4 Dicembre

Analfabetismo di andata e di ritorno

Il crollo della scuola nel rapporto Ocse, i giovani che non leggono, un paese che esporta laureati e importa forza lavoro a basso costo. Un viaggio di Marco Patricelli nella formazione e deformazione dell'Italia

di Marco Patricelli

«Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?». Legioni di filosofi si sono lambiccati il cervello per dare le tre risposte all’irrisolto quesito esistenziale che Paul Gauguin nel 1897 ha trasferito a colori su una tela per sacchi, arrivando a tentare il suicidio nella convinzione di non poter finire il quadro-manifesto. Il quadro di una generazione di studenti è invece un manifesto a tinte fosche, e sarebbe meglio non porsi le tre domande, perché non rispondere significa non l’impossibilità di un discorso profondo, ma manifestare che proprio non si è capito di cosa si parla. Da dove veniamo bene o male lo sappiamo, chi siamo evoca un incomprensibile diffuso analfabetismo di ritorno, e di questo passo andremo a sbattere contro il muro della mancanza di competitività intellettuale. Il che significa dichiarare il fallimento del sistema Paese con l’onda lunga del fallimento del sistema scolastico, che sforna legioni di studenti inadeguati strutturalmente a misurarsi con le sfide della contemporaneità. I ragazzi ci avranno pure messo di loro, prosciugando linguaggio e forme di espressione, ripudiando i libri senza sostituirli neppure con gli e-book, passando dalla dipendenza della tv a quella dei social, e convincendosi che tutto sommato perdere tempo per apprendere un italiano non da trogloditi, qualche formuletta di matematica, un po’ di scienza che dovrebbe servire e di storia che sicuramente serve, è roba inutile come un frigo in Groenlandia.

La certificazione del crollo verticale della scuola italiana è arrivata come una mazzata non inattesa, a meno che uno non abiti su Marte, ma sempre mazzata è. Il rapporto Ocse è da brividi. L’indagine triennale Pisa (Programme for International Student Assestment), tre volumi per oltre mille pagine, fa segnare un regresso rispetto al 2012 e spinge i quindicenni del fu Belpaese  al 25° posto dei 36 Paesi in esame,...


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