23 Dicembre

Il ritorno dello Stato

Il programma dei Conservatori di Johnson, il piano di Trump, gli investimenti verdi di Von der Leyen, il gollismo sociale di Macron. A destra e a sinistra torna lo Stato. In Italia, regna la confusione, tra nazionalizzazioni (dei falliti) e spesa pubblica improduttiva

di Lorenzo Castellani

Politica significa fare i conti con ciò che si ha davanti. E di fronte alle democrazie occidentali oggi si pone il ritorno dello Stato. Dato per spacciato negli anni Novanta, quando liberalizzazioni, privatizzazioni ed istituzioni sovranazionali imperversavano, il presente ed il futuro ci presentano un attivismo crescente del potere pubblico nelle dinamiche economiche. A destra come a sinistra, la questione di un nuovo interventismo statale sta montando e segna un punto di svolta nulla cultura politica che abbiamo davanti.

Il programma di Donald Trump del 2016 non prevedeva i classici tagli al bilancio propri del conservatorismo americano, ma al contrario rilanciava con un grande piano per le infrastrutture (ancora molto indietro nella realizzazione) e una riduzione in deficit delle tasse e della regolamentazione amministrativa. Inoltre, la Casa Bianca ci ha mostrato quale ruolo può ancora avere lo Stato nel condurre una politica commerciale aggressiva. La politica dei dazi sta alterando gli equilibri economici globali.

Donald Trump nella base aerea di Andrews lo scorso 20 dicembre.

I suoi avversari democratici che si stanno sfidando alle primarie del 2020 hanno abbandonato, seppur con gradi diversi, la terza via clintoniana per virare verso un interventismo statale a base di sussidi pubblici per i meno abbienti, espansione della copertura pubblica del sistema sanitario, incentivi e regolamentazione per la svolta ambientalista. 

La sinistra europea, quasi tutta ricentrata a sinistra o divenuta verde, segue a ruota le suggestioni americane. Dietro l’ombrello delle politiche verdi, s’annida la volontà di stimolare l’economia attraverso una nuova ondata d’investimenti pubblici. Un ritornello che piace anche ai partiti popolari, come i discorsi di Ursula Von der Leyen a Bruxelles dimostrano. Un percorso che non disdegna il Presidente francese Emmanuel Macron, in lotta col proprio paese per riformare le pensioni e renderle più sostenibili, ma che già dai...


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