8 Ottobre
Il Presidente, il Sultano e il Nessuno dell'Europa
Trump è in campagna elettorale e vuole il ritiro delle truppe dalla Siria. Erdogan prepara l'invasione nei territori dei curdi. Così gli Stati Uniti abbandonano un alleato che ha combattuto contro l'Isis. E l'Europa? La Germania ha consegnato ai turchi il controllo dei profughi siriani, il risultato è che Ankara fa quel che vuole
Che succede? Abbiamo davanti a noi la storia del Presidente, del Sultano e del Nessuno. Il Presidente è Trump, impegnato nella campagna presidenziale, pronto a ritiri (im)possibili di soldati, rientri a casa e tradimenti che non si possono consumare (ai danni dei curdi, alleati contro l'Isis); il Sultano si chiama Erdogan, l'uomo della Turchia islamizzata, dello Stato che arresta in massa i dissidenti, la figura alla quale l'Unione europea ha affidato il controllo dei cancelli della Siria, il rubinetto della fuga della guerra che le cancellerie europee vedono ma non osservano, conoscono ma ignorano; eccolo il Nessuno, l'Europa imbelle che si fa bella di nobili parole e dimentica che esistono i fucili e la pace non si porta solo con i minuetti diplomatici, un comodo assegno a Erdogan e tutto è sistemato, voilà. Non è andata così. Questo il fatto a cui dobbiamo guardare con attenzione, è il cuore pulsante della crisi delle democrazie, dell'ascesa delle autocrazie, la fine di un mondo e l'inizio nell'ombra di un nuovo ordine mondiale.
Poi c'è l'Italia, il paese remoto, quello che non ascolta i rumori di fondo della contemporaneità e s'immagina solo nell'universo. La cronaca fatta di coriandoli, nessuna grandezza. La maggioranza prova a tenere insieme i pezzi del puzzle, in una dimensione di tregua armata. Ecco dunque i capigruppo (Movimento Cinque Stelle, Partito democratico, Italia Viva, Liberi e Uguali e Autonomie) ieri siglare un documento politico sul taglio dei parlamentari che ha una conseguenza istituzionale tutta da scoprire: entro dicembre ci sarà una nuova legge elettorale. Gong. Prima di vedere per chi suona la campana nella politica italiana, facciamo un punto sulla notizia del giorno. Andiamo in zona Trump, che zona. Seguite il titolare di List.
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Trump e l'invasione della Turchia in Siria
"Siamo pronti a entrare in Siria in qualsiasi...
Che succede? Abbiamo davanti a noi la storia del Presidente, del Sultano e del Nessuno. Il Presidente è Trump, impegnato nella campagna presidenziale, pronto a ritiri (im)possibili di soldati, rientri a casa e tradimenti che non si possono consumare (ai danni dei curdi, alleati contro l'Isis); il Sultano si chiama Erdogan, l'uomo della Turchia islamizzata, dello Stato che arresta in massa i dissidenti, la figura alla quale l'Unione europea ha affidato il controllo dei cancelli della Siria, il rubinetto della fuga della guerra che le cancellerie europee vedono ma non osservano, conoscono ma ignorano; eccolo il Nessuno, l'Europa imbelle che si fa bella di nobili parole e dimentica che esistono i fucili e la pace non si porta solo con i minuetti diplomatici, un comodo assegno a Erdogan e tutto è sistemato, voilà. Non è andata così. Questo il fatto a cui dobbiamo guardare con attenzione, è il cuore pulsante della crisi delle democrazie, dell'ascesa delle autocrazie, la fine di un mondo e l'inizio nell'ombra di un nuovo ordine mondiale.
Poi c'è l'Italia, il paese remoto, quello che non ascolta i rumori di fondo della contemporaneità e s'immagina solo nell'universo. La cronaca fatta di coriandoli, nessuna grandezza. La maggioranza prova a tenere insieme i pezzi del puzzle, in una dimensione di tregua armata. Ecco dunque i capigruppo (Movimento Cinque Stelle, Partito democratico, Italia Viva, Liberi e Uguali e Autonomie) ieri siglare un documento politico sul taglio dei parlamentari che ha una conseguenza istituzionale tutta da scoprire: entro dicembre ci sarà una nuova legge elettorale. Gong. Prima di vedere per chi suona la campana nella politica italiana, facciamo un punto sulla notizia del giorno. Andiamo in zona Trump, che zona. Seguite il titolare di List.
01
Trump e l'invasione della Turchia in Siria
"Siamo pronti a entrare in Siria in qualsiasi momento", ha annunciato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Trump gli ha dato il via libera (alla solita maniera di Trump, come vedremo) e siamo in presenza di una notizia devastante perché la decisione degli Stati Uniti ha un impatto sui curdi, alleati degli americani, che ora si troveranno di fronte l'esercito turco da una parte e elementi delle milizie di Isis pronti a colpirli in una fase di debolezza. Il rischio di un doppio fronte militare è concreto. Questa è la situazione sul campo:

La mappa mostra le aree di influenza e la zona in giallo mostra i territori sotto il controllo dei curdi. Questa era la situazione nell'agosto del 2017, prima dell'intervento della Russia, degli Stati Uniti e dei curdi:

Isis minacciava Damasco (certo, al potere non c'è un uomo di pace, parliamo di Assad, un dittatore spietato), controllava ampie zone del Kurdistan, minacciava di sfondare a Nord, aveva un fronte iracheno profondo a Sud-Est, il potere e l'influenza di questa gang di criminali e psicopatici era enorme. Mentre Obama era fermo sulla "linea rossa", la Russia dava dimostrazione di come si può condurre una guerra senza perdere (troppi) soldati sul campo, risorse umane e materiali, con strike mirati, controllo del territorio con gli alleati, uso di intelligence e forza letale. Un'umiliazione per l'America impegnata nelle infinite campagne militari in Afghanistan e in Iraq.
Il teatro della guerra. Questa è la mappa del Nord della Siria, chi controlla chi e cosa:

La presidenza Trump finora aveva retto l'impatto, non ha aperto altri fronti, ha condotto una linea di mantenimento delle posizioni e sostenuto le operazioni nel Nord della Siria fino a vincere la battaglia sull'Isis (annunciata paradossalmente dallo stesso Trump) per il controllo del territorio partendo dal Nord dell'Iraq. Guardate questa foto:

Ma Trump ha sempre avuto in mente il ritiro. Non a caso parla di "stupida guerra tribale", non si rivolge agli analisti del Pentagono e del Dipartimento di Stato, ma ai suoi elettori. "Non sto dalla parte di nessuno", ha detto ieri pomeriggio. La Turchia nel frattempo approfitta di questo punto debole della Casa Bianca e minaccia, dice che la zona al confine non è controllata (oggetto di un'infuocata telefonata con Trump ieri), afferma che l'intera zona è penetrata da terroristi e quindi l'intervento è necessario e urgente per creare una "zona di sicurezza". La diplomazia americana non approva l'intervento, non lo sostiene, ma se un Presidente americano parla di ritiro dei suoi soldati da una zona di guerra, allora autorizza gli altri a entrare sul terreno con la cavalleria corazzata. Sono le dure regole del conflitto, i vuoti si riempiono. Chiedere a Obama e fare uno squillo a Putin per informazioni di prima mano sul tema.
Cosa vuol fare Erdogan? Teme la costituzione di uno Stato curdo ai confini con la Turchia, dunque si propone di eliminare quelli che lui chiama "i terroristi", ma tra coloro che egli considera tali (praticamente tutti i suoi avversari in quella zona) ci sono gli alleati degli americani, forze che hanno contribuito in maniera decisiva a sconfiggere le milizie dell'Isis.

Siamo di fronte a una decisione grave dell'amministrazione americana. Non a caso l'influente senatore repubblicano Lindsey Graham ha criticato la Casa Bianca: "Ho appena parlato con il senatore (democratico) Chris Van Hollen della situazione in Siria", ha scritto su Twitter il senatore Graham. "Introdurremo sanzioni bipartisan contro la Turchia se invaderà la Siria e chiederemo la sua sospensione dalla Nato se attaccherà le forze curde che hanno assistito gli Stati Uniti nella distruzione del Califfato Isis".

Graham centra l'obiettivo politico: non si lascia mai solo chi ha combattuto al tuo fianco. Ecco un altro tweet:

Quella di Trump è una decisione saggia e razionale? Qui su List abbiamo sempre sostenuto che tale linea d'azione sarebbe profondamente sbagliata. Nel Partito repubblicano i contrari si moltiplicano. Il senatore della Florida Marco Rubio ha parlato di "grave errore che comportera' conseguenze ben oltre la Siria". Nikki Haley, ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, ha commentato: "Dobbiamo sostenere sempre i nostri alleati, se ci aspettiamo che loro facciano lo stesso con noi".

Trump sta commettendo (forse, è una partita sui cui dovrà riflettere, potrebbe costargli parecchio) l'errore più grave della sua presidenza. Siamo di fronte a un'inversione di rotta della strategia americana in Siria, ma non è una novità per Trump in questo caso, ne abbiamo scritto ampiamente su List, il Presidente vuole ritirare le truppe, nell'anno della campagna presidenziale vuole mostrare la realizzazione di uno dei suoi annunci sul rientro a casa dei soldati americani impegnati in zona di guerra. Ci ha provato in Afghanistan ora in Siria. Ha sempre incontrato il no del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Ora vuole seguire il suo istinto, è il Commander in Chief e annuncia "decido io".
Sarebbe una macchia sull'onore dell'America. E proprio questo punto e la rivolta in corso dei vertici del Partito repubblicano (si è unito al coro di no anche Mitch McConnell, il capogruppo al Senato) mettono Trump in difficoltà. Tanto che in serata, arriva il classico stop and go dell'amministrazione americana sul tema. Un funzionario del Pentagono sottolinea: "Non c'è nessuna luce verde nei confronti della Turchia per un massacro dei curdi. Dire questo è da irresponsabili. Le azioni decise dal presidente sono solo mirate a proteggere i nostri soldati". E il ritiro? Non ci sarebbe un ordine formale di rientro, ma un ridispiegamento - così ha detto il Pentagono - di un centinaio di unità delle forze speciali. Nel frattempo Trump mette i suoi paletti, fa sapere di esser pronto a "distruggere l'economia turca" (cosa che in effetti ha già fatto facendo colare a picco la Lira Turca):

E naturalmente convoca un vertice con i militari e ne fa diffondere le immagini dallo staff della Casa Bianca:

Che cosa sta succedendo? Trump è in campagna elettorale, Erdogan non vede l'ora di premere il pulsante della guerra contro i curdi, l'Europa strilla e come sempre sta a guardare. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Il piagnisteo ipocrita dell'Europa
La notizia apre tutti i giornali e fa parte dei titoli che contano di tutti i media che non hanno ancora abdicato al senso della gerarchia delle news, della qualità e del buon giornalismo. Prima pagina del Financial Times:

L'apertura è su Trump e la Siria, notate il titolo e la foto in alto, c'è una perfida ironia nell'immagine di Putin rilassato, in cima a una montagna, nella Siberia del Sud, in vacanza al confine con la Mongolia. E l'Europa, questa mitica entità buona a prescindere, dov'è? Parla, strepita, s'indigna, naturalmente. E non fa altro che questo. Ma il fatto geopolitico è di tale peso e gravità che non si può fare finta che questo possa bastare e autoassolversi la coscienza. Proviamo a mettere in fila un paio di fatti:
1) La Turchia fa parte della Nato (en passant, ne fa parte anche l'Italia, ma nella melensa politica del "nuovo umanesimo" contista ogni fatto scomodo, cioè che entra nel gioco geopolitico vero, viene edulcorato o cancellato, salvo poi dar via libera a colloqui tra la Giustizia americana e i nostri servizi segreti senza informare il Parlamento) fatto che pare del tutto irrilevante e invece lo è alla luce di un secondo punto segnato sul taccuino;
2) I turchi hanno acquistato (fatto rilevato più volte su List) una batteria di difesa anti-aerea della Russia, il sistema anti-missile S-400. Questo acquisto non ha condotto a nessuna reazione tangibile da parte degli alleati della Nato;
3) Erdogan insegue il sogno della Grande Turchia, considera quei territori della Siria (e dell'Iraq) come il cortile di casa, l'invasione dunque non è per lui un'invasione ma un'operazione di polizia, quello è il suo territorio e fa un po' quel che vuole sotto gli occhi degli americani che hanno usato i curdi e ora li scaricano, lasciandoli in una morsa d'acciaio, tra l'artiglieria turca e le milizie dormienti dell'Isis che presto si risveglieranno;
4) L'Europa con Erdogan ha fatto un gioco al buio guidato dalla Germania. La Cancelliera Merkel preoccupata dall'arrivo in massa di milioni di profughi siriani ha spinto qualche anno fa per un accordo miliardario con la Turchia: caro Erdogan, ti paghiamo, chiudiamo un occhio e anche l'altro sui tuoi abusi di potere, ma ti occupi dei profughi. Questo accordo per Erdogan è insufficiente, deve inseguire il suo disegno di espansione e guarda caso lo scopo è quello di trovare un territorio, una zona-cuscinetto al Nord della Siria (per lui Turchia) dove dare riparo a 3,6 milioni di siriani in fuga dal conflitto e dalle vendette tribali. Quel disegno europeo, tutto tranne che umanitario, è fallito;
5) L'Unione europea per essere tale deve avere - il caso ne è la dimostrazione - un esercito e una politica estera. Trump se ne infischia dei curdi, il Medio Oriente per gli Stati Uniti sta bene così com'è, tra satrapi, macellai, dittatori e monarchie più o meno illuminate. L'America oggi è una potenza riluttante, non può ritirarsi completamente dai quadri strategici, ma non ha intenzione di mandare a morire i suoi soldati per cause che non sono più considerate al primo posto nell'agenda. Quanto ai democratici non possono parlare senza arrossire di vergogna, sono state le proxy war, le guerre per procura e le primavere immaginarie di Obama e le mosse di Lady Libia, Hillary Clinton, ad aprire i cancelli della guerra, soprattutto in Siria, dove sono arrivate armi, appoggio logistico, ogni strumento ai cosiddetti "ribelli" che avrebbero dovuto rovesciare Assad. Il risultato è stato un'orrenda mattanza. Ma l'Europa cosa vuole? Come diceva Kissinger: qual è il numero di telefono dell'Europa? Se c'è, squilla inesorabilmente a vuoto.
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Che facciamo ora? Torniamo in Italia, densa pagina politica. Siamo a un punto di svolta della legislatura. Allacciate le cinture, entriamo nell'autoscontro parlamentare.
03
Taglio dei parlamentari e legge elettorale
Ecco il testo dell'accordo, è un documento che segna uno spartiacque nella legislatura e apre scenari che non sono affatto scontati, chi in questo testo legge la pax deve vedere anche il suo potenziale rovescio, la guerra.
I Capigruppo di maggioranza assumono i seguenti impegni comuni, che offrono al dialogo con le forze di opposizione:
1) La riduzione del numero dei parlamentari incide sul funzionamento delle leggi elettorali di Camera e Senato, aggravandone alcuni aspetti problematici, con riguardo alla rappresentanza sia delle forze politiche sia delle diverse comunità territoriali. Conseguentemente, ci impegniamo a presentare entro il mese di dicembre un progetto di nuova legge elettorale per Camera e Senato al fine di garantire più efficacemente il pluralismo politico e territoriale, la parità di genere e il rigoroso rispetto dei principi della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia elettorale e di tutela delle minoranze linguistiche.
2) Ci impegniamo a intervenire nel corrente mese di ottobre, sul progetto relativo all'abbassamento dell'età per il voto per il Senato della Repubblica in corso di esame in quel ramo del Parlamento per equiparare i requisiti di elettorato attivo e passivo di Camera e Senato. Ci impegniamo, altresì, a presentare un testo volto a modificare il principio della base regionale per l'elezione del Senato e per riequilibrare il peso dei delegati regionali che integrano il Parlamento in seduta comune per l'elezione del Presidente della Repubblica, a partire dall'elezione successiva a quella delle nuove Camere in composizione ridotta.
3) La riduzione del numero dei parlamentari implica alcuni interventi sui Regolamenti parlamentari. Auspichiamo un lavoro rapido delle Giunte per il Regolamento di Camera e Senato per riformare i Regolamenti vigenti così da adeguarli in modo efficiente al nuovo numero dei parlamentari, garantendo in entrambi i rami del Parlamento alle minoranze linguistiche di potere costituire gruppi o componenti autonome. Nel contempo tale riforma è essenziale per valorizzare il ruolo del Parlamento con interventi tesi ad armonizzare il funzionamento delle due Camere e limitare in maniera strutturale il ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia. In particolare si tratta di intervenire anche sulla disciplina del procedimento legislativo allo scopo di dare certezza di tempi alle iniziative del Governo e più in generale ai procedimenti parlamentari, coniugando la celerità dell'esame parlamentare con i diritti delle minoranze.
4) Per dare piena attuazione al punto 10 del Programma di governo, ci impegniamo ad avviare entro dicembre un percorso che coinvolga tutte le forze politiche di maggioranza, aperto al contributo dei costituzionalisti e della società civile, volto anche a definire possibili interventi costituzionali, tra cui quelli relativi alla struttura del rapporto fiduciario tra le Camere e il Governo e alla valorizzazione delle Camere e delle Regioni per un'attuazione ordinata e tempestiva dell'autonomia differenziata.
Tutto bene, per ora. Ma innescare il processo di una nuova legge elettorale poi significa andare a votare. Perché? Seguite il titolare di List.
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Il rebus del nuovo Presidente della Repubblica
Il taglio dei parlamentari e il varo di una nuova legge elettorale hanno un impatto sull'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Nel 2022 il Parlamento deve votare il successore di Sergio Mattarella e i prossimi passaggi sono delicati. A questo bisogna aggiungere nel calendario l'appuntamento della Corte Costituzionale con il referendum della Lega sull'abolizione della quota proporzionale della legge elettorale attuale, il Rosatellum. Facciamo un riepilogo:
1) Ci sarà il taglio dei parlamentari;
2) La Consulta deve decidere sul referendum proposto dalla Lega;
3) L'elezione del Presidente della Repubblica che fa scattare il semestre bianco e poi le elezioni politiche nel 2023.
Sembra tutto chiaro e la scansione è automatica. No, non è così. Perché siamo in presenza di atti che modificano l'assetto istituzionale, prima di tutto quello del Parlamento, cioè l'organo che elegge il Presidente della Repubblica e la riduzione (da 945 parlamentari a 600) non è un fatto "numerico", ma politico, cambia profondamente l'organo legislativo, come emerge dalla lettura dell'accordo firmato oggi dai capigruppo della maggioranza.
La riforma costituzionale non modifica il metodo di elezione del Presidente della Repubblica (articolo 83 della Costituzione) e qui sorge il primo problema: i 58 delegati regionali (tre per ogni regione (tre per ogni regione, salvo la Valle D'Aosta che ne ha uno solo) restano immutati, questo significa che in presenza della riduzione dei parlamentari, avranno un peso nell'elezione del Capo dello Stato ancora più grande. Siamo oltre quello che avevano previsto i padri costituenti. Bisogna dunque modificare la norma sui delegati regionali per riequilibrare il processo di votazione.
Fatto il taglio degli eletti, attesi tre mesi dopo il sì (e dopo un eventuale referendum confermativo, opzione prevista nel nostro ordinamento in caso di riforma della Costituzione), bisogna nel corso dell'anno prossimo fare le riforme che sono indicate nell'accordo di maggioranza.
Come si arriva all'elezione del Capo dello Stato? Mattarella si è insediato il 3 febbraio del 2015, secondo le norme dunque dal 3 gennaio del 2022 il Presidente della Camera può convocare il Parlamento in seduta comune per eleggere il successore di Mattarella. Nei sei mesi precedenti la fine del mandato il Presidente entra nel semestre bianco (scatta alla fine di luglio del 2021), dunque Mattarella non potrà sciogliere le Camere. Ricordiamo che la legislatura scade nella primavera del 2023.
In mezzo a questa fase, ci sarà il varo della nuova legge elettorale. E qui la strada si biforca: se viene approvata nel 2020 e non si va a elezioni anticipate subito dopo, avremo un Parlamento eletto con una vecchia legge elettorale che vota un nuovo Presidente della Repubblica mentre è in vigore una nuova legge elettorale. Le vedete anche voi le scintille del cortocircuito? Saremmo di fronte a un presidente della Repubblica eletto - che resta in carica per sette anni - che viene espresso da Camere che non saranno mai più le stesse. L'ingegneria costituzionale è il regno della realizzazione dell'impossibile, ma appare francamente un'operazione no limits conservare il vecchio metodo per eleggere ciò che dovrebbe essere nuovo.
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Il fattore imprevedibile: Renzi
Al centro della politica italiana, piaccia o meno, in questo momento c'è Renzi. La sua azione sul piano istituzionale ha un peso finché sono leggeri - fino a sfiorare l'inconsistenza - tutti gli altri soggetti. Renzi fa politica, pone questioni politiche, crea problemi politici. Da quando ha fondato i gruppi parlamentari di Italia Viva sembra abbia recuperato quelle capacità di manovratore che gli avevano consentito di scalare il Partito democratico fino a diventare capo del governo. Non è lo stesso Renzi, è chiaro, le stagioni politiche non sono mai uguali, ma la determinazione e l'efficacia di ieri si mischiano a una rabbia di oggi e a una ritrovata libertà di agire che ne fanno un agente chimico da maneggiare con estrema cura. Renzi liberato dai giochi di corrente del Pd, finalmente senza più i fantasmi, i totem e i tabù che popolano i discorsi della sinistra italiana, questo Renzi - piaccia o meno, è un elemento diverso che nell'attuale assetto del Parlamento copre uno spazio che non può essere di nessun altro. Tutti sono prigionieri di un prima mentre Renzi ha chiuso la porta e aperto un dopo.
Italia Viva occupa le prime pagine dei giornali e non basta certo il buon Dario Franceschini che dice "non è che dobbiamo parlare tutti i giorni di Renzi, sembra una ossessione collettiva" a cancellarlo dallo scenario perché l'ex segretario del Pd fa notizia, cosa che nella società contemporanea significa essere visibili e dunque rilevanti.
Fa notizia anche in cronaca e quando accade diventa conseguenza politica. La sentenza di primo grado di condanna dei suoi genitori oggi non è certo un elemento di cronaca giudiziaria che resta sul taccuino del semplice cronista. La sentenza del tribunale di Firenze che condanna Tiziano Renzi e Laura Bovoli a un anno e nove mesi di reclusione per aver emesso fatture false per un totale di 160 mila euro (due fatture da 20 mila euro e 140 mila euro) è destinata in ogni caso a impattare sul dibattito politico. Bisogna infatti ricordare che il movimento fondato da Renzi, Italia Viva, si contraddistingue per una linea politica garantista sulla giustizia, difende il pilastro della presunzione di innocenza, porta una bandiera che non appartiene alla maggioranza di governo, dove il giustizialismo del Movimento Cinque Stelle domina sulla posizione né né del Partito democratico (non si comprende infatti quale sia la linea sulla giustizia) e degli altri soggetti. Siamo dentro uno spazio vecchio e nuovo della politica.
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Lo spazio di Italia Viva
Che spazio occupa? Quello di una forza moderata, centrista con una strizzata d'occhio a sinistra e un colpo di gomito a destra, di sistema, nel sistema, per il sistema. Renzi occupa un posto che fino a ieri è sempre stato saldamente nelle mani del Pd: quello dell'establishment. Sul lato destro, Italia Viva coltiva parole chiave che erano di Forza Italia e le aggiorna, su mercato, giustizia e Europa, il partito di Renzi è globalista, garantista e atlantista, cose che in uno scenario politico polarizzato come quello attuale non conducono alla creazione di un partito popolare e di massa, ma hanno il dono della originalità perché hanno un suono differente rispetto a quello che si sente in giro di questi tempi. Anche questo non è poco.
Pesate la proposta politica del Movimento Cinque Stelle che ha un menù à la carte, senza alcun pensiero forte (Luigi Di Maio ripete sempre la frase liturgica del partito a-ideologico), che si tiene in piedi con la formula del partito di lotta e di governo, così di certo governa, ma non risolve le sue contraddizioni; guardate da una certa distanza l'azione politica del Pd: una buona classe di governo, ministri che sanno stare a tavola, sanno usare la forchetta e il coltello istituzionale, ma sono pressati dal dovere di essere "forza responsabile" e dunque minacciati ogni giorno dal dover pagare dazio per l'azione di governo (che per forza scontenta sempre qualcuno), immersi nel ruolo che le cancellerie europee hanno assegnato a quel partito, garantire la stabilità dei conti in una dimensione europea dove di risorse da spendere per l'Italia ce ne sono poche. I sondaggi sono là, a disposizione di tutti, il format del governo giallo-rosso non scalda i cuori di nessuno, almeno per ora, tutti viaggiano rasoterra e se c'è qualcuno che sembra destinato a fare il donatore di sangue è il Pd. C'è tempo per assestarsi, ma meno di quanto si immagini.
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Si torna al punto di partenza: la legge elettorale
La partita si gioca sulla legge elettorale. Sono tutti dentro il processo, la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, ha firmato l'accordo e commentato: "Abbiamo raggiunto l'accordo, Italia viva domani voterà compatta la riforma del taglio del numero dei parlamentari perché è uno degli impegni assunti dalla maggioranza che sostiene il governo con consapevolezza sin dal primo giorno e quindi manterremo l'impegno". I renziani sono davvero convinti della bontà del taglio dei parlamentari? No, il loro appoggio è tattico. Ecco cosa dice Boschi: "È una riforma che presa singolarmente non migliorerà il funzionamento del Parlamento, ma era un impegno preso che rispetteremo ed è l'ulteriore dimostrazione che il governo non nasce per mantenere le poltrone, visto che le tagliamo, ma per non far aumentare l'Iva e tagliare le tasse, altro impegno mantenuto". Non basta il taglio, servono le altre riforme e Boschi dice "crediamo nella buona volontà" delle forze di maggioranza a portare avanti "un lavoro congiunto, seriamente e nei tempi che ci siamo dati". Traduzione: siamo al tavolo da poker, andiamo a vedere le carte degli altri, ma le regole del gioco si fanno con noi. E al tavolo c'è il gambler più imprevedibile: Renzi.
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Tanta politica, ma la giornata pur senza grandi acuti ne è piena. Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un decollo.
08
Un lancio visto dal cosmo, le lune di Saturno, il tempo che fugge
Questa foto è stata scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale dall'astronauta Christina Koch, è il decollo della nave Soyuz MS-15 dalla piattaforma di lancio del Kazakhstan, mercoledì 25 settembre. Volare.
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Saturno è diventato il re delle Lune e ha superato Giove. Il pianeta con gli anelli ha ora 82 satelliti, ne sono stati scoperti altri venti dagli astronomi. Ora ne ha tre più del gigante Giove.
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Sono le 21.30, è stata una lunga giornata. E non è ancora finita. Serve un Gin Martini, per dimenticare. O ricordare, provare a immaginare una fuga, essere lassù, dove tutto ha una dimensione che ci ricorda quanto siamo piccoli e precari nell'universo. E noi invece siamo qui, a consumare le ore senza chiedersi mai perché, dissipando la vita e perdendo le occasioni. Che spreco."Ma fugge intanto, fugge irreparabilmente il tempo". Tempus fugit. Non ci resta che l'immenso Virgilio.
09
Ciao, Robot
Rieccoci, abbiamo aggiornato List, sono le 7:00, il nostro lavoro è iniziato al buio, alle 4:30. Bella la vita del giornalista. Serve un altro bel caffè per andare avanti (e magari tornare indietro, lasciarsi solo un po' e per sempre) e per fortuna l'ottimismo non manca, in futuro questo lavoro da amanuense digitale lo farà un robot e noi saremo disoccupati con un bastone chiodato in mano, vestiti di stracci, a caccia di una tanica di benzina per far partire un vecchio dragster e tornare a casa, in una caverna ricavata in un ex condominio di fricchettoni dove si sente questa frase: "Wilma, dammi la clava". Massì, fase Flinstones innescata dalla copertina dell'Economist:
Stiamo costruendo tutta la distopia che vibra nelle pagine di fantascienza, ma ce la faremo, ci sostituiranno nell'amore, i robot, finalmente ci saranno un sacco di relazioni virtuali con gli elettrodi ficcati nel cervello e saranno migliori di quelle di oggi, un residuato del passato, che si fanno ormai in assenza della carne pretendendo che vi sia l'anima a fare da giocoliere dei sensi. Buona giornata, replicanti.
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- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.