17 Novembre

Partiti al verde. Chi li finanzierà? Follow the money

I contributi delle persone fisiche ai movimenti politici sono crollati. Come sosterranno la propria azione? Seguire i soldi di Stati stranieri e multinazionali. Chiusa l'era del finanziamento pubblico, l'Italia è il terreno di caccia di chi compra consenso. di Lorenzo Castellani

di Lorenzo Castellani

Il Report dell’Atlantic Council sulla ricerca d’influenza della Russia nelle vicende politiche italiane e di altri importanti paesi europei mostra come le grandi potenze si siano rimesse in moto nel grande Risico geopolitico. C’è chi, come lo Stato guidato da Vladimir Putin, ricorre alla propaganda ideologica, tecnologica e culturale attraverso canali dedicati alla costruzione di relazioni con partiti, giornali, associazioni e uomini politici per dispiegare la propria strategia e chi, come la Cina, ricorre allo shopping societario. La potenza asiatica vanta già partecipazioni superiori al 2% in colossi italiani come FCA, Telecom Italia e Generali oltre a capitali investiti in oltre 300 piccole-medie imprese italiane. Se i movimenti nel mercato possono essere considerati fisiologici è pur vero che nei casi delle potenze a capitalismo autoritario esiste sempre la promozione di un interesse strategico e internazionale. La politica italiana, con ottime probabilità, non sarà immune dal gioco delle influenze dei poteri globali già a partire dalle prossime elezioni. Perché? Dal 30 settembre 2017 è finito il finanziamento pubblico ai partiti e il piatto piange.

Uno studio realizzato da Openpolis di qualche settimana fa certificava che i contributi arrivati da persone fisiche e giuridiche sono passati dai 40,8 milioni del 2013 ai 13,4 del 2016. Nel 2014, anno delle elezioni europee, il finanziamento privato ammontava a circa 23,9 milioni, dieci in più rispetto ad oggi. Gran parte del “bottino” dei partiti viene dagli iscritti e, soprattutto, dagli eletti.  

Nemmeno il contributo del 2 per mille, attivo da tre anni, rimpingua la cassa. Prendendo le dichiarazioni dei redditi 2016, si nota come meno di un milione di italiani abbiano scelto questa opzione. Una manciata di milioni per l’intero arco parlamentare.

Eppure, se per certi versi la politica costa molto meno che in passato, niente più gigantografie, manifesti,...


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