9 Novembre
La crisi dell'acciaio è quella del governo
Il caso Arcelor Mittal. Giuseppe Conte va a Taranto e confessa: "Non ho la soluzione in tasca". Il tentativo di rilanciare l'immagine del premier in un foto romanzo operaio. Il calendario della crisi di governo. Di Maio tira dritto sull'immunità, avvisa il Pd, ma si dimentica dell'esistenza (e dell'emendamento) dei renziani
Che succede? La crisi dell'acciaio ha rivelato quanto sia fragile la maggioranza, quanto il governo sia inadeguato al confronto delle gigantesche sfide che la contemporaneità propone all'Italia. Il governo giallo-rosso dopo due mesi è considerato a fine corsa. Questo non significa che uscirà dalla pista subito, c'è chi ha interesse a far proseguire il Gran Premio del Conte, ma questi piani di mantenimento in gara di un presunto bolide che in realtà è una carretta non fanno i conti con l'agenda. Quale? Seguite il titolare di List.
01
Il calendario della crisi
L'agenda ha degli appuntamenti già fissati che danno il ritmo agli eventi:
1. Legge di Bilancio. Va approvata entro il 31 dicembre, è all'esame delle Camere. Il governo deve fare retromarcia sulle tasse che ha introdotto e trovare una nuova copertura. Plastic tax, sugar tax e tassa sulle auto aziendali sono nel mirino dei renziani e lo stesso Pd si rirtrova costretto a dare una raddrizzata al piano del suo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Si vota in Emilia Romagna, cioè nella regione leader mondiale nella produzione di macchine da imballaggio.
2. Voto regionale. In Calabria le elezioni non sono state ancora fissate, ma probabilmente andranno in tandem con quelle dell'Emilia Romagna, il 26 gennaio. Se cade il muro di Bologna, cade anche il governo. Matteo Salvini ha già iniziato la sua campagna porta a porta in Emilia. La maggioranza sta facendo di tutto (plastic tax e altra diavoleria fiscale) per perdere.
3. Commissione Ue. Nel generale disinteresse - e questo dà la misura del problema - la nuova Commissione Ue non si è ancora insediata. Quella che era stata venduta nella tipografia del mainstream come la legislatura del riscatto degli europeisti, finora ha prodotto un nano politico che non riesce muovere i primi passi e, anzi, allarga le crepe (vedere la lite...
Che succede? La crisi dell'acciaio ha rivelato quanto sia fragile la maggioranza, quanto il governo sia inadeguato al confronto delle gigantesche sfide che la contemporaneità propone all'Italia. Il governo giallo-rosso dopo due mesi è considerato a fine corsa. Questo non significa che uscirà dalla pista subito, c'è chi ha interesse a far proseguire il Gran Premio del Conte, ma questi piani di mantenimento in gara di un presunto bolide che in realtà è una carretta non fanno i conti con l'agenda. Quale? Seguite il titolare di List.
01
Il calendario della crisi
L'agenda ha degli appuntamenti già fissati che danno il ritmo agli eventi:
1. Legge di Bilancio. Va approvata entro il 31 dicembre, è all'esame delle Camere. Il governo deve fare retromarcia sulle tasse che ha introdotto e trovare una nuova copertura. Plastic tax, sugar tax e tassa sulle auto aziendali sono nel mirino dei renziani e lo stesso Pd si rirtrova costretto a dare una raddrizzata al piano del suo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Si vota in Emilia Romagna, cioè nella regione leader mondiale nella produzione di macchine da imballaggio.
2. Voto regionale. In Calabria le elezioni non sono state ancora fissate, ma probabilmente andranno in tandem con quelle dell'Emilia Romagna, il 26 gennaio. Se cade il muro di Bologna, cade anche il governo. Matteo Salvini ha già iniziato la sua campagna porta a porta in Emilia. La maggioranza sta facendo di tutto (plastic tax e altra diavoleria fiscale) per perdere.
3. Commissione Ue. Nel generale disinteresse - e questo dà la misura del problema - la nuova Commissione Ue non si è ancora insediata. Quella che era stata venduta nella tipografia del mainstream come la legislatura del riscatto degli europeisti, finora ha prodotto un nano politico che non riesce muovere i primi passi e, anzi, allarga le crepe (vedere la lite tra Macron e Merkel sulla "morte cerebrale della Nato" sostenuta dal presidente francese). Ursula von der Leyen spera adesso di superare il passaggio del voto a Strasburgo il 27 novembre, per ora è nel limbo. La debolezza strutturale della Commissione, la maggioranza senza maggioranza del Parlamento europeo con la necessità di andare a cercare i voti dei sovranisti (questo ha dichiarato qualche giorno fa in un'intervista a Repubblica la commissaria Ue Margrethe Vestager) di volta in volta, rende anche la posizione del governo giallo-rosso più incerta di quanto lo fosse all'inizio. L'idea di isolare la Lega a Roma e poi avere i suoi voti (e prima o poi accadrà) per sostenere i piani di Bruxelles mostra la fragilità dell'alleanza costruita per tenere fuori Salvini. Se la Lega s'avvicina anche solo un po' al Partito popolare europeo, va a carte quarantotto tutta l'architettura retorica costruita intorno al progetto giallo-rosso. Questo è un passaggio strategico, Salvini lo capirà?
4. Il voto spagnolo. Domani si vota in Spagna, è un appuntamento a bruciapelo per la politica europea. Il voto di Madrid è molto importante per il Partito democratico in Italia perché ci darà una serie di indicazioni sul grande disegno della storia, le sue tendenze. Il leader del Psoe ha deciso di andare alle elezioni anticipate, la Spagna vota per la quarta volta in quattro anni. Pedro Sanchez a un certo punto ha deciso che non era il caso di continuare a farsi logorare da Podemos, ha tirato la riga e scelto di misurarsi nel voto. Un'affermazione del Partito socialista metterebbe Zingaretti e compagni in Italia di fronte al rebus di Bruce Chatwin con il suo taccuino: che ci faccio qui? Governare con forze estreme è un lavoro che finisce per consumare chi gli sta accanto, meglio pesare prima il reale valore del partito antagonista. Così non ha fatto il Partito democratico in Italia, si è imbarcato nel governo con i pentastellati senza ascoltare chi consigliava di andare al voto e solo dopo questa prova andare a verificare se c'era o no un programma politico da portare avanti con i grillini. Oggi si vede che non c'è. E il Pd è nella palude d'acciaio di Taranto. Quello che Sanchez ha evitato respingendo al mittente le richieste ministeriali di Pablo Iglesias. Anche in presenza di un quadro spagnolo complicato sul piano della formazione del governo, alla fine arriveranno dei segnali importanti. E se Sanchez perde di brutto? Manuale del lupo di mare, regola numero uno: rotta verso acque calme, timone fermo e si va tutti sotto coperta ad aspettare che la buriana finisca.
5. Il voto inglese. La Brexit in Italia è vista come una creatura mitologica. I sovranisti immaginari di casa nostra la vedono come la realizzazione di un sogno impossibile per loro, per gli europeisti a prescindere è uno spettro che li trasforma immediatamente in troll su Twitter. Sono due poli che alla fine si toccano e baciano in nome dell'estremismo. La realtà è decisamente più interessante. Sull'agenda c'è il voto inglese del 12 dicembre e il risultato sarà importante sul piano dell'immaginario collettivo, cioè il motore della politica. I Tories di Johnson e il Brexit party di Farage dovrebbero fare il pieno di voti. La somma di queste due forze ci dirà cosa si muove sul suolo dell'isola d'Inghilterra. Il risultato del Labour di Corbyn ci darà la misura della crisi della sinistra all'inglese. Il patto per il domani dovrebbe essere quello tra BoJo e Nigel e voi potete immaginare quanto pirotecnica possa essere una coppia del genere alla guida del sidecar di Downing Street. Una vittoria di Boris Johnson irrobustirà il discorso e l'ondata della destra conservatrice in Europa. Quello inglese è un disegno politico indefinito, nessuno sa oggi dire quale sarà il punto di caduta di questa storia, ma il destino di BoJo è strettamente legato a quello dell'Europa. E la riuscita o meno della Brexit influenzerà parecchio il discorso della politica italiana, in una versione semplificata e semplicistica, strapaesana e senza una lettura colta di un tema invece complesso e affascinante: il micidiale corpo a corpo tra la sovranità dello Stato e le forze transnazionali che plasmano il capitale e il lavoro nel mondo contemporaneo.
***
In questo scenario dove ruggisce la tigre della storia, noi dobbiamo occuparci di... Conte. Fase pochette.
02
Conte a Taranto. L'immagine senza soluzioni
L'operazione saponetta non gli è riuscita, ha provato fino all'ultimo a sfilarsi dal gioco dell'acciaio per non rimanervi stritolato, alla fine è dovuto andare a Taranto perché si vedeva di più la sua assenza. Conte ci ha provato, a fare il Mister Wolf, quello che risolve i problemi, ma al dunque, come la notte di Palazzo Chigi, è venuta fuori l'impotenza: "Non ho soluzioni in tasca, uniti nella battaglia". Non un cenno al fatto che il governo ha gestito il rapporto con Arcelor Mittal come l'Armata Brancaleone. Guardate l'home page del sito web del governo italiano:

La linea editoriale del sito internet è chiara, il governo è Giuseppe Conte, non esiste altro. Così la trasferta s'è risolta in un reportage fotografico da sparare sui social, con Conte debitamente scravattato, per entrare in dimensione pop, con la faccia contrita, il super uomo che affronta i titani del Capitale, ha una parola buona per tutti. Propaganda. Basta un clic per immergersi in questa dimensione da Instagram:

Il fotoromanzo operaio. Travolto dagli eventi, dalla sua imperizia nel gestire il dossier ex Ilva, Conte vede fondere in acciaieria la sua figura politica e prova a recuperare con un'operazione di immagine. Guadagna la prima pagina del Corriere della Sera:
L'altro ieri Porta a Porta, indivanato da Vespa; ieri il servizio fotografico a Taranto. Non governa, fa spot per se stesso. Ma la domanda sul taccuino, quella che conta, resta senza risposta: che fare dell'Ilva? Non si sa. Non lo sa. Il ciclo dell'acciaio, il caso Ilva è una cosa seria (abbiamo in cottura un long read sul tema) per esser lasciato a un governo che pratica la politica del rancore, promette manette come le brioches e ha un tal Patuanelli ministro dello Sviluppo che non sviluppa niente ma ci dà lezioni da prufesur sull'etica del profitto. Luigi Di Maio anche ieri ha ribadito che non accetterà mai nessun emendamento che reintroduce lo scudo penale. Anche qui, siamo nel campo della fiction, ormai abbiamo i penultimatum a geometria variabile. L'emendamento c'è già.
03
L'emendamento dei renziani
Din don, lo scudo è pronto. Lo ha presentato Raffaella Paita, di Italia Viva, e prevede la soppressione della parte sulla "responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati" in materia ambientale e di tutela della salute e dell'incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro. La norna si applica anche alle "condotte poste in essere dal 3 novembre 2019 alla data di scadenza del termine di attuazione del Piano ambientale" fatti salvi "i principi stabiliti dalla giurisprudenza costituzionale in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori". Tutto chiaro no?
Ma allora a chi si rivolge Di Maio con il suo altolà? Al Partito democratico di Nicola Zingaretti. Sono i dem l'oggetto del gentile avviso: non fate niente o casca tutto. Come vedete, tutte le dichiarazioni fatte da Conte sul fatto che lesto come Flash Gordon può reintrodurre con uno schiocco di dita la tutela, sono aria fritta. Il premier poteva dire: ottimo l'emendamento Paita, farlo proprio e spronare il Parlamento a votarlo. Non lo può fare perché altrimenti salta dalla sua poltrona come un tappo di lambrusco.
Che cosa resta sul tavolo da gioco dell'acciaio italiano? La nazionalizzazione. O un nuovo accordo con Arcelor Mittal. Con nuove condizioni, nuovo piano industriale, esuberi pagati dallo Stato, forse perfino una quota della società in mano pubblica. Siamo di fronte a un grosso guaio e un paese con una piccola classe dirigente. Il quadro politico è quello che abbiamo descritto ieri. Ripasso della puntata precedente.
04
La fusione della maggioranza
Il caso Arcelor Mittal. Il premier Conte, il Pd e i Cinque Stelle sono agli antipodi. Il partito di Di Maio è contro lo scudo penale. Un via libera senza i pentastellati porterebbe l'esecutivo alle dimissioni. L'unica soluzione che (forse) supera lo stallo nel governo è la nazionalizzazione dell'acciaieria

Che succede? Il carrozzone va avanti, a Palazzo Chigi sta andando in scena una delle peggiori rappresentazioni che si ricordino e il cronista - anche quello che credeva di aver visto tutto - resta senza parole. Il caso Arcelor Mittal in questo senso è esemplare, un governo del G7 messo al tappeto da una multinazionale che sventola un contratto violato dallo Stato. Il governo è steso a terra per una semplice ragione: si è pensato che così fan tutti e dunque l'impresa si sarebbe piegata ai capricci dei regnanti. Din, don! il mondo non funziona così, là fuori c'è chi i contratti ha tutta l'intenzione di farli valere e se tu cambi le regole in corsa e mi dai l'occasione per schiacciare la palla, io vado sotto rete e faccio mio il gioco, la partita e l'intero incontro. Game, set, match. E tanti saluti a Conte. Continua a leggere l'articolo su List.
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Che facciamo? Guardiamo la prima pagina di oggi del Financial Times.
05
L'apertura (solitaria) del Financial Times
Questa è la prima pagina di oggi del Financial Times:

È la sentenza del processo ai dirigenti del Monte dei Paschi di Siena, uno dei più grandi casi bancari della storia del nostro paese. Sono stati condannati in primo grado: l'ex ad Giuseppe Mussari (7 anni e 6 mesi), l'ex dg Antonio Vigni 87 anni e 3 mesi), l'ex responsabile dell'area finanze Gianluca Baldassarri (4 anni e 8 mesi). Sono stati confiscati 88 milioni alla banca Nomura e 64 milioni a Deutsche Bank. Il Financial Times è l'unico giornale ad aver dedicato il titolo d'apertura al caso Mps. Basta dare una lettura rapida ai giornali per scoprire la differenza.
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Questo è il punto chiave, la differenza che passa tra una classe politica che guarda all'interesse nazionale e una che gioca sul brevissimo termine a guadagnare subito il suo dividendo politico.
06
Francia-Cina-Italia. Scopri la differenza
Il China Daily in prima pagina ha pubblicato l'altro ieri i numeri degli accordi commerciali firmati tra Cina e Francia in occasione della visita di Macron a Shangai: 15,5 miliardi di dollari. Nello stesso luogo e negli stessi giorni, a Shangai, era presenta anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, apripista di una politica di adesione al progetto della Nuova Via della Seta della Cina. L'Italia è l'unico paese del G7 ad aver firmato un'intesa strategica con Pechino. Che contratti abbiamo portato a casa? Silenzio. Di Maio ha regalato una maglia azzurra con il numero 10 al presidente Xi Jinping che ha visitato lo spazio espositivo dell'Italia a Shangai. Scopri la differenza.
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La differenza è sempre in cronaca. Entriamo nel regno della nera. Scopriamo tempi interessanti. Forse troppo.
07
Stragista per caso

Voleva incassare l'assicurazione. E ha ucciso tre vigili del fuoco. Aveva acquistato 7 bombole a gas. Ha confessato, il proprietario della cascina di Quargnento, Giovanni Vincenti "dando pieno riscontro a elementi acquisiti durante la perquisizione ", ha detto Enrico Cieri, procuratore capo di Alessandria. Voleva l'esplosione, l'incendio. Il premio. E non ha pensato al caso che gioca a dadi con la vita e con la morte. Non voleva uccidere. È diventato uno stragista per caso.
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Il caso. La premeditazione. Ancora fuoco. A Centocelle.
08
Fuoco. Centocelle. Roma

Un flash sul monitor, qualcosa di familiare, una consuetudine del posto dove vivi. Centocelle, Roma, periferia di un centro che si riconosce nel passato, senza modernità, un altro incendio a un locale, vicino alla libreria andata a fuoco qualche giorno fa, "La pecora elettrica". Al rogo il Baraka Bistrot, in via dei Ciclamini. Note in cronaca, il taccuino della "nera": "serranda divelta" e "liquido infiammabile". "Polizia" e "carabinieri". Il cronista riepiloga, le dita vanno in sequenza: uno, due, tre, quattro. Sì, sono quattro i locali incendiati nel giro di pochi mesi. Centocelle, Roma. Capitale d'Italia.
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l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.