10 Ottobre

Erdogan minaccia: "Vi invieremo 3,6 milioni di rifugiati"

Ankara ha avviato l'operazione di terra in Siria del Nord. Il presidente avvisa l'Unione europea: niente critiche o apriremo le porte. Tutti contro l'intervento, ma nessuno lo ferma. Perché il secondo esercito della Nato può permettersi quasi tutto rischiando poco. I sedici giorni del terrore (2015), il golpe e contro-golpe (2016). Ambizioni, fantasmi, paure di un ex impero che sfociano in guerra

Che succede? Quello che avevamo anticipato: Trump ha fatto spazio a Erdogan, la Turchia ha avviato l'operazione militare nella Siria del Nord, l'Europa è immobile e compunta, la Nato si conferma un ente inutile. Siamo di fronte a uno scenario grave: gli Stati Uniti lasciano che i curdi che hanno combattuto l'Isis al loro fianco diventino un bersaglio dell'artiglieria di Ankara, la Turchia è uno Stato inaffidabile, guidato da un uomo prigioniero dei suoi fantasmi, l'Unione europea è in preda alla paura, con la Germania pietrificata all'idea di dover accogliere un'altra ondata di profughi siriani, dunque prigioniera di Erdogan. Il presidente turco è la personificazione del paese, delle sue ambizioni, dei fantasmi, delle paure di un impero che oggi sfociano in guerra. L'altro ieri su List abbiamo fatto un quadro delle tensioni geopolitiche e delle contraddizioni. Oggi, per sapere, per capire, abbiamo fatto un viaggio nel tempo, breve ma profondo. Prima di tutto, l'attualità, il presente: è iniziata l'offensiva di terra. Ecco gli ultimi aggiornamenti:

- Avviso all'Unione europea. Erdogan in un intervento in Parlamento stamattina ha minacciato di lasciar liberi tutti i rifugiati di andare in Europa: "Ehi Ue, sveglia. Ve lo ridico: se tentate di presentare la nostra operazione lì come un'invasione, apriremo le porte e vi invieremo 3,6 milioni di migranti. Non siete mai stati di parola, dal 1963 ad oggi. Non siete onesti e ancora aspettiamo i 3 miliardi di euro della seconda parte dell'accordo sui migranti. Non siete stati capaci di mantenere la parola fino ad oggi, mentre noi abbiamo speso 40 miliardi di dollari per i rifugiati. Noi continuiamo sulla strada dell'accoglienza, ma se succede qualcosa apriamo il confine". Nei discorsi di Erdogan quando si parla delle relazioni internazionali compaiono la minaccia di aprire il rubinetto dell'immigrazione e il tema del colpo di Stato. 

- Il golpe...


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