3 Ottobre
America First presenta il conto
Dal 18 ottobre dazi al 25 per cento su parmigiano, pecorino e prosciutto. L'azione della Casa Bianca innescata dal verdetto Wto sul caso Boeing-Airbus favorevole agli Stati Uniti. Trump può imporre dazi all'Europa per 7,5 miliardi di dollari. Bilancia commerciale italiana con gli USA in attivo per 20 miliardi
Che succede? Toh, il mondo è piccolo, quello che accade dall'altra parte del globo ci riguarda da vicino, il soggetto tutto ripiegato su se stesso della politica italiana scopre improvvisamente che il Grande Gioco non è un videogame, ma la realtà e ci riguarda da vicino. La notizia arriva dal Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio: dal 18 ottobre arrivano i rincari tariffari sulle merci europee, dazi al 25%, è un colpo di gong per l'Unione europea. E per l'Italia. Prima di approfondire il fatto del giorno, facciamo un giro di giostra, ecco cosa è rimasto sul taccuino del titolare.
01
Ivanistan, BoJo ci riprova, Trump & Bernie
Il fronte dell'Ivanistan. Il Movimento Cinque Stelle ribadisce il no all'aumento dell'Iva: "Niente rimodulazione, no a giochini e giri di parole", il governo secondo i pentastellati deve bloccare l'aumento dell'Iva e tagliare i parlamentari. Se non si fa, è crisi. Il Pd sa che è pericoloso far imbizzarrire i grillini e Franceschini assicura: ipotesi accantonata. L'alleato di Di Maio in questa fase è Matteo Renzi.
BoJo ci riprova. Fonti di Downing Street dicono che vuole sospendere il Parlamento dall'8 al 14 ottobre. Sta chiaramente forzando la mano per giocare la carta del no deal e vedere quali carte giocherà Bruxelles. È un altro elemento che sta mettendo in ponte i mercati, nessuno sa cosa potrebbe accadere. Navighiamo in acque (del Tamigi) sconosciute. Stallo anche sulla questione dell'Irlanda del Nord. Juncker però lascia aperta la porta: "Passi avanti". E grandi problemi. God Save The Queen.
L'altro biondo. Ha vinto al Wto, fa scattare la catapulta dei dazi sull'Unione europea, ma si sta incartando sul caso Ucraina. Troppo telefono, molto avventurismo, forse gli andrà bene perché un processo a Trump farà bene al The Donald in campagna presidenziale, ma il carattere istrionico tradisce anche un certo gusto per il...
Che succede? Toh, il mondo è piccolo, quello che accade dall'altra parte del globo ci riguarda da vicino, il soggetto tutto ripiegato su se stesso della politica italiana scopre improvvisamente che il Grande Gioco non è un videogame, ma la realtà e ci riguarda da vicino. La notizia arriva dal Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio: dal 18 ottobre arrivano i rincari tariffari sulle merci europee, dazi al 25%, è un colpo di gong per l'Unione europea. E per l'Italia. Prima di approfondire il fatto del giorno, facciamo un giro di giostra, ecco cosa è rimasto sul taccuino del titolare.
01
Ivanistan, BoJo ci riprova, Trump & Bernie
Il fronte dell'Ivanistan. Il Movimento Cinque Stelle ribadisce il no all'aumento dell'Iva: "Niente rimodulazione, no a giochini e giri di parole", il governo secondo i pentastellati deve bloccare l'aumento dell'Iva e tagliare i parlamentari. Se non si fa, è crisi. Il Pd sa che è pericoloso far imbizzarrire i grillini e Franceschini assicura: ipotesi accantonata. L'alleato di Di Maio in questa fase è Matteo Renzi.
BoJo ci riprova. Fonti di Downing Street dicono che vuole sospendere il Parlamento dall'8 al 14 ottobre. Sta chiaramente forzando la mano per giocare la carta del no deal e vedere quali carte giocherà Bruxelles. È un altro elemento che sta mettendo in ponte i mercati, nessuno sa cosa potrebbe accadere. Navighiamo in acque (del Tamigi) sconosciute. Stallo anche sulla questione dell'Irlanda del Nord. Juncker però lascia aperta la porta: "Passi avanti". E grandi problemi. God Save The Queen.
L'altro biondo. Ha vinto al Wto, fa scattare la catapulta dei dazi sull'Unione europea, ma si sta incartando sul caso Ucraina. Troppo telefono, molto avventurismo, forse gli andrà bene perché un processo a Trump farà bene al The Donald in campagna presidenziale, ma il carattere istrionico tradisce anche un certo gusto per il macabro, secondo il New York Times Trump voleva far sparare ai migranti al confine con il Messico (in realtà già sparano) e costruire una trincea d'acqua piena di coccodrilli. E l'impeachment? Trump lo vede così:

Sfida aperta, paese rosso. Per il resto, siamo tra Far West e Medio Evo.
Il cuore di Bernie. Non è fortunato Bernie Sanders, operato al cuore, ha sospeso la campagna presidenziale, è ricoverato in ospedale a Las Vegas e all'età di 78 anni è un uomo che ne ha viste e combattuto di battaglie politiche. Ci auguriamo che torni, è un figura di valore. Per Trump il batticuore di Sanders non è una bella notizia. Nonno Bernie è quello che drena voti a tutti, in particolare a Elizabeth Warren, la donna che va forte, ha carattere (non è un faro spento come Joe Biden) e ha dato uno schiaffo a quell'arrogante di Mark Zuckerberg che pensa di dominare il mondo via Facebook.
Hong Kong e la piazza. Ancora manifestazioni, scontri, blocchi. L'attivista Joshua Wong dice che il governo vuole l'escalation. Quello di Pechino? Se così fosse, avremo da registrare ben altro sul taccuino in futuro. I cinesi dicono che la polizia ha fatto un uso corretto della forza. Sparando a bruciapelo a un ragazzino?
Migranti e obblighi di carta. Se volete un esempio dell'Europa decadente e ipocrita, guardate come si comporta sui migranti. La ministra dell'Interno, Lamorgese, dice che l'accordo siglato dai paesi europei a Malta è obbligatorio e "la volontarietà riguarda solo la rotazione degli sbarchi". Benissimo, ma è sempre Lamorgese a dare i numeri che contano: tra il 2018 e il 2019, "su 855 migranti sbarcati in Italia e da ricollocare in diversi Paesi europei, le offerte di accoglienza hanno riguardato solo 673 persone. Di queste, e il dato è particolarmente significativo, solo 241 sono state effettivamente trasferite". Si chiama fallimento.

Il comandante nello spazio. È l'italiano Luca Parmitano, astronauta, italiano. È lasssù, sulla Stazione Spaziale Internazionale. Che volo.
***
Ora andiamo sul teatro della battaglia. Quella dei dazi. Allacciate le cinture, si decolla. E non è un caso, vedere alla voce aerei, entriamo nel campo visivo della battaglia dei cieli.
02
La lite volante e il conto a tavola
La guerra dei dazi con un balzo felino ci ha aggredito e rischia di costare un miliardo di euro all'export del nostro paese, quel Made in Italy di cui pochi si ricordano e invece tiene su gran parte della baracca. Imprenditori in gamba che si sono internazionalizzati e hanno creato prodotti unici, italiani con la valigia in mano, creatori di valore aggiunto, questi sì, capitani, e pure coraggiosi. Una lite aperta dagli Stati Uniti sugli aiuti dati da alcune nazioni europee a un gigante dei cieli, l'Airbus, dopo anni di attesa è arrivata al termine, il verdetto è micidiale e in fondo annunciato: gli "aiuti sono illegali", Airbus ha perso, gli Stati Uniti hanno vinto e sono autorizzati a imporre dazi per 7,5 miliardi di dollari su merci esportate dall'Unione europea verso il mercato americano. Con un colpo d'ala, America First bussa alla porta e presenta il conto. A tavola.
02
Parmigiano, pecorino, provolone e prosciutto
Il conto arriva subito, il 18 ottobre, si comincia con questo menù comunicato ieri notte dall'oste americano del Dipartimento del Commercio. Vino, pasta e olio non saranno oggetto di rincari tariffari, ma nella lista dei prodotti che saranno colpiti dai dazi al 25 per cento ci sono Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Provolone.
Gli Stati Uniti imporranno tariffe del 10% sugli aerei europei e del 25% sugli altri beni industriali e agricoli. Non saranno applicati ai componenti aerei perché l'americana Boeing utilizza parti costruite in Europa.Blocco centrale e stabilizzatori del Boeing 787 sono costruiti in Italia. Gli Stati Uniti puntano a un negoziato ma nel frattempo hanno la facoltà di applicare i rincari tariffari sul 100% dei prodotti europei esportati in America. Tutto cominciò lassù, nei cieli. E non è una questione ultraterrena, pochi santi, molto denaro. Follow the money.
03
Boeing vs Airbus. La battaglia dei cieli

Il settore dell'aerospazio è inscindibile dal legame con le nazioni, il link naturalmente è quello dell'industria della Difesa e della ricerca, della sorveglianza, del trasporto militare e delle declinazioni nel settore civile.
La contesa tra le due compagnie, l'americana Boeing e l'europea Airbus, dura da 15 anni. Naturalmente il vero scontro è tra aree geopolitiche, Stati Uniti e Europa, un confronto duro sui dazi e i sussidi alle industrie che è finito sul tribunale dell'Organizzazione mondiale del commercio. La Ue è accusata di aver aiutato Airbus a sviluppare i suoi modelli di punta (A380 e A350) per fare concorrenza a Boeing. Quando nel 2004 le consegne del costruttore europeo superano quelle dell'americano, si apre la danza della carta bollata e della guerra commerciale. Due anni dopo, Boeing presenta il suo ricorso sostenendo che gli aiuti europei sono illegali perché creano un vantaggio competitivo per la compagnia europea. Cifra contestata dagli americani: 22 miliardi di dollari. Naturalmente Airbus ribatte sostenendo che anche Boeing ha ricevuto aiuti, sovvenzioni per 23 miliardi di dollari da parte del governo americano. Pari e patta, sembrerebbe. E invece no, la causa va avanti per 15 anni e la sentenza emerge nel momento più complicato per il commercio mondiale da quando è partita la globalizzazione dei mercati negli anni Novanta.
Il Wto anche nel 2016 aveva dato ragione agli Stati Uniti, calcolando un danno di 11 miliardi all'anno per i sussidi in varia forma, in questo caso prestiti, ottenuti da Airbus. Sentenza confermata in appello nel 2018. Il verdetto in seguito si ribalta, va a favore dell'Airbus, oggi la sentenza che apre uno scenario di guerra tariffaria: gli Stati Uniti hanno la facoltà di colpire la Ue con 7,5 miliardi di dazi. Non finisce qui, la Ue ha in sospeso un altro reclamo che le darebbe il diritto a sua volta di imporre nuove tariffe sui prodotti americani importati in Europa. Non finisce mai perché come dice Gordon Gekko "il denaro non dorme mai".
04
L'Italia, l'amico americano e il dragone cinese
Il premier Giuseppe Conte ha detto che confida nell'alleato americano. E per ora l'effetto è zero. Traduzione: spera che gli Stati Uniti facciano distinzione tra le nazioni coinvolte perché del consorzio Airbus l'Italia non fa parte (Germania, Spagna, Francia e Regno Unito), ma come abbiamo visto la scure tariffaria ha colpito. L'amministrazione Trump ha risparmiato il vino (per ora, in questi casi si gioca con l'escalation) ma può scegliere il suo prossimo bersaglio con comodo. E bisogna ricordare che Trump è in piena campagna presidenziale e deve mostrare il pugno di ferro, dire al popolo che difende la Fortezza America. Siamo nel campo minato della propaganda e in questo Trump sa il fatto suo, fin troppo. Il segretario di Stato, Mike Pompeo, ieri in visita a Roma, non ha la soluzione in tasca e non cerca la distensione sui dossier delicati a tutti i costi, questo almeno a giudicare dalle parole che abbiamo sentito.
La distanza tra la Casa Bianca e Palazzo Chigi sull'accordo della nuova Via della Seta siglato con la Cina non ci aiuta. Pompeo ha affermato senza sfumature di sorta che "la Cina è una minaccia comune" (e lo è) mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ribadito che "sui dazi difenderemo le nostre imprese". Pompeo dice che "l'Italia è un Paese sovrano, ma Pechino ha un approccio predatorio negli scambi commerciali", mentre il Di Maio assicura: "Condividiamo le preoccupazioni americane sul 5G ma la nostra normativa è avanzata". Messa così, siamo di fronte a mondi in rotta di collisione sulla via del Dragone. Siamo alleati degli americani, abbiamo un accordo strategico con la Cina, facciamo parte dell'Unione europea e sul nostro groppone pesa un debito pubblico da oltre 2300 miliardi di euro. C'è da preoccuparsi? Sì e infatti Pompeo intervistato da Sky Tg24 ieri ha anticipato quello che poi in serata è arrivato ufficialmente, il 18 ottobre una serie di prodotti italiani che hanno un mercato enorme negli Stati Uniti subirà il trattamento tariffario al 25 per cento. Un guaio vero, perché l'America per l'Italia è un mercato ricco, abbiamo una bilancia commerciale largamente in attivo, guardate qui:

Nel 2019, dati del Census Bureau aggiornati fino a luglio, l'Italia ha un surplus di quasi 20 miliardi di dollari con gli Stati Uniti. La Cina? Se si pensa di fare il pieno con il carretto delle arance siciliane che viaggia verso Pechino stiamo freschi, le merci vanno dove ci sono i soldi. Follow the money. In America.
05
Borsa in rosso
La Borsa ovviamente ha registrato il peggioramento dello scenario e ha chiuso in rosso seguendo la scia di tutte le piazze europee:
Wall Street si è appruata e ha chiuso sott'acqua:
L'indice Dow Jones ha fatto registrare la peggior partenza dal 2008 (subito 550 punti sotto), ma il problema non riguarda solo la partita della guerra commerciale. Wall Street guarda i fondamentali, l'indice manifatturiero ISM (Institute for Supply Management) in settembre è sceso al livello più basso dal giugno del 2009, ecco il quadro complessivo della manifattura americana:

I segnali di rallentamento dell'economia americana ci sono, finora aveva tenuto molto bene di fronte allo stress della guerra commerciale e allo scenario meno favorevole della crescita in Europa (vedere alla voce Germania, dati dell'Istituto Ifo: il pil tedesco nel 2019 crescerà solo dello 0,5%, la stima precedente era + 0,8%) e in Cina.
In America c'è ancora uno scenario di crescita complessiva (overall economy) ma in rallentamento e parliamo di un trend che va avanti da 125 mesi, un miracolo possibile grazie alla forza della domanda interna, agli stimoli monetari della Federal Reserve, alla flessibilità del mondo del lavoro, ai provvedimenti fiscali dell'amministrazione Trump e allo straordinario sistema dell'impresa americana. Un altro mondo. Non felice, non perfetto, con una democrazia in crisi (dove non lo è?) ma con una capacità e velocità di reazione che l'Europa non ha.
***
Che cosa accadrà ora? Tutto è nelle mani di Trump, ha deciso di applicare i rincari da subito, dal 18 ottobre e ha fatto sapere che intende negoziare con l'Unione europea. In che mani siamo, cielo. D'altronde, a giudicare dal dibattito tra i cosiddetti paesi civilizzati del mainstream europeo, non è che ci sia proprio da esultare di gioia, perdiamo molto tempo a discutere di ideali, mentre le grandi economie emergenti (Cina, India, tigri asiatiche) e la potenza americana occupano lo spazio, il mercato dell'intelligenza, del commercio, della produzione e naturalmente del lavoro. Facciamo grandi voli pindarici, sogni, tutto è verde, tutto è giovane, mettiamo le ali di Icaro, sono di cera e precipitiamo al suolo quando vediamo la realtà: i dazi di America First, il capitalismo invasivo della Cina su reti, infrastrutture e logistica. Crash. La saggezza è in pieno sbandamento climatico, applausi. Continuate pure là in piazza a strillare che ci hanno rubato il futuro, continuate a parlare nel Palazzo di alleanze, di leggi elettorali, fate piccoli calcoli da bottega, nel frattempo si restringe in un colpo lo spazio commerciale di parmigiano, prosciutto, provolone e pecorino, tanto per cominciare. Sciagurati. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
06
Il voto teen dei maturi per legge
Votare a 16 anni? Davvero si è consapevoli a quell'età quando il 35% degli studenti italiani di terza media non comprende un testo in italiano? Domande e risposte in un quiz politico-adolescenziale di Marco Patricelli

di Marco Patricelli
So’ ragazzi... Si dice sempre così, per giustificare bonariamente certe sortite poco ponderate. So’ ragazzi significa che i giovani sono avviati verso la maturità, non ci sono dentro, e quindi, per fare esperienza, fanno scelte avventate e i loro errori vanno compresi. Quando saranno maturi ci ripenseranno, come accade a tutti rievocando gli anni della scuola, e le trasgressioni degli anni verdi sembreranno forzature legate all’età. Continua a leggere su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con i saettanti delfini, una gioia.
07
I baby delfini sul Potomac
È un fiume malato da decenni, ma la notizia è di quelle che schiudono un sorriso e ci fanno star bene prima di andare a prendere un gin Martini all'American Bar: i delfini sono tornati a nuotare in gran numero sul fiume Potomac.
La notizia più bella è che ci sono delle nuove nascite documentate. Sul Potomac. Il fiume di Washington. In un'area densamente urbanizzata. C'è speranza, va alimentata. C'è chi parla di futuro rubato, c'è chi lo vede riprodursi dove non te l'aspetti. È il grande mistero della vita sulla Terra. Buona serata a tutti.
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prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.