17 Novembre
Il capitolo finale del 2019
Un epilogo di sconvolgente grigiore. Un anno buttato via. Venezia sommersa. L'industria dell'acciaio che cola a picco. Aspettando il voto in Emilia. Rivolta a Hong Kong e in Iran. Il socialismo in America e un avviso per Trump: l'uomo dimenticato non dimentica
Che succede? Stiamo scivolando verso il The End, il 2019 è all'ultima curva, scorrono i titoli di coda, è un finale di un grigiore sconvolgente per l'apatia con cui viene accolto, ruminato, digerito. L'Italia allagata, che frana. L'Italia che rischia di perdere l'acciaio. L'Italia che si sta spegnendo.
Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, stamattina l'ha messa giù come va messa:
Se il governo non rimette lo scudo chiunque non va a firmare nulla, perché se per investire nel Paese deve essere arrestato... Quello che possono fare bene i privati è meglio non farlo fare al pubblico. C'è un privato che vuole investire. Andare a trovare risorse para-pubbliche per fare queste operazioni nella logica di una pseudo- nazionalizzazione non ha senso per nessuno.
Nessuno investe in un paese che tratta gli industriali come criminali a prescindere. E l'acciaio di Stato lo abbiamo già avuto, sciagurati, è una storia di spreco e cattiva gestione, perdeva miliardi su miliardi a nastro. Per non scomporre una maggioranza (im)politica che ogni giorno di più appare senza senso (e dunque direzione) si svuotano le tasche dei contribuenti e si costringono alla fuga gli imprenditori? Il Pd ha ancora un briciolo d'orgoglio? O ha deciso di affidare alla magistratura e alla demagogia la politica, quel che ne resta?
Scorrono immagini d'alluvioni e dissesti idro-politici, parole disperate e appelli alla ragione per un governo che ha confuso il paese per un laboratorio di esperimenti sulla decrescita. Piazza e fuoco in Sudamerica, in Africa, a Oriente e a Occidente. Il mondo in rivolta.
Viene in mente un libro di Albert Camus, "L'uomo in rivolta", frasi che sono come torce per illuminare la cronaca:
Un solo capo, un solo popolo, significa un solo signore e milioni di schiavi.
La rivoluzione. E il suo rovescio:
Lo schiavo comincia col reclamare giustizia e finisce per volere la sovranità....
Che succede? Stiamo scivolando verso il The End, il 2019 è all'ultima curva, scorrono i titoli di coda, è un finale di un grigiore sconvolgente per l'apatia con cui viene accolto, ruminato, digerito. L'Italia allagata, che frana. L'Italia che rischia di perdere l'acciaio. L'Italia che si sta spegnendo.
Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, stamattina l'ha messa giù come va messa:
Se il governo non rimette lo scudo chiunque non va a firmare nulla, perché se per investire nel Paese deve essere arrestato... Quello che possono fare bene i privati è meglio non farlo fare al pubblico. C'è un privato che vuole investire. Andare a trovare risorse para-pubbliche per fare queste operazioni nella logica di una pseudo- nazionalizzazione non ha senso per nessuno.
Nessuno investe in un paese che tratta gli industriali come criminali a prescindere. E l'acciaio di Stato lo abbiamo già avuto, sciagurati, è una storia di spreco e cattiva gestione, perdeva miliardi su miliardi a nastro. Per non scomporre una maggioranza (im)politica che ogni giorno di più appare senza senso (e dunque direzione) si svuotano le tasche dei contribuenti e si costringono alla fuga gli imprenditori? Il Pd ha ancora un briciolo d'orgoglio? O ha deciso di affidare alla magistratura e alla demagogia la politica, quel che ne resta?
Scorrono immagini d'alluvioni e dissesti idro-politici, parole disperate e appelli alla ragione per un governo che ha confuso il paese per un laboratorio di esperimenti sulla decrescita. Piazza e fuoco in Sudamerica, in Africa, a Oriente e a Occidente. Il mondo in rivolta.
Viene in mente un libro di Albert Camus, "L'uomo in rivolta", frasi che sono come torce per illuminare la cronaca:
Un solo capo, un solo popolo, significa un solo signore e milioni di schiavi.
La rivoluzione. E il suo rovescio:
Lo schiavo comincia col reclamare giustizia e finisce per volere la sovranità. Ha bisogno di dominare a sua volta.
La tv è accesa, le dichiarazioni sono tutte uguali, tutti davanti alla telecamera. Il paese è sommerso dalla pioggia, dalle chiacchiere vuote. Lo stato d'emergenza permanente. Facciamo un giro di giostra, domenica bestiale. E non è quella della canzone di Fabio Concato. La tv è accesa. Ma è come se fosse spenta. Non dicono niente. Datemi D'Annunzio, vi prego, eccolo:
La scena italiana più surreale è quella della televisione, la presunta proiezione della realtà. I telegiornali, un residuato bellico del Novecento sul sofa borghese, si occupano con burocratica svogliatezza dei grandi temi, sono costretti a centellinare dichiarazioni di questo e di quello che sembrano confezionate a Bucarest ai tempi di Ceausescu, i politici a loro volta sono talmente rasoterra da non rendersi neppure conto di quanto quello che dicono appaia robotizzato.
Il linguaggio è tutto, quando appare nella sua insignificanza fa galleggiare come un relitto il niente. Non si parla la lingua del mondo, ma quella di un laboratorio dove si pratica la narcosi di massa, un italiano che non esiste, pencolante tra lo scolastico non praticato e il suburrese. Il passato se n'è andato da un pezzo, il futuro non è mai arrivato. La tv si può lasciare accesa, con il volume abbassato. È già muta. Là fuori, fischia il vento e infuria la bufera. E non è solo una questione di cambiamento climatico.
01
Il Generale Inverno. Acqua alta, valanghe, pioggia
È un bollettino di guerra, ma questa è la bella Italia che ha dimenticato negli ultimi trent'anni di curare il proprio fragile territorio. Domina il Generale Inverno.
- A Venezia la marea ha già toccato 137 centimetri, sarà allagato il 77 per cento della città. La previsione per oggi è di 160 centimetri alle 12 e trenta.
- In Alto Adige miglia di persone senza energia elettrica. In val Martello è scesa la valanga 'Eberhoefer', la zona è abitata, non si hanno per ora notizie, il luogo è inaccessibile anche gli elicotteri a causa del maltempo.
- L'Arno a Firenze è oltre i 4 metri, un livello superiore a quello registrato negli ultimi vent'anni, sempre in Toscana il fiume Cecina ha straripato, 500 persone evacuate, allerta per l'ondata di piena prevista nel pomeriggio a Pisa. Tromba d'aria nel Grossetano.
- Bomba d'acqua su Caserta. Chiusa la strada Bagnamare a Lipari.
- Pioggia e solito caos a Roma, albero cade su un'auto a Albano Laziale, grave l'automobilista ma non è in pericolo di vita.
Il gelo del clima. Il fuoco della rivolta dove la libertà è soppressa.
02
Piazze roventi a Hong Kong e in Iran
Cina e Iran sono di fronte a un passaggio chiave, mantenere la stabilità. A Hong Kong la situazione sta scivolando verso lo scontro più duro tra manifestanti e forze dell'ordine. Frecce e catapulte contro gli agenti, una battaglia intorno all'università. Poliziotto colpito da una freccia (qui sopra, nella foto Ansa), la polizia avvisa: "Situazione in rapido deterioramento". Il peggio arriverà quando scenderà in piazza l'esercito della Cina. Ieri ha spazzato le strade, si chiama "show of force", il passo successivo non è difficile da immaginare.
Occhio all'Iran, protesta ad alto voltaggio per l'aumento del prezzo dei carburanti, ieri ci sono stati due morti, la polizia ha sparato sulla folla. Mike Pompeo, segretario di Stato americano ha commentato: "Dopo 40 anni di tirannia, l'orgoglioso popolo iraniano non rimane in silenzio sugli abusi del proprio governo. Non staremo zitti neanche noi. Voglio dire al popolo iraniano che gli Stati Uniti vi ascoltano, vi sostengono, sono con voi".
***
In una dimensione parallela, ai confini della realtà, c'è una nazione che vaga nello spazio e perde tempo.
03
Un anno buttato via
Manca poco più di un mese alla chiusura dell'anno, il bilancio del 2019 per l'Italia è quello di un paese con grandi potenzialità, modesti risultati, piccole ambizioni e un'immensa crisi di fiducia. L'anno è stato letteralmente buttato via da ben due maggioranze: prima il governo giallo-verde e poi quello giallo-rosso. Cambio cromatico di un elemento, il caos è rimasto tale, fuori il verde e dentro il rosso, esce la Lega e entra il Pd. Resta il colore giallo e chi va e chi viene scopre che governare con i Cinque Stelle è una missione impossibile.
Il governo tra Di Maio e Salvini andò in testacoda su infrastrutture (Tav) e fisco (flat tax), quello tra pentastellati e dem è a un passo dal collasso su industria (l'acciaieria di Taranto), legge di Bilancio (le tasse etiche) e giustizia giacobina. Due governi, una sola faccia della medaglia: l'Italia è una nazione del G20 che corre verso l'abbandono della grande industria (l'ex Ilva da sola vale 23 miliardi di prodotto interno lordo), punisce la media e piccola impresa, considera ogni partita Iva, lavoratore autonomo, un evasore, agita come un'ascia un fisco tiranno, fa marciare sul contribuente una Stasi tributaria che ha il potere di indagare le vite degli altri (leggere i continui rilievi del Garante della Privacy sul tema) senza doverne rendere conto a nessuno, lo Statuto del contribuente è carta straccia.
Nel 2019 abbiamo scoperto che il trasformismo è vivo e in pochette. Dunque Giuseppe Conte può non solo essere illustrato premier senza mai aver lui illustrato la patria, ma diventarlo ben due volte in 12 mesi, con due governi dalla missione agli antipodi. Conte 1 è l'avvocato del popolo di un esecutivo euroscettico, Conte 2 un anno dopo diventa un convinto europeista, cattolico (e un po' di sinistra, per l'occasione) con la benedizione di Bruxelles.
Quest'anno abbiamo anche avuto la conferma che Matteo Salvini (sopra, nella foto Ansa, nella fase selfie permanente) è formidabile nelle piazze (continua a vincere il voto nelle Regioni) ma è un disastro nel Palazzo (non si apre mai una crisi al buio). Ora sappiamo che la Lega non è un'alternativa duratura e stabile per Palazzo Chigi se non prepara una classe dirigente, una cultura di governo, responsabilità istituzionale, moderazione, visione dell'Europa "per" e non "contro" gli organismi della politica estera. I voti non bastano e Giancarlo Giorgetti, uno con i neuroni accesi, avvisa "che facciamo, vinciamo sulle macerie?".
Le cancellerie europee che sul finire dell'estate avevano apparecchiato l'operazione del Conte bis, sono in grave difficoltà: Macron e Merkel litigano sul ruolo della Nato, i tedeschi lanciano un'unione bancaria che guardacaso serve solo a Berlino, la Commissione Ue non è ancora partita, il tiro incrociato tra popolari, socialdemocratici e macronisti ha impallinato un paio di commissari e siamo al punto che la "maggioranza Ursula" a Bruxelles dichiara apertamente di aver bisogno dei voti dei sovranisti per evitare il crac della legislatura. Siamo al falò delle ragioni per cui si era architettato il governo di Roma per tenere fuori Salvini.
Conte di fronte alla chiusura dell'acciaieria di Taranto, sale sul motoscafo (qui sopra, nella foto Ansa) e si fa fotografare in maglione blu (tutti finiscono per imitare Berlusconi), mentre solca i canali di una Venezia più triste che mai. È il classico diversivo, si cerca di far dimenticare che il caso Arcelor Mittal è stato lasciato andare alla deriva con lui a Palazzo Chigi. Così arriviamo al paradosso che la magistratura - il procuratore di Milano, Francesco Greco - apre un'inchiesta per tutelare l'interesse pubblico, ma così facendo apre anche una serie di conseguenze inattese. Primo: l'inchiesta entra in un negoziato tutt'ora aperto tra Stato e impresa, si sostituisce alla politica e esercita un ruolo di "supplenza" che svuota il governo e lo espone all'impotenza; secondo: l'iniziativa della Procura di Milano conferma quanto dell'Italia pensano gli investitori esteri, cioè la difficoltà a fare business in un paese dove non c'è certezza del diritto e i rischi sul piano legale sono incalcolabili.
Che fare? Nel tramonto del 2019 a Francoforte è arrivata Christine Lagarde e l'uscita di Mario Draghi dalla Banca centrale europea libera una figura preziosa per il mazzo di carte che Sergio Mattarella compulsa con frequenza. Il 2020 è alle porte, si vota in Emilia il 26 gennaio, l'inverno sta arrivando e farà un tempo da Draghi.
04
Aspettando il voto tra la via Emilia e il West
Si vota il 26 gennaio, le elezioni in Emilia Romagna sono lo spartiacque della legislatura. Chi vincerà? Questa è la domanda sul taccuino, ma la risposta certa non ce l'ha nessuno. Oggi il Sole 24Ore pubblica un sondaggio che dà il candidato Dem Bonaccini sopra il 50 per cento e la candidata del centrodestra, Borgonzoni, ferma al 42 per cento. I numeri indicano una debolezza della leghista nei confronti del democratico e la cosa dalle nostre parti non suona come esoterica, ma bisogna andarci con prudenza perché c'è un forte scollamento tra città e periferia, come in tante altre elezioni, quello che fa e dice Bologna, le "sardine" in piazza, potrebbe solo essere un fuoco fatuo, di certo se preso come dato generale è fuorviante. L'Istituto Cattaneo ieri ha presentato i risultati di una ricerca condotta con l'Università di Bologna su populismo e periferie, gli autori sono Pasquale Colloca, Dario Tuorto e Marco Valbruzzi, il risultato è di grande interesse.
Primo punto, da dove e come nasce il populismo:
Si parte dagli effetti indesiderati della globalizzazione (prima picconata al capitalismo), si producono conseguenze inattese senza risposte politiche, si aggiunge il fenomeno della migrazione (e qui manca il fattore dell'inverno demografico dell'Occidente), tutto questo impatta sul territorio (centro e periferia) e si traduce in populismo, fenomeno che attraverso tutto lo spazio politico, destra, sinistra e centro. Sul piano economico, accade questo:
Vincenti e perdenti. Chi si occupa degli ultimi? Tutti e nessuno, lo smarrimento è senza risposta. Cosa accade nel voto tra centro e periferia a Bologna? Questo:
Il tema della distanza tra centro e periferia nella metropoli esiste e il voto ha una sua logica dinamica. Come sarà ripartito il voto regionale in città? Sarà un trionfo delle "sardine"? Non lo sappiamo, certo l'esito non sarà omogeno sul territorio regionale. La dialettica tra centro vs periferia è molto forte anche qui. Queste sono le conclusioni dell'Istituto Cattaneo sul caso Bologna:
- Nel complesso, a Bologna il voto ai tre partiti esaminati assume anche una dimensione geografica. Resta il fatto che la relazione vada testata più in profondità
- La specificità del caso bolognese sembra essere che il Pd non perde presa in periferia e tra gli “ultimi” (almeno fino alle politiche 2018; nel 2019 distanza e disagio non sono significative)
- Per il M5s, la distanza dal centro conta (più distanza, più voto al M5s) solo dove il disagio sociale è limitato, in caso contrario la distanza non è rilevante. È il partito degli “ultimi” ma solo nel centro città, non in periferia dove il Pd controlla meglio le aree di disagio. Anomalia rispetto ad altre città del Nord
- La Lega appare classicamente il partito che rappresenta, anche in periferia, gli elettori nel mercato del lavoro (attivi, occupati) e assai meno l’area della difficoltà socio-economica. L’impressione è che dal 2019 controlli, soprattutto in periferia, i territori più dinamici
- Ulteriore specificità del caso bolognese riguarda la partecipazione: sembra che l’essere distanti dal centro e nelle periferie più disagiate favorisca la voice più che l’exit.
La sfida in Emilia è aperta, probabilmente sarà decisa da pochi voti. Il disagio è la maschera e lo specchio dell'Occidente. Andiamo nella nazione della nevrosi (definizione di Michel Houellebecq), la Francia.
05
Toh, i gilet gialli
Come? Sono tornati? Non se ne sono mai andati, si confonde la piazza - 28 mila persone ieri in piazza, quattro gatti - con l'inquietudine immanente nelle classi neo-proletarizzate dell'Occidente. Parigi, Francia:
L'abbiamo già detto e scritto: la lotta di classe non è un motivo archeologico della politica, esiste. E si trova in svariate (e avariate) forme. Non a caso è un filosofo marxista francese, Jean-Claude Michéa, lo scrittore che ha coniato la corrosiva formula della "gauche kérosène" che tradotta in Italia è la sinistra della Ztl. Macron fa molto rumore a Bruxelles, si agita all'estero, ma in casa ha i muri che tremano. Oggi un sondaggio del Journal du Dimanche mette a terra la realtà: solo il 33 per cento dei francesi è soddisfatto del lavoro di Le President, il 65 per cento dei francesi si dichiara scontento e il 2 per cento non sa che dire. Tanti auguri, bourgeois.
06
Il socialismo in America
Il ciclo dell'eterno ritorno della Storia. Guardate qui, la tavola di un sondaggio di YouGov per la Victims of Communism Memorial Foundation, il 70 per cento dei millenial americani dichiara di esser pronto a votare per un candidato che si definisce "socialista":
Sono buone notizie per Bernie Sanders e Ocasio-Cortez e per il piano da "anche i ricchi piangono" di Elizabeth Warren. Cattive notizie per Trump. Dal Kentucky. E soprattutto dalla distribuzione della ricchezza in America.
07
L'uomo dimenticato non dimentica
Louisiana amara per Trump. Il democratico John Edwards è stato confermato alla guida dello Stato come governatore, è l'unico dem a guidare uno Stato del profondo sud. Edwards ha battuto il candidato repubblicano Eddie Rispone. Effetto impeachement? È presto per dirlo e qui tra noi si guarda a fattori che sembrano più importanti.
Pensieri del mattino, Gianclaudio Torlizzi manda questo grafico:
E scrive: "La dinamica è interessante perché, se confermata, evidenzierebbe come Trump potrebbe non essere più visto come l'uomo del popolo da parte degli 'have not' americani. Nel grafico si vede come il 90% della popolazione Usa detenga appena il 6.8% delle azioni. Il nuovo populismo di sinistra insomma potrebbe essere il prossimo step. Sto ragionando a voce alta, non so. Da seguire".
Torniamo al film delle elezioni presidenziali del 2016, all'irrisolto del reale e dell'immaginario americano. L'uomo dimenticato. Il 2020 s'annuncia con i tuoni e lampi del jacksonismo che declinano le note di ghiaccio del neo-socialismo di Sanders e Warren. Non è tempo per Biden e Bloomberg. Golfisti obamiani e miliardari in progress, si congeleranno. Fa freddo perfino per uno che da del tu allo spirito del tempo come Trump.
***
Il Papa, stamattina all'Angelus: "Ho visto le statistiche sulla povertà. L'indifferenza delle società verso i poveri fanno soffrire. Il mio grato pensiero va a quanti, nelle diocesi e nelle parrocchie di tutto il mondo, hanno promosso iniziative di solidarietà per dare concreta speranza alle persone più disagiate. Ringrazio i medici e gli infermieri che hanno prestato servizio in questi giorni nel Presidio Medico qui in Piazza San Pietro. Tra poco avrò la gioia di condividere il pranzo con circa 1.500 persone bisognose, per testimoniare l'attenzione che non deve mai mancare nei confronti di questi nostri fratelli e sorelle". A qualcuno non piace? E cosa mai dovrebbe dire il Papa?
***
Lotta di classe, povertà, neo anti-capitalismo e altri nuovi -ismi che riverniciano i vecchi, le grida disperare degli ultimi del mondo e l'Occidente smarrito e senza élite degne dello scettro. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.