5 Novembre
Il governo non è d'acciaio
Il recesso di Arcelor Mittal. Chi comanda a Palazzo Chigi? Nessuno, un dossier come quello dell'ex Ilva non doveva arrivare a questo punto. Il caso Conte è aperto. Il dilemma del Pd e la politica del rancore contro i ceti produttivi. Esplosione in una cascina, morti tre vigili del fuoco
Che succede? Una cosa semplice e inesorabile: la realtà si sta occupando del governo perché il governo non si occupa della realtà. Il fatto - i fatti simbolici, quelli che contano e diventano paradigma - sono tutti dispiegati, parlano da soli. L'esecutivo è in uno stato di crisi per assenza di un vero programma politico. Che non può essere certo quello di fare da diga a Salvini. Non serve, la Lega sta conquistando il territorio, quello che conta, le Regioni. E nessun governo può resistere in sella se ha tutte le Regioni contro. Se cade l'Emilia, casca tutto. Ma nel frattempo vengono al pettine gli errori d'impostazione, la fragilità del Partito democratico e della sua leadership. Non basta essere "responsabili" se poi si mettono gli italiani di fronte a una legge di Bilancio che sembra uscita dall'ufficio di un ragioniere che non conosce il paese in cui abita e ignora l'agenda politica (il voto in Emilia Romagna il 26 gennaio, tanto per dire la cosa più macroscopica che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri s'è perso per strada).
Si discute parecchio nel Palazzo sulla tenuta dei Cinque Stelle, ma qui il problema è un altro: cosa sta facendo il Pd? Non può far cadere il governo, dicono i dirigenti del partito. E davvero vogliono continuare così? Lo scriviamo perché sappiamo che da quelle parti si ragiona sul futuro con un certo fatalismo, si va avanti e poi si vedrà, l'ala ministeriale si sente gratificata, ma questo non è futuro, è solo un periodo da indivanados della politica, mentre il caso Arcelor Mittal spalanca i cancelli di una situazione di una gravità inaudita: una multinazionale che prende cappello e se ne va dall'Italia, restituisce l'azienda presa in affitto (che doveva acquistare a date condizioni) e dice tanti saluti perché non si può lavorare in un paese che...
Che succede? Una cosa semplice e inesorabile: la realtà si sta occupando del governo perché il governo non si occupa della realtà. Il fatto - i fatti simbolici, quelli che contano e diventano paradigma - sono tutti dispiegati, parlano da soli. L'esecutivo è in uno stato di crisi per assenza di un vero programma politico. Che non può essere certo quello di fare da diga a Salvini. Non serve, la Lega sta conquistando il territorio, quello che conta, le Regioni. E nessun governo può resistere in sella se ha tutte le Regioni contro. Se cade l'Emilia, casca tutto. Ma nel frattempo vengono al pettine gli errori d'impostazione, la fragilità del Partito democratico e della sua leadership. Non basta essere "responsabili" se poi si mettono gli italiani di fronte a una legge di Bilancio che sembra uscita dall'ufficio di un ragioniere che non conosce il paese in cui abita e ignora l'agenda politica (il voto in Emilia Romagna il 26 gennaio, tanto per dire la cosa più macroscopica che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri s'è perso per strada).
Si discute parecchio nel Palazzo sulla tenuta dei Cinque Stelle, ma qui il problema è un altro: cosa sta facendo il Pd? Non può far cadere il governo, dicono i dirigenti del partito. E davvero vogliono continuare così? Lo scriviamo perché sappiamo che da quelle parti si ragiona sul futuro con un certo fatalismo, si va avanti e poi si vedrà, l'ala ministeriale si sente gratificata, ma questo non è futuro, è solo un periodo da indivanados della politica, mentre il caso Arcelor Mittal spalanca i cancelli di una situazione di una gravità inaudita: una multinazionale che prende cappello e se ne va dall'Italia, restituisce l'azienda presa in affitto (che doveva acquistare a date condizioni) e dice tanti saluti perché non si può lavorare in un paese che cambia le regole e promette - questa è la storia - più manette per tutti, meglio se i candidati alla punizione esemplare sono imprenditori e dunque - per la visione della maggioranza, o almeno di una sua parte consistente - sono naturalmente evasori a cui mostrare le porte e le grate del carcere. Con questa politica del rancore il Pd perde ogni contatto con la realtà dell'Italia. Ne vale la pena? Proviamo a spacchettare lo scenario, ma prima facciamo un giro di giostra di titoli, un aggiornamento, solo i fatti che contano. Seguite il titolare di List.
01
Morti tre vigili del fuoco
Una tragedia. Un sotto testo oscuro. Tre vigili del fuoco sono morti a Quargnento, nell'Alessandrino, intorno alle due di notte. La dinamica dei fatti è ancora in fase di accertamento. I vigili del fuoco sono stati investiti da un'esplosione durante l'intervento per un incendio in una cascina disabitata (sopra, nella foto Ansa). I carabinieri intervenuti sul posto non escludono il dolo. L'ipotesi sulla quale si lavora nella ricostruzione dei fatti è questa:
1. La cascina era disabitata;
2. Viene segnalata una fuga di gas;
3. I vigili del fuoco arrivano sul posto, esplode tutto.
Presto vedremo quanto sono fondati i sospetti su un piano che gli investigatori per ora non possono escludere. Bruttissima storia, tre servitori dello Stato uccisi, ecco i nomi: Matteo Gastaldo, 46 anni, Marco Triches, 38 anni, entrambi di Alessandria, Antonio Candido, 32 anni, di Reggio Calabria.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al Prefetto Salvatore Mulas, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco:
Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso, durante un intervento in provincia di Alessandria, dei Vigili del Fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco la mia solidale vicinanza, rinnovando il profondo sentimento di fiducia e di riconoscenza per la generosa dedizione al servizio della collettività. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e ai Vigili del Fuoco feriti gli auguri di pronta guarigione
Una giornata davvero difficile. E un'ipotesi investigativa inquietante.
***
Che cosa è successo nel mondo mentre il nostro fuso orario ci conduceva a spasso nella notte?
02
Pace (forse) sui dazi. Macron e Xi, intesa sul clima
Dazistan. L'intesa tra Stati Uniti e Cina sui dazi comincia a prendere forma. Siamo alla "fase uno" del negoziato. Pechino sta preparando una lista di prodotti che non saranno più sottoposti all'aumento delle tariffe. Gli Stati Uniti a loro volta preparano il taglio dell'aumento dei dazi del 15% (deciso lo scorso 1° settembre) su 111 miliardi di prodotti cinesi. Donald Trump ha detto che "l'accordo con la Cina è vicino".
L'ambientalismo di carta. Emmanuel Macron e Xi Jinping firmeranno un'intesa sulla "irreversibilità" dell'accordo sul clima di Parigi. Gli Stati Uniti hanno notificato all'Onu l'uscita dall'accordo di Parigi sul clima, la data ufficiale è il 4 novembre del 2020, il giorno successivo all'elezione presidenziale. L'intesa tra Francia e Cina sarà firmata domani a Pechino. Che intesa è? Macron cerca sempre la vetrina, ma la realtà è che la Cina è il più grande inquinatore del mondo insieme all'India - sono due paesi in piena rivoluzione industriale e non si fermeranno - guardate la prima pagina di oggi del Financial Times, titolo in alto a sinistra:
Il Taj Mahal, una delle meraviglie del mondo, avvolto dallo smog. Il governo indiano ha dichiarato l'emergenza, i livelli dello smog sono 10 volte più alti di quello considerato non rischioso per la salute. Volete un'immagine dalla Cina? Eccola:
Quello che vedete in questa foto Ansa è lo smog nella città di Nantong. Serve altro? Xi Jinping ha in testa lo sviluppo del suo paese, un miliardo di persone che ogni giorno consumano cibo, centinaia di milioni di poveri, la stabilità sociale. La Cina non è l'Europa, Macron e gli altri leader hanno di fronte la complessità titanica dell'Asia. A cosa pensa Xi? All'integrità del suo paese. Alle zone dove c'è disordine, al problema di Taiwan, al Tibet e naturalmente alla protesta di Hong Kong.
Hong Kong non cambia. Xi Jinping esprime piena fiducia nel capo del governo di Hong Kong, Carrie Lam. "Ha lottato per stabilizzare la situazione e migliorare il clima sociale. Ha fatto molto duro lavoro, porre fine alla violenza e al caos e ripristinare l'ordine sia il compito piu' importante per Hong Kong al momento".
Go Nuclear. L'Iran ha annunciato nuove violazioni all'accordo sul nucleare disdetto dagli Stati Uniti. Teheran ha attivato 30 centrifughe avanzate e produce 5 chili di uranio arricchito al giorno. L'amministrazione americana ha annunciato "sanzioni paralizzanti".
Corta e più produttiva. È la settimana di lavoro sperimentata da Microsoft in una sua sede in Giappone. Settimana lavorativa di 4 giorni, produttività aumentata del 40%, assenze calate del 25%, consumo di elettricità sceso del 23%. Tutti felici.
***
Qui a List non si può fare, le notizie sono come il denaro per Gordon Gekko: non dorme mai. Facciamo il punto su quanto sta accadendo nel Palazzo in Italia. Siamo in una puntata di Ai confini della realtà. Ma è tutto vero.
03
La legge di Bilancio e la politica del rancore
Quattro punti simbolici ci aiutano a mettere a fuoco quanto sta accadendo:
1. Il paese è imballato e non cresce, servono politiche espansive: nella legge di Bilancio non ci sono. Esiste una politica del rancore contro i ceti produttivi che sta innescando una dura, rapida e incontrollabile reazione. La valanga del voto in Umbria, l'allarme dell'amministrazione della Regione Emilia Romagna (parliamo di un governo regionale del Pd, non di un pericoloso partito sovranista) per le norme sulla plastica che rischiano di affossare il primo produttore mondiale di macchine per l'imballaggio; lo sconcerto dei professionisti (i commercialisti primi fra tutti); l'indignazione della base delle associazioni imprenditoriali (basta chiedere lumi a Confindustria su quello che sta accadendo nei territori produttivi); il metodo punitivo adottato contro le partite Iva a cui dopo un anno sono stati cambiati di nuovo i regimi fiscali; i colpi di clava al commercio al dettaglio (la proposta neo-medievale di chiudere tutti gli esercizi la domenica in un mondo dominato dal monopolista del commercio elettronico, Amazon); la tassazione incredibile delle auto aziendali in un settore in crisi, mentre il principale gruppo industriale italiano, Fiat-Chrysler, sta passando ai francesi di Peugeot; la demagogica campagna sulla lotta all'evasione, con provvedimenti da lotteria strapaesana, divieti illiberali sull'uso del contante, provvedimenti di sorveglianza orwelliana introdotti in nome della lotta all'evasione, ma de facto strumento di controllo sociale da parte di apparati dello Stato che in assenza della politica fanno e disfano le vite degli altri;
2. La legge di Bilancio ha nuove tasse per 2 miliardi di euro che diventeranno 4 miliardi nel 2021. Dire che il governo ha evitato l'aumento dell'Iva per 23 miliardi non significa assolutamente nulla: perché non c'è alcuna riduzione del carico fiscale, i governati hanno 2 miliardi di tasse in più da pagare nel 2020 e 4 miliardi in più nel 2021. Tutto questo avviene in un paese che ha una pressione fiscale da record e una burocrazia che è una tirannia kafkiana;
3. Quella di Alitalia è una crisi che si trascina e la newco decollerà (forse) solo grazie a una pesante iniezione di soldi pubblici. Alitalia è costata 8 miliardi di euro al contribuente e la saga dello spreco continua. Alitalia, en passant, brucia 1 milione di euro al giorno, è un monumento di errori aziendali e politici. Si continua a perseverare nell'errore;
4. Il caso dell'ex Ilva, il gigante dell'acciaio, Arcelor Mittal, che restituisce l'azienda allo Stato (dopo averla presa in carico a certe condizioni e averne poi subito altre punitive, questa è la realtà) è la certificazione di quanto scriviamo fin dal primo numero di List: una forza politica anti-industriale non può fare una politica industriale di crescita, ma di decrescita infelice. Come si può pretendere da Arcelor Mittal di avere l'azienda, procedere alle boniche e rischiare l'arresto dei suoi dirigenti per fatti che non dipendono dal proprio operato? Lo scudo penale serviva a questo. Vale per tutti quanto detto saggiamente dal segretario della Cgil, Maurizio Landini: "Vogliamo mantenere l'attivita' industriale. Si rispettino gli accordi. Il Governo ripristini il decreto legge del 6 settembre. Sono state cambiate delle cose, che era necessario mantenere. Va tolta la strumentalizzazione della questione penale. Chi arriva non puo' farsi carico di responsabilità non sue". Questo è il punto. E o cambia l'impostazione del tema - e la linea del Movimento Cinque Stelle - o queste sono le conseguenze. Quel che avviene con l'acciaio è l'esito logico di quanto il Movimento Cinque Stelle dichiarava prima di andare al governo: "Chiuderemo l'Ilva". Bene, la missione è quasi compiuta. Chi verrà mai a investire in Italia con questo scenario? Nessuno.
***
Ci fermiamo qui, l'elenco ha lo scopo di condurci al punto, alla domanda sul taccuino: com'è stato possibile tutto questo?
04
L'implosione del Governo Frankenstein
Lo scenario non si è manifestato all'improvviso, nasce dalla crisi istituzionale che è emersa con il voto del 2013, la tripartizione del Parlamento, l'ingresso del Movimento Cinque Stelle a Montecitorio e Palazzo Madama, la reazione disperata dei partiti tradizionali che hanno assecondato negli anni precedenti la propaganda anti-casta, indebolito le istituzioni e infine ceduto lo scettro alla demagogia. Il populismo ha radici lontane ma ben visibili. Il martellamento delle istituzioni repubblicane ha sfibrato ogni capacità di ragionamento sulle conseguenze che ora sono sotto gli occhi di tutti. Dopo tre litigiosi governi di centrosinistra (Letta, Renzi, Gentiloni) si è giunti al sottosopra delle elezioni del 2018 con la vittoria dei Cinque Stelle e il sorpasso storico della Lega su Forza Italia. La nascita del Governo Frankenstein era un passaggio obbligato, l'unico format disponibile, ma ad alto rischio per l'incompabilità dei due partiti proprio sul piano ideale delle politiche industriali, dell'innovazione, dell'impresa, del ruolo dell'economia e dello Stato. Il voto europeo del 2019 ha ribaltato le posizioni, dato forza alla Lega e innescato il declino dei pentastellati. Si tratta di un passaggio logico, perché non a caso la crisi è nata e cresciuta sulla questione dell'Alta Velocità, delle reti energetiche, dell'industria pesante. Il governo giallo-verde giunge all'implosione sul terreno dell'acciaio, del petrolio e del gas, della trasformazione delle materie prime, della forza motrice del vapore, della macchina, della ferrovia.
05
La crisi al buio di Salvini
Quando Salvini casca nella botola della crisi al buio (che lui apre incredibilmente senza avere neppure una torcia in mano), si incunea nella breccia la classica - e legittima - operazione di Palazzo che ha un solo scopo: mettere la Lega all'angolo, far nascere un governo funzionale al disegno della maggioranza dei partiti mainstream in Europa. Tutto regolare, i cospirazionisti facciano una bella doccia fredda, la manovra era visibile, chiara, fin da quando il Movimento Cinque Stelle dirottò i suoi voti al Parlamento europeo - voti decisivi - in favore della presidenza Ue di Ursula von der Leyen. In quel momento si sono visti i limiti della Lega: piazze piene, palazzi vuoti. La collocazione errata in Europa, l'isolamento a Bruxelles e Strasburgo provocato da una linea oscillante fino al parossismo tra le matrioske moscovite e l'America First di Trump, un'idea di politica estera confusionaria, priva di esperienza, di letture, di tatto istituzionale e relazioni che contano. Risultato: craaaaaac.
06
La giravolta di Bruxelles e il governo giallo-rosso
La giravolta di Bruxelles era propedeutica alla caduta del governo a Roma. Il governo giallo-rosso nasce con la benedizione delle cancellerie europee e degli Stati Uniti. Nicola Zingaretti si getta tra le braccia di Luigi Di Maio pur sapendo che il voto era la via maestra, pur vedendo che Matteo Renzi avrebbe cominciato subito a far ballare a tutti la rumba. Il Pd ha detto sì alle cancellerie (e all'ala poltronista del partito), ma contemporaneamente ha detto no a un suo percorso chiaro nella vita del paese reale, tra i suoi elettori di oggi e di domani. I dem si sono assunti il peso della distopia grillina (la stessa che ha provocato il colpo di sole della crisi leghista) in nome di un'Europa che non potrà sostenerli per il semplice fatto che l'Unione ha difficoltà serie a sostenere se stessa. Non solo, il Pd ha commesso un errore che per una formazione politica con quell'esperienza appare enorme: ha cannato completamente la legge di Bilancio sul piano politico e i dem si sono ritrovati con una manovra che ha nuove tasse, intrisa di demagogia, continuista rispetto alle scelte fatte dal governo giallo-verde (reddito di cittadinanza e quota 100 sono ancora presenti), vestita con la roboante formula del "green deal" che non esiste perché privo di risorse e senza una strategia. Le tasse ecologiche finiranno per essere pagate dai più poveri (c'è la lezione del diesel francese e lo scoppio della rivolta dei gilet gialli) e le annunciate retromarce dicono tutto sulla consistenza di questo disegno.
07
Chi comanda? Il caso Conte
Siamo all'ultima schermata del videogame. Presenta una domanda al giocatore: bravo, sei arrivato fino a questo punto del gioco, ora dimmi, chi comanda? Il gravissimo caso Arcelor Mittal ci suggerisce la risposta: nessuno. Il governo è nella confusione più totale e, come si dice in gergo, "manca il manico". E il manico nelle istituzioni italiane è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Facile scaricare sui partiti - quelli di ieri e quelli di oggi - le responsabilità (che ci sono, e pesanti) su quello che sta accadendo. Ma il capo del governo d0v'era finora? Il premier in questa commedia che va avanti dal 1° giugno del 2018, dal Conte 1 di ieri al Conte 2 di oggi, fa sempre la parte di quello che spunta dal nulla e dice: risolvo io il problema. No, perché a questo punto il problema è lui. Un capo dell'esecutivo che lascia marcire a tal punto la questione dell'Ilva (sono in ballo 24 miliardi di euro di prodotto interno lordo) per non disturbare il partito che lo ha intronato a Palazzo Chigi la prima e la seconda volta (quella populista e quella europeista), che lancia penultimatum sulla legge di Bilancio e poi fa finta di niente, che si erge a paladino (ha dato interviste dove dichiarava "la manovra non cambia") di norme punitive dei contribuenti e dei produttori (salvo poi assicurare che incontrerà le imprese del settore della plastica) è un caso aperto.
***
Abbiamo una lunga giornata di lavoro davanti a noi. Servono nervi d'acciaio, non è il caso di guardare all'esempio della politica. La mattina allora prende il volo con Friedrich Nietzsche, un tipo da tempesta d'acciaio (sì, evoca un libro di Ernst Jünger).
08
L'indipendenza
Eccolo qua, sulla libreria, vicino a "Così parlò Zarathustra", copertine gialle di Adelphi, "Al di là del bene e del male", guida inattuale, bussola impazzita, Nord che sfugge e Sud che vibra, freddo, caldo, pazzo e dionisiaco, Nietzsche. Visto il paesaggio politico, quello che ci tocca raccontare, spunta dalle pagine frequentate come un bosco, penombra di pura bellezza, questa frase:
È cosa di ben pochi essere indipendenti: - è una prerogativa dei forti. E chi tenta di esserlo, anche con il miglior diritto, ma senza esservi costretto, dimostra con ciò che egli è verosimilmente non è soltanto forte, ma temerario fino alla dismisura. Costui si infila in un labirinto, moltiplica in mille modi i pericoli che la vita, già di per se stessa, comporta.
Qui abbiamo un problema con un tipo strano, dice di essere tal Minotauro. Come si esce da qui? Buona giornata.
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.