2 Dicembre
La faccenda s'è Mes male
Conte va in Parlamento difende il fondo salva Stati (ma afferma che si può cambiare), attacca Salvini e dice che anche Di Maio era informato sul negoziato. Il governo era diviso prima, ora lo è ancora di più. Putin e Xi Jinping fanno la politica del tubo
Che succede? Il presidente del Consiglio è andato a Montecitorio e ha parlato. Oggetto: il fondo salva Stati. Soggetto: la sopravvivenza del suo governo. Regista: nessuno. Pubblico pagante: il contribuente italiano. Questo è la schermata del videogame del giorno. Quale parte sta interpretando Conte? Quella che gli riesce meglio, Zelig più che mai. Che cosa ha detto sul Mes l'avvocato-premier Giuseppe Conte? Ecco le note sul taccuino.
01
Conte e il Mes. Uno, nessuno, centomila
Prima di tutto, un attacco a Matteo Salvini, come da copione:
Nessuno può insinuare trattative segrete (...). Quello di Salvini è un comportamento fortemente irresponsabile, perché una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall'accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un'accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse. Pur di attaccare la mia persona e il Governo non ci si è fatti scrupolo (e mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui 'disinvoltura' a restituire la verità e la cui 'resistenza' a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni) di diffondere notizie allarmistiche, palesemente false, che hanno destato preoccupazione nei cittadini e, in particolare, nei risparmiatori. (...)
Tutti sapevano tutto (fase del Conte 2 che torna dalla porta girevole al Conte 1):
Desidero inoltre precisare che tutto quanto avveniva sui tavoli europei, a livello tecnico e politico, era pienamente conosciuto dai membri del primo Governo da me guidato, i quali prendevano parte ai vari Consigli dei Ministri, contribuendo a definire la corale posizione dell'Esecutivo italiano sul...
Che succede? Il presidente del Consiglio è andato a Montecitorio e ha parlato. Oggetto: il fondo salva Stati. Soggetto: la sopravvivenza del suo governo. Regista: nessuno. Pubblico pagante: il contribuente italiano. Questo è la schermata del videogame del giorno. Quale parte sta interpretando Conte? Quella che gli riesce meglio, Zelig più che mai. Che cosa ha detto sul Mes l'avvocato-premier Giuseppe Conte? Ecco le note sul taccuino.
01
Conte e il Mes. Uno, nessuno, centomila
Prima di tutto, un attacco a Matteo Salvini, come da copione:
Nessuno può insinuare trattative segrete (...). Quello di Salvini è un comportamento fortemente irresponsabile, perché una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall'accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un'accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse. Pur di attaccare la mia persona e il Governo non ci si è fatti scrupolo (e mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui 'disinvoltura' a restituire la verità e la cui 'resistenza' a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni) di diffondere notizie allarmistiche, palesemente false, che hanno destato preoccupazione nei cittadini e, in particolare, nei risparmiatori. (...)
Tutti sapevano tutto (fase del Conte 2 che torna dalla porta girevole al Conte 1):
Desidero inoltre precisare che tutto quanto avveniva sui tavoli europei, a livello tecnico e politico, era pienamente conosciuto dai membri del primo Governo da me guidato, i quali prendevano parte ai vari Consigli dei Ministri, contribuendo a definire la corale posizione dell'Esecutivo italiano sul tema.
Oooooops. I ministri del primo governo? Allora anche Di Maio sapeva e oggi contesta. Una sberla all'alleato (che pare non abbia gradito). C'è naturalmente una difesa del Mes (la fase europeista del Conte):
Il MES non è indirizzato contro un particolare Paese o costruito a vantaggio di alcuni Paesi a scapito di altri. È una assicurazione contro il pericolo di contagio e panico finanziario, che va a vantaggio di tutti. Come ogni strumento di stabilità, anche questo necessita di un quadro chiaro e trasparente, in modo che vi siano garanzie di rimborso secondo un piano predefinito di caso in caso. L'elemento di mutuo soccorso sta nel fatto di garantire agli altri Stati membri la disponibilità di fondi a costi ragionevoli, quando non si riesce ad aver accesso ai mercati finanziari se non a costi insostenibili che, di per se, minano la stabilità finanziaria. Nel negoziato abbiamo cercato e ottenuto regole che fossero vantaggiose per l'Italia sia nel remotissimo caso in cui dovessimo arrivare a chiedere anche noi fondi al MES, sia in quelli, molto più frequenti, in cui l'Italia si ritrovasse dal lato di coloro che erogano il prestito.
Quindi tutto va bene? (attenzione: parte la fase del Conte in cattedra, il professore-avvocato):
Il modo migliore per affrontare questa complessa e articolata riforma non è affidarsi a sterili polemiche che vorrebbero alimentare una rappresentazione manichea tra gelosi custodi dell'interesse patrio e succubi pronti a raccogliere i diktat europei. Il modo più efficace è portare ai tavoli negoziali proposte serie, concrete e attuabili per incidere quanto più possibile sul processo di riforma in atto nel senso più conforme agli interessi dell'Italia. Nel dibattito in corso si è levata qualche opinione di chi ritiene negativo l'avere inserito nel Trattato il concetto di sostenibilità dei debiti di chi riceve il prestito e parimenti negativo l'avere definito regole chiare per la restituzione dello stesso. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che se il meccanismo di stabilità non fosse affidato a regole chiare e certe, quanto all'accesso ai fondi e alla loro restituzione, staremmo ora a discutere dell'avventatezza di avere consentito che il risparmio dei nostri concittadini possa essere impiegato a favore di Paesi che non appaiono in grado di restituire i prestiti.
Sì, ma che cosa sta dicendo? (niente! s'avvia la fase grillina del Conte):
Auspico che il Parlamento con la sua autorevolezza e in virtù della sua legittimazione democratica, contribuisca a portare in Europa la voce di un Paese forte e coeso, che si impegna a rafforzare le istituzioni europee secondo un piano che, nel rispetto del nostro interesse nazionale, conduca ad una architettura più robusta e una equilibrata condivisione dei rischi, che avrebbe quale effetto finale quello di ridurli per tutti.
Traduzione: il Parlamento è sovrano, ci mancherebbe, faccia proposte. Siamo così giunti al final cut, il Conte che promette di informare tutti:
Per quanto mi riguarda, tornerò a ragguagliarvi sullo stato del negoziato tra qualche giorno, il prossimo 11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che renderò in vista del prossimo Consiglio europeo.
Domanda sul taccuino: ma perché tutto questo non lo ha fatto prima? Ci sarà da scrivere un libro, i misteri del Conte. Siamo in pieno Pirandello: uno, nessuno, centomila Conte.
Che cosa accadrà a questo punto della storia? Quella di Conte oggi era un'informativa, non ci sono voti. Due sono le date da segnare in agenda: 10 e 11 dicembre quando il presidente del Consiglio riferirà al Senato e alla Camera sul Consiglio dell'Unione europea del 12 e 13 dicembre. A Montecitorio e Palazzo Madama i gruppi potranno presentare e votare delle risoluzioni che daranno un giudizio su quanto Conte ha illustrato e impegneranno (o meno) il governo.
Reazioni dell'opposizione? Ecco quella di Matteo Salvini:
Qui o ha mentito Conte o ha mentito Gualtieri. Penso più che a mentire sia stato il presidente del Consiglio. A quanto mi risulta l'accordo in Europa è già chiuso. Basta sentire quello che dicono i 5 stelle... Gli insulti del premier? Mi scivolano addosso. Anzi rispetto a giugno vedo che Conte è molto più nervoso.
Giorgia Meloni è intervenuta direttamente dai banchi di Montecitorio:
Presidente Conte, se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla. Ha letto 44 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo e se stesso. Non mi stupisce che lei dica di essere sorpreso dalle mia parole, che c'e' qualcuno che pensa all'interesse degli italiani. E non mi stupisce neppure la disonestà intellettuale di non rivolgersi alla persona seduta alla sua sinistra, il suo ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che su questo tema dice le cose che diciamo noi. intollerabile che lei venga in questa aula a farci lezioncine sul rispetto delle istituzioni e sulla difesa degli interessi nazionali, e poi ci riempie di menzogne, insieme a tutto il suo governo. Le ricordo l'articolo 54 della Costituzione. Le funzioni pubbliche si ricoprono con onore, cosa di cui difettate. Lei ci ha fatto tutta la sua lezioncina sul rispetto del Parlamento e poi però la settimana scorsa il ministro Gualtieri ci ha detto che il Mes non e' emendabile. Delle due l'una", o il Mes è modificabile o "lei è un presidente che ci riempie di menzogne. Lei si è presentato come l'avvocato del popolo, non le consentiremo di diventare il curatore fallimentare dell'Italia la manderemo a casa prima".
Come si è poturi arrivare a questo punto? Che domanda, dopo un vertice notturno. Che non ha risolto niente.
02
Fisco, manovra, Mes. Governo diviso
La maggioranza ieri notte si è avvitata sul decreto fiscale quando ha cominciato discutere del carcere agli evasori (tutti dentro, in linea con il neo-giacobinismo anti-impresa del governo), dopo 14 ore ha raggiunto un accordo-non-accordo che sarà sottoposto alla prova dell'aula, Italia Viva ha votato contro. Niente sanzioni ai commercianti senza Pos, rinviate al 6 marzo le multe per chi non si adegua alle nuove norme sui seggiolini auto per i bambini, il modello 730 slitta dal 23 luglio al 30 settembre. Il decreto va in aula domani, scade il 25 dicembre, scontata la questione di fiducia. Siamo di fronte al classico patchwork di norme senza una visione organica del problema. Quale? Il Fisco italiano che tratta il contribuente come un suddito.
Pochi metri più in là, mentre la commissione Finanze della Camera bolliva fino all'alba, a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza convocato per trovare un accordo sulla riforma del fondo salva Stati, non ha trovato l'accordo e il cambio d'abito di Fregoli-Conte lo testimonia. Il Il Movimento Cinque Stelle ha tenuto ferma la posizione critica, Luigi Di Maio ha affermato che il confronto "è stato civile ma ci sono molte cose da cambiare", alla fine il ministro dell'Economia che aveva definito "inemendabile" il Mes ha avuto mandato per andare a negoziare quel che lui diceva non si poteva più trattare. Tecnicamente, un casino. Siamo al paradosso, ma ormai il ministro Roberto Gualtieri si è specializzato nel ruolo di quello a cui rovesciano il tavolo e dice che lui l'aveva già previsto. Fu sempre Gualtieri a dire che la manovra era intoccabile, guardate che fino hanno fatto le gabelle preparate nel suo ministero. Altro Zelig.
03
Finiamola così, senza penultimatum
Il governo è talmente logorato che un uomo prudente come Pierluigi Castagnetti arriva a conclusioni iperboliche:
Caliamo il sipario? Vedremo, di certo c'è che Goffredo Bettini, vero consigliere del segretario Nicola Zingaretti, continua a esercitare il ruolo di quello che dà il penultimatum. Vista la pensata del Castagnetti, dice al Corriere della Sera: "Castagnetti è un uomo di grande saggezza. Se lui pronuncia parole così gravi, significa che nelle prossime settimane, approvata la manovra di bilancio, o si cambia musica o finisce la musica". L'orchestrina sta ancora suonando. Occhio all'iceberg.
***
Basta con la musica da camera dell'Europa, andiamo a Oriente, nell'isola di Hong Kong, il regno di Tai Pan, là dove attraccano le navi in cerca di fortuna in Asia.
04
No alle navi da guerra americane a Hong Kong
"Make Hong Kong Great Again" era lo slogan della piazza dell'isola ieri sera. Uno smacco per la Cina, una figuraccia per l'Unione europea che parla di diritti umani, ma alla fine è sempre l'America che va a morire o firma leggi per riaffermare che quei diritti sono un fatto tangibile, non le parole vuote dei capi di Stato piccoli piccoli dell'Europa.
A Pechino tutto questo scatena reazioni contrastanti perché mette a rischio la dottrina "One State Two Countries" che fu varata da Deng Xiaoping, non può passare inosservata la posizione degli Stati Uniti, ma nello stesso tempo con Washington è aperto un negoziato sul commercio mondiale. Nota sul taccuino del compagno Lenin: che fare? Prima di tutto, provare a rispondere con gradualità. La prima reazione della Cina alla firma di Trump dell'Hong Kong Human Rights and Democracy Act, è arrivata: Pechino sospende le autorizzazioni alle visite di "riposo e recupero" alle navi da guerra americane nell'ex colonia. Lo ha comunicato in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, aggiungendo che ci saranno anche sanzioni alle Ngo americane sul ruolo avuto delle turbolenze della città. Per ora il tavolo sul commercio resiste, è in piedi. Per i mercati è una buona notizia. Per Trump è l'occasione per chiudere il negoziato e poter dire che ha difeso prima i diritti umani e poi la politica del container.
***
La Cina resta il più grande mistero, il suo Stato è ramificato, capillare, ovunque e nello stesso tempo impenetrabile, segreto, pieno di stanze buie e botole. Un paese che sorveglia tutto e tutti. Telecamere in ogni angolo della strada.
05
Le 20 città più sorvegliate del mondo
Nei primi dieci posti, otto sono cinesi, le altre due sono Londra e Atlanta. Ecco la classifica della sorveglianza totale:
Nella città cinese di Chongquing ci sono oltre 2.5 milioni di telecamere per 15.3 milioni di persone, cioè 168 telecamere ogni mille persone. Big Brother Is Watching You, sì il grande fratello ti sta guardando. E basta scorrere la classifica per capire che il problema non è solo cinese. Guardatevi intorno... scoprirete una dimensione parallela dove qualcuno tiene traccia di ogni vostro spostamento.
***
Qualcosa che ci indichi la via del futuro? Andiamo a Oriente. Putin e Xi hanno energia da comprare e vendere.
06
La politica del tubo di Putin e Xi
Il gasdotto Forza della Siberia. Il contratto fu firmato nel 2014 sull'onda della crisi ucraina e del grande gelo fra Russia e Occidente (Foto Ansa).Stati Uniti e Unione europea stanno spingendo sempre più la Russia tra le braccia della Cina. Oggi Vladimir Putin e Xi Jinping hanno inaugurato il primo gasdotto tra i due paesi, il nome è un programma: Forza della Siberia. L'apertura segna l'avvio delle fornitura di gas naturale russo verso la Cina attraverso la "rotta orientale". Nel maggio del 2014 l'azienda energetica russa Gazprom e la cinese Cnpc hanno stipulato un accordo sulla fornitura di gas russo alla Cina. L'intesa ha durata trentennale e prevede la fornitura annuale di 38 miliardi di metri cubi di gas. Questo è il vero potere, tutto il resto non vale un tubo (vuoto). Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.