18 Dicembre
La fiction dell'impeachment
Il grande racconto della politica americana. L'attacco di Nancy Pelosi apre il dibattito alla Camera, Trump furioso: "Assalto all'America". La fusione tra Fca e Psa è il problema di un mito in declino, quello dell'auto. Quando Marchionne disse: se il ceto medio finisce, chi comprerà la Panda?
Che succede? Il presidente Sergio Mattarella ha auspicato che la politica non sia solo scontro, ma dialogo, lo fa citando le parole di Aldo Moro: "Non è importante che pensiamo le stesse cose" invece è di straordinaria importanza la "comune accettazione di essenziali ragioni di libertà di rispetto e di dialogo". Non in questa legislatura, non con questa classe politica. Bisogna essere realisti, viviamo in un'epoca di profonda divisione.
01
Nancy, The Donald e lo spettacolo di America 2020
È un tema che non riguarda solo l'Italia, mentre scriviamo la Camera in America sta discutendo e poi voterà i due articoli dell'impeachment contro il suo presidente, Donald Trump. È la terza volta che accade nella storia degli Stati Uniti. Richard Nixon si dimise, Bill Clinton fu assolto dal Senato. Nancy Pelosi ha aperto il dibattito con queste parole:
È un dato di fatto che il presidente sia una minaccia costante per la sicurezza del nostro Paese e per l'integrita' delle nostre elezioni, la base della nostra democrazia.
Trump soccomberà alla Camera controllata dai Democratici, ma in Senato gode di un consenso totale, nessun repubblicano si è schierato per l'impeachment, cosa che non era successa né per Nixon né per Clinton, entrambi avevano il "nemico interno". Trump sta cavalcando la tigre, l'impeachment finora ha avuto il risultato di mobilitare la base repubblicana, abbiamo visto ieri su List come il supporto degli americani all'impeachment sia calato nel sondaggio della Cnn, mentre il suo gradimento è salito. Ecco il cruscotto di Gallup su quello che pensa la nazione americana del presidente:
Trump conosce questi numeri e prosegue la sua campagna di reazione rapida. Lettera a Nancy Pelosi:
Il presidente esprime la sua forte protesta contro quella che definisce "la crociata partigiana dell'impeachment" messa in atto dai Democratici nella Camera dei Rappresentanti. Un atto "incostituzionale", un "abuso di...
Che succede? Il presidente Sergio Mattarella ha auspicato che la politica non sia solo scontro, ma dialogo, lo fa citando le parole di Aldo Moro: "Non è importante che pensiamo le stesse cose" invece è di straordinaria importanza la "comune accettazione di essenziali ragioni di libertà di rispetto e di dialogo". Non in questa legislatura, non con questa classe politica. Bisogna essere realisti, viviamo in un'epoca di profonda divisione.
01
Nancy, The Donald e lo spettacolo di America 2020
È un tema che non riguarda solo l'Italia, mentre scriviamo la Camera in America sta discutendo e poi voterà i due articoli dell'impeachment contro il suo presidente, Donald Trump. È la terza volta che accade nella storia degli Stati Uniti. Richard Nixon si dimise, Bill Clinton fu assolto dal Senato. Nancy Pelosi ha aperto il dibattito con queste parole:
È un dato di fatto che il presidente sia una minaccia costante per la sicurezza del nostro Paese e per l'integrita' delle nostre elezioni, la base della nostra democrazia.
Trump soccomberà alla Camera controllata dai Democratici, ma in Senato gode di un consenso totale, nessun repubblicano si è schierato per l'impeachment, cosa che non era successa né per Nixon né per Clinton, entrambi avevano il "nemico interno". Trump sta cavalcando la tigre, l'impeachment finora ha avuto il risultato di mobilitare la base repubblicana, abbiamo visto ieri su List come il supporto degli americani all'impeachment sia calato nel sondaggio della Cnn, mentre il suo gradimento è salito. Ecco il cruscotto di Gallup su quello che pensa la nazione americana del presidente:
Trump conosce questi numeri e prosegue la sua campagna di reazione rapida. Lettera a Nancy Pelosi:
Il presidente esprime la sua forte protesta contro quella che definisce "la crociata partigiana dell'impeachment" messa in atto dai Democratici nella Camera dei Rappresentanti. Un atto "incostituzionale", un "abuso di potere". Il tono è quello della guerriglia politica. La lettera a Pelosi è preceduta e seguita da una tempesta su Twitter, ultimo della serie:
"Atroci bugie". "Fannulloni Democratitici". "Sinistra radicale". "Assalto all'America e al Partito Repubblicano". I Democratici fin dalla partenza della presidenza Trump hanno giocato a drammatizzare ogni evento, ma questo è il terreno da gioco ideale per Trump. Mai gettarsi nell'arena con uno che ama il wrestling. I Dem ci provano, sperano che qualcosa accada al Senato, che qualcuno dei senatori molli Trump per strada, ma sanno che è una missione impossibile. Siamo in pieno nella fiction dell'impeachment, è un capitolo di America 2020.
***
L'altra notizia del giorno viaggia su quattro ruote. È una grande storia di industria, commercio e cultura.
02
La fine del mito dell'automobile
Il quarto gruppo automobilistico mondiale nasce dall'accordo di un triangolo geopolitico: Detroit-Torino-Parigi. I consigli d'amministrazione di Fiat-Chrysler e del gruppo Psa (Peugeot-Citroen) hanno dato il via libera alla fusione delle due società. Comprano i francesi, pagano un premio, hanno un consigliere in più, il direttore generale, a Fca andrà la presidenza della nuova azienda. L'operazione finanziaria è una manna per Exor, quella industriale è un investimento di Psa in termini di volumi e mercato con una grande apertura - che non avevano - sull'America. Il dominio è di Parigi, comanda Carlos Tavares, John Elkann presidente, sede in Olanda, un consigliere sarà del governo francese, Adieu Italie! L'esito finale non può sorprendere nessuno, finita la grande corsa di Sergio Marchionne, tra Torino e Detroit non brilla più alcuna stella.
Vi racconteranno che l'unione è un grande matrimonio (lo è), un'opportunità per mettere insieme eccellenze tecnologiche (vero), che ci sarà un radioso futuro (forse), ma la realtà che è il settore dell'automobile è in crisi per ragioni profonde, che vanno ben al di là della fortuna o meno del ciclo economico. Il fattore che sta cambiando lo scenario è quello dell'acquisto e del consumo, l'automobile non è più da tempo uno dei "miti d'oggi".
Citiamo Roland Barthes non a caso, il mito della Citroen DS raccontato in un libro del 1957 diventato a sua volta icona di un passaggio del moderno, è un elemento importante per capire come la percezione dell'oggetto (l'automobile) non sia più in sintonia con il soggetto (il proprietario dell'auto), ecco un brano:
Fino a ieri la macchina superlativa dipendeva di più dal bestiario della potenza; ora diventa più spirituale e più oggettiva, e malgrado alcuni compiacimenti neomaniaci (come il volante vuoto), eccola più casalinga, meglio intonata a quella sublimazione dell’utensilità che oggi si ritrova nella nostra economia domestica: il cruscotto somiglia più a una cucina moderna che alla centrale di un’officina: le lamelle sottili di lamiera opaca, ondulata, le levette coi pomelli bianchi, i quadranti molto semplici, la stessa discrezione delle parti nichelate, tutto questo significa una sorta di controllo esercitato sul movimento, concepito ormai come comfort più che come prestazione. Si passa visibilmente da un’alchimia della velocità a un assaporamento della guida.
Ancora, sulla connessione degli elementi:
Nella DS si ha l’embrione di una nuova fenomenologia della connessione, come se si passasse da un mondo di elementi saldati a un mondo di elementi giustapposti e solidali solo in virtù della forma meravigliosa.
Sulla composizione e forma dei materiali:
La Déesse è visibilmente esaltazione del vetro, e la lamiera in essa è solo una base. Così i vetri non sono finestre, aperture tagliate nel guscio oscuro; sono grandi pannelli d’aria e di vuoto, con la bombatura distesa e brillante delle bolle di sapone, la sottigliezza dura di una sostanza più entomologica che reale.
Sulla sensazione tattile e fusione con la persona al volante:
Le lamiere, le giunture vengono toccate, palpate le imbottiture, provati i sedili, carezzati gli sportelli, maltrattati i cuscini; davanti al volante, si mima la guida con tutto il corpo.
Impossibile oggi dedicare queste righe a un'automobile della borghesia. La Citroen DS faceva parte di un album di "conquiste" che oggi sono state serializzate senza sorpresa. Guardate con attenzione i video pubblicitari delle automobili: puntano su elementi che sono "esterni" all'auto pur essendo incorporati nella sua scocca, le connessioni wifi, i social, la navigazione gps, tutto è diventato improvvisamente "elettronico", "digitale", "connesso", cominciano a sottintendere che non guiderai, alcune auto... volano. Siamo tra la via del vodoo digitale e il soprannaturale. Non importa più che tecnologia abbia il motore, quanto sia sicuro l'abitacolo, quanto "la macchina" sia funzionante e funzionale, il design, il segno della forma, perde significato, acquista centralità la comunicazione del mezzo in movimento, l'oggetto connesso. L'intima essenza svanisce, è la fine del fine dell'oggetto: muoversi. Se tutto è indifferenziato, iperconnesso e banalizzato, perché mai dovrei acquistarlo? Lo noleggio, lo condivido, il suo valore è quello del tempo e non del possesso.
03
Se il ceto medio finisce, chi comprerà la Panda?
La fine dell'auto come sogno borghese coincide d'altronde con il declino della borghesia e la crisi del capitalismo. Il mito dell'auto familiare è svanito per la semplice ragione che la famiglia è polverizzata. Volumi, prezzi, i ricavi delle vendite di automobili nei mercati occidentali sono curvati dallo scivolamento della ricchezza, dalla diminuzione di cash disponibile nella classe media, dall'impoverimento dei giovani. Sergio Marchionne (sopra, nella foto Ansa) pose una semplice domanda:
Se il ceto medio finisce, chi comprerà la Panda?
In questa frase c'è tutto il problema dell'automotive contemporaneo. Un'industria che dai tempi di Ford a oggi ha forgiato l'uomo moderno è in fase di riassetto, ridimensionamento. La domanda successiva a quella che fece Marchionne è questa: cosa accadrà nelle società occidentali se l'industria dell'auto crolla? Abbiamo una risposta: il caos. Per il semplice motivo che nessun altra industria ha il potere di sostituire milioni di lavoratori. Nella sola Europa, secondo i dati Acea, sono impiegate nel settore tra posti diretti e indiretti 13.8 milioni di persone. Signore e signori, cosa sta succedendo?
04
Il motore dell'economia mondiale. Per quanto?
Non è solo il motore della nostra auto, ma del motore dell'economia mondiale. Dietro l'operazione di fusione tra Fiat-Chrysler e Peugeot-Citroen c'è uno scenario che sta accelerando, il settore dell'auto ha rappresentato il 20 per cento del rallentamento della produzione mondiale nel 2018 e il 30 per cento della diminuzione del commercio mondiale.
L'economia avanzata come si è sviluppata fino ad oggi è legata all'automobile.
05
Mito elettrico, risparmi, realtà
Propulsione elettrica e guida autonoma sono il soggetto della trama degli esperti di marketing, il loro discorso sul futuro è una sorta di totem hi-tech che aprirà i cancelli della prosperità. Ci sarà un futuro, senza alcun dubbio, il problema è che noi viviamo nel presente e come diceva John Maynard Keynes "nel lungo periodo siamo tutti morti". Dunque guardiamo i fatti concreti, la fusione serve prima di tutto a tagliare i costi, circa 3,7 miliardi ogni anno, senza chiudere gli stabilimenti, questo dice il piano. Ma tra gli analisti questi numeri sono visti come "wishful thinking", una pia illusione, perché ci sono sovrapposizioni tra le due aziende, difficoltà legate al mercato del lavoro in Italia e in Francia, delicati problemi politici nel Regno Unito con i Conservatori di Boris Johnson al potere. I vantaggi per il momento sono questi: Psa ha un primato tecnologico (zero emissioni, motore elettrico, guida autonoma), Fca apre il mercato americano a Peugeot. Tutto il resto è da (de)costruire.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Anche nelle banche centrali, un altro campo da gioco globale, the only game in town.
06
Visco e la pubblicazione del no nel consiglio Bce
Intervista al Financial Times e notizia: Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, è favorevole alla pubblicazione delle dissent opinion dei consiglieri della Banca centrale europea. Esattamente come la Federal Reserve. "Penso che dovremmo mirare il più possibile alla trasparenza e se ciò significa evidenziare il dissenso o le diverse posizioni dei membri, personalmente non ho molto in contrario". Secondo Visco la Banca centrale europea deve migliorare nella gestione del dissenso interno, tenendo regolari votazioni sulle politiche monetarie e rendendo pubbliche le opinioni individuali. "Nella revisione strategica", annunciata da Christine Lagarde, "dobbiamo decidere come accettare il dissenso e imparare a manifestarlo". Un passo avanti. Lo coglieranno?
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Scenario politico? Abbiamo un novità, un (im)previsto: il referendum sul taglio dei parlamentari.
07
Il taglio dei parlamentari (e una tentazione in più per votare)
Il taglio dei parlamentari va in sonno, ci sarà il referendum. Fulmine a ciel sereno solo per chi non osserva con attenzione l'orologio istituzionale. Le ore scoccano e segnano scadenze. Il modo più facile, rapido e pieno di conseguenze per congelare il taglio dei parlamentari era raccogliere le firme di 65 senatori. Sembrava (im)possibile, invece il fatto è piovuto sul Parlamento, puntualissimo. I senatori Tommaso Nannicini, Andrea Cangini e Nazario Pagano hanno tentato con successso l'operazione di raccolta delle firme "È una buona notizia, perché l'ultima parola spetterà ai cittadini e potremo finalmente aprire una discussione pubblica sul tema. Sul piano politico - commenta Nannicini - i mesi in più che abbiamo davanti saranno utili per capire se arriveranno una buona legge elettorale e quei correttivi costituzionali che la maggioranza si è impegnata a introdurre". Le firme sono arrivate - l'hanno riconosciuto anche i promotori - grazie al lavoro di alcuni esponenti di Forza Italia e all'impegno dei Radicali. E ora che succede? Lo stop al taglio dei parlamentari è una grande tentazione per andare a votare, se dovesse arrivare il voto anticipato, la Camera e il Senato sarebbero composte da quasi mille seggi, non ridotte del 30 per cento. È come la mela sull'albero in Paradiso. Solo che questi sono posti in Parlamento che per molti potrebbero svanire per sempre.
***
Dite che questi sono piccoli calcoli? Sì, ma guardate l'album delle figurine Panini del Parlamento, non troverete nessuno che possa partecipare a un Italia-Germania 4 a 3. È una stagione senza talenti e a Berlino non ci sono le Sturmtruppen.
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- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.