22 Ottobre
Il naufragio della realtà
Migranti, sbarchi, propaganda. Il governo e il Pd inseguono Grillo e Salvini. Renzi fa il duro, Minniti vara protocolli. Siamo perfino in missione navale con la Marina Militare in Libia. Che cosa succede? Semplice, si vota
La memoria dei politici è prodigiosa. Si resetta meglio di un computer. Non serve neanche pigiare un tasto, strizzare un lobo dell'orecchio, dare una grattatina in testa. Cancelled. Stamattina Matteo Renzi inseguiva i grillini in un lungo e in largo online, offline, sui giornali e sulla radio, un'occupazione da generale Haftar alla ribollita. Vabbè, è le cose vanno così, è un destino già scritto, come il libro di Renzi, Avanti è rimasto indietro. Allora andiamo indietro. A a qualche settimana fa, quando il Partito democratico ingaggiò una fiera lotta di sinistra, progressista, ma che diciamo, terzomondista in difesa delle Organizzazioni non governative attaccate dal Movimento 5Stelle per i presunti rapporti con gli scafisti. Oggi quello stesso partito è un alfiere del law and order dei mari, sono tutti Walker Texas Rangers del sottocosta, sembrano tutti ammiragli Nelson con la spada sguainata e il cannocchiale pronto a individuare nel Mediterraneo anche uno spillo africano. Sono fatti così, dimenticano in fretta i nostri Chuck Norris.
Il titolare di List coltiva il gusto della ricerca, ritaglia e conserva nel cassetto, non si sa mai, a futura memoria. C'è una libreria piena di cose dette dal Pd in materia davvero interessante. La sfogliamo insieme, giusto due ninnoli di recente passato, sperando che il ministro dell'Interno Marco Minniti non emani un protocollo sull'uso dei ritagli da parte dei giornalisti. Ci siamo tutti? Procediamo:
- Pietro Grasso, Presidente del Senato, Pd, risponde a Luigi Di Maio: "Caro Luigi Di Maio, sei giovane, ma faresti bene a ricordarti che a tutte le età si può e deve imparare. Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune in storia, geografia e diritto: qualche lezione ti sarebbe utile".
- Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio: "Per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta".
- Matteo Renzi, segretario del...
La memoria dei politici è prodigiosa. Si resetta meglio di un computer. Non serve neanche pigiare un tasto, strizzare un lobo dell'orecchio, dare una grattatina in testa. Cancelled. Stamattina Matteo Renzi inseguiva i grillini in un lungo e in largo online, offline, sui giornali e sulla radio, un'occupazione da generale Haftar alla ribollita. Vabbè, è le cose vanno così, è un destino già scritto, come il libro di Renzi, Avanti è rimasto indietro. Allora andiamo indietro. A a qualche settimana fa, quando il Partito democratico ingaggiò una fiera lotta di sinistra, progressista, ma che diciamo, terzomondista in difesa delle Organizzazioni non governative attaccate dal Movimento 5Stelle per i presunti rapporti con gli scafisti. Oggi quello stesso partito è un alfiere del law and order dei mari, sono tutti Walker Texas Rangers del sottocosta, sembrano tutti ammiragli Nelson con la spada sguainata e il cannocchiale pronto a individuare nel Mediterraneo anche uno spillo africano. Sono fatti così, dimenticano in fretta i nostri Chuck Norris.
Il titolare di List coltiva il gusto della ricerca, ritaglia e conserva nel cassetto, non si sa mai, a futura memoria. C'è una libreria piena di cose dette dal Pd in materia davvero interessante. La sfogliamo insieme, giusto due ninnoli di recente passato, sperando che il ministro dell'Interno Marco Minniti non emani un protocollo sull'uso dei ritagli da parte dei giornalisti. Ci siamo tutti? Procediamo:
- Pietro Grasso, Presidente del Senato, Pd, risponde a Luigi Di Maio: "Caro Luigi Di Maio, sei giovane, ma faresti bene a ricordarti che a tutte le età si può e deve imparare. Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune in storia, geografia e diritto: qualche lezione ti sarebbe utile".
- Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio: "Per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta".
- Matteo Renzi, segretario del Pd: " Se si delinque si interviene, non si spara nel mucchio per prendere i voti".
Era fine aprile, il procuratore Zuccaro parlò di collusioni tra alcune Ong e gli scafisti. Il Movimento 5Stelle cavalcò la faccenda. Il Pd rispose schierandosi dall'altra parte. Ma andiamo avanti, il quadro si fa interessante sul piano della dinamica politica. A un certo punto, un bel dì, esattamente un mese dopo, tra il 27 e il 28 giugno, il ministro dell'Interno Marco Minniti è su un aereo diretto a Washington. Improvvisamente, viene avvisato che sta succedendo qualcosa e fa fare dietrofront al suo volo. Si torna a Roma, boys. Cosa è successo? Dalle coste della Libia c'è stato lo sbarco di qualche migliaio di migranti. Basta questo per fare retromarcia al volo? La cosa è stupefacente perché se c'è un'emergenza sbarchi, non si vede dai dati forniti dallo stesso ministero dell'Interno di cui Minniti è titolare. Questi sono i numeri forniti dal Viminale:
Meno 3,24 per cento rispetto al 2016. L'invasione da retromarcia volante dov'è? Sono i dati dell'anno scorso, con addirittura qualche punto percentuale in meno. Vediamo sempre i dati del ministero di Minniti. Questa tabella mensile è chiara, occhio al dato di luglio:
A luglio gli sbarchi sono crollati. Vedremo come finirà agosto, ma i numeri sono quelli del governo e noi qui a List li diamo per buonissimi. Sono tanti in ogni caso? Sì, ma qui stiamo esaminando il clima parossistico alimentato dal governo e dal partito di maggioranza, in diretta competizione con le opposizioni, con Grillo e con Salvini in particolare. Ultima tabella, sempre del Viminale, è quella sugli sbarchi di minori:
Anche qui, siamo al meno davanti. E consistente, almeno per ora. Riepiloghiamo: gli sbarchi sono in diminuzione, dov'è l'emergenza? E' nelle parole dei politici, senza dubbio, i numeri sono sempre alti, senza dubbio, c'è un brutto clima nel paese, senza dubbio. Resta un dubbio: un partito di sinistra e di governo - il Pd - riformista e europeo - il Pd - solidale e attento ai deboli - il Pd - deve rincorrere le opposizioni in questo gioco? C'è qualcosa di strano in tutto questo, che poi tanto strano non è: siamo in campagna elettorale.
Così, dopo aver randellato al grido di "Wilma, passami la clava" i grillini quando attaccarono le Organizzazioni non governative impegnate nel salvamento in mare, oggi sempre al grido di "Barney, passami la fionda", in un serial da Flinstones della politica, il governo espressione del Pd ha nel mirino le Ong. C'è un sublime contrappasso in tutto questo, un rovesciamento di senso e un'accensione del sesto senso del titolare di List: a che gioco stiamo giocando? Il Viminale improvvisamente sente il bisogno di fare di corsa, tout de suite, dopo aver preso porte e torte in faccia in tutta Europa (no della Francia, no della Spagna, no della Germania, no perfino dall'Estonia nel vertice di Tallin) un protocollo per il lavoro delle Ong. Non basta il lavoro della magistratura sulle organizzazioni che lucrano sugli sbarchi? A giudicare dagli ultimi sviluppi, basta e avanza. L'inchiesta sulle collusioni tra Ong e scafisti non nasce per l'intervento o la segnalazione del Minnitti di turno, era in corso da tempo. Il regolamento del Viminale, tra l'altro, ha problemi di applicazione concreta, ci sono le leggi internazionali della navigazione, del soccorso in mare. Alcuni l'hanno firmato, altri no. Di certo è mancato il coordinamento, ma la realtà è che il governo non lo voleva affatto, è avvenuta una mutazione genetica, una trasformazione kafkiana, il Pd è in fase Gregor Samsa, siamo allo sceriffo del mare.
Questo significa che non salviamo i migranti dal naufragio? No, continuiamo a farlo. E lo facciamo così, questi sono i dati di Frontex, Mediterraneo Centrale, primo trimestre del 2017, quando gli sbarchi erano in aumento e il governo non aveva sentito la necessità di varare alcun protocollo né di inseguire Grillo e Salvini:
E' tutto molto chiaro, non c'è bisogno di aggiungere altro. Anzi no, un ultimo grafico, dove vengono effettuati i salvataggi? Non solo delle Ong che contribuiscono in parte non maggioritaria, ma da tutte le operazioni e i mezzi schierati da Italia, altre nazioni e Unione europea. Ecco il quadro finale:
Negli anni i salvataggi si sono sempre più avvicinati alle acque territoriali libiche. Ma già nel 2016 l'operazione Triton aveva spostato il suo raggio d'azione in prossimità della costa libica. Sono i numeri di Triton forniti da Frontex, parliamo di un'agenzia dell'Unione europea. Chi comanda l'operazione Triton? Roma. Restano le domande sul taccuino: che cosa è successo nel volo di Washington al ministro dell'Interno Minniti? Che cosa è successo nel governo in quelle ore? E' Palazzo Chigi al comando di Triton, quelli pubblicati da List sono i loro numeri e quelli del Viminale. Marzullianamente, il lettore si faccia la domanda e si dia anche la risposta. E' facile, si vota. E la realtà è volata, anzi no, è affondata.
01
La battaglia navale degli italiani
Partiamo dai fatti: Haftar ha confermato che l'idea di bombardare - per ora solo l'idea - le navi italiane nelle acque libiche non è un frutto di un colpo di calura estiva ma un ordine preciso. L'ha detto lui e lo ha confermato il suo portavoce, dunque, siamo avvisati. Naturalmente gli italiani quando vanno in missione sono intrepidi e fanno andare le chiacchiere che non servono a tenere i nervi saldi che è una bellezza. L'ambasciatore italiano a Tripoli è tra quelli a cui piace esporre il petto villoso agli asteroidi così al Corriere della Sera ha affermato con tono marziale: "Le parole di Haftar non fermano la missione italiana in Libia già concordata con le legittime autorità libiche che fanno capo al Consiglio presidenziale". Siamo davvero arditi. Speriamo che Haftar non passi dalle parole ai fatti. Sarebbe un brutto quarto d'ora per il governo e per i suoi diplomatici.
Con il generale bisogna andarci piano, non è un tipetto malleabile, è un esperto d'artiglieria dal grilletto facile (qui la sua biografia in uno dei Long Reads scaricabili dal cassetto di List) e prima di abbandonare le sue posizioni in Libia fa fare un giro di giostra a chi si mostra baldanzoso. Un report di Critical Threats e American Enterprise Institute mette in guardia anche l'amministrazione americana sui rischi di un appeasement con il generale. Sintesi:
- L'appoggio dell'amministrazione americana a Haftar potrebbe condurre nel tempo a un fallimento;
- Haftar da solo non è in grado di assicurare il controllo della Libia e alla lunga il suo esercito si logorerà;
- L'azione militare di Haftar aumenta la conflittualità con gli islamici moderati che ora collaborano con i gruppi di terroristi salafiti;
- Affidarsi al solo uomo forte in Libia non condurrà alla vittoria, va appoggiato un tentativo unitario dell'Onu.
Ottimo. Resta una domanda sul taccuino del titolare: il premier del governo di Tripoli, Serraj è l'uomo giusto per riunificare e pacificare la Libia? Giriamo la domanda a quei buontemponi del parlamento di Tobruk. Risposta in tempo reale: no. Esito finale: siamo in mare, un mare di guai reali e potenziali.
02
La supercar di Merkel ha un problema. Elettrico
Siamo davanti alla scacchiera. Come sono disposti i pezzi dell'Occidente? Quali e quante partite si stanno giocando contemporaneamente? Negli Stati Uniti abbiamo una sanguinosa battaglia tra spie che ha come bersaglio finale la Presidenza di Donald Trump che, a sua volta, ha cominciato un partita contro il commercio della Cina e cerca di contenere la rinata potenza militare della Russia. Quello che un tempo era il centro del mondo, l'Europa, insegue l'orbita di tre asteroidi: l'avvio a reazione della Presidenza di Emmanuel Macron in Francia, la Brexit dell'isola d'Inghilterra, la crisi istituzionale italiana e l'esito senza mappa del voto del 2018, le elezioni a fine settembre in Germania con Angela Merkel a caccia del quarto mandato alla cancelleria, un record che la porterebbe a eguagliare il gigante, Helmut Kohl e guardare la vetta occupata dal titano, Otto Von Bismarck.
La partita più vicina nel tempo è quella della Germania. Si vota il 23 settembre, Merkel è favorita ma la sua campagna elettorale è costellata di temi ai quali deve pensare subito. La Germania è una super-potenza economica che si muove nello spazio europeo come un'isola: grazie al suo formidabile sistema industriale, alla massa e dimensione delle sue imprese, è un costruttore di relazioni diplomatiche a cui imprime una curvatura irresistibile. Tutti i settori d'eccellenza dell'industria sono presidiati, ma qualcosa comincia a scricchiolare e i tedeschi quando sentono una porta cigolare si allarmano. Il dossier più delicato è quello dell'automobile. Nella distrazione generale dei governi europei, dell'Unione e del sistema dei mainstream media la cancelliera Merkel sta giocando una partita vitale per dare all'industria automobilistica tedesca la chance di restare in piedi di fronte a un cambiamento tecnologico che sta innescando una mutazione nei consumi e nella mobilità. Che cambiamento? L'auto elettrica. E' vero, sono ancora numeri piccoli, ma la tecnologia dimostra che quando il consumatore comincia a costruire un immaginario su un prodotto, questa pulsione diventa irresistibile. I segnali ci sono tutti e fanno impressione.
Il primo problema che Merkel ha dovuto fissare, è quello del diesel tedesco. Volkswagen, Daimler-Benz, Audi, Porsche, non c'è un solo marchio della Germania a quattro ruote che non sia stato toccato dallo scandalo delle emissioni. Sul piano degli attuali fatturati la tempesta è passata, ma l'urto sull'immaginario è stato gigantesco e il consumatore guarda tutto quello che ha il sottotesto "diesel" nel migliore dei casi con sospetto e nel peggiore con un attivismo contro che è diventato una battaglia ideologica. Quando le cose vanno così, di solito, si finisce per soccombere di fronte a una virata improvvisa dei consumatori. Succederà? La domanda che si pongono i costruttori ormai non è se accadrà, ma quando. I fatti stanno correndo come uno squadrone di cavalleria corazzata. La tecnologia sta accelerando i tempi e riducendo lo spazio di manovra. Il Financial Times lo ha definito con efficacia "iPhone moment". Quello della telefonia mobile è un caso applicabile oggi a qualsiasi industria che ha davanti la sfida digitale. Apple ha distrutto quello che apparivano i dominatori della prima e seconda era del telefonino: Motorola e Nokia. A un certo punto sul mercato sembrava dominare Blackberry, con il suo fantastico modello con la tastiera (il titolare ne ha avuto almeno tre), poi in cielo s' visto un lampo, s'è sentito un tuono. E' il 9 gennaio 2007, Steve Jobs presenta al MacWorld in California il primo iPhone. Bang, parte la rivoluzione e niente è più come prima. E' l'effetto dell'asteroide che si abbatte sulla terra: i T-Rex digitali cadono a terra stecchiti: Nokia, il gioiello hi-tech della Finlandia, cade al tappeto, Motorola esce dal podio, Blackberry, il prodotto allora vincente, smarrisce di colpo la sua carica d'innovazione e sparisce in un anonimato dal quale non è mai più uscito. Eccolo, l'esempio della rivoluzione tecnologica che diventa stile di consumo. Il clic sui tasti sparisce, nell'esperienza sensoriale del consumatore arrivano gesti nuovi: touch, swipe, scroll, uno schermo sempre più grande - la visione - il negozio virtuale delle app e la musica sul telefonino grazie all'allargamento della banda, cosa che ha provocato l'altro ieri la fine di un oggetto mitico per quelli della generazione del titolare di List, l'iPod.
Tutto questo sta succedendo anche nello spazio immaginariodell'automobile e l'acceleratore di realtà si chiama Elon Musk. La sua Tesla è chiaramente proiettata a diventare un marchio globale che produce automobili non più solo per un'elite ma per la massa. Model S è uscito dalla fabbrica di Freemont con questo obiettivo: entrare nel segmento di mercato di Mercedes e Bmw e i primi test dicono che Musk ha fatto centro. I produttori tedeschi sanno quello che sta succedendo, Bmw e Mercedes hanno cominciato a presentare concept car elettriche, interni che richiamano esperienze e atmosfere hi-tech, ma il fatto è che Tesla è già presente con i suoi modelli e ha una killer Application che i vecchi produttori non hanno: l'immaginario digitale. Musk e Tesla sono un racconto del domani, sempre avanti. Bmw e Mercedes sono solidità, affidabilità, ma non hanno la pennellata futurista, il movimento, il decollo, lo spazio. Ecco perché l'industria automobilistica tedesca ha fatto squadra e si è messa al tavolo del domani con Angela Merkel, sanno di essere diventati improvvisamente vulnerabili. Cosa accadrà quando un'azienda percepita (giustamente) come il top del design mondiale, Apple, diventerà anche un produttore di automobili? La trasformazione dell'auto in un device connesso, a propulsione silenziosa e green è un motivatore d'acquisto - e noleggio, ricordiamolo - che non ha rivali. Tesla, Apple, Google e gli altri unicorni della rete che entreranno nel mercato sono un'armata che fa paura alla Germania. Merkel ha dato ai costruttori lo spazio per sistemare la partita del diesel - con la distrazione totale degli altri paesi membri dell'Unione europea, Italia e Francia in testa - ma il futuro appare molto più competitivo e pericoloso.
Il Financial Times ricorda che il prezzo di Model S - 35 mila dollari - è un posizionamento preciso: Elon Musk sta puntando sul mercato di lusso dell'auto tedesca, quel segmento che gli italiani persero qualche decennio fa senza più riconquistarlo. Furono i tedeschi a occuparlo ieri. Oggi toccherà a Tesla e agli altri Velociraptor dell'auto elettrica e digitale. Si fa presto a dire, produrranno auto elettriche! Vero, ma dovranno riconvertire le fabbriche, i sistemi, il personale, andare verso un altro mondo. E mentre loro saranno impegnati in questo inseguimento, i nuovi produttori avranno sul mercato un iPhone 2 3 4 5 6 7 8 9 10. La cancelliera Merkel e il governo tedesco hanno dato ai costruttori l'ossigeno per sopravvivere con il diesel, ma non hanno la possibilità di fermare quello che sta accadendo. Ogni modello Volvo - oggi è un marchio di proprietà cinese - avrà un motore elettrico, il Regno Unito e la Francia nel 2040 bandiranno la vendita di auto a benzina e a gasolio, parte della produzione di auto per la Cina sta virando rapidamente verso l'elettrico. Che succede? Tesla! E la Germania, questo straordinaria d'acciaio, precisione, calcolo, si ritrova davanti alla materializzazione di quello che appariva impossibile: l'auto. Il quarto mandato della cancelliera Merkel sarà la sfida più grande: salvare il primato della Germania. Che si fa? Andiamo a scoprire l'origine di tutta questa rivoluzione. C'è posta per il titolare di List, Michele Magno ha scritto un pezzo su un ripeto al quale Elon Musk deve qualcosa. Seguite il titolare di List.
03
L'immaginario di Elon Musk: Tesla
Caro Titolare,
uno dei molteplici pregi di List è quello di saper anticipare i fatti, o di assegnare il rilievo che meritano ad avvenimenti, episodi e personaggi spesso trascurati dalla grande stampa, perché considerati marginali o perché avvolti nell'alone del mistero, dell'esotismo, del mito. Questo vale anche per Elon Musk e la sua creatura, Tesla Motors. Probabilmente ancora non si è capito bene, ma - come lei ha giustamente sottolineato - la società di veicoli elettrici che fa capo al patron sudafricano ci dice che il futuro vive ormai nel presente.
La notizia è passata quasi sotto silenzio. Tesla Motors oggi vale più di Ford, il colosso dell'auto statunitense. A far salire le azioni del gruppo californiano a Wall Street (oltre 46 miliardi di dollari di capitalizzazione), è stato il record stabilito per la produzione e le consegne nel primo trimestre dell'anno. Chissà se questa performance la sta festeggiando nella sua tomba lo scienziato da cui prende il nome una delle industrie più innovative al mondo. Questo scienziato è il serbo Nikola Tesla (1856-1943). Per alcuni un sognatore visionario, come il miliardario della Silicon Valley che vuole colonizzare Marte, per altri una delle menti scientifiche più brillanti del suo tempo. In un documentato volumetto, Edoardo Segato smonta la prima tesi e traccia un ritratto più veritiero di un indiscusso protagonista della modernità tecnologica (Tesla. Lo scienziato contro, Hoepli, 2015).
Nel 1884, dopo essersi laureato in ingegneria al Politecnico di Graz e già padrone di ben nove lingue, il nostro può finalmente coronare il suo sogno: lasciare l'Europa e salire a bordo di un piroscafo diretto a New York. Aveva con sé una lettera di presentazione del suo mentore, l'ingegnere inglese Charles Batchellor, indirizzata a Thomas Alva Edison. Dopo un breve colloquio, viene assunto alla Edison Machine Works. Titolare di circa quattrocento brevetti, che spaziavano dalla telefonia alla conservazione dei cibi freschi, dal fonografo al grammofono, dalla lampadina alla telegrafia, il trentasettenne Thomas era un'icona della seconda rivoluzione industriale. I suoi laboratori, all'avanguardia nel campo dell'elettrotecnica, avevano trasformato l'illuminazione urbana -avviata a Manhattan e nel New Jersey- nel businnes del secolo.
Tuttavia, il sistema a corrente continua dell'inventore americano non era privo di problemi. Esigeva infatti una centrale ogni due miglia per prolungare il flusso elettrico, con dispersioni di energia e costi assai elevati. Tesla propone di sostituirlo con un sistema a corrente alternata, capace di far viaggiare l'energia per centinaia di miglia senza la minima perdita, tramite semplici convertitori di tensione. Thomas accetta, e promette al suo ambizioso collaboratore una somma di cinquantamila dollari se fosse riuscito nell'impresa. Sei mesi dopo, l'ultimo bullone dei nuovi impianti veniva avvitato. Quando il giovane serbo gli chiede la ricompensa pattuita, Edison scoppia in una risata e lo congeda con una pacca sulle spalle. Tesla, indignato, si dimette su due piedi e sbarca il lunario come operaio alla Western Union Telegraph Company.
Divenuto cittadino americano, nel 1891 in affollatissime conferenze presenta gli esperimenti compiuti con diversi tipi di gas nobili. Sempre in frac e cravatta bianca, mandava in visibilio la platea quando accendeva le lampade fluorescenti forgiategli da esperti soffiatori veneziani. Sebbene dieci volte più luminose e più resistenti di quelle a incandescenza di Edison, solo molto più tardi gli verrà riconosciuta la paternità delle lampade al neon e al plasma. Ormai famoso, nonostante il carattere schivo e una certa tendenza all'ipocondria, è ospite abituale del raffinato ristorante Delmonaco, dove conosce il compositore Antonin Dvorak, l'architetto Stanford White e Mark Twain, che diventerà il suo migliore amico.
Grazie alla munificenza di John Jacob Astor, il proprietario del Waldorf Astoria, nel 1899 installa una stazione sperimentale alle pendici di Pike's Peak, la montagna che sovrastava Colorado Springs. Con una potenza di cento milioni di volt, il suo trasmettitore era capace di produrre fulmini artificiali che terrorizzavano gli abitanti della zona. Colpito dai suoi progressi e dalla lettura di un suo importante articolo "Sull'incremento dell'energia umana", il magnate John Pierpont Morgan gli accorda una grossa somma per la costruzione di un nuovo impianto. Tesla assicura che molto presto il cavo telegrafico che passava sotto l'oceano sarebbe apparso come un reperto archeologico. Mentre veniva eretta la gigantesca Torre di Wardenclyffe, il 21 dicembre 1901 la stampa diffonde una notizia sensazionale: usando un aquilone come antenna, Guglielmo Marconi aveva spedito il primo segnale radio dalla Cornovaglia fino all'isola canadese di Terranova. Nel 1909 lo scienziato italiano è insignito del premio Nobel (insieme Carl F. Braun). In seguito ammetterà di aver utilizzato una bobina di Tesla, negando però di essere a conoscenza delle sue ricerche.
Nel 1893 Tesla aveva conosciuto Swami Vivekananda, il mistico indiano in viaggio negli Stati Uniti per diffondere la dottrina yoga. Era rimasto affascinato dai concetti vedici sull'energia, il cosmo e la materia, e da quell'armonia universale predicata dalle filosofie orientali per lui affine alla kantiana pace perpetua (di cui perfino il suo amato Voltaire dubitava, definendola una chimera). Energia libera e un pianeta pulito, sgombro da scempi, sprechi e crimini: il suo era un idealismo talmente radicale da risultare spietato nello stesso personalissimo stile di vita. Vegetariano come Einstein (ma contrario alla teoria della relatività), nessuna donna riuscirà a scassinare il suo cuore. Maniaco dell'igiene (mangiava sempre con i guanti), era ossessionato dal numero tre e dai suoi multipli. Si recava quotidianamente a Park Avenue per nutrire i piccioni, diventando il tutore di tutta la fauna avicola di Manhattan. Era ormai solo, emarginato dalla comunità scientifica, lontano dalla sua patria, e si manteneva con le donazioni annuali delle autorità jugoslave e di qualche benefattore privato.
Il 7 gennaio 1943 viene trovato esanime nella sua camera del New Yorker Hotel. Poche ore dopo, agenti dell'Fbi sequestravano tutti i suoi documenti, top secret per un ventennio. Non c'è quindi da stupirsi che siano fiorite tante leggende sull'uso che ne avrebbe fatto la Cia. Sappiamo per certo, invece, che aveva già brevettato la prima candela elettrica per l'accensione del motore e un tachimetro ad attrito per alcuni modelli di lusso della Pierce-Arrow. Inoltre, che aveva brevettato un velivolo a decollo e atterraggio verticale (negli anni Cinquanta sarà realizzato dalla Lockheed). Infine, sappiamo che aveva progettato una potentissima arma, da lui chiamata "raggio della pace" ma soprannominata dai giornali "raggio della morte", che alimenterà le spy story più stravaganti. Se posseduto da tutte le nazioni, per Tesla il raggio avrebbe spento ogni istinto bellicoso degli uomini. Aveva detto la stessa cosa Alfred Nobel dopo aver inventato la dinamite. D'altronde, il grande serbo non poteva immaginare che, appena due anni e mezzo dopo la sua morte, ordigni forse più micidiali della sua arma misteriosa avrebbero raso al suolo Hiroshima e Nagasaki.
Michele Magno
E' proprio tanto filosofo, il nostro Magno. Sa di filosofia e scienza, gli piacciono i tipi strani, nel suo cuore batte la fabbrica e il laboratorio dello scienziato pazzo, il mondo di quelli sempre alla frontiera. Sarà per questo che scrive su List? Ci considera un po' matti. Molto bene. Che si fa? Continuiamo il viaggio sulle quattro ruote, è il modo migliore oggi per capire che cosa sta succedendo là fuori. O volete davvero che il titolare vi informi della fondamentale telefonata tra Pisapia e Speranza? Infiliamo la prima e partiamo a razzo, che è meglio. Vrooooom!
04
La mossa di Ferrari
In questo scenario di titani che combattono con la clava, Ferrari è un marchio che ha di fronte un passaggio stretto: è la supercar per eccellenza, è un mito ma il tempo passa per tutti, anche l'impero di Carlo V si considerava eterno. Il tema di Ferrari e del futuro del Gruppo Fiat-Chrysler per l'Italia è delicatissimo, sono quote di produzione industriale, export e posti di lavoro. Sergio Marchionne ieri ha presentato i dati di Ferrari - ottimi - e annunciato una svolta per il 2018-2019: la produzione di un'auto che entra nel segmento di mercato oggi occupato da un immaginario come quello di Tesla. Marchionne ha confermato che la Ferrari sta pensando a un utility vehicle a quattro posti. Il rischio è grande, Ferrari è potenza, coppia, velocità, guida sportiva attaccata al suolo, se la casa del Cavallino Rampante sforna dalla fabbrica un "Ferrarino" sono guai. Ma se azzecca il modello, si apre uno spazio di mercato dove si è infilato Musk per il quale Marchionne ha avuto non a caso parole di grande elogio. Che sfida meravigliosa. E letale. In attesa di vedere che cosa succede, facciamo un giro sull'auto che sogna - mai verbo fu più azzeccato, sognare - il titolare di List: la Ferrari California:
Stupenda. Rossa o blu? Nessuna delle due. Il titolare di List ha una Panda acquistata più di dieci anni fa. Se chiudi gli occhi e acceleri puoi perfino immaginare che sia una Ferrari California. E finisci dritto sul muro. Fatto il crash test dove si va? Il gommone del titolare è ormeggiato a Ostia (tutto molto cool, degno di Cap Ferrat) e siamo pronti a salpare per le coste libiche. Siamo come i Blues Brothers, in missione (navale) per conto di Dio. Annamo.
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Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.