23 Dicembre
Erdogan prepara la campagna in Libia
La Turchia pronta a aumentare il sostegno militare a Tripoli. L'anno si chiude con Erdogan che tiene in scacco l'Europa. Serraj: l'Italia non ci ha dato le armi, le abbiamo chieste a Ankara. Il presidente turco minaccia: "Non accoglieremo più profughi siriani". Così abbiamo perso l'agenda e l'interesse nazionale in Libia
Che succede? Che la politica sta compiendo l'ultimo giro di pista prima di andare a mangiare il panettone. Programma di oggi: voto di fiducia alla Camera sulla legge di bilancio (passato con 334 voti a favore, 232 contrari e quattro astenuti), dibattito in aula (in corso mentre scriviamo), Consiglio dei ministri alle 18, anzi no lo anticipiamo alle 16, aspetta cambia tutto ora è previsto alle 21. Hanno cambiato l'orario quattro volte. In sintesi, si cerca di tenere insieme i cocci di un accordo di maggioranza per mandare avanti il decreto milleproroghe che finora galleggia tra color che son sospesi, con la formula del "salvo intese" che non significa nulla se non che finora non è stato approvato. Qui si è consumata l'ennesima lite nella maggioranza l'altro ieri sera, vedere alla voce piano digitale e soprattutto revoca della concessione a Autostrade. Questo è davvero importante? Meno di quanto si creda, i fatti che contano sono altri. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Autostrade. Il rischio del testacoda sulla revoca: 23 miliardi
La Corte dei Conti ha scoperto l'acqua calda, cioè che alcuni capitoli della concessione sono coperti dal segreto, che gli investimenti non sono adeguati alla remunerazione, che il sistema tariffario è irrazionale. Sono cose più che note (e scritte nel corso degli anni), ma sono possibili perché diversi governi hanno siglato e confermato un contratto tra lo Stato e il gruppo controllato dalla famiglia Benetton che lo permette(va). Revocare la concessione per affidare la gestione a Anas è sbagliato per almeno due ragioni: prima di tutto, ci sono i contratti e i tribunali, va fatta valere la legge e non solo per i Benetton, ma per gli investitori che scommettono sull'Italia, nessuno punta i soldi dove si cambiano in corsa le regole del gioco; secondo, perché l'Anas è...
Che succede? Che la politica sta compiendo l'ultimo giro di pista prima di andare a mangiare il panettone. Programma di oggi: voto di fiducia alla Camera sulla legge di bilancio (passato con 334 voti a favore, 232 contrari e quattro astenuti), dibattito in aula (in corso mentre scriviamo), Consiglio dei ministri alle 18, anzi no lo anticipiamo alle 16, aspetta cambia tutto ora è previsto alle 21. Hanno cambiato l'orario quattro volte. In sintesi, si cerca di tenere insieme i cocci di un accordo di maggioranza per mandare avanti il decreto milleproroghe che finora galleggia tra color che son sospesi, con la formula del "salvo intese" che non significa nulla se non che finora non è stato approvato. Qui si è consumata l'ennesima lite nella maggioranza l'altro ieri sera, vedere alla voce piano digitale e soprattutto revoca della concessione a Autostrade. Questo è davvero importante? Meno di quanto si creda, i fatti che contano sono altri. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Autostrade. Il rischio del testacoda sulla revoca: 23 miliardi
La Corte dei Conti ha scoperto l'acqua calda, cioè che alcuni capitoli della concessione sono coperti dal segreto, che gli investimenti non sono adeguati alla remunerazione, che il sistema tariffario è irrazionale. Sono cose più che note (e scritte nel corso degli anni), ma sono possibili perché diversi governi hanno siglato e confermato un contratto tra lo Stato e il gruppo controllato dalla famiglia Benetton che lo permette(va). Revocare la concessione per affidare la gestione a Anas è sbagliato per almeno due ragioni: prima di tutto, ci sono i contratti e i tribunali, va fatta valere la legge e non solo per i Benetton, ma per gli investitori che scommettono sull'Italia, nessuno punta i soldi dove si cambiano in corsa le regole del gioco; secondo, perché l'Anas è tutto tranne un modello di gestione virtuosa, se per sostituire Atlantia si fa entrare un carrozzone pubblico, allora abbiamo ampi margini di peggioramento in vista. Non solo, occorre molta prudenza: Autostrade attende il passo falso, ha in tasca il recesso dal contratto di concessione e la richiesta di un indennizzo da 23 miliardi. La Corte dei Conti che oggi scopre l'ovvio, domani potrebbe chiedere conto al Consiglio dei ministri su una decisione che ha (ri)fatto ricchi i Benetton e prosciugato le casse dello Stato per 23 miliardi. Allegria, il quadro interno è questo, sopra il filo del nulla, anzi sotto.
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Nel frattempo, a un tiro di cannone dall'Italia, l'interesse nazionale sta passando di mano. La mano della Turchia.
02
Guerra e pace in Libia. L'offensiva della Turchia
A poche migli nautiche dall'Italia che fa finta di contare qualcosa nel mondo c'è la Libia, un luogo che è sempre stato un punto fermo del nostro interesse nazionale, fino a quando una successione di governi deboli (dal Berlusconi del 2011 in poi) ha consentito ad altri paesi di conquistare influenza. Complice il regime change delle primavere arabe e la caduta del Colonnello Gheddafi, l'Italia è diventata un ectoplasma e a questo ha contribuito la nostra stessa politica. Non bisogna cercare alibi esterni per giustificare la nostra incapacità di far valere il peso che ci era (è) dato dalla posizione geografica e dalla storia. Nel presente, non ci siamo. Per il domani, bisogna attrezzarsi. E non lo stiamo facendo. Oscilliamo paurosamente tra due sponde, quella del governo di Tripoli del premier Serraj e quella della Cirenaica controllata dal generale Haftar. Tutto questo dopo aver appoggiato il governo di Serraj. Siamo campioni d'ambiguità e, certo, non siamo soli, ma quando Serraj pochi giorni fa ha chiesto al governo italiano un impegno militare concreto per fronteggiare l'offensiva di Haftar (lo ha rivelato Serraj in un'intervista al Corriere della Sera), Palazzo Chigi ha risposto picche. "Di Maio non è riuscito a bloccare l'aggressione militare contro di noi. Questa sarebbe stata l'unica prova di un successo ai colloqui di Bengasi", ha commentato Serraj. Di Maio che oggi ha avuto un colloquio telefonico con Mike Pompeo, il segretario di Stato americano per esaminare la "delicata situazione sul terreno". Mentre l'Italia e gli alleati aspettano Godot, a Tripoli hanno deciso di chiedere l'aiuto militare alla Turchia. Prima Libia e Turchia hanno firmato un accordo diplomatico e poi Serraj ha inviato una lettera ai paesi amici. Lettera che serve a innescare l'intervento della Turchia in Libia. Erdogan ha assicurato che è pronto ad aumentare il sostegno militare della Turchia alla Libia e - secondo Reuters - se necessario, "valuterà le opzioni terrestri, aeree e marine". È il preavviso di un intervento militare turco. Per Erdogan la Libia è un Paese che la Turchia sosterrà "con la sua vita", perché "stanno sostenendo un signore della guerra fuori legge, che è la pedina di alcune nazioni, invece del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite". L'obiettivo militare di Erdogan è Haftar, ma il suo disegno politico qual è? Diventare il pezzo forte nel risiko del Mediterraneo. Oggi la Libia è sotto l'influenza della Russia e della Turchia, una sconfitta dell'Occidente, prima di tutto della Nato di cui, paradossalmente, la Turchia è il secondo esercito. Guardate questa mappa sulla Nato e la presenza militare americana in Turchia, molto istruttiva, racconta il rebus dell'Occidente di fronte alle mosse di Erdogan:
Il bollettino della guerra in Libia nel 2019 è terribile: 284 civili sono morti in Libia e altri 363 sono rimasti feriti, i numeri sono dell'Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani. "Gli attacchi aerei sono stati la principale causa di vittime civili, causando 182 morti e 212 feriti, seguiti da combattimenti a terra, ordigni esplosivi improvvisati, rapimenti e uccisioni. Nello stesso periodo, l'Organizzazione mondiale della sanità ha documentato 61 attacchi legati al conflitto contro strutture e personale sanitario, con un aumento del 69% rispetto allo stesso periodo del 2018". Gli sfollati sono già 343 mila. Nel silenzio assoluto, una guerra dimenticata.
L'Unione europea nel frattempo non sapendo che fare, invia dei comunicati pieni di buone intenzioni, nessuna delle quali si realizza. Dunque "ribadisce il suo appello a tutte le parti libiche affinchè cessino tutte le azioni militari e riprendano il dialogo politico" e esorta tutti i "membri della comunita' internazionale" a "osservare e rispettare l'embargo sulle armi delle Nazioni unite". Naturalmente "non esiste una soluzione militare alla crisi in Libia. L'unico modo per risolverla deve essere politica, negoziata sulla base delle proposte recentemente avanzate dalle Nazioni Unite" e non ci sono dubbi sul fatto che "l'Ue sostiene fermamente gli sforzi del rappresentante speciale delle Nazioni Unite Ghassan Salamè e del processo di Berlino, in quanto unica via per il rilancio del processo politico libico e la ricostruzione di una Libia pacifica, stabile e sicura". Il vuoto, detto anche malissimo.
Anche a Bengasi naturalmente si tesse la tela diplomatica e così in Cirenaica è arrivato il ministro degli Esteri della Grecia, Nikos Dendias. Atene è contro l'accordo tra Tripoli e Ankara, considera una minaccia la presenza della Turchia in Libia e in quell'area del Mediterraneo. La visita del ministro greco nel governo non riconosciuto dall'Onu ha innescato la protesta del governo di Tripoli, secondo il ministro degli Esteri di Tripoli, Mohamed Taher Siala, la visita di Dendias viola le decisioni delle istituzioni internazionali. Sono schermaglie verbali, ma come vedete, la trama comincia ad essere fitta.
A Tripoli la situazione è sempre più difficile, è una guerra di logoramento, si combatte nei quartieri, a folate. Gli scontri a sud della capitale hanno provocato la chiusura delle scuole, 4 mila bambini sono senza istruzione. Questo accade, mentre il Commissariato per i diritti umani ribadisce: la Libia non è un porto sicuro.
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Abbiamo citato la Turchia e toh! ecco Erdogan seduto al tavolo da poker. È solo, sulla sedia di fronte a lui c'è l'Europa che gli ha affidato il controllo dei confini in cambio di qualche miliardo di euro.
03
Erdogan non vuole più accogliere profughi siriani
Mentre smezza le carte, Erdogan fa sapere al mondo (prima di tutto a Bruxelles e a Berlino) che la Turchia non potrà far fronte l'ondata di rifugiati proveniente dal Nord Ovest della Siria. "La Turchia non può accogliere una nuova ondata di rifugiati dalla Siria", ha detto Erdogan. Oltre 80.000 dei tre milioni di abitanti della provincia di Idlib hanno lasciato l'area per trovare rifugio in Turchia, da giorni le forze siriane e russe stanno bombardando la zona di Idlib, in particolare l'area di Maarat al-Numan. Che fare? Erdogan ha in mano la calcolatrice e il rubinetto dell'immigrazione verso l'Europa. Il confine tra Turchia e Siria è un teatro di guerra permanente a est e a ovest:
Erdogan avvisa: "Se il numero di migranti aumenterà, la Turchia non sopporterà questo peso da sola. Gli effetti negativi di questa pressione che stiamo subendo, saranno avvertiti da tutti i paesi europei, a partire dalla Grecia". Tutto torna: Turchia-Grecia-Libia. Questo è il risiko della geopolitica.
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E tra gli elementi della geopolitica c'è l'assassinio.
04
Khashoggi, cinque condanne a morte. Sul patibolo anche la verità
Cinque condannati a morte, tre in prigione e tre assolti dal tribunale di Riad per l'omicidio del giornalista saudita, Jamal Khashoggi, all'interno del consolato dell'Arabia Saudita in Turchia, a Istanbul. Il regime saudita doveva dare un segnale alla comunità internazionale, ma non ha concesso la testa di Saud al-Qahtani, uomo vicino al principe ereditario, Mohamed bin Salman. "Il tribunale ha condannato a morte cinque uomini che erano direttamente coinvolti nell'assassinio", ha dichiarato il procuratore saudita. Assolto anche l'ex numero due dell'intelligence, il generale Ahmed al-Assiri. Era sospettato di aver supervisionato l'assassinio di Khashoggi, attivista politico, editorialista del Washington Post, nel consolato del Regno a Istanbul nell'ottobre 2018, dove il dissidente saudita si era recato per avere dei documenti. "Mancanza di prove" è la formula che ha assolto Saoud al-Qahtani e il generale Assiri. "L'omicidio non era previsto", dice il tribunale. Un team di assassini lo ha prima strangolato e poi fatto a pezzi, il corpo di Khashoggi non è mai stato ritrovato. Non era previsto. Non è previsto neppure che qualcuno ci creda.
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Dove andiamo? In Corea del Nord, Kim jong-un solitamente in questo periodo riserva sempre qualche sorpresa.
05
La Corea del Nord minaccia di chiudere la porta in faccia a Trump
A Pyongyang tira un'ariaccia per Trump. I negoziati con gli Stati Uniti sul disarmo nucleare sono in stallo, così la Corea del Nord fa filtrare la "notizia" (è pura tattica diplomatica, per ora) che l'era del dialogo è finita e torna la linea dura contro la Casa Bianca. Questo dice la Cnn e c'è da crederci perché il regime nordcoreano ha usato più di una volta la rete televisiva americana per lanciare i suoi messaggi. È tutto un gioco che ovviamente vede in mezzo al campo anche la Cina. Così Kim fa sapere che considera Trump "vulnerabile" a causa dell'impeachment e che è meglio attendere l'esito delle elezioni presidenziali nel novembre del 2020 per riprendere il negoziato. Il leader cinese Xi e quello sudcoreano Moon auspicano che il dialogo non si interrompa, segno che qualcosa dietro le quinte sta accadendo. Sintesi: si congela tutto. Quando ci sarà l'annuncio? Kim di solito queste cose le fa nel discorso del primo giorno dell'anno nuovo. Saremo di fronte al monitor con il taccuino squadernato.
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A proposito di Xi Jinping e della pazienza della goccia cinese: come affrontano a Pechino la guerra di logoramento dei dazi?
06
La flessibilità di Xi Jinping
Risposta: "Con flessibilità". Lo ha detto Xi Jinping e lo annotiamo sul taccuino, a futura memoria. Secondo Xi "la cooperazione porterà a interessi per tutti, mentre una battaglia lascia cicatrici a tutti". Xi ha parlato durante un colloquio con il presidente sudcorerano Moon Jae-in. Domani a Chengdu, nel sud-ovest della Cina si terrà il vertice trilaterale tra Cina, Corea del Sud e Giappone. Nel frattempo, la flessibilità di cui ha parlato Xi Jinping è stata applicata con il taglio delle tariffe su oltre 850 prodotti, dalla carne di maiale ai semi-conduttori. Mossa unilaterale, nessun riferimento specifico al negoziato in corso con gli Stati Uniti, ma sempre di un segnale si tratta. A Pechino giocano a far uscire Trump allo scoperto. Il quale a sua volta cerca di strappare alla Cina l'accordo più vantaggioso possibile per gli esportatori americani. Partita a scacchi, crudele e imprevedibile. Chi farà il matto? (la battuta è troppo facile).
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Come si fa a mantenersi lucidi, con un po' di allegro furore, impietosi contro la banalità che ti assale? Come sopravvivere al Natale, al Capodanno, alla cena dove c'è sempre qualcuno che ti spiega come va il mondo e si capisce che solo lui lo sa e tu fai sì chiaro che sì con la testa, approvi e speri nel meteorite, preciso in quel punto; come sfuggire all'incontro con quello che ti racconta nei dettagli come si fa il Gin Martini (e tu sei all'American Bar a quota tre e cominci a pensare alle virtù letterarie dell'arsenico); come non finire sepolti nel cinico Natale? Bisogna leggere, salvarsi con la letteratura, aggrapparsi ai libri e lasciarsi trascinare a riva, come naufraghi. Ubriachi e felici, pronti al canto di Natale.
07
Dickens. Un canto di Natale
Ci vogliono gli spettri, il camino dove ardono ciocchi che sembrano spiriti fiammeggianti, una voce narrante, bambini con gli occhi che emettono saette di paura. Charles Dickens scrise Un canto di Natale a trentun anni, partendo da una cupa atmosfera per arrivare al bene che sconfigge il male. È la storia di un avaro, Scrooge, è un affresco della società inglese che appare senza redenzione, finché nell'acuto della morte, nel finale in cui scorrono i titoli di coda, la verità trionfa e Scrooge "divenne un buon amico, un buon padrone e una buona persona, come ne conosceva quella buona vecchia città, oppure ogni altra vecchia città, paese, borgo del buon vecchio mondo". Un lieto fine. Conta come ci arriviamo, alla salvezza, in questi "cinque canti" ritmati dalla penna di un uomo che pensava ai bambini poveri, i figli degli ultimi, alla fame e all'abbandono. Dickens ci invita a fare un lungo viaggio in un mondo remoto, quello dell'amore. Se il rintocco della campana, nella notte di Natale, non segna l'ora che vedete sul vostro orologio, preparatevi: uno spirito vi farà visita. E poi un altro. E un altro. E un altro ancora. Gong.
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Ci stiamo librando nello spazio infinito della letteratura, in un mondo d'ombre, calchiamo con timore il terreno di un altro Maestro, Edgar Allan Poe.
08
Edgar Allan Poe. Marginalia (del come massacrare la banalità)
È il dettaglio che rivela lo scenario, è la nota a margine a illuminare la via. Libro liberato dalla gabbia arroventata del racconto, Marginalia è uno spettacolare viaggio dentro l'officina fumante di Edgar Allan Poe, il suo lavoro di fabbro della letteratura. Il soggetto (Poe) si tuffa nell'oggetto: libri, frammenti di parole, situazioni, citazioni, rappresentazioni, osservazioni, improvvisi rintocchi di campane della mente sempre all'erta. Siamo dentro una fiera, tra nani e giganti, ciarlatani con la medicina per l'eternità e mangiatori di spade. Giudizi taglienti, colpi di genio, calembour, giochi d'erudizione, sberleffi, stilettate, la delizia dell'inferno di Poe è in questo volume, una collezione di pensieri sparsi sui libri degli altri e la propria fiammeggiante poetica, brani palpitanti di letteratura, poesie che si ergono come nere torri (che Poe si diverte a innalzare e distruggere) stroncature malefiche, pozioni di veleno che stilla tra vocali e consonanti, tutto è condotto dal filo elettrico del "massacro della banalità", il male del nostro tempo.
Quando un uomo di genio parla del "difficile", intende, semplicemente, "l'impossibile".
Così Poe ci invita a giocare al Sottosopra, eccolo: quando un idiota parla dell'impossibile, intende, semplicemente, il difficile. Buon Natale.
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5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.