30 Novembre

La Bisanzio italiana e la Mitteleuropa

Il dibattito politico dell'Italia è incomprensibile nel cuore del Vecchio Continente. Dai bizantini agli antichi romani, fino ad arrivare agli eredi latini di oggi, un viaggio di Marco Patricelli tra Roma non più Caput Mundi e l'Europa centrale

di Marco Patricelli

I turchi non sono alle porte ma Roma appare sempre più simile alla sua imitazione sul Bosforo, la Costantinopoli che doveva replicarla. I bizantini si arrovellavano con dotte e sterili disquisizioni a cercare una spiegazione al sesso degli angeli, e intanto l’esercito di Maometto nel 1453 stava per espugnare quella che sarebbe divenuta Istanbul cancellando per sempre l’Impero romano d’Oriente.

I latini ogni tanto ricascano nel vizio delle discussioni fini a se stesse mentre il mondo attorno si muove. C’erano passati i romani antichi, a gingillarsi per otto mesi senza decidere il da farsi di fronte all’aggressività militare di Annibale, e così, come riporta Tito Livio, Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur. Sagunto cadeva e l’Urbe avrebbe conosciuto il pericolo cartaginese davanti alle sue porte, dopo aver inanellato un’impressionante e inusuale sequela di amarissime sconfitte in battaglia. Eppure proprio da lì l’orgoglio romano avrebbe partorito una forte reazione tale da riportare Roma a primeggiare. Altri tempi, altre circostanze e, soprattutto, altro carattere.

Gli eredi annacquati e un po’ indolenti di quella civiltà oggi si baloccano nell’arte romanesco-bizantina di appassionarsi a discussioni senza costrutto tra sardine, maltempo, compagnia aerea di bandiera in profondo rosso, legge di bilancio piena di spifferi, economia da dieci anni impantanata, il Mes, mi raccomando, beghe tra partiti, talk show di politica a tutte le ore e su tutti i canali in cui spesso ci si accapiglia sul nulla, viadotti autostradali che tremano e fanno tremare per controlli e interventi che andrebbero fatti ma non si fanno. Come le chiacchiere non salvarono Sagunto e Costantinopoli, è impensabile possano farlo adesso nell’ex caput mundi e capitale italiana.

Emrik & Binger, mappa dell'Europa, 1859. 

Davvero difficile proiettare lo scenario in salsa italiota nel cuore dell’Europa, cioè proprio quella Mitteleuropa meno propensa...


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