17 Dicembre
La tarantella dei due Mattei e il Conte
Renzi sulla proposta leghista di un esecutivo Draghi: "Una simpatica tarantella che sicuramente merita di essere approfondita". Tregua di Natale, resa dei conti nel governo rinviata a gennaio. Zingaretti ha un problema con la rivoluzione inglese. Borish Johnson ha un piano da 100 miliardi. Sondaggio Cnn, l'impeachment di Trump è un flop
Che succede? Niente, ma con un gran frastuono e un titanico nulla. La manovra è passata al Senato (166 sì e 128 no) e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha definito il fatto più scontato per qualsiasi maggioranza come "un piccolo miracolo". In realtà la febbre tropicale che ha colpito il governo è sempre là, strisciante. Ieri il vertice di maggioranza è terminato poco dopo la mezzanotte, non è andato bene come ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia (discussione sulla riforma delle Autonomie) e non c'era possibilità che andasse meglio, viste le premesse di questi giorni. Tutto è rinviato a gennaio. Tutte le crisi sono aperte, il gruppo Arcelor Mittal ieri ha depositato una memoria giudiziaria sull'acciaieria di Taranto, bisogna capire se lascia aperto uno spazio alla trattativa o se chiude il capitolo e va alla lite. Il caso italiano è sul lettino dello psichiatra, è un quadro clinico imbarazzante, ma in linea con l'esperienza storica degli incubi degli ultimi trent'anni. Nel frattempo, là fuori, il mondo corre. E le elezioni inglesi sono un Big Bang, hanno cominciato a disegnare un nuovo scenario e non è per niente quello che raccontavano gli intelligenti a prescindere. Seguite il titolare di List.
01
Renzi e Salvini vogliono mettere fuori gioco il premier
L'esecutivo è nella palude, ora ci sarà una finta tregua di Natale, tutti mangeranno il panettone, il Presidente della Repubblica farà il suo discorso di fine anno (e possiamo già immaginare i temi e il tono), arriverà la Befana, e poi ci sarà uno sprint di campagna elettorale (con sardinata annessa) per il voto in regionale in Calabria e soprattutto in Emilia Romagna del 26 gennaio. Questo è il punto di caduta. Se la Lega vince, il governo va a casa. Non perché lo decidono Conte e soci,...
Che succede? Niente, ma con un gran frastuono e un titanico nulla. La manovra è passata al Senato (166 sì e 128 no) e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha definito il fatto più scontato per qualsiasi maggioranza come "un piccolo miracolo". In realtà la febbre tropicale che ha colpito il governo è sempre là, strisciante. Ieri il vertice di maggioranza è terminato poco dopo la mezzanotte, non è andato bene come ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia (discussione sulla riforma delle Autonomie) e non c'era possibilità che andasse meglio, viste le premesse di questi giorni. Tutto è rinviato a gennaio. Tutte le crisi sono aperte, il gruppo Arcelor Mittal ieri ha depositato una memoria giudiziaria sull'acciaieria di Taranto, bisogna capire se lascia aperto uno spazio alla trattativa o se chiude il capitolo e va alla lite. Il caso italiano è sul lettino dello psichiatra, è un quadro clinico imbarazzante, ma in linea con l'esperienza storica degli incubi degli ultimi trent'anni. Nel frattempo, là fuori, il mondo corre. E le elezioni inglesi sono un Big Bang, hanno cominciato a disegnare un nuovo scenario e non è per niente quello che raccontavano gli intelligenti a prescindere. Seguite il titolare di List.
01
Renzi e Salvini vogliono mettere fuori gioco il premier
L'esecutivo è nella palude, ora ci sarà una finta tregua di Natale, tutti mangeranno il panettone, il Presidente della Repubblica farà il suo discorso di fine anno (e possiamo già immaginare i temi e il tono), arriverà la Befana, e poi ci sarà uno sprint di campagna elettorale (con sardinata annessa) per il voto in regionale in Calabria e soprattutto in Emilia Romagna del 26 gennaio. Questo è il punto di caduta. Se la Lega vince, il governo va a casa. Non perché lo decidono Conte e soci, ma perché implode il Partito democratico. Se il Pd vince in Emilia, Zingaretti salva la segreteria e il governo va avanti, probabilmente per tutta la legislatura. Ma nel frattempo si affilano le spade, così ecco di nuovo i due Mattei fare un numero: Salvini l'altro ieri dice che serve un comitato di salvezza nazionale, Giorgetti afferma che Mario Draghi è l'uomo per la transizione, risolvere i problemi; Renzi ieri raccoglie la palla e tira un dritto:
La Lega oggi arriva a immaginare un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, una simpatica tarantella che sicuramente merita di essere approfondita.
Che cosa è tutto questo? Il Grande Slam del prossimo Parlamento, un'operazione per tagliare fuori dai giochi il premier Conte. Riuscirà? Bisogna attendere il voto in Emilia, è il fattore che accelera o ritarda quel che accade nell'orizzonte degli eventi. Il buco nero della politica. C'è altro nell'agenda della crisi? Certo, le banche, come sempre nelle ultime crisi italiane.
02
Conte, il caveau e la commissione d'inchiesta
La tenuta del governo passa anche per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Giuseppe Conte (sopra, nella foto Ansa) è pugliese, il sistema di potere nel Sud del Pd è agganciato alla Puglia, i Cinque Stelle non vogliono passare per quelli che salvano una banca, ci sono in ballo 900 milioni del contribuente italiano, serve un compratore per Pop Bari e a Palazzo Chigi lo stanno cercando. Si parla di Credit Agricole, vedremo. Da Bruxelles non ci saranno ostacoli, non possono far cadere il "governo amico", ma il tema resta quello di evitare lo splash di un'altra Cassa per il Mezzogiorno. Pop Bari è una banca decotta e per quanto Conte possa sognare una banca d'investimento per il Sud funzionale ai suoi progetti politici e al sabba delle nazionalizzazioni, non può essere quello il veicolo. Il suo obiettivo minimo adesso è solo uno, provare a non finire nel pantano bancario, dunque primum vivere, deinde philosophari. Anche perché il Movimento Cinque Stelle ha tutta l'intenzione di ballare il can can della Commissione d'inchiesta sulle banche, operazione pericolosa e lo scriviamo senza avere dubbi, basta ricordare cosa accadde nella precedente legislatura con la Commissione presieduta da Pierferdinando Casini. La presidenza della Commissione non è stata ancora assegnata, ma c'è da scommetterci che sarà pentastellata. Giovedì ci sarà la riunione per eleggere il presidente e i due vice, in corsa ci sono quattro pentastellati: Elio Lannutti, Carla Ruocco, Laura Bottici e Raphael Raduzzi. Attenzione a un altro delicato passaggio istituzionale: Fabio Panetta, ex direttore generale di Bankitalia, passa al board della Banca centrale europea, il posto è libero, il candidato naturale è Daniele Franco, per Visco la scelta è con il pilota automatico, ma di naturale non v'è più nulla in questo clima politico e infatti Di Maio si è messo di traverso e con lui anche Renzi. Siamo dentro il saloon, sparano anche sul pianista. Ancora una volta, nel mirino c'è la Vigilanza di Bankitalia. Che ha reagito.
03
Il caso (im)popolare di Bari. La risposta di Bankitalia
Il salvataggio della banca innesca il tutti contro tutti. Opposizione e Cinque Stelle contro via Nazionale. La banca centrale risponde con la pubblicazione dell'attività di vigilanza. L'acquisizione di Tercas? "Fu un salvataggio". Nel mirino dei pentastellati anche la nomina di Blandini a commissario
Ignazio Visco, governatore di Bankitalia (Foto Ansa)Il clima intorno al salvataggio della Banca Popolare di Bari è incandescente. Il governo non poteva che salvare la banca - come abbiamo spiegato, le banche non possono fallire (fa scuola il caso Lehman Brothers), va tutelato il risparmiatore e il mercato - ma lo ha fatto mascherando l'operazione di ricapitalizzazione con la costituzione di una "banca d'investimento per il Sud" che non si può certo fare con la Popolare di Bari, un istituto che ha problemi enormi di tenuta, tanto da essere commissariata da Bankitalia dopo un intervento della Consob, che ha innescato un'inchiesta (non è la prima) della magistratura. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Sarebbe questa la realtà? No, questa è la fiction italiana, il nostro mondo parallelo. Facciamo un breve riepilogo di quel che è accaduto (e sta accadendo) di notevole nei giorni scorsi. Seguite il titolare di List.
04
La rivoluzione inglese, Johnson (e Zingaretti)
Coppia a Downing Street. Carrie Symonds e Boris Johnson (Foto Ansa)Boris Johnson ha vinto il voto del Regno Unito, la Brexit ci sarà. Entro il 31 gennaio. Le più importanti elezioni del dopoguerra hanno avuto un esito chiaro e inatteso per chi scambia i propri desideri con la realtà. Anche dopo il voto, l'atteggiamento di superiorità antropologica resta intatto, segno che non si vuol fare tesoro dell'esperienza. Il muro di titanio è pronto per un altro impatto. Reazioni in Italia al voto inglese? Il premier Conte ha reagito come se nulla fosse, naturalmente si è complimentato, un evento dal quale si esce in frac; il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, invece ha capito tutto e commentato così la vittoria dei Conservatori: "In Inghilterra ha vinto la destra rozza e ignorante". What? Boris Johnson ha studiato all'Eton College, è un brillante allievo dell'università di Oxford, del Balliol College, fondato nel 1263, la più antica istituzione accademica, è stato presidente della prestigiosa Oxford Union, l'associazione degli studenti famosa in tutto il mondo per l'arte del dibattito. Johnson ha diretto il settimanale The Spectator dal 1999 al 2005, la rivista fu fondata nel 1828 dal riformista scozzese Robert Stephen Rintoul che aspirava a stampare "un giornale perfetto". Sulle pagine dello Spectator hanno scritto le più grandi firme del giornalismo e della letteratura anglo-americana, ne citiamo qualcuna, per il gusto di sentirne schioccare i nomi come una frusta: Sir King Amis, Graham Greene, Christopher Hitchens, Paul Johnson, Philip Arthur Larkin, Sir Harolg George Nicholson, Edna O' Brien, John James Osborne, Lionel Shriver, Evelyn Waugh. Johnson, esponente della destra rozza e ignorante, è stato per due volte eletto sindaco della città più colta, cosmopolita (e classista) della Terra, Londra. Il bifolco ha pubblicato qualche libro che non è passato inosservato: Lend Me Your Ears (2003), una collezione di saggi; Seventy-two Virgins (2004), un romanzo; The Dream of Rome (2006), una storia dell'impero romano. Nel 2014 ha pubblicato una splendida biografia di Winston Churchill intitolata The Churchill Factor: How One Man Made History. La destra rozza e ignorante, my God. Con questo livello di analisi, verranno risucchiati perfino dal "vuotismo" delle sardine. E BoJo che combina?
05
Effetto Brexit sulla Borsa. BoJo ha un piano da 100 miliardi
Boris Johnson ha detto che non ci sarà alcuna estensione del periodo di transizione della Brexit. Nel frattempo, mentre l'intellighentsia italiana produce grandi analisi sui bifolchi inglesi, ecco la prima pagina del Financial Times di oggi:
La Borsa di Londra vola, confermando quanto abbiamo anticipato su List: la capitale inglese con la Brexit diventerà una calamita per gli investimenti sul mercato azionario. Guardate cosa è successo all'indice FTSE 250, quello che raggruppa le medie imprese quotate a Londra:
La vittoria di Johnson nella notte tra il 12 e il 13 dicembre ha messo le ali ai titoli delle imprese inglesi. E l'Armageddon della Brexit, la catastrofe imminenti degli economisti à la page che fine ha fatto? Puf, tutto è svanito. Il mainstream ha una strategia precisa: prima ci ha spiegato perché Johnson avrebbe perso, poi ci ha raccontato perché ha vinto; prima ci ha detto che la Brexit sarebbe stata un disastro per l'Inghilterra, ora ci dice perché il Regno Unito vedrà il boom. Secondo il Financial Times BoJo ha un piano da 100 miliardi in infrastrutture per i prossimi cinque anni, soldi che investirà nelle zone del "red wall", le regioni un tempo laburiste che hanno votato per i tories, una rivoluzione che non ha più solo Londra al centro dell'attenzione del governo. Come troverà i soldi Johnson per finanziare questo progetto? Farà più deficit, lo ha detto in campagna elettorale, "fine dell'austerità" dei governi precedenti. Taglio delle tasse e investimenti nelle infrastrutture, è un piano ambizioso, forse troppo, ma sono inglesi, ci proveranno. Intanto le piazze europee sono ottimiste sullo scenario del 2020, ieri hanno toccato nuovi record, Wall Street corre, Tokyo stamattina è in positivo. La catastrofe un bel giorno ci sarà (si chiamano cicli economici, cambiano segno quando gli economisti predicono il contrario), ma per ora può attendere.
06
Il vertice Nato dimenticato (e Di Maio in Libia)
Il vertice di Londra della Nato, qualche giorno fa, ha adottato una dichiarazione importante sulla Cina, la prima volta che la sfida di Pechino viene citata nelle conclusioni. L'Italia è un membro della Nato, un paese importante dell'alleanza per il suo contributo e la posizione strategica al centro del Mediterraneo. L'Italia è anche l'unico paese del G7 ad aver firmato un'intesa politica con il governo cinese sulla Nuova Via della Seta. Conte ha partecipato al vertice Nato, è tornato in Italia e tutto è finito là. Eppure su Xi Jinping si stanno pubblicando cose interessanti che dovrebbero far riflettere sulla nostra collaborazione con Pechino. Sempre a Londra, l'Istituto di Studi Strategici, ha messo nero su bianco che Xi ha un problema, tre crisi: quella di Hong Kong, la guerra dei dazi con Trump, il fantasma di Tienanmen, la rivolta. Ne aggiungiamo una quarta: la crescita economica. Riflessioni sul tema? Non pervenute. Nel frattempo la Libia è diventata il dominio di Russia e Turchia.
Post scriptum: oggi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sarà in Libia. Parlerà con Serraj e anche con il generale Haftar. Attendiamo le conclusioni con il taccuino squadernato. Come chiudiamo questo numero di List? Con lui, The Donald. Come va l'impeachment?
07
Sondaggio Cnn, cala di 5 punti il sostegno all'impeachment
America 2020. Donald Trump con i cadetti della Marina Militare, durante i football games a Philadelphia (Foto Casa Bianca)Il sostegno degli americani all'impeachment contro Trump secondo un sondaggio diffuso ieri dalla Cnn è crollato di 5 punti, dal 50 al 45 per cento, mentre quelli contrari sono passati dal 43 al 47 per cento. Sono dati che possono variare nel tempo, come vediamo dalla tabella che pubblichiamo qui sotto, ma è significativo perché questo avviene mentre la procedura d'impeachment del presidente è in pieno svolgimento e i Dem stanno cercando di capitalizzare il processo.
Tra gli elettori Democratici, il supporto all'impeachment è crollato dal 90 per cento al 77 per cento. Siamo in una delle fasi di massimo sforzo della macchina parlamentare, con le audizioni dei testimoni in diretta tv, l'effetto misurato nel sondaggio della Cnn è il contrario di quello atteso. Stiamo assistendo a quello che su List chiamiamo "effetto boomerang". Dopo il Make America Great Again vedremo nel 2020 il Keep America Great? Per ora Trump resta il favorito nella corsa presidenziale, ma va seguito ogni passaggio con grande prudenza, la partita è lunga, America 2020 è una storia sempre con un finale aperto. Vivremo un anno interessante. Forse troppo.
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.