10 Dicembre
America 2020, Brexit, Cina. L'agenda che non guarda l'Italia
America 2020 è partita a razzo con i due capi d'accusa a Trump. Tra 48 ore si vota nel Regno Unito. Il dominio cinese si espande. Sono fatti che impattano sull'Italia, la classe politica lo ignora, siamo immobilizzati tra "verifica" e sardine. Appunti su fiction e realtà
Che succede? Il menù italiano è scadente: la notizia del giorno sarebbe quella delle perquisizioni della Guardia di Finanza a Milano, Lecco e Monza, legate all'inchiesta sui 49 milioni confiscati alla Lega, verifiche sull'Associazione Maroni presidente, è indagato l'assessore regionale alla Cultura della Lombardia, il leghista Stefano Bruno Galli, l'ipotesi dell'accusa è riciclaggio. Consolatevi, c'è anche uno scambio epistolare tra le Sardine e Casa Pound, abbiamo risolto tutto. Povera Italia.
Siamo sempre là, con le lancette dell'orologio ferme al 1992, la magistratura in azione, la politica all'angolo e con una classe dirigente sempre più scadente, i vecchi e nuovi piazzisti che sciorinano banalità per un popolo i cui livelli di comprensione sono ai minimi termini (leggere i dati Ocse sugli studenti italiani). Siamo sopratutto completamente fuori dall'agenda che conta, quella della contemporaneità. In Italia niente e questo vuoto cosmico è rappresentato dall'ultima trovata per mandare avanti la baracca: la verifica. Ne abbiamo già scritto ieri sul Sottosopra, con il tono del surreale, del rovesciato e dell'indietro tutta, non è il caso di tornarci.
Un confronto tra l'agenda italiana e quella internazionale è impietoso. Mentre i nostri politici disquisiscono della verifica di gennaio nella maggioranza e l'opposizione fa il solo lavoro di demolire senza dire cosa farebbe in futuro per il paese, mentre sembra che il malaffare sia l'unico elemento persistente del nostro paese (e così non è, altrimenti non saremmo una potenza industriale), là fuori i temi che contano sono altri. Abbiamo una classe politica senza visione, ambizioni, che sa poco e non sente l'esigenza di studiare per crescere. Siamo di fronte a una doppia agenda: una finta, surreale, l'altra vera, dalla quale siamo assenti. Cosa dovrebbe guardare oggi con attenzione il governante di una nazione del G7? Seguite il titolare di List.
01
L'impeachment di Trump (senza uscita)
La corsa di America...
Che succede? Il menù italiano è scadente: la notizia del giorno sarebbe quella delle perquisizioni della Guardia di Finanza a Milano, Lecco e Monza, legate all'inchiesta sui 49 milioni confiscati alla Lega, verifiche sull'Associazione Maroni presidente, è indagato l'assessore regionale alla Cultura della Lombardia, il leghista Stefano Bruno Galli, l'ipotesi dell'accusa è riciclaggio. Consolatevi, c'è anche uno scambio epistolare tra le Sardine e Casa Pound, abbiamo risolto tutto. Povera Italia.
Siamo sempre là, con le lancette dell'orologio ferme al 1992, la magistratura in azione, la politica all'angolo e con una classe dirigente sempre più scadente, i vecchi e nuovi piazzisti che sciorinano banalità per un popolo i cui livelli di comprensione sono ai minimi termini (leggere i dati Ocse sugli studenti italiani). Siamo sopratutto completamente fuori dall'agenda che conta, quella della contemporaneità. In Italia niente e questo vuoto cosmico è rappresentato dall'ultima trovata per mandare avanti la baracca: la verifica. Ne abbiamo già scritto ieri sul Sottosopra, con il tono del surreale, del rovesciato e dell'indietro tutta, non è il caso di tornarci.
Un confronto tra l'agenda italiana e quella internazionale è impietoso. Mentre i nostri politici disquisiscono della verifica di gennaio nella maggioranza e l'opposizione fa il solo lavoro di demolire senza dire cosa farebbe in futuro per il paese, mentre sembra che il malaffare sia l'unico elemento persistente del nostro paese (e così non è, altrimenti non saremmo una potenza industriale), là fuori i temi che contano sono altri. Abbiamo una classe politica senza visione, ambizioni, che sa poco e non sente l'esigenza di studiare per crescere. Siamo di fronte a una doppia agenda: una finta, surreale, l'altra vera, dalla quale siamo assenti. Cosa dovrebbe guardare oggi con attenzione il governante di una nazione del G7? Seguite il titolare di List.
01
L'impeachment di Trump (senza uscita)
La corsa di America 2020 è partita a razzo, l'anno che sta arrivando sarà dominato dalla campagna presidenziale americana, una lunga cavalcata nella prateria del West. Oggi i democratici hanno formalizzato i due articoli dell'accusa: abuso di potere e ostruzione del Congresso, l'impeachement è avviato, come da copione. Trump sarà il terzo presidente sottoposto a impeachment, d'altronde è imbattibile nel procurarsi i guai, ma i Democratici sono prevedibili: progettavano l'impeachment fin dall'elezione di Trump, non avevando trovato polvere da sparo nel Russiagate finito nelle sabbie mobili di accuse senza prove, alla fine hanno ripiegato sulla telefonata fra Trump e il presidente dell'Ucraina, Zelensky, un leak uscito dalla Casa Bianca e questo dovrebbe dire tutto sul sistema di potere che si è messo in moto contro la presidenza che nessuno s'aspettava. La storia è quella delle pressioni fatte dal presidente americano sul presidente dell'Ucraina per investigare sugli affari della famiglia di Joe Biden (fatto reale, chiedere notizie al figlio di Biden, Hunter), i dem pensano che questo possa costituire terreno fertile per guadagnare voti, ma il risultato finora è che Trump ne ha approfittato per cavalcare l'inchiesta e mobilitare l'elettorato repubblicano. Ecco la sua reazione:
"Una pura e semplice follia politica", commenta Trump. L'esito dell'impeachement non ha scampo: andrà a spiaggiarsi nel voto del Senato, controllato dai repubblicani tra le cui fila finora non c'è un solo voto contro Trump. Una situazione ben diversa da quella che fronteggiarono Nixon e Clinton, che avevano il nemico interno. L'impeachment è in ogni caso una macchina che serve alla propaganda politica, il cammino è lungo, può succedere di tutto.
Il governante italiano dovrebbe tenere conto di questo scenario, siamo di fronte a un presidente sotto assedio che userà tutte le sue armi per sollecitare il suo elettorato. Traduzione: concederà ben poco agli alleati (o presunti tali) su tutti i fronti, soprattutto sulla difesa e i dazi. Per l'Italia significa che dovrà rispettare tutti gli impegni presi con gli Stati Uniti, sorvegliare con più efficacia l'area del Mediterraneo e del vicino Oriente, sperare che il negoziato sui dazi con l'Unione europea sia condotto con intelligenza, coltivare una politica bilaterale saggia, senza gli errori già commessi in passato con lo smaccato schieramento delle istituzioni italiane in favore dei Democratici - il partito italiano di Hillary Clinton - che poi persero rovinosamente la corsa alla Casa Bianca. Saranno mesi difficili, Trump sarà un osso più duro di quanto sia stato finora.
***
Non ci credete? Le vie della Casa Bianca sono infinite. Seguite la rotta del container.
02
Canada, Messico, Cina. Guerra e pace del container
I Democratici hanno chiuso l'accordo con la Casa Bianca per dare il via libera al nuovo trattato di libero scambio del Nord America (USMCA), il nuovo Nafta. Il voto è atteso per la prossima settimana. È uno degli accordi chiave per il commercio mondiale. Trump porta a casa un risultato importante per l'economia:
Assicurato il voto della Camera sul nuovo accordo commerciale con il Canada e il Messico, resta aperto il negoziato con la Cina. Trump ha detto durante il vertice della Nato che potrebbe proseguire per tutto il 2020, ma ci sono segnali di distensione, secondo il Wall Street Journal i dazi che dovrebbero entrare in vigore il 15 dicembre saranno congelati. Wilbur Ross, il segretario del Commercio, un falco, ha infatti cambiato la sua posizione: "L'importante per gli Stati Uniti è raggiungere un buon accordo". È la linea di Trump, fa un gran casino, ma alla fine conta il risultato.
Sulla scrivania del governante italiano che appunto dovrebbe esserci? L'accordo sul commercio tra Stati Uniti, Canada e Messico, impone uno sguardo pragmatico all'Europa dei surplus commerciali con gli Stati Uniti, l'Italia si gioca 28 miliardi di avanzo nella bilancia commerciale con l'America, dobbiamo fare pressione su Francia e soprattutto Germania per non restare appesi ai furori della campagna presidenziale.
03
L'amico inglese (che ci mancherà)
The Economist ci mette la sua ironia, ma le elezioni inglesi sono destinate a curvare il nostro spazio:
Sul tavolo del governante italiano dovrebbe esserci un dossier con la scritta "urgente". Riguarda proprio il Regno Unito, si vota tra 48 ore e mentre stendiamo questa nota il ministro ombra della Salute, il laburista John Ashworth, ha detto che la situazione del voto per il Labour è disperata, la parola usata è "abysmal", terribile. Il suo commento sulla "disperata" condizione del suo partito salta fuori da un leak, una telefonata a un amico che è stata pubblicata dal sito web di Guido Fawkes. Una botta tremenda, Ashworth muove critiche pesantissime verso Corbyn:
Ho girato lungo il paese , è terribile per il Labour... terribile... è la combinazione di Corbyn e Brexit.... fuori dalla città, è una condizione terribile là fuori... non sopportano Corbyn, pensano che il Labour abbia bloccato la Brexit.
Boris Johnson è saltato sulla preda in un secondo:
La situazione nei sondaggi è questa:
La partita virtuale è 43 a 33 per i Tories sui laburisti. Andrà così? Lo vedremo presto. Nel frattempo il governante dovrebbe avere un appunto strategico con questo domanda del compagno Lenin: che fare? Perché una vittoria netta e una maggioranza sicura di Johnson accelera la Brexit, perché gli inglesi diventeranno una calamita di investimenti off-shore nel mercato azionario, soprattutto perché il Regno Unito assicurava all'Italia una terza posizione che temperava il dominio di Francia e Germania nell'Unione europea. Nella partita, a medio e lungo termine, saranno gli amici inglesi a mancare all'Unione europea. E all'Italia.
04
L'amico cinese (che non è amico)
Nato e Cina. Il governante dovrebbe chiedersi se la dichiarazione di Londra del vertice Nato che cita la Cina come una sfida all'alleanza sia un problema per l'unico paese del G7 che ha firmato un'intesa strategica sulla nuova Via della Seta, l'Italia. La chiave di questo scontro è il primato tecnologico che si traduce in sorveglianza, vedere alla voce Huawei, impresa attivissima in Italia. Qui su List abbiamo già scritto che le pressioni americane sono grandi, che i cinesi fanno e disfano, violano i diritti umani e hanno comportamenti incompatibili con la civiltà liberale anche quando operano all'estero, aprire la porta alla Cina significa far entrare il cavallo di Troia nella fortezza. Un giorno ci sveglieremo con l'Impero Celeste in casa.
05
Aerei da caccia giapponesi
Lo stesso governante italiano che ha acquistato gli F-35 dagli Stati Uniti (programma che all'Italia costerà 14 miliardi di dollari, esclusi gli altissimi costi pluriennali di manutenzione) dovrebbe chiedersi cosa sta accadendo tra il Giapppone e l'America, tra Trump e Shinzo Abe. I giapponesi stanno valutando l'acquisto di un altro aereo da combattimento, al posto del caccia F-2s, non da un costruttore americano ma inglese, la BAE Systems. Si tratta di un contratto da decine di miliardi di dollari, Tokyo ha tre opzioni: 1. acquistare l'aereo dagli inglesi; 2. comprare dagli americani della Lockheed Martin (il costruttore degli F-35); 3. Costruirne uno in proprio.
Sul taccuino del governante italiano dovrebbe essere appuntata questa domanda: come mai il governo giapponese non compra il caccia F-35? Perché Shinzo Abe, il leader che per primo incontrò Trump dopo la sua elezione nel 2016, sta pensando di acquistare il jet dagli inglesi?
06
Amazon contro il Pentagono
Jeff Bezos e Donald Trump non si amano, il nostro governante questo (forse) lo sa, ma quello che dovrebbe stimolare la sua curiosità viene dalla notizia che Amazon ha fatto causa al Pentagono dopo aver perso la gara da 10 miliardi di dollari per il servizio in cloud computing della Difesa americana. Storia surreale, dove l'azienda di Bezos tira in ballo presunte pressioni di Trump per far deragliare Amazon e favorire Microsoft. Affari loro, si direbbe, ma qui per il nostro governante sarebbe interessante sapere un paio di cose: 1. Chi offre i servizi in cloud per la Difesa italiana? 2. Come viene gestita la sicurezza dei dati dello Stato? Siamo nell'abisso del Deep State, della sicurezza nazionale sarebbe opportuno farlo emergere.
07
La parabola di Manila
Henry Tan Chi Sieng Sy emigrò dal Fujan, in Cina, verso le isole Filippine, con la famiglia all'età di 12 anni. Nel 1958 aprì un negozio di scarpe, ShoeMart, a Manila. Poi un altro e un altro e un altro ancora. ShoeMart divenne SM Investments, dal negozio di scarpe passò ai centri commerciali e nel giro di qualche decennio la famiglia Sy divenne la più ricca delle Filippine.
Il nostro governante troverà questa storia strana, remota, egli dirà che non gli interessa, che deve occuparsi della verifica, e invece per lui questa vicenda sarebbe molto istruttiva. SM Investments (che ha oltre 11 mila dipendenti) ha un progetto di estensione e riqualificazione del "Mall of Asia" a Manila, un progetto da 360 ettari. Tra i costruttori figura la China Harbour Engineering, braccio delle operazioni internazionali della Communications Construction Company, quotata a Hong Kong e Shangai, uno dei colossi delle infrastrutture di Pechino. Come ricorda la Asian Nikkei Review, la CCCC è l'impresa che sta creando isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale, l' avamposto militare della Cina nell'area.
L'ambasciata americana a Manila, verrà circondata da costruttori cinesi. Nell'area sono in corso una serie di progetti di riqualificazione urbana e sviluppo immobiliare:
- City of Pearl (407 ettari). Realizzato da un consorzio sino-filippino;
- Baseco (40 ettari). Costruzione affidata a un consorzio sino-filippino;
- Pasay Harbour (265 ettari). Nel consorzio c'è la China Harbour Engineering;
- Sangley International Airport (1900 ettari). In arrivo l'affidamento ai cinesi della CCCC;
- Pasay SM Investments (360 ettari). Cantiere della China Harbour Engineering.
L'ambasciata americana a Manila è praticamente circondata dai costruttori cinesi.
Che cosa sta succedendo? Il governo filippino di Rodrigo Duterte ha relazioni sempre più strette con la Cina, vede nelle relazioni con Pechino vantaggi più grandi di quelli che può avere con gli Stati Uniti. La storia qui ha il suo peso, le Filippine furono una colonia americana, Washington ha sempre considerato l'arcipelago come un suo avamposto nell'Asia. La strategia dell'occupazione cinese è chiara: entrare nei settori chiave dell'economia, nelle infrastrutture, nelle reti, nella logistica. Efficace. E inesorabile. Qualcuno dirà che questi sono problemi degli Stati Uniti, non nostri. Sicuri?
Torniamo alla scrivania del governante italiano. Questa storia cosa insegna? Che bisogna essere prudenti, non siamo in Asia, siamo un paese fondatore dell'Unione europea, siamo membri Nato (che come abbiamo visto ha inserito un riferimento alla Cina nella dichiarazione di Londra), siamo occidentali. Nei porti italiani succede che stiamo diventando orientali, cinesi. Come ricorda l'ISPI, la CCCC di cui abbiamo scritto qualche riga fa, intende investire 1,3 miliardi di euro nella realizzazione di una banchina nel porto di Venezia; la China Merchant Group ha investito 10 milioni di euro nel porto di Ravenna (leader nel settore Oil & Gas); a Genova la Cina - attraverso la Cosco Shipping e il porto di Quingdao) ha il 49 per cento del terminal container di Vado Ligure.
La politica è fatta di scelte di campo. Siamo destinati a diventare (in)consapevolmente una colonia del Dragone? Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.