29 Ottobre
Tirare a campare per non tirare le cuoia?
La storica frase di Giulio Andreotti, la maggioranza e il voto anticipato. Di Maio ha già disfatto l'alleanza per il domani, ma dell'oggi a questo punto cosa resta? Analisi e numeri sullo scenario politico dopo l'ondata dell'Umbria
Il 17 febbraio del 1991 Giulio Andreotti, a Foligno per un convegno della Democrazia cristiana, disse all'inviato Amedeo La Mattina dell'agenzia Ansa una delle frasi rimaste nella storia della politica italiana:
Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
Quella frase di Andreotti era una risposta a Ciriaco De Mita che disse:
È meglio andare alle elezioni anticipate che tirare a campare.
Il governo e la maggioranza giallo-rossa sono dopo poche settimane giunti a questo punto: tireranno a campare per non tirare le cuoia. Le elezioni anticipate sono viste come la kryptonite. Solo che Conte non è Superman (anche se lui lo pensa) e la maggioranza è già in barca. Ma è davvero questa la soluzione - tirare a campare - per evitare una dissoluzione che è palese nel testo e sotto testo di tutti i protagonisti di questa operazione a cui manca un'idea politica? Vediamo cosa sta accadendo nelle stanze del Palazzo, seguite il titolare di List.
01
Di Maio disfa l'alleanza
Che succede? Il voto in Umbria ha cambiato i connotati del governo. Il sorrisetto di Giuseppe Conte è sparito. Luigi Di Maio che, va ribadito, è anche l'unico professionista tra i pentastellati (e abbiamo detto tutto) ha i suoi problemi nel tenere in piedi un partito che si sta sfracellando sul muro dell'anti-politica che ha creato. Il Pd di Zingaretti è quel che è, un partito fatto di vecchie volpi che non vanno in pellicceria dove i giovani non emergono mai, schiacciato dal conformismo della "responsabilità" dove invece servirebbe il colpo di fantasia per contrastare l'avanzata di partiti forti e identitari come la Lega e Fratelli d'Italia.
Così Di Maio appare come l'unico che prende una decisione e chiude la porta alle alleanze locali con il Pd. Sintesi: il governo è già finito, andrà avanti per inerzia, ma la sua...
Il 17 febbraio del 1991 Giulio Andreotti, a Foligno per un convegno della Democrazia cristiana, disse all'inviato Amedeo La Mattina dell'agenzia Ansa una delle frasi rimaste nella storia della politica italiana:
Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
Quella frase di Andreotti era una risposta a Ciriaco De Mita che disse:
È meglio andare alle elezioni anticipate che tirare a campare.
Il governo e la maggioranza giallo-rossa sono dopo poche settimane giunti a questo punto: tireranno a campare per non tirare le cuoia. Le elezioni anticipate sono viste come la kryptonite. Solo che Conte non è Superman (anche se lui lo pensa) e la maggioranza è già in barca. Ma è davvero questa la soluzione - tirare a campare - per evitare una dissoluzione che è palese nel testo e sotto testo di tutti i protagonisti di questa operazione a cui manca un'idea politica? Vediamo cosa sta accadendo nelle stanze del Palazzo, seguite il titolare di List.
01
Di Maio disfa l'alleanza
Che succede? Il voto in Umbria ha cambiato i connotati del governo. Il sorrisetto di Giuseppe Conte è sparito. Luigi Di Maio che, va ribadito, è anche l'unico professionista tra i pentastellati (e abbiamo detto tutto) ha i suoi problemi nel tenere in piedi un partito che si sta sfracellando sul muro dell'anti-politica che ha creato. Il Pd di Zingaretti è quel che è, un partito fatto di vecchie volpi che non vanno in pellicceria dove i giovani non emergono mai, schiacciato dal conformismo della "responsabilità" dove invece servirebbe il colpo di fantasia per contrastare l'avanzata di partiti forti e identitari come la Lega e Fratelli d'Italia.
Così Di Maio appare come l'unico che prende una decisione e chiude la porta alle alleanze locali con il Pd. Sintesi: il governo è già finito, andrà avanti per inerzia, ma la sua unica ragione sul piano del progetto politico (fare una "cosa" tra Cinque Stelle e Pd) è morta. Citofonare Dario Franceschini, questo era il suo piano, è fallito e sul taccuino c'è la domanda del compagno Lenin: che fare?
A Palazzo Chigi si tira a campare per non tirare le cuoia, ma è chiaro che sta arrivando un filotto di vittorie della destra e il governo è una minoranza nel Paese. La lettura del voto l'abbiamo data in anticipo - per questo facciamo List - e lo scenario è ampiamente confermato, perfino in eccesso. C'è la figura da Zelig di Conte che guizza come una saponetta cercando di sfuggire al punto chiave della storia: è lui il premier e la sconfitta è (anche) sua. Fa il marziano a Roma, ma non ne ha la caratura letteraria.
02
L'ondata dell'Umbria
Guardate questo grafico, è tratto da un report dell'Istituto Cattaneo, è la curva della partecipazione elettorale alle elezioni dal 1948 a oggi. Attenzione alla ripresa con decollo verticale dell'affluenza alle urne nel v0t0 del 2019:
Un dato in controtendenza, a decollo verticale. Gli umbri sono andati a votare. Per mandare a casa chi aveva governato fino a ieri. L'Istituto Cattaneo fa notare l'eccezionalità di quanto è accaduto con un altro dettaglio: "La crescita dell’affluenza nelle Regionali di domenica scorsa è ancora più significativa se si tiene conto che, rispetto al 2015, il corpo elettorale si è ridotto di oltre 2.200 persone. Nonostante questa riduzione, il numero di umbri che ha preso parte al voto è aumentato di 63.974 votanti, superando così i 455mila partecipanti alle elezioni". Il Partito democratico afferma: "Abbiamo tenuto". Certo, se il confronto lo facciamo con il dato delle elezioni europee, ma se andiamo a guardare il dato territoriale, il precedente voto regionale, quello che dà la dimensione dell'effettivo radicamento nel territorio, allora la situazione è meno consolante, anzi è un mezzo disastro. È sempre l'Istituto Cattaneo a spiegarlo: "Il Pd – partito storicamente dominante in Umbria – ha perso più di 32mila voti, passando dai 125.777 del 2015 ai 93.296 di domenica scorsa. Guardando ai dati percentuali, il partito guidato da Zingaretti ha visto scendere i propri consensi di 13,5 punti percentuali (dal 35,8% al 22,3%), un dato in linea con le perdite complessive dell’intera coalizione di centrosinistra". E il Movimento Cinque Stelle? Peggio mi sento, ecco la sintesi: "Nel 2015 il partito di Di Maio aveva ottenuto circa 51mila voti ed oggi si è arrestato sulla soglia dei 31mila, con un calo che in termini percentuali corrisponde a 7,2 punti. In pratica, nel giro di cinque anni il M5s ha dimezzato i suoi consensi, passando dal 14,6% al 7,4% dei voti".
C'è un'ondata di destra (è in corso da tempo), c'è una crisi della socialdemocrazia europea in cui è invischiato il Pd (con tutta la complessità della sua storia), c'è lo sprofondo del Movimento Cinque Stelle (che quasi non ha storia). Ecco la tabella riassuntiva del voto:
Altro dato molto interessante, il consenso dei partiti nei Comuni, a seconda della loro dimensione. L'Istituto Cattaneo sottolinea che “se nel 2015 le migliori prestazioni elettorali si registravano nei piccoli comuni, oggi sono i comuni superiori ai 15mila abitanti quelli dove il Pd ottiene le percentuali più alte di consenso. Dall’altro lato, emerge altrettanto chiaramente una diversa caratterizzazione del voto leghista, che si concentra maggiormente nei comuni piccoli o medi. Per la precisione, la Lega ha ottenuto, in media, quasi il 41% dei voti nei comuni con meno di 6mila abitanti, mentre si è fermata al 33,5% nei grandi centri con più di 50mila abitanti, disperdendo così oltre 7 punti percentuali". Anche in provincia, c'è la divisione tra città e zone rurali, tra cosmopoliti e radicati. Dal piccolo all'infinito, la politica è individuo e massa. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Sono tutti tornati sulla Terra. Non basta fare un governo contro, serve la politica. E questo esecutivo ne ha una autolesionista.
03
Ritorno sulla terra
Batosta della maggioranza in Umbria, Salvini e Meloni vincono con venti punti di distacco. Il governo Conte è in fase di logoramento accelerato, le alleanze locali tra Cinque Stelle e Dem sono già finite. Perché la politica del rancore contro i ceti produttivi è letale per l'esecutivo
Il governo non cadrà oggi, ma il suo destino è quello di andare a spegnersi più o meno lentamente. L'alleanza tra Cinque Stelle e Pd a livello locale è finita ancor prima di cominciare, quella del governo a Roma è minata dopo poche settimane di vita. Il voto in Umbria è stato esattamente quello che avevamo previsto: un grande test di politica nazionale. Venti punti di distacco destra e sinistra... Continua a leggere l'articolo su List.
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Il grande malato, dicono, è il Movimento Cinque Stelle, ma in realtà il partito che si gioca tutto è il Pd. I Cinque Stelle possono perfino essere "passeggeri", i Dem hanno una storia che non si può dissipare per stare dietro a grillini.
04
Come salvare il Pd? Con il voto anticipato
Stop all'operazione di Palazzo, chiudere l'esperienza del Conte bis e mettere in sicurezza il Partito democratico. Il Pd può dire no alle "pressioni delle cancellerie" e prendere invece in seria considerazione quello che sta dicendo la piazza. Un'indagine di Maite Carpio sul logoramento a sinistra
di Maite Carpio
Il risultato delle elezioni in Umbria per il Partito democratico è un'autentica débâcle. C'è una sola via d'uscita dignitosa: far saltare il governo Conte 2 e chiedere di tornare alle urne. Sarebbero dovuti andare al voto a settembre, dopo il clamoroso fallimento politico di Matteo Salvini e di un'alleanza giallo-verde più al verde che in giallo, ma non hanno saputo dire no alle “forti pressioni delle cancellerie” e all’irresistibile tentazione di tornare in sella. Al grido di “fermare Salvini” hanno messo in piedi una manovra di palazzo che non è sfuggita agli elettori, chiaramente arrabbiati. Continua a leggere l'articolo su List.
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C'è una riserva della Repubblica. Non scalpita. Ma c'è e lo celebrano al punto da essere diventato un pensiero di soluzione automatica. Forse troppo. Non si possono fare tutte le cose senza i voti. Anche quando sono quelli degli altri.
05
Draghi, la storia e i voti per il Quirinale
Presidente e prossimo Presidente? Sergio Mattarella e Mario Draghi ieri a Francoforte (Foto Ansa)L'Europa dei forzieri vara il dopo Draghi, ieri la cerimonia d'addio a Francoforte, la retorica che non può mancare, il tributo e l'autocitazione dell'establishment. Sull'operato della Banca centrale di Draghi sarà la storia a dare un giudizio più equo, mentre se ne tessevano le infinite lodi, ricordiamo che in Turingia la destra nazionalista di AfD diventava secondo partito (e il primo, la Linke, non è tenero con Francoforte) e la Cdu di Angela Merkel perdeva 11 punti passando al terzo posto, mentre in Umbria, roccaforte storica della sinistra, Lega e FdI conquistavano la maggioranza con venti punti di distacco. Regioni piccole, certo, la storia ha un grande disegno e si misura con la longue durée, ma è proprio per questo che i giudizi si danno osservando una prospettiva. Non sappiamo ancora dove condurrano i processi di scomposizione e ricomposizione politica in corso in Europa e i trilioni di dollari, euro e yen del quantitative easing nei bilanci delle banche centrali non sono un gioco finanziario senza conseguenze. Per i suoi avversari Draghi ha sbagliato tutto, per gli incensatori siamo di fronte a un totem. La verità sta nel mezzo, al netto dei vari pregiudizi, buoni e cattivi, Draghi è un italiano illustre che ha avuto molto dalla sua patria e ha dato tanto. Lo ha fatto da una posizione "elevata", senza il problema del mandato della rappresentanza politica, la sanzione elettorale, fondamento del metodo democratico. Alla sua biografia manca ancora un passaggio per concludere una grande carriera: quello politico al servizio delle istituzioni nazionali. La logica dice che Draghi sarà il prossimo presidente della Repubblica, ma la logica in politica conta fino a un certo punto. Con questa maggioranza parlamentare entra al Quirinale, con le elezioni anticipate lo scenario potrebbe non essere più così favorevole. È il miglior candidato, ma nelle peggiori condizioni politiche della storia repubblicana.
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Nel frattempo la cronaca ci consegna il racconto di una città in piena emergenza, malata e sfregiata: Roma. Per List il passaggio nella cronaca nera è un fatto eccezionale. Ma a Roma viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
06
Roma a bruciapelo
I fatti si ripetono con ciclica puntualità, il "nerista" scodella davanti al caporedattore il suo taccuino di appunti e non c'è da sbagliare, perché Roma nelle storie di nera è generosa: rapine, scippi, aggressioni, pestaggi, omicidi, racconti seriali dell'orrore metropolitano. La riunione di redazione accoglie questa sequenza di misfatti come "routine", ma ognuno di noi sa benissimo che siamo di fronte a uno stato d'allucinazione sempre più grave. Roma è una città dove la violenza non è quella delle grandi metropoli americane, ma sotto il suo velo di smagato cinismo nasconde un enorme malessere, è lo stillicidio del sangue di un mostro.
L'assassinio di un ragazzo, Luca Sacchi, durante un tentativo di rapina, qualche sera fa, è solo una conferma di questo scenario. Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi 24 enni, sono in carcere, accusati di omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. Un bel curriculum per cominciare. E finire di vivere. In carcere. Naturalmente nel delitto non manca il racconto surreale. L'avvocato di Del Grosso ha detto che il suo assistito, quello che ha estratto la pistola e fatto fuoco, "ha chiesto scusa per quello che è successo. Non voleva uccidere nessuno". E naturalmente il colpo alla testa (a bruciapelo) era un problema "del rinculo della pistola". Interessante. Ha chiesto scusa, il pupo. Ha tirato fuori "il ferro", ha sparato in testa a Sacchi, ma "non voleva ucciderlo". Solo spappolargli il cervello. L'altro compare di ventura, il Pirino, ha detto che lui, povero angelo, era lì "solo per fare la rapina" e non sapeva che il complice aveva una pistola. Tutto il quadro è fosco, scartavetrato come i muri della periferia romana. Fa squittire i sorci tra la monnezza, al buio, nel tanfo di una città smarrita e infognata. Perché nello zaino di Anastasiya Kylemnyk, 25 anni, baby sitter, fidanzata di Luca Sacchi, presa a bastonate con una mazza kubrickiana dai due mescaleros de borgata, c'era un rotolo di banconote, duemila euro. Nessuno tra coloro che fanno la vita di tutti giorni - sveglia presto, fatica e letto tardi, bimbi da tirare su e bollette insolute, scarpe troppo consumate, giacche senza bottoni e calze da rammendare - va in giro la notte a Roma, all'Appio Latino, con rotolo di bigliettoni da duemila euro. Duemila euro sono più del doppio dello stipendio ordinario di un lavoratore di questi tempi di lavoro sottopagato. Questi baldi giovani andavano in giro con il rotolone di banconote. Perché Roma, l'Eterno Inganno, è questo suk aperto fin dalle prime ombre della sera. Si sente il rullìo metallico delle serrande dei pusher in ogni piazza. C'è chi compra, c'è chi vende. C'è chi spara, c'è chi muore. Bang. Un bagliore. "This is the end", cantano i Doors.
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Musica perfetta per un blitz delle forze speciali e un bombardamento. Vediamo un paio di immagini, Quel che resta del covo di al Baghdadi in Siria e l'unico ferito del blitz.
07
Il covo del Califfo. E l'unico ferito dell'operazione
I resti del corpo del capo dell'Isis verranno sparsi in mare (come fu fatto per Osama Bin Laden), Trump ha promesso un video del blitz. Ecco le immagini via drone di quel che resta del rifugio di Abu Bakr al Baghdadi in Siria:
Unico ferito nel blitz delle forze speciali americane, il cane che ha inseguito nel tunnel il terrorista capo dell'Isis, eccolo qui, svelato in un tweet di Donald Trump:
Guarirà e tornerà in missione. Che blitz è stato? E qual è il significato per la campagna presidenziale americana? Una puntata di RadioList sulla fine di al Baghdadi.
08
Il blitz per la Casa Bianca
L'annuncio di Trump: Baghdadi è morto come un cane e un codardo. Il significato dell'eliminazione del capo dell'Isis, la differenza tra l'uccisione di Bin Laden e quella di Baghdadi, il gioco delle potenze in Siria. Il ruolo chiave di Turchia e Iran, il problema dei curdi. Perché la strategia della Casa Bianca è coerente con gli obiettivi dell'America in questo momento storico. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes.
La storia è un continuo vai e vieni, un eterno ritorno. Dunque, se questa è la regola, l'Argentina è tornata peronista.
09
Don't Cry for Me, Argentina
Alberto Fernandez festeggia la vittoria, incombe alle sue spalle l'immagine di Cristina Fernandez de Kirchner (Foto Ansa)Alberto Fernandez è il nuovo inquilino della Casa Rosada, l'Argentina torna peronista e la borsa crolla. Tutto bene, siamo a Buenos Aires e questa è la storia regolare. Il candidato del Frente de todos ha battuto al primo turno (in Argentina si vince subito con il 45% dei voti) il presidente uscente Macri con il 48,1% contro il 40,4%, entrerà in carica a dicembre, ma il lavoro è già cominciato perché i mercati non l'hanno presa benissimo e la banca centrale ha varato una stretta sui cambi. Stamattina il peso si rafforza sul dollaro. Fernandez presidente, ma attenzione ai "dettagli": chi sarà il suo vice? Torna sempre lei, Cristina Fernandez de Kirchner. Grande festa e il solito problema: l'Argentina ha un prestito con il Fondo monetario di 57.000 milioni di dollari. Manca a dirlo, è in sofferenza.
È sempre Don't Cry for Me, Argentina.
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5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.