11 Ottobre
Il volto della guerra
La campagna militare di Erdogan. I curdi bombardano le città turche al confine con la Siria. Morto il primo soldato turco, caduti 277 combattenti curdi. Petroliera iraniana in fiamme nel Mar Rosso, secondo Teheran è stata colpita da due missili. Ambientalismo non può essere anti-capitalismo
Che succede? Se guardiamo la politica italiana non succede assolutamente niente, tutti i pezzi sulla scacchiera stanno fermi (o meglio, si agitano per piccole questioni di potere, senza un gran disegno) e persino la legge di Bilancio è diventata un esercizio contabile soporifero al quale guardare solo a risultato raggiunto (quasi niente). La legislatura per molti sarebbe blindata (abbiamo già scritto che non è così) e l'unica vera incognita riguarda un fattore che il governo non può controllare: la grande guerra delle spie in America dove si è auto-infilato il premier Conte, tanto da suscitare una reazione negativa del Quirinale. Avremo presto notizie e non arriveranno da Palazzo Chigi, ma da Washington, Casa Bianca. Gong, The Donald.
Non succedendo niente (in Italia) ed essendo gli annunci del tutto irrilevanti, il Paese è a sua volta irrilevante e chi nel suo settore ce l'ha (la rilevanza) si adopera e fa da solo, con la speranza di non esser danneggiato dalla politica dell'irrilevanza. Fatto il preambolo del non significativo, facciamo il nostro giro di giostra, andiamo in Medio Oriente, seguite il titolare di List.
01
Petroliera iraniana in fiamme nel Mar Rosso
Una petroliera iraniana è in fiamme al largo della costa Saudita. Esplosione e perdita di petrolio nel Mar Rosso. Le prime analisi sui media (Al Jazeera e altri) parlano di attacco terroristico. La compagnia iraniana sostiene che la petroliera è stata colpita da due missili. La nave si trova vicino al porto di Gedda. L'equipaggio è illeso e la nave stabile.
Le quotazioni del petrolio sono in aumento, i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 74 centesimi, mentre il Brent aumenta di 93 centesimi.
***
Che giornata, è iniziata con l'elmetto. Andiamo sul fronte siriano.
02
Ucciso il primo soldato turco. Due fronti e il vero volto della guerra
Ucciso...
Che succede? Se guardiamo la politica italiana non succede assolutamente niente, tutti i pezzi sulla scacchiera stanno fermi (o meglio, si agitano per piccole questioni di potere, senza un gran disegno) e persino la legge di Bilancio è diventata un esercizio contabile soporifero al quale guardare solo a risultato raggiunto (quasi niente). La legislatura per molti sarebbe blindata (abbiamo già scritto che non è così) e l'unica vera incognita riguarda un fattore che il governo non può controllare: la grande guerra delle spie in America dove si è auto-infilato il premier Conte, tanto da suscitare una reazione negativa del Quirinale. Avremo presto notizie e non arriveranno da Palazzo Chigi, ma da Washington, Casa Bianca. Gong, The Donald.
Non succedendo niente (in Italia) ed essendo gli annunci del tutto irrilevanti, il Paese è a sua volta irrilevante e chi nel suo settore ce l'ha (la rilevanza) si adopera e fa da solo, con la speranza di non esser danneggiato dalla politica dell'irrilevanza. Fatto il preambolo del non significativo, facciamo il nostro giro di giostra, andiamo in Medio Oriente, seguite il titolare di List.
01
Petroliera iraniana in fiamme nel Mar Rosso
Una petroliera iraniana è in fiamme al largo della costa Saudita. Esplosione e perdita di petrolio nel Mar Rosso. Le prime analisi sui media (Al Jazeera e altri) parlano di attacco terroristico. La compagnia iraniana sostiene che la petroliera è stata colpita da due missili. La nave si trova vicino al porto di Gedda. L'equipaggio è illeso e la nave stabile.
Le quotazioni del petrolio sono in aumento, i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 74 centesimi, mentre il Brent aumenta di 93 centesimi.
***
Che giornata, è iniziata con l'elmetto. Andiamo sul fronte siriano.
02
Ucciso il primo soldato turco. Due fronti e il vero volto della guerra
Ucciso il primo soldato turco. La campagna militare non sarà una passeggiata per Erdogan, il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che è stato ucciso il primo soldato turco dall'inizio delle operazioni militari nel Nord-Est della Siria. Secondo il governo turco sono caduti 277 combattenti curdi dall'inizio dell'operazione via terra. È uno strazio riportare questi numeri sul taccuino. Preparatevi, la guerra ha un volto, è vera, non è un videogame.
***
Guardate questa serie di immagini che abbiamo selezionato dall'Ansa. Colpi di mortaio, bambini feriti, civili in fuga. La guerra aperta da Erdogan ha innescato la reazione delle milizie curde. Pagano gli innocenti. Siamo nella città turca di Akcakale, al confine con la Siria. Tutti contro tutti.
Qui sopra, un bambino ferito dai colpi di mortaio sparati dalla Siria verso la città turca di Akcakale.
Le colonne di fumo, i bombardamenti curdi su Akcakale. Qui sotto, tre donne con i bimbi in fuga:
Ancora, la corsa per sfuggire alle bombe, famiglie in fuga.
Turchi che invadono, curdi che bombardano. Nella foto qui sotto, dall'altra parte di un fronte che è solo di dolore, una famiglia curda di Ras al-Ein lascia la casa. La fuga dalla guerra.ù
Quando si libera l'odio, la guerra diventa totale. Chi sono i buoni e i cattivi? Quando si lanciano bombe su piccoli esseri inermi, impera solo il male.
***
Riepiloghiamo tutti i punti chiave della campagna militare turca in Siria. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
03
Erdogan minaccia: "Vi invieremo 3,6 milioni di rifugiati"
Ankara ha avviato l'operazione di terra in Siria del Nord. Il presidente avvisa l'Unione europea: niente critiche o apriremo le porte. Tutti contro l'intervento, ma nessuno lo ferma. Perché il secondo esercito della Nato può permettersi quasi tutto rischiando poco. I sedici giorni del terrore (2015), il golpe e contro-golpe (2016). Ambizioni, fantasmi, paure di un ex impero
Che succede? Quello che avevamo anticipato: Trump ha fatto spazio a Erdogan, la Turchia ha avviato l'operazione militare nella Siria del Nord, l'Europa è immobile e compunta, la Nato si conferma un ente inutile. Siamo di fronte a uno scenario grave: gli Stati Uniti lasciano che i curdi che hanno combattuto l'Isis al loro fianco diventino un bersaglio dell'artiglieria di Ankara, la Turchia è uno Stato inaffidabile, guidato da un uomo prigioniero dei suoi fantasmi, l'Unione europea è in preda alla paura, con la Germania pietrificata all'idea di dover accogliere un'altra ondata di profughi siriani, dunque prigioniera di Erdogan. Il presidente turco è la personificazione del paese, delle sue ambizioni, dei fantasmi, delle paure di un impero che oggi sfociano in guerra. L'altro ieri su List abbiamo fatto un quadro delle tensioni geopolitiche e delle contraddizioni. Oggi, per sapere, per capire, abbiamo fatto un viaggio nel tempo, breve ma profondo. Prima di tutto, l'attualità, il presente: è iniziata l'offensiva di terra. Ecco gli ultimi aggiornamenti. Continua a leggere l'articolo su List.
04
Il Presidente, il Sultano e il Nessuno dell'Europa
Trump è in campagna elettorale e vuole il ritiro delle truppe dalla Siria. Erdogan prepara l'invasione nei territori dei curdi. Così gli Stati Uniti abbandonano un alleato che ha combattuto contro l'Isis. E l'Europa? La Germania ha consegnato ai turchi il controllo dei profughi siriani, il risultato è che Ankara fa quel che vuole
Che succede? Abbiamo davanti a noi la storia del Presidente, del Sultano e del Nessuno. Il Presidente è Trump, impegnato nella campagna presidenziale, pronto a ritiri (im)possibili di soldati, rientri a casa e tradimenti che non si possono consumare (ai danni dei curdi, alleati contro l'Isis); il Sultano si chiama Erdogan, l'uomo della Turchia islamizzata, dello Stato che arresta in massa i dissidenti, la figura alla quale l'Unione europea ha affidato il controllo dei cancelli della Siria, il rubinetto della fuga della guerra che le cancellerie europee vedono ma non osservano, conoscono ma ignorano; eccolo il Nessuno, l'Europa imbelle che si fa bella di nobili parole e dimentica che esistono i fucili e la pace non si porta solo con i minuetti diplomatici, un comodo assegno a Erdogan e tutto è sistemato, voilà. Non è andata così. Questo il fatto a cui dobbiamo guardare con attenzione, è il cuore pulsante della crisi delle democrazie, dell'ascesa delle autocrazie, la fine di un mondo e l'inizio nell'ombra di un nuovo ordine mondiale. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Qual è il fenomeno della politica da tenere d'occhio? Il verdismo. È un -ismo e va letto come tale.
05
Ambientalismo non può essere anti-capitalismo
L'ultimo numero di Aspenia si intitola "Verde ma non troppo". Il tema è chiaro, le soluzioni (e soprattutto intenzioni reali) sono le più varie. La rivista dell'Aspen Institute sceglie la via della ragione e del pragmatismo
Green New Deal. Progressismo, ambientalismo e... anche anticapitalismo? (Foto Ansa)di Marta Dassù e Roberto Menotti
Partiamo da alcuni dati di fatto molto semplici, all’interno di un dibattito sulle sfide climatiche e ambientali che resta in realtà assai complicato.
Primo. Una fase di cambiamenti climatici globali è in atto, come avvenuto in ere passate. E ha effetti macroscopici allarmanti a prescindere dalle sue cause. Che siano antropiche – l’evidenza scientifica va in questo senso – e soprattutto in quale misura lo siano, resta che l’alterazione del clima è un problema di sicurezza globale, pone questioni crescenti di costi materiali e umani e apre evidenti dilemmi per ciò che riguarda i rimedi. Fra gli ideologi della svolta verde e i pragmatici della transizione energetica, Aspenia propende per la seconda scuola di pensiero: verde ma non troppo, ambiziosa ma con la giusta percezione delle difficoltà e dei limiti.
Secondo. L’attuale mix energetico è ancora dominato dalle fonti fossili e rimane alquanto sbilanciato, nonostante l’aumento significativo delle fonti rinnovabili – che partendo da livelli ben sotto il 10% stanno crescendo a ritmi accelerati. Il modello energetico esistente non permette la riduzione di emissioni che sono comunque nocive. Un ruolo essenziale, in questa fase di passaggio, è svolto dal gas e dal nucleare.
Terzo. Il mix energetico sta tuttavia cambiando – la previsione comunemente accettata è che entro il 2050 oltre il 60% della produzione sarà garantita dalle rinnovabili. Gli investimenti, indicatore fondamentale delle tendenze in atto, sono ormai nettamente superiori nelle fonti rinnovabili che in quelle convenzionali. Questa trasformazione ha e avrà conseguenze geopolitiche molto rilevanti: il potere su scala internazionale ne verrà modificato, in particolare se i petrostati non riusciranno a diversificare le proprie economie.
Quarto. La chiave per accelerare una transizione necessaria è realizzarla in modo “business friendly”, combinandola a uno sviluppo economico più sostenibile, con i suoi corollari: “green bonds”, cambiamento dei consumi, economia circolare e così via... Energia ed economia si intrecciano, da sempre.
Infine, ma non in ultimo: le politiche di contrasto al cambiamento climatico sono diventate un terreno di competizione ideologica e producono effetti sociali che andranno governati per assicurare un consenso sufficiente. Ma vediamo più in dettaglio.
La transizione energetica è ormai in atto, anche se con ritmi diseguali in paesi e settori diversi. La traiettoria è sufficientemente chiara e tenderà a consolidarsi nei prossimi decenni. Ma le scelte politiche continuano a dividere. Per l’Europa emersa dalle ultime elezioni, la “neutralità climatica” è una priorità: Ursula von der Leyen, nelle sue linee programmatiche di nuovo presidente della Commissione, propone un “Green Deal”. Sul versante opposto la presidenza americana: Donald Trump, dopo avere rigettato gli Accordi di Parigi del 2015, resta schierato nel campo dei “clima scettici”, mentre l’America è ormai diventata uno dei grandi produttori ed esportatori di gas grazie alle tecnologie shale. Il Green Deal resta, sul piano politico, appannaggio dell’opposizione democratica; ma progredisce nei fatti in larga parte degli stati americani, grazie alla forza economica e tecnologica su cui può fare leva.
In Europa, come spiegano alcuni articoli di questo numero di Aspenia, le intenzioni (o illusioni) appaiono più rilevanti dei fatti: la domanda di petrolio è aumentata per tre anni consecutivi. Sull’altro lato dell’Atlantico, i fatti si muovono incuranti delle dichiarazioni politiche. Per il resto, la Cina superfossile diventa anche leader delle rinnovabili; mentre i grandi petrostati, dalla Russia all’Arabia Saudita, tentano di fare i conti con un futuro che sarà segnato, con maggiore o minore velocità, dalla traiettoria della decarbonizzazione. Ma a breve e medio termine, stima l’OPEC, si avrà comunque un aumento consistente della domanda di combustibili fossili, trainato soprattutto dal trasporto aereo. Se il “climate change” è una realtà, se la transizione energetica è in corso, vi rispondono – come si vede – scelte politiche e segnali economici ambigui. Varie tecnologie pulite o sostenibili sono ormai mature per la diffusione su larga scala nei mercati, ma beneficiano tuttora di incentivi pubblici. Molte aziende stanno convertendo i loro prodotti, servizi e processi nella direzione “verde”, a volte in assenza di politiche statali coerenti e quindi in base a un calcolo più complessivo di come si stanno muovendo i mercati e i consumatori. L’Europa si vuole Verde; e tuttavia il consumo del vecchio carbone resiste non soltanto in Cina ma nel cuore economico del nostro continente (anche per la rinuncia tedesca al nucleare). Siamo insomma di fronte a luci e ombre, con una trasformazione necessaria ma largamente incompleta e troppo lenta, che richiederà forti investimenti e incontra comunque una serie di ostacoli. A che condizioni un Green Deal ha possibilità di riuscire? Aspenia cerca di rispondere a questa domanda, presentando i ragionamenti a favore della “conversione verde” per capirne costi, tempi e modalità realistiche. E presentando, al tempo stesso, una serie di obiezioni possibili.
Perché la transizione energetica progredisca, sia l’economia che la politica del clima devono compiere passi in avanti. Esiste in effetti una forte dimensione politica nella “questione verde”. L’elemento ideologico non è secondario, perché la sostenibilità ambientale – come dimostra l’ascesa di nuovi partiti verdi in Europa – tende a trasformarsi in una delle dimensioni dello scontro di idee post novecentesco. Il tratto comune, guardando alle piattaforme dei Verdi europei e dei “Green New Dealers” americani, è che gli obiettivi strettamente ambientalisti vadano combinati con dossier più vasti di “riforma” del capitalismo contemporaneo. La speranza è di innescare, attraverso la leva ambientale, dinamiche virtuose di efficienza economica (grazie a innovazioni tecnologiche selettive), profitto (con creazione di posti di lavoro) e crescita sostenibile; il tutto con politiche statali attive per la redistribuzione e la gestione “equa” dei costi. L’assunto (largamente ottimistico, a noi pare) è che, a fronte di un quadro regolatorio adeguato, il business e gli stessi cittadini diventeranno protagonisti attivi della transizione, e non soltanto svogliati oggetti passivi di imposizioni governative o di scelte dei produttori. Una parte di questo meccanismo dovrebbe passare per un maggiore utilizzo di incentivi positivi, invece che di penali e divieti – anche in base alla considerazione che la competizione crescente nei settori ad alta sostenibilità crea di per sé opportunità economiche e che dunque gli “early movers” avranno un vantaggio comparato.
Sempre guardando alla dimensione politico-ideologica, alcune posizioni “radicali” (come quelle di Naomi Klein, da sempre su posizioni anticapitaliste) auspicano oggi una saldatura tra ambientalismo e trasformazione economica verso un nuovo “social compact”. (Si veda “Changing the game: Why tackling environmental and economic problems must coincide”, Times Literary Supplement, 7 giugno 2019.) L’obiettivo, insomma, non è solo la crescita a zero emissioni ma anche la lotta alle disuguaglianze (compreso reddito minimo e/o lavoro garantito per tutti) e soprattutto la guerra aperta alle multinazionali. Qui le cose si complicano, perché la trasformazione che è stata avviata ha bisogno, per riuscire, di tutte le eccellenze nel campo dell’innovazione. E dovrà essere accompagnata da scelte flessibili e pragmatiche, proprio per garantirsi un consenso sufficiente – basti pensare all’esperienza di Emmanuel Macron con i gilet gialli, le cui proteste furono scatenate inizialmente dal tentativo di imporre una tassa “verde” sui carburanti.
La questione, ancora più ampia delle critiche al capitalismo sotto mentite spoglie ambientaliste, è che esistono numerosi trade-off, ossia forti costi da sopportare e quindi da distribuire prima che i vantaggi risultino tangibili. Si aggiungono una serie di dilemmi da affrontare con un approccio più consapevole. Facciamo un primo esempio: nessun regolatore o agenzia governativa sa in anticipo e con precisione quale specifica tecnologia maturerà prima e meglio per risolvere un problema di emissioni nocive. Se ciò fosse davvero chiaro, gli investitori internazionali si concentrerebbero su singoli settori, la cui produzione non avrebbe alcun bisogno di incentivi. Poiché non è così, i finanziamenti pubblici (o pubblico-privati che siano) dovranno essere diversificati, piuttosto che focalizzati; il che a sua volta implica una certa dispersione di risorse, lasciando che il mercato sperimenti varie soluzioni alternative, alcune delle quali falliranno del tutto. Mentre si sviluppano le auto elettriche, ad esempio, è bene forse continuare il lavoro sull’idrogeno come fonte energetica. Insomma: è davvero semplicistica l’idea che i governi (o qualunque organizzazione internazionale) sappiano usare con precisione chirurgica la spesa pubblica per sostenere i “campioni” tecnologici di settori all’avanguardia della sostenibilità; l’esperienza insegna, del resto, che la ricerca di base (cruciale per l’innovazione) necessita di finanziamenti a lungo termine senza garanzie di successo commerciale. In qualche misura, si dovrà procedere per tentativi. Un secondo esempio può essere questo: gli investimenti in progetti pluriennali di riconversione verde su larga scala richiedono quasi sempre aziende di grandi dimensioni, ma ciò contrasta con la volontà di limitare (se non attivamente combattere) gli oligopoli e distribuire (invece di concentrare) i profitti. La tutela della concorrenza può però frenare l’innovazione, che richiede massicci flussi finanziari.
È probabile allora che serva un mix di grandi aziende e innovatori più agili (e spesso più creativi), anche a vantaggio di mercati tecnologici competitivi e dinamici come volano di una trasformazione strutturale. In conclusione, conviene diffidare di una rivoluzione verde presentata come un passaggio alla frugalità e magari alla decrescita. Non si tratta infatti di tornare a un mitico passato bucolico preindustriale, ma di guardare avanti con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Come dimostra questo numero di Aspenia, la transizione ambientale è un processo complicato, a più livelli e con molti attori coinvolti. Può progredire a tre condizioni fondamentali: la prima soprattutto economica, la seconda politica, la terza principalmente sociale. La condizione numero uno è che l’agenda verde coinvolga pienamente il mondo imprenditoriale e produttivo. In sostanza, la nuova “onda verde” sarà molto più potente se riuscirà a lavorare con il business e non contro di esso: soltanto così potremo sviluppare le soluzioni tecniche di cui abbiamo bisogno, a costi accettabili. Il “Watch” del Boston Consulting Group dimostra la razionalità economica di politiche ambientali ben concepite. In secondo luogo, la preoccupazione e la sensibilità per l’ambiente non devono essere strumentalizzate per rivolgere attacchi radicali (e di marca tutta politica) al capitalismo del XXI secolo – perché così si rischia di screditare, a lungo andare, la stessa agenda genuinamente ambientalista. Sostenibilità ed equità hanno delle correlazioni, ma non si possono sovrapporre; farlo significa confondere e diluire obiettivi, scelte politiche, strumenti di azione. La terza condizione è di tipo sociale: devono modificarsi le abitudini dei consumatori, che sono ovviamente un ingrediente essenziale della transizione. Cosa che sta accadendo, ma con alcuni effetti indesiderati e trend da seguire attentamente. Politiche di compensazione sociale sono probabilmente necessarie per favorire la transizione energetica. Uno studio della Fondazione Enel, ad esempio, conclude che l’Unione Europea trarrà grandi benefici economici complessivi dall’elettrificazione prevista nei prossimi anni – anche in quanto strumento di decarbonizzazione; ma spiega inoltre che l’impatto su alcuni settori industriali e lavoratori richiederà misure specifiche, da strumenti finanziari per incentivare l’innovazione a forme di sostegno alle fasce sociali più colpite (formazione e apprendistato, ma anche revisione delle stesse tariffe energetiche).
I consumi sono connessi alla responsabilità sociale dei cittadini-utenti, che decidono quali e quanti beni e servizi utilizzare. Ne parliamo nella sezione Forum, che analizza alcune linee di tendenza note da tempo – come gli effetti dell’invecchiamento della popolazione – ma anche altre che sono spesso sottovalutate. In particolare, è rilevante il dato dell’impronta ecologica, che cresce nonostante il graduale passaggio da un’economia dei beni a una dei servizi: come scrive Frank Trentmann, aumentano le risorse necessarie per viaggi e turismo, ma anche per gli elettrodomestici e naturalmente per l’enorme infrastruttura digitale di cui facciamo uso ininterrotto. Tutto ciò significa elettricità da produrre, impianti e centraline di varie dimensioni, chilometri di cavi. Intanto, oltre al massiccio utilizzo di acqua per mille usi (compresi gli allevamenti per la carne), cresce la frequenza con cui si acquistano pasti fuori casa e si comprano oggetti online – con i relativi effetti sulla mobilità locale, la logistica e la grande distribuzione. Come è facilmente intuibile, le società più avanzate sono sempre più avide di energia, di connessioni e di informazioni; queste esigenze hanno dei costi ambientali, e non basta la raccolta differenziata dei rifiuti o un’etichetta di “ecosostenibilità” per risolvere il problema. Certo, a fronte di queste tendenze c’è anche la crescita della “sharing economy” e un’evoluzione dei consumatori verso modelli meno legati agli oggetti in quanto status symbol, come ricorda Alberto Mattiacci nel suo articolo.
Il quadro resta comunque transitorio e variegato, a conferma che le economia avanzate si trovano letteralmente in mezzo al guado, con ambizioni e progetti postindustriali ma atteggiamenti e infrastrutture ancora assai tradizionali. Ragionare in termini di modelli di consumo aiuta a capire i termini del dibattito: è necessario rinnovare i meccanismi sia dell’offerta (produzione) che della domanda (consumo) affinché emergano diversi comportamenti consolidati (sostenibilità). In ultima analisi, cambiare anche radicalmente i paradigmi energetici ed economici per non danneggiare il pianeta Terra è possibile. È tecnicamente fattibile e può essere economicamente vantaggioso. Tuttavia, non dobbiamo confondere questo progetto ambizioso con la palingenesi del capitalismo, con le critiche alle democrazie occidentali o con lo stravolgimento del sistema internazionale fondato sugli Stati. Cosa che alcuni fautori del cambiamento verde sembrano dimenticare.
***
Questo numero di List sarà aggiornato (ci sono fatti importanti in pieno svolgimento), chiudiamo con un paio di fatti che ci aiutano a non dimenticare chi siamo, da dove veniamo e perché dobbiamo amare. Che programma.
06
L'esopianeta può attendere
Questa immagine delle presunte sembianze dell'esopianeta LHS 3844b ci dice che la Terra è meravigliosa:
L'esopianeta può attendere. Casa nostra appare più accogliente:
Sì, in questa foto satellitare ci sono quattro cicloni tropicali, ma pur tra tante difficoltà, nella sfida di ogni giorno, anche di fronte alla cecità dell'uomo, la Terra è una casa meravigliosa, forse unica nell'universo. Buona giornata.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.