delegato Giovanni Castellucci dovrebbe arrivare all'appuntamento con le dimissioni in tasca. Castellucci è uno dei manager italiani più quotati, da 20 anni ai vertici, un breve passato in Barilla, poi al gruppo Autostrade dal 2001, prima direttore generale, poi amministratore delegato e poi nel 2006 ad di Atlantia, la capogruppo. Fino a ieri era considerato intoccabile, un pilastro dell'azienda, ma la famiglia Benetton si sarebbe convinta che la sua uscita è diventata necessaria dopo l'apertura del filone d'inchiesta della Procura di Genova sui falsi report sulla sicurezza di alcuni viadotti. Questa è stata la svolta a sorpresa, una situazione che sembrava avviarsi a una soluzione (con Atlantia in corsa anche per l'acquisto di Alitalia) si è incartata al punto da determinare l'uscita di Castellucci.
Castellucci è un uomo d'oro del sistema industriale italiano. Nel 2008 era nella top ten dei manager con uno stipendio lordo di 5 milioni e 853 milioni. Dal 2006 (fonte Corriere della Sera) avrebbe incassato compensi per circa 40 milioni. In caso di uscita incasserebbe un'indennita' di circa 11 milioni di euro.
03
Alitalia. Volano le proroghe
La partita è ancora aperta, ma di proroga in proroga il dossier Alitalia diventa sempre più costoso e intricato. La famiglia Benetton parteciperà ancora all'acquisto del capitale della compagnia? Gli ultimi sviluppi del caso Autostrade hanno complicato lo scenario. Così l'unica certezza sono le proroghe e su richiesta dei commissari straordinari Alitalia, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ieri ha autorizzato la proroga sino al prossimo 15 ottobre del termine per la presentazione dell'offerta vincolante e definitiva per Alitalia.
La nuova proroga dovrebbe essere l'ultima, ma i punti da chiarire sono molti. A cominciare dalla compagine azionaria, visto che è tutto ancora da fissare: Delta potrebbe salire oltre il 10%, mentre Fs e Atlantia dovrebbero avere il 35% e il Tesoro il 15%. Mercoledì il primo incontro del nuovo governo con le parti interessate al dossier. Tutto è da scrivere, l'unica data certa è quella del 23 marzo 2020, fine dell'amministrazione straordinaria. Forse.
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L'Italia vive di queste situazioni bizantine, di inchieste che aprono e chiudono carriere politiche e manageriali, di chiacchiera da gazzettieri, questo tran tran, è un mondo parallelo, un acquario pieno di pesci rossi che mangiano per inerzia e nuotano senza meta, immuni da qualsiasi accadimento, fuori dalla storia. Là fuori viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
04
Il grande gioco d'Arabia. Barili, droni, missili
Questa immagine scattata dal satellite il 15 settembre scorso mostra i danni all'impianto petrolifero di Abaqaiq. (Foto: governo degli Stati Uniti/Digital Globe via Ansa e AP)L'attacco a Riad ha scatenato un effetto domino sul mercato del petrolio e sul gioco geopolitico del Medio Oriente. La domanda che ancora non ha trovato risposta è questa: chi è stato? L'attacco è stato rivendicato dai ribelli yemeniti Houti, ma forza e coordinamento dell'azione non sembrano frutto di una piccola milizia. La Casa Bianca pensa all'Iran, la Russia ha invitato "non giungere a conclusioni affrettate", Trump ha un problema con i sauditi (suoi alleati) e con l'Iran (stava tentando il riavvicinamento con Teheran) e anche con se stesso, visto che ha messo alla porta il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton. Alla conclusione sono arrivati gli americani e i sauditi. Secondo AbcNews e New York Times nell'attacco sarebbero stati usati una dozzina di missili e una ventina di droni, una flotta che non può essere il lavoro dei ribelli Houti che hanno rivendicato ciò che non riuscirebbero a portare a termine. Cosa faranno Washington e Riad? Risponderanno colpo su colpo? In caso affermativo, si aprirebbero le porte a uno strike americano sull'Iran.
05
Il prezzo del barile vola
Il prezzo del petrolio ieri ha fatto il salto in alto e poi si è assestato, ma su livelli sempre importanti, con un guadagno del 15%: il Brent a 66,35 dollari al barile, il WTI a 61,66 dollari al barile. Il prezzo ha cominciato a impennarsi ieri mattina alla riapertura dei mercati asiatici con quotazioni superiori del 20% rispetto alle chiusure di venerdì. L'attacco ai siti petroliferi di Aramco ha lasciato il segno, non solo perché l'Arabia Saudita ha la produzione petrolifera dimezzata (5,7 milioni di barili al giorno sui circa 10 milioni totali), ma soprattutto perché il blitz con i droni (o missili, abbiamo visto che c'è anche questa ipotesi in campo) ha mostrato l'insicurezza delle infrastrutture del primo produttore di petrolio al mondo. Ecco il balzo del contratto future del Brent stamattina:
Donald Trump ha annunciato su Twitter di aver autorizzato l'uso delle risorse petrolifere strategiche.
L'amministrazione americana ritiene che l'attacco sia di matrice iraniana, ma la Cina e la Russia si sono subito schierate con l'Iran. Mosca ha esortato la comunità internazionale a non "saltare a conclusioni affrettate, chiediamo a tutti i Paesi di astenersi da qualsiasi azione o conclusione affrettata, che possa aggravare la situazione", ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Che cosa accadrà? Bisogna dare un'occhiata a quello che si muove (o non si muove) a Pechino.
06
Produzione industriale cinese in frenata
Stati Uniti, Cina, India. Queste tre economie sono la chiave della crescita mondiale. Le notizie che giungono da Pechino non sono buone: la produzione industriale è scesa al +4,4% annuale ad agosto, il minimo da 17 anni. La guerra dei dazi si fa sentire. A luglio era al +4,8%. Gli analisti si aspettavano una crescita del 5,2% della produzione industriale."E' molto difficile per noi mantenere una crescita economica del 6%" ha spiegato il premier Li Keqiang. Nel secondo semestre la crescita del Pil cinese ha rallentato a +6,2%, il livello più basso da 27 anni. Xi Jinping ha un problema e non si chiama solo Trump.
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Come vanno le cose in Europa? Alla grande, si litiga sulla questione dello "stile di vita". E voi capite perché alla fine un po' di prudenza è bene mantenerla quando si incontra un europeista-va-tutto-bene.
07
Stile di vita
I liberali di Guy Verhofstadt non vogliono votare la nuova commissione Ue a causa della delega data al commissario Margaritis Schinas
Non c'è solo il Parlamento italiano a dare i numeri, tranquilli, abbiamo la conferma, non siamo soli nell'universo dell'assurdità. Così apprendiamo con viva soddisfazione e sollievo la notizia che il gruppo dei liberali al Parlamento europeo, Renew Europe, minaccia di non votare a favore della nuova Commissione Ue, presieduta da Ursula von der Leyen, se non dovesse cambiare la delega della "protezione dello stile di vita" affidata ora al commissario Margaritis Schinas. Lo stile di vita. La vibrante protesta. Abbiamo perso Toninelli, ma l'Unione europea sta offrendo ottimi spunti da commedia.
08
Primo giorno di scuola
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri ha inaugurato il nuovo anno scolastico nella Scuola Primaria ‘Mariele Ventre’ a L'Aquila. Con il Presidente c'era anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti. In platea e sul palco c'erano mille alunni di 350 istituti di tutta Italia.
"La nostra società, la nostra amata Italia, ha bisogno di ascolto, di dialogo, di rispetto degli altri, di maggiore fiducia e la fiducia comincia dalla scuola". Il Presidente Mattarella ha ragione, si comincia dal primo giorno di scuola.
Chi ricorda la maestra o il maestro? Le birbanterie, i sorrisi, le facce dei nostri piccoli amici. Antonello che portava a scuola il caldo e rassicurante profumo del forno del padre, Paolo di cui ricordo gli occhi verdi e il gioco sul trattore del babbo, Monica con quei capelli neri, occhi d'ossidiana e un'intelligenza viva destinata a essere silenziosa ribelle, Anna che non sbagliava un compito, Gabriella che aveva un sapore di torta di mele, Salvatore, figlio del pastore, sempre con il sonno in spalla, Luigi e Giorgio inseparabili canaglie. E tutti quelli che non mi ricordo, bambini con il grembiule e il fiocco, nella scuola elementare di via Cesare Battisti, a Cabras, Sardegna. A un lancio di fionda dalla Basilica di Santa Maria, il tempo di una bricconata acerba, scese le scale, attraversata la strada. Campanella, rientro a casa. Mamma. Alcuni ci hanno lasciato, c'è un destino che rapisce, finisce, decide di mettere il punto. Non si torna più a scuola. Non c'è un domani. C'è il ricordo, un colpo di sole, un volto. E ci sono angeli che ci hanno donato sprazzi di luce e gioia, parole indimenticabili, sguardi e battute, inviti alla fuga, all'avventura, al primo amore che era di candida passione senza carne, un desiderio che s'accendeva come una lampada marina negli occhi screziati, nelle guance di latte e ricotta, nella pelle vellutata come una pesca succosa. Ah, che giri, che sparizioni dal pomeriggio a sera, corse in bicicletta verso quello che per noi tutti era l'ignoto, la passione per il gioco, il nascondino, la palla, la scoperta del mare, della campagna. I libri di Stevenson e Jack London. Salgari, Mompracem, "avanti tigrotti!". L'amato Yanez. Arriva il preside, tutti in piedi bambini! Zac, ritti come soldati nella garitta. C'era la maestra, Lina, con quell'austera passione, una meravigliosa pedagogia nuragica, l'urlo che zittiva i giamburrasca, lo zero spaccato e il 10 e il bravissimo e tutto quello che poi hai cercato in un altro mondo, in una dimensione diversa, nel sapere, nel creare, nell'amare, nel raccontare. È sempre il primo giorno di scuola.
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attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.