30 Dicembre
Intervista al 2019
Ieri, oggi e domani raccontati dall'anno che se ne va. L'era di Trump, il futuro di Xi, la novità di BoJo. E la Russia di Putin sempre dietro l'angolo. Il passaggio di testimone con il 2020, la forza dello spirito del tempo, uno scambio di battute su storia e futuro
Scorrono i titoli di coda, l'anno sta finendo, uno nuovo sta per entrare in scena. Abbiamo incontrato il 2019 mentre preparava i bagagli per il suo viaggio di sola andata, ci ha concesso un'intervista su ieri, oggi e domani. Buona lettura.
Signor 2019, buongiorno...
- Lei perché è qui? Chi le ha dato il mio indirizzo?
Lo chiesi al 2018 che incontrai un anno fa.
- Il 2018 non è cambiato! Non si fa mai gli affari suoi. Cosa vuole da me? Non vede che sto facendo le valigie?
Vengo per questo, un'intervista sul suo lavoro. È pronto per la sua grande uscita?
- Non dica stupidaggini, lei non ha ancora capito un fico secco della vita: le uscite sono meste, le entrate sono grandi.
Questa battuta me la fece già il 2018 nell'intervista dell'anno scorso.
- Fa parte del copione standard di noi anni uscenti, abbiamo degli obblighi. Se vuole l'intervista, non dica cose fuori luogo, altrimenti la spedisco dal 1942, un anno armato di tutto punto. Si sbrighi, da dove vuole cominciare?
Da un suo giudizio sull'anno che si sta concludendo.
- Le sfugge un dettaglio: l'anno sono io, dunque per forza è andato tutto come doveva andare. Quando entriamo in scena, abbiamo delle istruzioni, un piano, c'è una successione di eventi, una catena di comando, il Signor Zeitgeist, lo sceneggiatore, è molto esigente.
Chi è il Signor Zeitgeist?
- Non faccia finta di non saperlo, è lo spirito del tempo, lei lo cita spesso su List. La parola è composta da Zeit (tempo) e Geist (spirito) e compare per la prima volta nella filosofia romantica e idealista della Germania. Goethe usa l'espressione nel "Faust" e la sua essenza la troviamo nelle "Lezioni sulla filosofia della storia" di Hegel.
Hegel e Goethe non erano proprio degli ottimisti sul...
Scorrono i titoli di coda, l'anno sta finendo, uno nuovo sta per entrare in scena. Abbiamo incontrato il 2019 mentre preparava i bagagli per il suo viaggio di sola andata, ci ha concesso un'intervista su ieri, oggi e domani. Buona lettura.
Signor 2019, buongiorno...
- Lei perché è qui? Chi le ha dato il mio indirizzo?
Lo chiesi al 2018 che incontrai un anno fa.
- Il 2018 non è cambiato! Non si fa mai gli affari suoi. Cosa vuole da me? Non vede che sto facendo le valigie?
Vengo per questo, un'intervista sul suo lavoro. È pronto per la sua grande uscita?
- Non dica stupidaggini, lei non ha ancora capito un fico secco della vita: le uscite sono meste, le entrate sono grandi.
Questa battuta me la fece già il 2018 nell'intervista dell'anno scorso.
- Fa parte del copione standard di noi anni uscenti, abbiamo degli obblighi. Se vuole l'intervista, non dica cose fuori luogo, altrimenti la spedisco dal 1942, un anno armato di tutto punto. Si sbrighi, da dove vuole cominciare?
Da un suo giudizio sull'anno che si sta concludendo.
- Le sfugge un dettaglio: l'anno sono io, dunque per forza è andato tutto come doveva andare. Quando entriamo in scena, abbiamo delle istruzioni, un piano, c'è una successione di eventi, una catena di comando, il Signor Zeitgeist, lo sceneggiatore, è molto esigente.
Chi è il Signor Zeitgeist?
- Non faccia finta di non saperlo, è lo spirito del tempo, lei lo cita spesso su List. La parola è composta da Zeit (tempo) e Geist (spirito) e compare per la prima volta nella filosofia romantica e idealista della Germania. Goethe usa l'espressione nel "Faust" e la sua essenza la troviamo nelle "Lezioni sulla filosofia della storia" di Hegel.
Hegel e Goethe non erano proprio degli ottimisti sul divenire storico, il primo lo definì un "mattatoio" e il secondo scrisse che "in ogni tempo e in ogni luogo la condizione umana è stata miserabile".
- E non è forse così? Si volti indietro, l'uomo oggi è a un bivio: può scegliere la pace e il benessere perché ha tutti i mezzi per farlo o procedere dritto verso l'autodistruzione. Quando le dicevo della guerra, mi riferivo alle armi nucleari, il trattato Inf sui missili a corto e medio raggio che fu siglato da Gorbaciov e Reagan è scaduto, c'è anche bisogno di un trattato nuovo sui missili strategici e le testate nucleari.
È quello che ha chiesto Vladimir Putin qualche giorno fa.
- Su questo punto il presidente della Russia ha ragione, nel mondo ci sono nove nazioni (Stati Uniti, Cina, India, Pakistan, Russia, Francia, Regno Unito, Israele, Corea del Nord) che posseggono 13865 ordigni nucleari, 2000 testate sono operative, schierate con le forze sul campo. Ho fatto una gran fatica a tenere tutti sotto controllo, aprire un silos, premere il pulsante e lanciare un missile è questione di un attimo.
La Corea del Nord e l'Iran sono considerati un pericolo. Lei che idea s'è fatto su Kim jong-un e gli Ayatollah di Teheran?
- Intanto ci sono delle grandi differenze: i nordcoreani hanno la Bomba, gli iraniani non ancora, ci hanno provato e ci proveranno ad averla, è una questione di potenza regionale, la Grande Persia esiste, ma per ora sono lontani dalla fabbricazione dell'ordigno e poi bisogna miniaturizzarla per depositarla nell'ogiva di un missile.
Kim ci sorprenderà? Si parlava di un "regalo di Natale" a Trump, ma non è arrivato.
- Kim queste cose le annuncia di solito nel suo discorso all'inizio dell'anno. E non sarei sicuro che si tratterà (se mai arriverà) di un bel regalo per Trump, dipende da come e quanto Xi Jinping, il presidente della Cina, riuscirà a convincere il dittatore di Pyongyang a non irritare il presidente americano, un tipo che di suo è già più che agitato.
Xi Jinping ha riunito Giappone, Corea del Sud e Cina intorno al tavolo qualche giorno fa, è un buon segno.
- Sì lo è, per l'area del Pacifico e i destini del mondo che si giocano più che mai in quell'area, il futuro è a Oriente, la Cina è il dominatore del futuro prossimo. Ma ricordi sempre che parliamo di uomini! Siete volubili, commettete grandi imprese, grandi errori e grandi orrori. Xi Jinping non sopporta Kim jong-un, lo considera troppo autonomo rispetto a Pechino, un animale a sangue freddo, non si fida e Kim ha dimostrato abilità e intelligenza, si è seduto nel Club della Bomba e da quel posto non lo caccerà nessuno, proprio perché ha l'atomica, ciò che invece è mancato a Saddam Hussein e Muammar Gheddafi che non a caso sono stati tolti di mezzo.
Trump vincerà il voto per la Casa Bianca?
- Questo dovrebbe chiederlo al 2020, noi anni uscenti in teoria non siamo autorizzati a parlare del futuro, ma sto andando a riposarmi e sento il dovere di lasciare un'eredità e per questo le dirò cosa c'è nel mio quaderno di appunti che sto per consegnare al 2020. Prima di tutto, nonostante tutto, Trump è ancora il favorito per l'elezione presidenziale americana, il grande appuntamento dell'anno che sta arrivando al galoppo.
Perché?
- L'economia americana va, è ancora in un ciclo di crescita lunghissimo. Può rallentare e perfino crollare, lo abbiamo già visto, ma Trump, un presidente che la classe in guanti bianchi tratta con supponenza come un pagliaccio, ha la formazione dell'imprenditore, ha saputo alimentare le aspettative dei mercati, ha varato la riforma fiscale più importante dai tempi di Ronald Reagan, ha per la prima volta dall'apertura del WTO messo la Cina di fronte alla disparità dei surplus di bilancio e aperto un duro negoziato sui dazi che sta per arrivare a un primo risultato positivo, l'occupazione in America è al 3,5 per cento, siamo al minimo dai tempi della guerra in Vietnam. Ricorda cosa scrisse il premio Nobel per l'economia, Paul Krugman, sul New York Times, il giorno dell'elezione di Trump?
Cosa scrisse?
- Scrisse che i mercati non si sarebbero mai ripresi. Risultato: gli indici di Wall Street hanno battuto tutti i record. Krugman è un premio Nobel per l'economia, un liberal, un uomo di rara intelligenza a cui allora mancò la virtù della prudenza. Mai scambiare i propri desideri con la realtà.
E l'impeachment non sarà la fine per Trump?
- Per ora è solo un grande favore a Trump. Dopo aver fallito l'aggancio con il Russiagate, i dem hanno messo sotto accusa il presidente sul caso della telefonata con il presidente dell'Ucraina Zelensky. Il risultato, nel massimo sforzo della procedura di impeachment condotto alla Camera dalla pur abile Nancy Pelosi, è che il sostegno degli americani alla messa in stato d'accusa di Trump è calato (sondaggio della Cnn) e il gradimento del lavoro del presidente è aumentato (sondaggio Gallup). Quella dei Democratici le sembra una strategia di successo?
No, ma Trump quella telefonata l'ha fatta, ha chiesto a Zelensky di indagare sugli affari del figlio di Biden in Ucraina, ha sospeso il programma di aiuto militare all'Ucraina...
- Ci fa o ci è? Non faccia l'ingenuo, nessuno tra noi qui lo è, la politica non è il circolo delle dame di San Vincenzo. La presidenza di Trump è un imprevisto della storia, i dem pensavano di avere la vittoria in tasca nel 2016 con Hillary Clinton e non avevano capito nulla dello spirito del tempo, Trump è la conseguenza e non la causa di una crisi americana che viene da lontano, un prodotto incandescente delle conseguenze inattese della globalizzazione, ricordi che ha vinto le elezioni con la retorica che fu di Franklin Delano Roosevelt (l'uomo dimenticato) e altri presidenti populisti, come Andrew Jackson. Aveva come obiettivo l'establishment ("la palude" di Washington) e lo ha colpito a morte. Poi naturalmente Trump è un'altra élite dell'America che ha sostituito quella clintoniana. Nel 2016 fu "Make America Great Again", nel 2020 sarà "Keep America Great". L'uomo da battere resta Trump.
Non è solo l'economia a dominare lo scenario, lei mi insegna che lo spirito del tempo è l'intreccio di tanti elementi, storia, filosofia, geografia, demografia e molto altro. Che cosa c'è sul suo quaderno di appunti su questi temi?
- Lei fa il giornalista, predilige i temi della politica interna e degli affari esteri, dunque ha certamente annotato sul suo taccuino la questione centrale del nostro tempo: la crisi della democrazia. Siamo di fronte a sistemi liberi (sempre meno) e inefficienti (sempre di più). Le democrazie sono in difficoltà, non riescono a diminuire le disparità crescenti, l'Occidente liberale sta producendo masse di reietti. Lo so, lei obietterà che è un tema ricorrente, antico, ma è là davanti a noi.
Ricordo il rapporto della Commissione Trilaterale del 1975, uno studio di Michael Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki, che partiva con questa domanda: "Is democracy in crisis?".
- Quel rapporto mise nero su bianco il problema, nessuno lo ha risolto. E in quel tempo (non erano ancora arrivati i protagonisti della prima fase della globalizzazione, Reagan e Thatcher, le forze dell'Anglosfera) le democrazie avevano un grande slancio, il capitalismo non aveva ancora deviato dalla sua missione di creare benessere dentro lo spazio della libertà, il lavoro non si era smaterializzato, i fattori della produzione erano uniti, la finanza per la finanza non era ancora emersa come oggi, poi sono arrivati gli anni Novanta e con Clinton e Blair (ancora l'Anglosfera) è iniziata la seconda fase della globalizzazione alla quale si sono associati l'ascesa vorticosa del mondo digitale e la sorveglianza di massa.
Improvvisamente, tutto è diventato compresso e accelerato. Le istituzioni si sono trasformate in agenti distanti dal popolo, vi siete illusi su un progresso lineare che è contraddetto dalla Storia, cioè da noi che rappresentiamo la forza del tempo. Eppure è tutto davanti ai vostri occhi, l'ascesa e il declino degli imperi sono un fatto reale, Roma cadde, l'impero di Carlo V non vide più il sole, voi oggi ancora pensate a un eterno divenire, un balzo continuo in avanti, dominato dall'evoluzione scientifica e tecnologica. E così facendo dimenticate la parte più importante di tutto il racconto.
Quale sarebbe?
- L'uomo. Non siete macchine, ma creature pensanti. Anche il più ingenuo e non istruito degli esseri umani alla fine sente il peso della sua alienazione. Ha bisogno d'amore.
Non faccia il sentimentale.
- E lei non dica scemenze. Io sono forgiato nel fuoco, vengo dopo aver visto il fasto e la rovina di mille imperi, le sto dicendo che quello che avete visto - e vedrete - ha accelerazioni improvvise perché le forze che le alimentano sono in buona parte irrazionali.
Passiamo in rassegna il suo futuro. Il 31 dicembre del 1983, The Star, il giornale di Toronto, chiese a Isaac Asimov di fare delle previsioni su di lei, il 2019.
- E cosa scrisse?
Non escluse la guerra nucleare – e l’assoluta “condizione di miseria” a cui avrebbe condotto – ma pensò che non ci sarebbe stata; vide la computerizzazione e diffusione dei robot; la crescita globale della pressione demografica e dell’inquinamento “irresponsabile”; l'ascesa dell'intelligenza artificiale e il declino dell’educazione tradizionale e del ruolo del “maestro”. Scrisse che la diffusione dei robot e dell’automazione avrebbe creato una super classe di ricchi “liberati” dal lavoro, in costante ricerca del piacere; infine vide lo sfruttamento dello spazio a fini commerciali, miniere sulla Luna, osservatori e laboratori orbitanti, l’avventura cosmica.
- Asimov aveva visto giusto, sta accadendo. Ma resta sempre un punto chiave.
Quale?
- Quello che l'uomo ha bisogno d'amore.
Confermo, sta diventando sentimentale, caro 2019. Torniamo alla vittoria di Boris Johnson.
- Non faccia quello con il cuore di pietra, anche lei ha bisogno d'amore, cosa crede? Solo che non vuole ammetterlo. Le lascio il suo asso di cuori e vado dritto alla domanda che ha posto: il voto inglese è un punto d'attacco del futuro imminente. La vittoria elettorale di Boris Johnson è un anello di congiunzione con gli eventi che sono partiti a razzo con il lavoro dei miei colleghi, il 2016, 2017 e 2018: referendum sulla Brexit del Regno Unito (2016), elezione di Donald Trump in America (2016), vittoria di Macron in Francia (2017), crisi della Grosse Koalition in Germania (2017), primo governo populista in Italia (2018).
Poi è arrivato lei, il 2019.
- Fa dell'ironia? Stia attento. Ho innescato il countdown per la vittoria di Johnson, dopo un travaglio più che mai necessario tra i banchi di Westminster. Ho dovuto sottoporre Theresa May a un grande sacrificio, è una donna di eccezionale tempra, l'unica che potesse sopportare quel peso. È stata lei ad aprire la strada a Boris Johnson, un altro talento sintonizzato con lo spirito del tempo.
Davvero pensa che il governo di BoJo sia una svolta?
- Mi prende in giro? Lo vede anche lei. Entro il 31 gennaio del 2020, tra un mese, gli inglesi usciranno dall'Unione europea, non si tratta di un evento qualsiasi, è un Big Bang. Da quel momento il Regno Unito si avvicinerà all'America e guarderà ai suoi antichi possedimenti, Hong Kong, l'Asia. Si aprirà un altro ciclo di trasformazione dell'Anglosfera, l'Inghilterra riprenderà la via del mare. La invito a ricordare sempre una frase del poeta Novalis: "Ogni inglese è un'isola". Poi mi sono occupato delle elezioni in Spagna (i vostri amici spagnoli fanno sempre il solito casino politico, amano la liturgia della corrida) e soprattutto delle elezioni europee, un lavoraccio, avevo un compito assegnato e l'ho portato a termine.
E qual era questo compito?
- Creare le condizioni per una transizione il più dolce possibile in Europa. Un'ascesa dei partiti populisti, ma senza il crollo totale dei partiti popolari, delle antiche famiglie politiche europee. Direi che è andata bene, c'è una maggioranza europeista, ma pressata dalle formazioni sovraniste. Questo dovrebbe indurre popolari, socialisti, macroniani, i gruppi liberali e di sinistra, a adattare i loro programmi politici alle richieste urgenti degli elettori. Niente è più come prima.
E questo sta accadendo?
- Lentamente, la Commissione guidata dalla signora Ursula von der Leyen non a caso è partita in ritardo, ci sono grandi difficoltà, i voti di vantaggio della maggioranza all'Europarlamento sono pochissimi, i partiti dovranno di volta in volta trattare ogni singolo provvedimento e le divisioni interne della maggioranza sono forti, come abbiamo visto dalle bocciature a catena dei commissari europei. Macron si arrabbiò moltissimo, ma era vittima di se stesso (troppo arrogante) e del grande scontento tra Popolari e Socialisti. Devono cambiare, tutti. I gruppi tradizionali devono capire che il ciclo iniziato negli anni Novanta è chiuso per sempre, mentre i nazionalisti devono riequilibrare posizioni che sono opposte alle forze della Storia e che premono da Oriente (la Cina di Xi) e Occidente (l'America di Trump). Io ho impostato il lavoro, questo sarà uno dei compiti assegnati al 2020, è chiaro.
Futuro dell'Italia?
- Neppure un genio come Niccolò Machiavelli seppe dare una risposta alla sua domanda, il mio compito e organizzare la sequenza di eventi, ma le conseguenze non sono mai certe. Avete un Conte, parecchi aspiranti cavalieri, ma nessuno mi pare abbia i quarti di nobiltà politica per cambiare il passo dell'Italia. Il 2018 organizzò una serie di eventi (la vittoria del Movimento Cinque Stelle, il sorpasso della Lega su Forza Italia, la sconfitta del Partito democratico) che servivano a favorire un passaggio di potere. Questo però è avvenuto solo in parte, nel corso del tempo i Cinque Stelle si dimostrarono poco duttili e mal preparati, l'alleanza non funzionava. Vista la situazione, nel darmi le consegne per il mio lavoro il 2018 mi pregò di provare a invertire i rapporti di forza nel governo. E così feci e in maggio nel voto europeo vinse Salvini.
Ma avete tutto questo potere?
- Siamo le forze del tempo, facciamo la storia.
Ma il vostro piano è fallito.
- Per niente, va secondo le previsioni: il governo s'è rotto.
Ma quello che è arrivato è un ribaltone.
- Non dica sciocchezze, l'Italia è una Repubblica parlamentare, tutto s'è svolto alla luce del sole. Salvini ha aperto una crisi al buio, non ha visto la botola e ci è caduto dentro. Il Conte 2, come lo chiamate voi giornalisti, è un passaggio logico e non sarà l'ultimo.
E quale sarebbe la logica in un governo così precario?
- È ben visibile, si stanno scomponendo e ricomponendo i gruppi politici. A destra, sparisce Forza Italia e emergono due partiti, la Lega e Fratelli d'Italia. A sinistra il quadro è in vorticoso movimento, il Partito democratico è oggi in posizione di netto vantaggio sul Movimento Cinque Stelle, ma questa posizione del Pd è minacciata da gruppi che sono allo stato nascente a sinistra e anche al centro, Sardine, futuri movimenti ecologisti che possono trovare terreno fertile nell'ascesa dell'ideologia green, un'idea neo-centrista che coltiva il premier Conte. I gruppi si organizzano per catturare il consenso di sempre meno votanti, mentre dovrebbero coinvolgere chi sta alla finestra, milioni di italiani immersi nel disincanto.
Chi vincerà le elezioni in Emilia Romagna?
- Ha proprio il vizio del cronista, si perde nei dettagli. Quel voto regionale è un piccolissimo fatto rispetto al nostro grande disegno. Noi lavoriamo per obiettivi che sono i pilastri della longue durée della storia. Guardi il quadro, non la cornice. Il cambiamento in Italia è già in corso, non importa quale sia il governo, perché tutto ha un'origine diversa.
E quale sarebbe questa origine?
La natura del popolo italiano, il suo "furore di vivere" che ha funzionato fino a poco tempo fa e oggi non più, come lo ha ben descritto l'ultimo rapporto del Censis, una miniera. Eravate mattone e bot, oggi siete catapultati in una dimensione di incertezza. La casa prima era un investimento, oggi è percepita come un costo; i titoli di stato erano sicurezza e rendita, oggi il 61 per cento degli italiani dice che non li comprerebbe, visti i bassi rendimenti. Quando la ricchezza immobiliare diminuisce in pochi anni, dal 2011 a oggi, del 12,6% in termini reali, non è più solo una questione economica, di portafoglio, ma di stato d'animo e percezione della realtà. Questa dimensione dell'esperienza si traduce nell’incertezza del 69 per cento degli italiani, nel pessimismo di un altro 17 per cento, mentre solo il 14 per cento si dichiara ottimista. La politica, dice il Censis - e ha ragione - "si è suicidata in diretta". Quanto può mai durare un governo qualsiasi in una simile condizione?
Poco, infatti si cerca l'uomo forte.
- Un'altra illusione, quello che vi manca è l'élite, una classe dirigente.
Arriverà mai?
- Quello che avete a disposizione, almeno ciò che è visibile, è inadeguato. Serve molto coraggio e bisogna saper immaginare il futuro. Mi dispiace, ma ora devo andare, mi aspetta il 2020 per lo scambio di consegne.
Signor 2019, la ringrazio per il tempo e l'intervista che mi ha concesso.
- Il tempo è il suo, il mio è finito. Che grande avventura è quella dell'umanità. Buon anno.
***
L'immagine che apre questo numero di List è un'opera di Albert Robida del 1882 intitolata "L'uscita dall'opera nell'anno 2000".
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3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.