2 Ottobre

Il voto teen dei maturi per legge

Votare a 16 anni? Davvero si è consapevoli a quell'età quando il 35% degli studenti italiani di terza media non comprende un testo in italiano? Domande e risposte in un quiz politico-adolescenziale di Marco Patricelli

di Marco Patricelli

So’ ragazzi... Si dice sempre così, per giustificare bonariamente certe sortite poco ponderate. So’ ragazzi significa che i giovani sono avviati verso la maturità, non ci sono dentro, e quindi, per fare esperienza, fanno scelte avventate e i loro errori vanno compresi. Quando saranno maturi ci ripenseranno, come accade a tutti rievocando gli anni della scuola, e le trasgressioni degli anni verdi sembreranno forzature legate all’età. Non so’ ragazzi, però, quelli che, fregandosi le mani per la mega-mobilitazione sull’«avanti popolo» lanciato da Greta Thunberg, hanno visto a occhi sgranati e con l’acquolina in bocca le ampie praterie delle piazze riempirsi di adolescenti che, se fossero votanti, farebbero la fortuna di chiunque riesca a toccare le corde giuste e a indirizzarli dalla propria parte.

Cosa c’è di meglio, allora, che toccare le corde seducenti di una maturità abbreviata per legge? La rivoluzione copernicana del consenso: un supersconto con sforbiciata di due anni, mica bruscolini. Ma poiché le cose non si possono certo dire così, ecco pronte le superbe motivazioni morali che giustificherebbero l’abbassamento dell’età per recarsi alle urne da 18 a 16 anni. E che saranno mai due anni, per una generazione che smanetta sullo smartphone già prima di andare a scuola quando i loro padri faticavano a usare il preistorico pallottoliere? Ecco quindi che la politica, o almeno una parte, scopre all’improvviso che gli studenti italiani sono maturi ben prima di un superato esame di maturità (superato nella formula, ovviamente): perché hanno una coscienza critica sui temi dell’ambiente, perché persino il ministro della scuola l’ha riconosciuta indistintamente autorizzando (e sollecitando) i presidi a giustificare un’assenza dai banchi di scuola dei minorenni che, com’è noto, avrebbero bisogno della firma dei genitori sul libretto.

È il progresso, accelerato dalla politica che contrariamente alla Natura, i salti...


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