24 Ottobre

Manette e abuso della storia

Con Salvini denunciavano il fascismo, l’uscita dall’euro, il default, le persecuzioni delle minoranze, il controllo dei media. Poi è arrivata la nuova stagione del giacobinismo al governo, il carcere per gli evasori, l'assalto al Parlamento e la de-industrializzazione. Un'indagine di Lorenzo Castellani sul contrappasso dell'intellighenzia

di Lorenzo Castellani

Governare è far credere, diceva Niccolò Machiavelli. E la sinistra italiana ha fatto credere, per giustificare l’accordo con il Movimento Cinque Stelle, che la catastrofe fosse alle porte: il paese vicino all’uscita dall’euro, il fallimento finanziario ad un passo, l’isolamento internazionale compiuto, il popolo bue obnubilato dai richiami del fascismo. Degli errori e delle sbandate di Matteo Salvini s’è qui detto molte volte, ma non si può tacere sull’imbarazzante scena che ci si para davanti quando si osserva la nuova compagine governativa ed il loro coté mediatico. 

L’ultima polemica nella maggioranza riguarda le parole del ministro Alfonso Bonafede che, spalleggiato da Di Maio, vuole mettere a tutti i costi in galera gli evasori. Il ministro della Giustizia fa quello che è: un puro prodotto post-tangentopoli, antipolitica al potere, manettaro da lancio delle monetine, uno per cui il carcere a chi evade un fisco tra i più pesanti al mondo è una “svolta culturale”. I suoi sostenitori arrivano tra i banchi di Montecitorio e alle manifestazioni con grandi manette di cartone. Una scena da operetta e fuori dal tempo.

Chissà cosa ne pensano gli intellettuali democratici, i direttori dei giornali, gli editorialisti, gli accademici che incensavano la conversione europeista dei grillini, la loro normalizzazione, il grande processo d’istituzionalizzazione avvenuto grazie agli illuminati pedagoghi del Partito Democratico e della Leopolda. Chi oggi si cruccia per Bonafede e strepita per la barbarie spesso rientra tra quelli che negli ultimi mesi hanno abusato della storia, un falso ingenuo che moraleggia dopo aver spalleggiato accordi di puro potere.

In un libro interessante interessato The Uses and Abuses of History” la storica canadese Margaret Macmillan mostra come la politica possa rapportarsi alla storia in due modi per assumere e giustificare le proprie decisioni: usare la storia imparando da essa per gestire i rischi, oppure...


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